Finalmente! È il caso di dirlo si ritorna a parlare solo di calcio giocato, mettendo da parte i saccenti pallonari, i giornalai presuntuosi che non attendo altro che mettere in mostra le loro abilità di denigratori, di ignobili esecutori di quella mesta e meschina voglia di affossare, con giudizi davvero cervellotici e lesivi, i nostri colori. Non voglio neanche menzionarli, per non dare loro quello che cercano: una visibilità squallida! Una costatazione è certa ieri si è vinto, anche se in sofferenza questo è anche vero, ma ci può stare, avevamo al cospetto una squadra che non doveva far altro che limitare i danni e cercando l’occasione per poter pungere, cosa che è avvenuta, purtroppo, per demeriti nostri di errata copertura, di tutta la nostra retroguardia senza salvare nessuno. Anche la rete a mio modesto parere, che non è assolutamente insindacabile, per carità, Handanovic avrebbe potuto far molto meglio, il tiro era dritto per dritto, non vi era quel fatico tiro a giro che rende vano il tuffo del portiere. Fortunatamente si è riscattato con due belle parate, solo in questo modo si è proceduto a pigiare il piede sull’acceleratore, tant’è che nei secondi di recupero è arrivata una vittoria, del tutto meritata, per quello visto in campo e acquista maggior valore anche per i prodigi del portiere salentino, che ha cercato di evitarla, parando l’impossibile. Si è visto che non siamo lucidi, non affondiamo con velocità specie quando la squadra avversaria presta il fianco, il gioco è molto farraginoso e non gode al momento di quella verve che è sintomatica nel modulo di mister Inzaghi. Io comunque ritengo che al 13 di agosto tutto ciò ci può stare, tutto verrà in modo naturale e conseguenziale con il passare del tempo. Certo essere a mille già ad agosto, non sarebbe stato del tutto normale, nella maniera più assoluta tutto a suo tempo cercando di fare di necessità virtù, soffermandosi sugli errori commessi in questa fase, in modo da non ripeterli più avanti, quando i punti saranno davvero importanti. Io credo fermamente in questa squadra, anche perché è la stessa che lo scorso ha sfiorato lo scudetto, non credo nella maniera più assoluta che i giocatori, gli stessi di gran lunga gli stessi, siano diventati tutti dei brocchi, tutt’altro! Quindi con questa mia riflessione, credo che il parco giocatori è di puro affidamento, sempre che non vi siamo defezione dell’ultimo momento, ma ritengo che non dovrebbero esserci partenze né tanto meno arrivi. Il problema sostanziale è a differenza dello scorso anno sono le fasce, non funzionano a dovere, certo se poi lasci in panchina l’olandese e Gosens non è l’alter ego di un certo Perisic, che bene o male il suo lo faceva in modo egregio, secondo me unico neo l’impossibilità di averne uno simile, ecco che tutto è chiaro. Io non sono un tecnico e non ho l’esperienza di Inzaghi, ne tanto meno conosco lo stato di forma dei singoli giocatori, ma secondo me la formazione iniziale sarebbe dovuta essere, con Bastoni nella retroguardia, nei tre di difesa, avanzare Dimarco e dall’altra parte l’olandese (non è che io sia un estimatore di Dumfries, anzi), ma al momento è il titolare di quel ruolo e poi c’è anche il ragazzino Bellanova, che potrebbe secondo me far molto bene, ma ripeto il mio è solo una considerazione da tifoso, da considerazione da bar, la squadra in campo la mette il mister secondo le sue aspettative, ma ribadisco mai come quest’anno, ha tanta abbondanza con due elementi in ogni ruolo, così sarà molto più semplice avere la possibilità di cambiare. È purtroppo ogni altra considerazione è ciarliera, il dato di fatto sostanziale che abbiamo incamerato i primi tre punti e siamo consapevoli che per il futuro si dovrà fare molto meglio, se vogliamo ambire a traguardi più importanti, attraverso il gioco e l’allenamento mirato, sollecitando tutti i ragazzi alla causa nerazzurra. Noi siamo assolutamente con voi, forza ragazzi!!! …Amala!!!!
Così dopo una galoppata semi-fantastica, da parte nostra, è arrivato l’epilogo di un campionato davvero strano, forse il più combattuto degli ultimi anni. Come ogni fine d’anno calcistico, prima di affidare agli annali ciò che è stato, è opportuno fare la giusta analisi della stagione, in buona sostanza, verificare l’andamento che ha avuto la stessa. In primis è d’uopo fare i dovuti complimenti ai vincitori, che per carità non è assolutamente la migliore squadra, ma la più continua si, che ha saputo interpretare, anzi approfittare, al meglio delle defezioni ed i cali di concentrazione delle altre squadre al vertice, nei momenti clou di una stagione. Si deve porre l’accento su ogni cosa che ha delineato questa stagione, di tutto e di tutti, ma nello specifico, tralasciando gli eventuali torti arbitrali, che alla fine si vanno comunque a compensare, come la vedo io ed è un mio pensiero. Qualcuno però deve darmi una logica motivazione, quasi fosse una certa spiegazione, di quello che hanno combinato in Lega al momento della compilazione dei calendari. Come mai è stata penalizzata solo l’Inter, con un girone di ritorno tutto cambiato, direi quasi cervellotico, con incontri importanti messi in un brevissimo arco temporale? Ogni anno il girone di ritorno era la fotocopia di quello di andata, solo con l’opportuni cambio di destinazione degli incontri già delineati, come mai quest’anno tutto è stato rimesso in gioco? Altra piccola considerazione, ricordo benissimo che lo scorso anno nel nostro girone di Champions siamo arrivati ultimi, senza alcun appello, e i giornalai saccenti ci hanno messo alla gogna mediatica non riservando analoga situazione a chi, quest’anno ha compiuto lo stesso percorso. Morale della favola quando toppa l’Inter fa notizia, per gli altri c’è sempre una seconda chance, con giudizi sempre più morbidi e accomodanti, con la stampa e le trasmissioni televisive create ad hoc, sviando ogni altro approfondimento che risulterebbe denigratorio allo stato delle cose, su altri temi. Questo sta semplicemente a testimoniare che non avendo una certa presenza mediatica, è facile essere alla mercè di quei giornalai che non aspettano altro che denigrare ogni cosa che è tinta di nerazzurro. Scusate lo sfogo ma non è possibile che tutti neghino l’evidenza, su tutti il ritorno di quel saccente di Sacchi che ha esternato elogi per il gioco dei cuginastri, di fatti denigrando il nostro. Mi chiedo sarò io quello incompetente, ma non mi sembra spettacolare il gioco che prevede il lancio lungo del portiere sugli esterni che, essendo velocissimi, producono occasioni, il calcio che amo io è fatto di scambi di possesso palla e di occasioni lineari da rete. Sarò io quello sbagliato? Qualche sassolino devo pur toglierlo dalle mie scarpe. Ricordo che ci davano finiti in estate, allorquando Conte e le cessioni di Hakimi, Lukaku e con la defezione di Eriksen, hanno lasciato la Pinetina. I soliti giornalai hanno gongolato evidenziando un futuro funesto per l’Inter e bistrattando l’arrivo di Inzaghi, come un ripiego non di livello. Invece tutto l’ambiente si è riscattato, sciorinando un gioco spettacolare e se vogliamo, tranne quell’unico periodo dei sette punti in sette gare, io definisco la stagione nerazzurra di assoluto rilievo con un bel 9 in pagella, dopotutto la nostra bacheca è stata rimpinguata con altri due trofei, sottratti agli odiati rivali torinesi e questo non fa che acuire maggiore rilievo. Tutto poteva essere ancora più altisonante, se fosse arrivato lo scudetto, di questo siamo tutti consapevoli, ma non possiamo farci nulla ci siamo bruciati un bonus assurdo e senza senso in una gara cervellotica dal risultato non scontato, ma che fa ancor più male, se con più raziocinio si poteva portare a casa l’intera posta in palio. Inzaghi secondo il mio modesto parere, ha talvolta peccato d’inesperienza in qualche cambio, forse è anche vero che in panchina non è che avesse granché a livello di cambi di livello. Bisogna comunque essere coerenti nel credere, che la forza di una squadra, si misura contro chi pone sul terreno di gioco la stessa determinazione, certo le ultime cinque giornate dei cuginastri hanno cozzato contro la più logica e contraria manifestazione di quello che vuol dire sportività. È come un pugile campione, che per mantenere il titolo, gli organizzano incontri accomodati, dei veri e propri sparring-partner e non certo all’altezza della competizione. In questi casi i cuginastri non hanno dovuto neanche sudare le proverbiale sette camicie per aver ragione dell’avversario. Lo stesso che è stato così autolesionista da farsi goal da solo, Fiorentina e Sassuolo su tutti, ma anche Verona e Atalanta non hanno mostrato quell’impegno mostrato durante tutto il campionato, mentre contro la Lazio, bè quella è tutt’altra storia. Davvero imbarazzante l’ultima gara, i neroverdi si sono dimostrati una misera squadretta senza nerbo, che ha fatto di tutto per agevolare una vittoria, che sarebbe stato il giusto spot pubblicitario per quello slogan che recitava: “ti piace vincere facile…” Mi sovviene una domanda da rivolgere al direttore Carnevali, ma credi davvero che i tuoi pupilli, quelli visti ieri, valgono davvero tantissimi milioni? Piedi in terra è tutto un bluff, questo è l’esempio tangibile di quella sportività accomodante che vige in Italia, purtroppo! Basti guardare quello che accade in Inghilterra, dove per amore di questo fantastico sport, si lotta in ogni gara, anche se le posizioni in classifica sono pressoché acclarate, dove l’ultima in classifica gioca alla morte contro la prima, dando tutto sul terreno di gioco. In Italia no, tutto va risparmiato sacrificando ogni cosa sull’Are dell’interesse economico predominante, e poi chissà perché noi non abbiamo mai beneficiato di alcuna squadra accomodante. Non va bene, ma bisogna accettare a malincuore il verdetto del campo che appare davvero difficile da digerire, in considerazione che siamo stati la squadra che ha sviluppato il miglior calcio con ben 84 reti realizzate, in considerazione che a noi nessuno ci ha mai regalato nulla, hanno tutti giocato al nostro cospetto alla morte, se poi quest’anno non abbiamo realizzato il bis è solo ed esclusivamente per colpa nostra: eravamo e siamo, nonostante tutto, la squadra migliore, ma come spesse volte accade non sempre vincono i migliori! Io credo in voi, e come me gli oltre ottantamila tifosi presenti sugli spalti, e i tantissimi incollati alla tv, che vi hanno e vi abbiamo tributato il giusto plauso per una stagione che poteva diventare fantastica, e per un’inezia non lo è stata, ma anche così ci va bene. Abbiamo gettato delle solide basi su cui continuare a metterci qualche mattoncino in più per diventare ancora più forti, siete il nostro orgoglio e mai vi lasceremo soli, perché l’Inter si ama a prescindere!!! Amala!!!!
Se alla vigilia l’ultima
gara di quest’anno calcistico, poteva darci qualche pensiero, ebbene in virtù
della buona partita dei ragazzi e della pochezza del grifone, tutto si è
compiuto nel modo migliore! Difficile analizzare razionalmente questa gara, se
ci si ferma un attimo a pensare dei punti gettati alle ortiche nei due turni
precedenti. Certo è anche vero che non sempre si può vincere, è un dato di
fatto, ma sprecare le occasioni che ti si presentano, non va per niente
bene. Questo pomeriggio si è rivista la
voglia di far bene di una squadra che ha creduto di poter portare a casa, mi
riferisco sempre alle scellerate ultime due gare di campionato, i tre punti con
il semplice compitino, invece no, non è così che vanno le cose! Bisogna lottare
sempre al massimo ed essere lucidi, concretizzando al massimo la minima
occasione quando ti si presenta. Ultimamente avevo un attimo preso di mira il
nostro gigante, il nostro armadio di ebano, che guardando la gara di sabato
avevo bonariamente paragonato a Blisset per quello che faceva in campo. Certo le
premesse non erano del tutto positive, ma è scoccata quella scintilla che tutti
stavamo aspettando ed ecco che da pesante fardello per la squadra è diventato
leggiadro, ha fatto tutto da solo una rete spettacolare su invito di Candreva,
un passaggio perfetto, coprendo inizialmente la palla per l’inserimento di Gagliardini
in occasione del raddoppio e poi ne vogliamo parlare del suo gesto? Semplicemente
spettacolare da libro cuore, da chi ha un’umanità immensa, rimarcato da tutto
lo stadio che l’ha osannato. Ha dato la possibilità al ragazzino campano, al
nostro “cucciolo” Esposito, di entrare nella storia nerazzurra come secondo
marcatore più giovane di sempre dietro solo all’inarrivabile Mariolino Corso. Queste
doti se le hai insite nel tuo dna le tiri fuori al momento giusto, ecco perché oggi
mi sento di osannare il nostro Romelu Lukaku. Considerando l’età e il margine
di miglioramento che ha nel tempo, è sicuramente un grandissimo campione, basti
solo pensare alla quarta rete che ha siglato, una perla di rara bellezza:
chapeau Romelu ti vogliamo così! Erano davvero tanti anni se non erro, correva
l’anno 2010, che non si restava in cima al campionato, alla conclusione dell’anno
calcistico di riferimento. Certo non si è vinto nulla, anzi, è tutto da giocare
anche perché prima del giro di boa, della conclusione del girone d’andata, ci
aspettano due belle gare, diciamo davvero “toste”, alla ripresa il giorno 6
gennaio faremo visita al Napoli al San Paolo, quindi in casa con quell’Atalanta
capace di rifilare una bella “manita” ai cugini rossoneri. La nostra speranza
più grande è che si ritorni a essere quella squadra brillante ammirata sino a
due mesi fa, con i rientri dei vari Sensi, Barella e Sanchez e magari con
qualche innesto nei punti nevralgici dello scacchiere nerazzurro, forse
riusciremo a tornare a far girare la palla nel giusto verso, quello del
divertimento puro. Ora godiamoci in santa pace questo periodo di riposo,
disintossichiamoci lasciando fuori uscire quelle tossine negative accumulate e dovute
alle imprecazioni calcistiche, rivolgiamo il nostro pensiero più genuino alle
nostre famiglie per le imminenti festività natalizie, per questo mi sento in
prima persona come Presidente dell’Interclub Giacinto Facchetti di Fano di
esternare a tutti voi, a nome mio personale e di tutto il direttivo che
rappresento, i migliori auguri di un Sereno Natale e che il nuovo anno porti
serenità e realizzi ogni desiderio che ognuno cela nel proprio cuore. Per la nostra
squadra e i nostri ragazzi conservi intatta la fame e voglia di vittorie, noi
saremo sempre pronti a osannare chi onora la nostra maglia… A*U*G*U*R*I …Amala!!!!
Nella risaia del Comunale di Torino, si è consumata la settima vittoria esterna dei ragazzi con una gara spigliata, ordinata e combattuta su ogni pallone. Il nostro unico rammarico è stato l’infortunio di Nicolò Barella che sino a quel momento stava interpretando al meglio il suo modo di giocare, come d’altronde stava facendo nelle ultime settimane. Certo perdere una pedina importante come lui sino al nuovo anno, ci porta in dote uno sconforto indicibile, anche se i ragazzi nel momento del bisogno sono riusciti a trovare gli stimoli giusti, la giusta forza ed energia per sovvertire lo stato degli episodi avversi e credo che stringendo i denti lo faranno anche questa volta. Spero che i lungo-degenti rientrino in squadra un po’ per volta, l’augurio e che si possa ritrovare quello Stefano Sensi che ci manca tantissimo in questo periodo. Noi di certo non ci piangiamo addosso e continueremo a lottare imperterriti per un obiettivo che è ancora lì a portata di mano, e se saremo bravi e fortunati, riusciremo a portarcelo a casa. Della gara di sabato non c’è molto da dire, certo un tre a zero meriterebbe una disamina più corposa, questo è vero, ma oltre alle reti ho notato che non si è mai stati in affanno anche perché nelle due occasioni in cui il Toro ha cercato la rete, il nostro Samir ha sfoderato degli interventi da campione al pari direi del suo omologo Sirigu che ha limitato i danni per la squadra granata in altre occasioni. Va benissimo così, si è presa coscienza che questi ragazzi possono ancora dare, tanto e il fatto che non si è preso goal, è la dimostrazione di aver preso coscienza della propria forza. Certo la strada è ancora lunga e se chi ci sta davanti, è aiutato dalla Dea bendata in più di un’occasione, noi non dobbiamo scoraggiarsi e avere la coerenza di meritarci il suo sguardo benevolo essendo sempre più spregiudicati e audaci su ogni campo. Ora bisogna guardare con fiducia al prossimo impegno, c’è una qualificazione da conquistare sino all’ultimo minuto dell’ultima gara, tutto sarebbe stato più semplice senza quel secondo tempo scellerato di Dortmund, ma si sa che a noi non piacciono le cose semplici. Dobbiamo tenere ben visibile il nostro obiettivo con lo sguardo fisso verso la terra Ceca, con l’unico risultato dei tre punti e per poi giocarsi tutto nell’ultima gara in casa contro la corazzata Barcellona, nella speranza che sia sazia e già qualificata. Mi rendo conto che son tante le variabili che dovrebbero convogliare, per il giusto verso, ogni cosa al suo posto, ma come si dice in questi casi mai dire mai e poi dovremo essere noi gli unici artefici del nostro destino, se vogliano riprenderci quella credibilità che specie in Champions stiamo smarrendo. Ultima considerazione l’Interclub Giacinto Facchetti di Fano organizza la “Serata Nerazzurra” per tutti i soci e non del club, un modo come un altro per stare tutti insieme e devolvendo dei proventi alla Croce Rossa Italiana sezione di Fano, vi aspettiamo e come il solito…..Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
L’Interclub Giacinto Facchetti di Fano è lieto di proporre a tutti i soci e non, una cena conviviale per festeggiare al meglio il Santo Natale e per l’occasione scambiarci gli auguri……
Vi aspettiamo per venerdì 13 Dicembre presso il ristorante da Fiore in via Roma… la serata sarà allietata anche da musica!
Ricordanto lo scopo benefico della manifestazione a cui l’Interclub G. Facchetti di Fano e particolarmente dedito, ci sarà anche la “lotteria nerazzurra” il cui ricavato sarà devoluto alla Croce Rossa Italiana.
Il menù prevederà:
2 primi piatti (Passatelli con porcini e pendolini – Gnocchi al ragù)
Arrostino di carne con funghi
Contorno: patate arrosto – insalata
Acqua, vino caffè e limoncino … il tutto al costo di € 22,00 cad..
Si prega di dare la propria adesione entro e non oltre martedì 10 dicembre, chiamando:
Roberto al 3384612551 – Antonio 2387055987 – Sauro 3346127478
Mai come in questi casi, un famoso proverbio calza a pennello nella situazione vissuta ieri pomeriggio allo stadio di San Siro in Milano, tanto tuonò che alla fine… piovve! La giornata di un sabato non qualunque, ma un sabato italiano, come cantava qualche anno fa Sergio Caputo, era iniziata sotto i migliori auspici tutto era stato preventivamente pianificato nel tempo, si attendeva l’autobus che ci avrebbe condotto a Milano per la gara di campionato Inter contro l’Hellas Verona. Complice una bella giornata autunnale con un sole, che sebbene pallido, stava riscaldando perfettamente i nostri cuori in attesa che l’avrebbero fatto i nostri beniamini con le loro giocate. Un viaggio perfetto senza alcun intoppo, ci ha condotti nel primo pomeriggio dinanzi alla maestosa grandezza di uno stadio che rimarrà per sempre nei nostri cuori, chi è un habitué non ci fa più caso, ma chi lo vede per la prima volta rimane estasiato e per l’emozione provata, le si bagnano le gote di gioia, vero Francesca? L’entusiasmo era a mille e man mano che gli eventi si approssimavano, sentivamo l’adrenalina salire. Prima però di entrare nello stadio, c’era un ultimo rito da formalizzare: la bevuta collettiva! Un nutrito gruppo dell’Interclub Giacinto Facchetti di Fano era pronto, con in testa il nostro amico Sauro, ci siamo recati al solito chiosco di fiducia, per il nostro augurio di una vittoria che abbiamo invocato in simultanea, con la birra che ci scendeva in gola, speravamo accadesse. Dopo aver compiuto il nostro beneaugurante rito propiziatorio, ci siamo incamminati verso il settore a noi assegnato per la ricerca del nostro posto, con la sensazione di godere di un ottimo spettacolo. Le premesse non erano per nulla confortevoli, i nostri ragazzi sempre lenti e impacciati, erano stati imbrigliati nella fitta rete difensiva degli scaligeri che si guardavano bene dall’imporre uno straccio di gioco, tant’è che dal momento in cui hanno ottenuto il vantaggio, su di un rigore tanto vero quanto inutile l’intervento, del nostro Samir, ecco che il fortino gialloblù è divenuto sempre più inviolabile. Di occasioni ce ne sono state in serie e se non sono state concretizzate per un non nulla e solo ed esclusivamente per mala sorte o per incapacità, vero Romelu? Sugli spalti serpeggiava un certo malumore, contro quella dea bendata, che sino a quel momento non era stata per niente benevola nei nostri confronti, anzi! Non si poteva accettare un risultato del genere, era fuori dalla più logica concezione di un calcio strutturalmente moderno, vuoi per la mole di gioco creata, vuoi per la condizione secondo la quale il Verona non poteva tornare a casa con un risultato positivo, dopo aver speso l’intera partita nella difesa strenua della propria porta, però è anche vero che era in vantaggio con un mezzo tiro verso la nostra porta, assurdo! Tal volta come accade in questi casi, chi mostra carattere e cuore viene sempre a capo di queste gare, anche se ci sono voluti ben sessantacinque minuti per raddrizzare la partita e ben ottantatré per portarla a casa e scardinare così il muro eretto dagli scaligeri. Al triplice fischio finale c’è stata un’ovazione generale di sollievo da parte del pubblico presente e anche se con le corde vocali ridotte ai minimi termini ma felici, abbiamo intrapreso la strada di ritorno. Era stato unanime il pensiero secondo il quale la manovra dei nostri ragazzi dovrebbe essere più brillante e veloce, invece siamo come il solito prevedibili, ma lottando come stasera i risultati non tarderanno ad arrivare. Certo a bocce ferme bisogna anche considerare come non fosse certamente semplice disputare una gara brillante dopo la batosta europea, anche perché con questa spada di Damocle, non si poteva giocare al meglio a livello mentale e di autostima, ma la forza e coesione della nostra squadra si vede in questi frangenti. Lasciatemi l’ultima considerazione su di un giocatore, che come dice Conte, non ha una grandissima un’esperienza europea, non ha vinto ancora nulla, ma io ritengo sia assolutamente un giocatore su cui si può fare sicuro affidamento, sto parlando di Nicolò Barella. In televisione non si ha la percezione di cosa faccia in campo questo piccolo grande uomo, ma dal vivo è apprezzabile il suo impegno a tutto campo, corre sempre ed è sempre sul pezzo è un così detto “sette polmoni”, e poi aver visto il goal che ha fatto, ha lustrato gli occhi a tutti i tifosi presenti, posso dire che nel pomeriggio in cui ha compiuto questo gesto straordinario: io c’ero! …..Amala!!!!
Al Renato Dall’Ara di Bologna è stato posto ancora un mattoncino su quel muro di certezza che il tecnico sta costruendo sulla convinzione dei giocatori, società e tifosi. E come non dargli credito in questa prospettiva e con un organico che presenta reali lacune, non solo apparenti e seppur palesi, non hanno spostato di un millimetro da ciò che ha voluto creare in questi primi mesi, tutto ciò non si è discostato dalle sue dichiarazioni d’inizio di quest’avventura nerazzurra. Questa volta anche più stenui detrattori nerazzurri hanno potuto costatare del reale valore di questi giocatori, che sebbene senza alcuna tregua, stanno dimostrando che nelle avversità riescono a trovare quella forza di coesione tale da portare a casa un risultato favorevole. Certo tornare a casa con un punto, con l’unico tiro in porta dei felsinei, sarebbe stato davvero sconfortante dopo aver condotto le danze in lungo e largo creando molteplici occasioni, scaturite con tre bellissimi interventi del portiere emiliano. Ecco che come accade in queste strane gare, dove non riesci a essere concreto oltre il dovuto, che nella ripresa, alla prima occasione, con un tiro da fuori e complice una deviazione, il Bologna trova un vantaggio inaspettato. I ragazzi non si sono persi d’animo e con una tale rabbia in corpo, hanno continuato a giocare senza perdere la testa. Fortunatamente il pareggio non è tardato ad arrivare, e il restante tempo a disposizione è stato speso nella ricerca di una vittoria che, non parlo da tifoso, è stata più che meritata. Certo il rigore provocato da Orsolini è stato tanto ingenuo quanto cervellotico ma buon per noi che il direttore di gara non ha avuto esitazioni, decretandolo in una piccolissima frazione di secondo e senza l’ausilio del Var. Il lettore potrebbe, leggendo quanto scritto, trarre la conclusione che tutto è andato per il verso giusto per il motivo che l’Inter ha giocato alla grande, questo purtroppo non posso affermarlo, ma è altresì vero che però quello avvenuto a Bologna non è assolutamente vana gloria, ma tutto è stato frutto di una gara ben giocata al cospetto di un bel Bologna. Con questo non posso dimenticare che errori d’impostazione e di attenzione ce ne sono ancora tanti, tutti sono coerenti che possano scomparire solo con il lavoro continuo in allenamento, ma per il momento va bene. Bisogna vivere alla giornata, carpe diem, come direbbe qualcuno saccente, consci che ogni gara va affrontata con il giusto spirito, lasciando il terreno di gioco con la consapevolezza di aver fatto il possibile per portare a casa un risultato positivo. Ora piccola pausa, martedì ci troveremo di fronte ad un impegno importantissimo di Champions che potrebbe dare il la definitivo alla qualificazione al turno successivo. Sono certo che i ragazzi venderanno cara la pelle, gettando il cuore oltre l’ostacolo affrontando al meglio la delicata gara, noi siamo con voi ora e per sempre, perché come diceva il nostro compianto presidente Giacinto Facchetti: “…ci sono giorni in cui essere interista è facile, altri in cui è doveroso e giorni in cui esserlo è un onore!” ..Amala!!!!