





Nerazzurri fermi al … palo!
Mai titolo fu più emblematico in tutti i sensi. Ragazzi irriconoscibili ieri sera, in una gara che, guardando il primo tempo, pareva ben stretto un pari che ha premiato solo i non colorati oltre il loro merito. Ennesima occasione gettata alle ortiche, mi rendo conto che quando questa squadra deve fare il passo successivo, e diciamo quasi decisivo, ecco che vengono meno tutte le certezze. Un primo tempo letteralmente dominato, con occasioni malamente sciupate da un Lautaro irriconoscibile, da un Dumfries mai domo, che ha sprecato di testa l’occasione più limpida e ha colpito l’ennesimo palo e tanto gioco sulle fasce, ebbene nessuno avrebbe puntato un centesimo sulla disfatta che poi ha preso piede nella ripresa. Una considerazione ferale parte dal status quo del momento, questa squadra ha perso per ben 2 volte nell’arco di 15 giorni, in trasferta dove aveva ottenuto uno score davvero invidiabile. Analizzando, le due batture d’arresto, appare verosimile affermare che ci sono sconfitte che fanno male, figlie di un assetto di squadra errato, dove i giocatori scendono in campo demotivati, svogliati in un sola parola assenti, (Firenze docet) e per fortuna sono pochissimi questi casi, e poi ci sono gare dove si esce sconfitti, e queste sono quelle che fanno più male, dove viene dimostrata un’assenza sostanziale di cinismo condito da un pizzico di fortuna, che ne determinano una spiegazione alquanto logica: ebbene questo è avvenuto a Torino. L’Inter ha dimostrato di avere tutto per essere migliore degli avversari, ma è mancato quel cinismo che dovrebbe essere insito di chi vuole vincere gare come quelle. Così con un secondo tempo cervellotico abbiamo vanificato tutto, facendo resuscitare una squadra che non ha né capo né coda, che nonostante tutti quei milioni spesi ha agganciato il quarto posto in classifica, e dalla gioia finale pareva avessero vinto una Champions, si vede che il loro traguardo più ambito è battere l’Inter se poi sono indietro poco importa. Con i se e i ma non si va da nessuna parte, ma è obbligatorio ricordare le occasioni sprecate malamente da Lautaro, che nonostante il suo prodigarsi e impegnarsi per la squadra, risulta meno lucido in fase realizzativa, ben due le occasioni avute anche ieri sera. Tocca ricordare la percentuale di possesso palla nella prima frazione di gioco, nettamente a nostro favore, lasciando ai non colorati solo alcune ripartenze, che avrebbero potuto farci male se i ragazzi non avessero posto rimedio. In partite come queste deve venire fuori un carattere che ancora è latitante, perché quando hai difronte squadre blasonate, non puoi sbagliare atteggiamento e occasioni in serie. I migliori giocatori in questi casi fanno la differenza, purtroppo ieri siamo stati traditi da chi ha sempre dato l’anima per questa squadra, fa specie ricordare che ciò accade purtroppo in gare dove l’orgoglio deve essere superiore a ogni cosa. Annotazione doverosa, abbiamo “regalato” con il nostro atteggiamento ben 4 punti ai non colorati, non facendo tesoro di ciò che era accaduto nella gara di andata, premiati oltre il dovuto, per nostri demeriti, e quindi anche ieri sera, ben altri 4 punti ai cuginastri e anche in questo caso con demeriti che sono nostri oltre ai meriti altrui. Facendo una riflessione con i punti lasciati per strada dove saremmo ora? Meglio non pensarci, tutto sommato dovremo rialzarci in fretta, considerando che c’è ancora tanto da giocare in questo campionato, fermo restando che dovremo però cambiare registro e giocare da squadra e per tutti i novanta e passa minuti. Tutto sommato ritengo che è ancora tutto nelle nostre mani, considerando che abbiamo un credito enorme sia con la fortuna che con gli arbitri e questo deve farci ben sperare, dovremo iniziare a riscuotere ciò che c’è dovuto, specie in questo momento dove ogni gara appare a eliminazione diretta. Ribadisco che la squadra c’è senza ombra di dubbio, non si deve scoraggiare per un risultato che ci ha visto penalizzati, deve continuare a giocare come sa e creare i presupposti per vincere le gare future, al di là di ogni umana comprensione, solo giocando da squadra si possono raggiungere quei traguardi che al momento parrebbero lontani, ma noi siamo l’Inter e sappiamo solo lottare come unica alternativa, cercando come la migliore delle analisi la vittoria, come panacea indispensabile per alimentare la nostra autostima. …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter
Leggi TuttoUna partita vinta sul filo di …. nervi!
Siamo alle solite, nella gara contro la Viola, a distanza di pochi giorni, ci ha restituito quella squadra che abbiamo da sempre amato, che è scesa in campo con tale concentrazione e cattiveria agonista senza precedenti. S’è visto da subito l’approccio giusto e di carattere che i ragazzi hanno messo in campo, con determinazione non hanno fatto uscire dal guscio i toscani, annichilendoli sotto ogni punto di vista, tant’è che il solo tiro in porta loro è venuto su calcio di rigore. Già il calcio di rigore per carità, ne parleremo più compiutamente dopo. Mi è piaciuto lo spirito che i ragazzi hanno fatto vedere, quella “cazzimma” che significava soltanto il volere cancellare quell’episodico errore di approccio molle nella gara di giovedì scorso, compiendo quel passo falso che ha determinato la sconfitta, meritata, ma che ieri sera ci sarebbe stata ben altra gara: così difatti è stato! Gara direi a senso unico con nostre occasioni in serie, determinando una traversa secca, un palo esterno e altre occasioni mancate di un soffio, della Fiorentina manco l’ombra e se poi il possesso palla è risultato di gran lunga a nostro appannaggio, questo la dice alla grande sull’impostazione della gara. La vittoria voluta, ottenuta lottando e con una tensione inimmaginabile, direi quasi sul filo di nervi, per la nostra spasmodica voglia di far vedere che quella sconfitta è stata accentuata da valutazioni oggettive e sbagliate, perché l’Inter è di tutt’altra pasta di quella vista a Firenze. Su tutti ho visto gli occhi spiritati del nostro capitano che ha lottato per tutti i novanta e passa minuti della gara, incitando e aiutando i compagni, e un Barella davvero stratosferico e se poi avesse fatto goal con quella spettacolare rovesciata, sono certo che sarebbe venuto giù il Meazza, come si suol dire. Ma tutti i ragazzi hanno giocato al meglio, avvolgendo gli avversari con una manovra talvolta ubriacante, come in occasione della rete del vantaggio firmata da Arnautovic (toh chi si rivede), con ben sedici passaggi consecutivi. La Fiorentina ha cercato di limitare i danni con una tattica che mette in atto chi vuole solo difendersi e ripartire, lasciando all’avversario il pallino del gioco, ma in questi casi si sa che per avere la meglio bisogna calciare in porta e per lo meno impensierire il portiere avversario, magari segnando anche. Tutto ciò non è avvenuto, credo per bravura nostra che abbiamo accerchiato, in quelle poche volte che gestivano la palla, con pressing il loro portare di sfera. Ritengo per via di queste considerazioni, che il nostro Sommer a fine gara non si sia fatto nemmeno la doccia, non ha provveduto manco a sporcarsi i guantoni, normale amministrazione, quella compiuta. Veniamo ora ai punti salienti di questa partita, come spesso ci sta capitando, leggo sui social presunti attacchi nei nostri confronti per una situazione che sta divenendo assai comica. Tutti si lamentano di presunti o reali errori arbitrali, alla prima occasioni, l’ultimo sfogo dal saccente dio pallonaro meneghino che ha chiesto rispetto per la sua squadra, ma tutto ciò non l’ha detto in conferenza stampa di quello che gli ha elargito domenica scorsa lo stesso settore arbitrale, oppure di altri club con “tifosotti” del giovedì e presunti giornalai che hanno posto l’accento sul favoritismo a favore dell’Inter per la concessione di un calcio d’angolo con la palla nettamente uscito di svariati centimetri, sicuramente l’errore è palesemente certo, ma i ragazzi non hanno fatto goal su quel cross di Bastoni e poi è stato un giocatore della viola a spedire il pallone fuori, successivamente. La rete, anzi l’autorete, è avvenuta successivamente, quindi non v’è alcuna certezza nel determinare che su un calcio d’angolo vi possa essere una rete sicura. Ora la nota dolente: il calcio di rigore! Qui abbiamo l’apoteosi delle assurdità, c’è stato un conciliabolo al var fra i vari tecnici ai monitor, che non sapendo giustificare la concessione del calcio di rigore, hanno fatto decidere erroneamente al direttore di gara, copiando il gesto di inespressività tanto caro a Ponzio Pilato, lavandosene le mani. Gli esperti ed ex arbitri, hanno decretato a chiare lettere cubitali che non vi è mai la concessione del penalty in quelle circostanze, con una distanza davvero ravvicinata e con un tiro che sarebbe finito fuori e non nello specchio della porta, ma che accidentalmente va a colpire il braccio del difendente nerazzurro, che saltando non può legarsi le braccia. Qui mi viene da pensare, perché non è stata adottata la stessa condizione anche in altre gare? (Baschirotto docet). Vi viene davvero da sorridere, quando capita qualcosa di poco chiaro, per i giornalai, all’Inter si grida subito allo scandalo per presunti favori arbitrali, ma quando si subiscono torti, tutto tace. Questa condizione per far risultare che esiste un qualcosa a nostro favore: ma de che! Come spesso ci accade dobbiamo lottare contro tutti e tutto, e se siamo lì a difendere il titolo vinto, tutto ciò è solo per la nostra bravura e passione, nulla ci è regalato! Ora avremo quasi una settimana intera, non ci pare vero, per organizzare al meglio la gara contro in non colorati torinesi, spero solo che questa volta ci lascino giocare come sappiamo, senza alcuna interferenza esterna, loro avranno nelle gambe la gara di spareggio Champions e noi gli allenamenti, il tutto per ricaricare le pile e cercare di avere arruolabile il nostro calciatore simbolo, quel Thuram parte integrante di una “TuLa” sempre più determinante nello scacchiere nerazzurro: forza ragazzi crediamoci noi siamo l’Inter, questa è una garanzia! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Leggi TuttoBlackout… nerazzurro!!!
Francamente sono davvero in difficoltà nell’esprimere ciò che provo in questo momento, decisamente incomprensibile dopo il derby delle amarezze e sfortuna, avevamo l’occasione giusta: ecco che si presenta una gara che poteva rappresentare la consapevolezza di ciò che poteva rappresentare la continuazione di un sogno. Il duro risveglio però è stato davvero ferale, in molteplici situazioni: in primis la voglia forsennata dei viola di dare una gioia allo sfortunato Bove, in panchina ha osservato i suoi compagni fare letteralmente a pezzi, quella che è la squadra campione d’Italia in carica, nel recupero di quella partita che ha distrutto, spero momentaneamente, i suoi sogni di calciatore. La cosa però raccapricciante, è stata la mentalità con la quale è scesa in campo la squadra nerazzurra, surclassata in ogni zona del campo, talvolta in balia dell’avversario feroce che l’aggrediva con veemenza, invece i nostri ragazzi molli e incapaci di una sortita decisa in avanti, i soliti e innocui passaggi senza costrutto, trascinando in questo modo un primo tempo scarno, per quel che restava, a reti bianche. Tutto faceva presagire a una ripresa di ben altro lignaggio, macché l’esatto contrario, errori su errori, d’impostazione e assetto, con giocatori che erano lontani parenti di quelli che hanno lottato con forza nel derby. Per non parlare delle reti concesse ai viola, totalmente assurde che non si vedono neanche in campi di categorie inferiori, non si può difendere in quel modo, per non parlare della terza rete, la concessione benefica di Dimarco a Kean che ha ringraziato del prezioso regalo e ha infilato l’incolpevole Sommer con un preciso e netto tiro in uscita. Di cosa vogliamo parlare ancora? Nulla la Fiorentina ha meritato alla grandissima questa vittoria, figlia della loro voglia di vincere che purtroppo i nostri ragazzi hanno smarrito. Di facciata le dichiarazioni del tecnico a fine gara, addossandosi tutte le colpe, certo in campo ci vanno i calciatori, ma è lui colui che è preposto a un lavoro psicologico essenziale e di carica per tutta la squadra. E per cortesia non c’è neanche da fare appello alla scusante delle troppe gare ravvicinate, la stanchezza ci può stare, ma non regge perché anche la Fiorentina ha giocato domenica, quindi c’è stato un reale blackout mentale, più che fisico, a cui i ragazzi non hanno saputo reagire. Per carità questa squadra non bisogna per niente posizionarla sui banchi degli imputati, due sole sconfitte in campionato nel totale di 23 giornate è uno score del tutto invidiabile, però la condizione essenziale è che ci sta a perdere, facendo i complimenti agli avversari per la vittoria, ma ritengo che è necessario lottare e sudare la maglia che indossano, con quello scudetto che è bell’impresso sul petto, ieri sera purtroppo tutto ciò non s’è visto. Con quel risultato così rotondo, faccio sinceramente fatica a vedere una sufficienza in qualcuno dei nostri calciatori, con quell’atteggiamento dimesso che non rientra nel dna dei giocatori interisti. Ritengo che stasera la gara l’abbiamo persa negli spogliatoi, scendendo in campo con un atteggiamento inaccettabile e tal volta supponente. Ora tocca fare immediatamente un reset e credere che non è tutto perduto, la cosa importante è avere la forza necessaria per lottare e sovvertire lo status quo che al momento ci vede in difficoltà. Sarebbe un errore puntare solo sulle coppe, di gare ce ne sono ancora tante, ma bisogna avere il coraggio di ritornare a essere la squadra che ci ha fatto innamorare per il suo modo di giocare, lottando per un obiettivo che ancora non è svanito, secondo il mio modesto parere, ma non giocando e interpretando le gare in questo modo. Ora lunedì ci toccherà affrontare nuovamente la viola, speriamo che i ragazzi abbiano fatto tesoro della sberla ricevuta, i toscani avranno in rosa i giocatori nuovi che hanno acquistato, ma avranno anche la presunzione di poter fare ancora una volta un sol boccone della nostra squadra, ecco è l’occasione giusta, facciamoglielo credere e ritorniamo a giocare come sappiamo, come in guerra non facciamo prigionieri in casa nostra dovremmo comandare noi e basta! Ultima analisi e mi ripeto in un concetto già espresso, nello sport come nella vita si può vincere oppure perdere, ma ci si deve almeno provare e lottare, stasera è mancata quella voglia e sinceramente questo è inaccettabile, esprimo quello che è il mio giudizio da tifoso, per una squadra che amo a cui starò sempre vicino e fedele, evidenziando ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, che stasera non m’è piaciuta la loro supponenza, tutto qui. C’è tempo per recuperare, ma con altro spirito, tenendo sempre presente quello che ci ha insegnato il nostro compianto presidente G. Facchetti: “ci sono giorni in cui tifare Inter è facile, altri in cui è doveroso e altri in cui esserlo è un onore”. Dimostriamo in ogni dove quella tenacia che ha da sempre contraddistinto la nostra squadra, perché l’Inter si ama a prescindere! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Leggi TuttoPali e… patta!!!
Si attendeva il derby con ansia e tanta voglia, per il semplice motivo che i ragazzi erano carichi oltre il dovuto, al fine di rendere il dovuto “premio” a chi ha conquistato ed è stato premiato oltre il dovuto, specie nelle ultime due stracittadine. Al termine della gara la bile era così alta che ho dovuto attendere il giorno successivo, per affidare all’ipotetico foglio di carta le mie sensazioni vissute ieri sera. A bocce ferme si è più razionali, evidentemente però non tutte le tossine accumulate sono state espulse, tant’è che leggendo qua e là commenti dei giornalai e dei “tifosotti” inutili delle altre squadre, hanno tutti evidenziato la grande prova del Milan, ma de che, in tutta la gara ha fatto tre tiri in porta, ovviamente considerando anche la rete. Il resto come una provinciale, tutti chiusi dietro e ripartenze, questo il gioco spettacolare che ha da sempre pubblicizzato quello scellerato e inconsistente saccente “dio pallonaro”, che non oso neanche pronunciarne il nome tant’è il ribrezzo che porta il solo nominarlo. Forse noi siamo stati un po’ molli al loro cospetto, che di riffa o di raffa aggredivano il nostro portatore di palla, cercando di limitare i danni, ma le statistiche mio caro sopravvalutato allenatore portoghese, parlano d’altro e non di una grande squadra che ha giocato in modo magnifico, anzi molto speculare: queste le statistiche. Possesso palla a nostro vantaggio con una percentuale disarmante per i cuginastri, 62 a 38, veniamo alle conclusioni tiri in porta 6 a 4, fuori 8 a 1, respinti 3 a 5, forse non potranno dire nulla per chi li legge, ma è la foto della gara fatta dal Milan che ha solo amministrato lo striminzito vantaggio, gentile concessione dei ragazzi, di fine primo tempo e poi? Il nulla assoluto nel secondo tempo, hanno cercato solo di limitare i danni, la rabbia viene al solo pensiero che ci stavano riuscendo, in considerazione che nel corso della gara ci sono state annullate ben 2 reti per fuorigioco, per carità c’erano tutti, e la terza per un fallo di Dumfries nei confronti del maestro di rissa Theo, paladino farlocco dell’antipatia. Mai come ieri sera la dea bendata era da tutt’altra parte, forse sul Meazza veleggiava il fato benevolo di un santo tutt’altro che meneghino, forse di quella zona tanto cara al cappellone arruffone, che stava godendosi il momento, in previsione di una loro vittoria che avrebbe fatto il vuoto in classifica. Invece come si dice in questi casi i conti bisogna farli alla fine, tant’è che in ultimo è stata resa giustizia e tutto è rimasto immutato. Pensando a quello che poteva essere potevamo essere a meno 1 oppure a meno 5, tutto in attimo, quell’attimo che può cambiare ogni cosa e la sorte di una stagione. Questa mia ultima analisi deriva dalla considerazione che, dopo tutto quello accaduto in campo, potevamo perdere una gara dominata per lunghi tratti, tant’è che c’era più gente nell’aria di rigore del Milan, che nelle sagre di paese, ma sarebbe stata davvero una beffa senza precedenti dopo i tre legni colpiti a distanza di poco, in una supremazia netta e poi del rigore netto non concesso, ne vogliamo parlare? Davvero assurdo! Questa è la risposta di tutti coloro che inneggiavano alla Marotta’s League e con quest’ultimo gli episodi molto discutibili stanno diventando tanti, ed è comprensibile lo sfogo del nostro tecnico, in maniera moderata ha rappresentato il proprio disappunto, di tutt’altra natura rispetto all’accesa pantomima messa su da quell’altro individuo, in occasione di un rigore certo e netto, ma si sa la classe è innata, con tutti i soldi che puoi avere, non puoi certo acquistarla al supermercato. Quindi al momento bisogna lottare non solo in campo, ma anche altrove, cercando d’essere fortunati nel trovare quelle persone giuste e propense all’espletamento della propria funzione di controllo, che siano ligi e non si rechino al bar o al bagno nei momenti cruciali. L’onestà intellettuale deriva anche da questi episodi, ora testa al recupero della gara di Firenze, anche se il calendario sta divenendo alquanto proibitivo, non dobbiamo mollare di un centimetro, anche perché il Napoli ha solo una gara da preparare settimanalmente e le nostre sono molte di più, tra impegni di campionato, coppa Italia e recupero sono davvero tante. Ultima considerazione, giovedì nel recupero di campionato è stato designato Doveri che ieri era in sala Var, gli avranno dato il premio per la dormita e non aver visto quello che è successo ieri sera? Spero solo che magari in campo sia più vigile di come lo è stato dinanzi ai monitor, altrimenti sarà dura. Non molliamo e giochiamo come sappiamo, dobbiamo essere più decisi e coesi di come non mai, sino alla fine e non occupiamoci di altro, perché noi siamo l’Inter e del resto non c’interessa nulla. …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Leggi TuttoUn poker … servito!
Al via del Mare, stadio dei giallorossi salentini, che il calendario ha posto in opposizione ai ragazzi, in un tardo pomeriggio domenicale, ecco che pronti via, si sono messe subito in chiaro quelle che erano le prerogative di una gara che non potevamo non vincere. Dovevamo dare un segnale di continuità, in risposta della vittoria partenopea conquistata sabato sera, di fatti così è stato. Se alla fine le reti sono solo state ben quattro, il demerito è stato solo nostro, anzi anche per colpa di fuorigioco millimetrici che ci hanno annullato ben due reti, ma tutto sommato non possiamo lamentarci di occasioni ne abbiamo create in serie, ma come ci capita spesso specie in quest’ultimo periodo, ne concretizziamo in maniera e in numero inferiore alle aspettative, di un gioco corale e d’insieme che talvolta fa davvero la differenza. Per onor di cronaca però bisogna dire che, abbiamo talvolta lasciato spazio e manovra ai salentini, vuoi per la loro verve, vuoi per i nostri continui errori di valutazione nei passaggi, o troppo lunghi oppure viceversa troppo corti, bisogna trovare la giusta sintonia se si vuol raggiungere la perfezione, che si sa non è di questo mondo, ma se contro il Lecce il rischio può essere messo in preventivo e calcolato, contro squadre di un certo lignaggio e più attrezzate: paghi dazio. Certo ieri c’è stato un po’ di turnover specie a centrocampo, in previsione della gara di mercoledì, ultima della prima fase di Champions, dove ci potrebbe bastare un pareggio, ma ritengo che fare calcoli sarebbe solo che deleterio, la vittoria prima di tutto, anche perché come ho sempre sostenuto: vincere aiuta a vincere! Inizia ora un tour de force inverosimile che ci porterà a giocarci tutte le nostre chance sino allo scontro diretto contro il Napoli del 3 marzo al Maradona, gara della verità per le nostre ambizioni. Tra campionato, Champions, Coppa Italia e recupero di campionato, sarà un continuo ciclo di gare ogni tre giorni e dovremo tenere i nervi ben saldi per far fronte a tutti questi impegni. Il nostro primario pensiero e sperare che siano finiti quelli strali ferali che la cattiva sorte ci ha mandato, con infortuni continui che ci hanno debilitato nell’organico. S’è visto che non possiamo prescindere da Calhanoglu, pedina davvero importantissima per la nostra squadra, che fortunatamente dovrebbe essere pronto al rientro, se non per mercoledì, almeno per il derby. Capitolo a parte la stracittadina di Milano, abbiamo l’occasione di ritornare a dominare nel punteggio, perché nel gioco s’è visto che siamo sempre stati superiori, ma talvolta ci lasciamo andare a perdite di concentrazioni davvero simbiotiche, anche perché loro non mollano sino alla fine (Supercoppa docet), questa volta però dovremo davvero essere sul pezzo per tutta la gara con concentrazione massima, dovremo avere quella cattiveria che ci ha sempre caratterizzato, altrimenti non vinci ben sei derby di fila. Avremo bisogno di tutti i ragazzi al meglio della loro condizione, l’aiuto deve essere reciproco non possiamo mollare di un centimetro, ne va del nostro impegno nel rispettare quel tricolore che abbiamo sul petto. Certo il dover provvedere a gestire una rosa, come quella del Napoli, per un solo incontro e meno proibitivo del nostro e questo mister Inzaghi lo sa, è conscio che deve essere bravo a motivare tutti e tenerli sulla corda sino alla fine, com’è accaduto ieri guardando un Frattesi che ha ritrovato il sorriso, s’è reso conto, secondo il mio modesto parere, che di meglio non c’è, perché giocare nell’Inter, con questi ragazzi è il top. Ritengo, e questa è una mia pura considerazione, che tutta questa pantomima è stata creata più da voci esterne che dallo stesso calciatore, bisognava solo essere paziente e attendere il momento giusto e opportuno e il suo spazio sarebbe arrivato. Lui dalla sua ha l’età e con i consigli giusti, con i quali potrà arrivare in vetta e raggiungere quelle vittorie che fanno grande un campione, che sta studiando per essere tale, che s’incammina verso il giusto traguardo. Ancora un’annotazione per un calciatore che, mai come in questo momento, sta facendo la differenza: Tikus Thuram. Con lui in campo è poesia pura, inarrestabile nelle sue scorribande ha, come dicevano i giornalisti di un tempo, il terzo occhio con il quale vede prima di tutti il piazzamento dei compagni e li serve per la conclusione in rete: spettacolare! Generoso verso ogni più umana considerazione, esempio pratico ha ceduto il pallone del rigore, per la quarta rete, a Taremi per la realizzazione di una rete che potrebbe sbloccarlo, speriamo, e magari farlo ritrovare per un finale di stagione di cui avremo bisogno davvero di tutti. Siamo una squadra che non lesina entusiasmo e con Lautaro forma una coppia eccezionale, che anche ieri ha tirato fuori una rete eccezionale, spero continui in questo momento positivo, abbiamo bisogno del nostro capitano. Forza ragazzi tiriamo fuori quel carattere che ci ha contraddistinto in questi ultimi anni, noi siamo l’Inter e di meglio non c’è! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Leggi TuttoTutto in meno di 45 minuti!!!
Era attesa da tanti una risposta, conseguente al mezzo passo falso della gara contro il Bologna, anche rispondendo alla vittoria partenopea in quel di Bergamo, devo dire in tutta sincerità che c’è stata, seppur in parte. Un primo tempo diciamo di studio è poi subentrata, nella ripresa, una grande reazione e la voglia di portare a casa una vittoria più che meritata. La determinazione di questa squadra è stata lampante e s’è palesata nella gara, oltre le ben rosee aspettative, di Asllani che ha rifatto vedere quello di cui è capace, certo non ha avuto la pressione che gli avversari gli hanno tributato in altre circostanze, ma a me ieri sera è piaciuto. Purtroppo la nota negativa, pende sempre sul solito individuo: sul capo di Taremi, corpo estraneo di questa squadra che non riesce a incidere mai, sia nei passaggi che nelle conclusioni, anche ieri neanche una degna di nota. Non capisco perché Inzaghi continui con questa punta sempre più involuta che non decide mai nulla, spero che avendolo fatto giocare ieri sera, gli consegni la panca per mercoledì in Champions. Non possiamo giocare sempre con un uomo in meno, in una squadra che ha già problemi di organico. In questo preciso momento in cui ci sono gare tutte ravvicinate, bisogna sempre scegliere calciatori in grado di sopportare e supportare i compagni, con voglia e corsa, quella che manca all’iraniano spesse volte involuto e lento come il più spigliato dei “bradipi”. Per fortuna abbiamo ritrovato il miglior Lautaro, non possiamo fare a meno del capitano, si vede che sta bene fisicamente e ha cancellato, spero in modo definitivo il problema realizzativo, ieri il terzo centro consecutivo, è ritornato a essere il “toro di Bahia Blanca” che abbiamo imparato ad apprezzare. Per carità anche quando non segnava, il suo impegno era costante e continuo, da capitano aiutava e trascinava i compagni, ma ora s’è vista in maniera evidente che è ritornata la ThuLa, fantastica accoppiata che giocano insieme in modo fantastico, ritengo per questo motivo che è assolutamente un delitto, quando stanno bene, avvicendarli per ragioni di spogliatoio, non si può prescindere da loro: capito Inzaghi? Nel primo tempo, trascorso interamente di studio, cercando di fare uscire dal guscio i toscani, per fortuna nella ripresa s’è rivista la squadra che avevamo smarrito: ritmo, corsa e belle azioni. La prima frazione s’è conclusa con l’annotazione nel tabellino di due azioni significative, di chi se non Lautaro, una rovesciata in area ben para dal portiere empolese e un palo scheggiato su un bel passaggio di Asslani. La ripresa dopo solo dieci minuti, il capitano l’ha sbloccata con un tiro dal limite che s’è insaccato lì dove osano le aquile, sfogando tutta la sua rabbia per le azioni in precedenza disinnescate, con un vantaggio sin troppo striminzito per quello che s’era visto sino a quel momento. Il resto è storia. Dumfries ha colpito ancora sul calcio d’angolo perfetto dell’albanese, incornando un bel pallone che s’è insaccato imparabilmente nell’incrocio dei pali. Come ci capita da un po’, riusciamo a farci fare goal sull’unica incursione degli avversari, con il “nostro” Seba Esposito che ha segnato senza esultare, ma il dato di fatto che stavano riaprendo una gara che avremmo dovuto chiudere da un pezzo. Ma l’ego smisurato degli empolesi, cercando il goal del pari, ha fatto in modo di rendersi vulnerabili, i ragazzi hanno approfittato di un passaggio errato degli avversari, in modo famelico, hanno ribaltato il tutto con un’azione di contropiede orchestrata da Barella, passaggio in profondità per Arnautovic, che senza pensarci su l’ha messa in centro per l’accorrente Thuram che ha piazzato un tiro imparabile in rete, troncando sul nascere le velleità della squadra toscana. Tutto perfetto, tutto bello, si è notato in modo significativo e lampante che questi ragazzi quando vogliono pigiare sull’acceleratore, non ce ne per nessuno, devono capire che sono una macchina da guerra, pronti a non fare prigionieri, la vittoria e sintomatica nel loro essere squadra, seppure con defezioni importanti, sinora stanno riuscendo a tenere ben presente quelli che sono i loro obiettivi. Ultima annotazione, bisogna dare il giusto merito a un giocatore che tanto volte ho criticato, ma ieri ha fatto più lui nei soli 15 minuti in cui è stato impiegato che Taremi nei 69 minuti della sua gara, Arnautovic ha piedi buoni e non si scopre da oggi, secondo me dovrebbe scalare le gerarchie degli attaccanti, è più motivato di uno spento iraniano, pressocché inutile! Ora concentrazione sulla prossima gara, ritorna la Champions, abbiamo l’opportunità, con una vittoria, di acquistare il tagliando per il prossimo step con una gara d’anticipo, ci dobbiamo provare, a condizioni di non fare ulteriori cambi in squadra, facendo giocare i migliori e chi è in condizione, l’Inter ha bisogno dei suoi migliori giocatori per centrare quegli obiettivi che più ci competono. …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
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