La disfatta di Madrid ha portato in dote delle tossine, per lo più nervose, che i ragazzi, come tutto l’ambiente nerazzurro, non sono riusciti a smaltire del tutto, specie nel secondo tempo, quando si poteva sicuramente far meglio, particolarmente quando mancavano una manciata di minuti dalla conclusione del match, la tensione nervosa è scemata, lasciando Juan Jesus colpire indisturbato solo soletto, dinanzi a Sommer. Seppure il pareggio rimane stretto per quello che i ragazzi hanno dato in campo per oltre un’ora, bisogna però ammettere, a onor di cronaca, che bisogna dare il giusto merito a chi ci sta dando tante soddisfazioni, in questa cavalcata fantastica, tant’è che il generoso popolo nerazzurro, al loro passaggio in pullman, gli ha tributato la giusta ovazione, accompagnandoli, tra due ali di tifosi festanti, sino all’ingresso dello stadio. Facciamo però un passo indietro. Con il senno di poi ritengo che a Madrid si poteva, anzi si doveva far meglio, era nelle nostre corde il passaggio del turno, e lo dico senza il timore di essere smentito, eravamo superiori all’Atletico, magari segnando qualche rete in più a Milano, oppure concretizzando le occasioni avute al Wanda Metropolitano. Come però accade in queste gare, quando non sei concentrato al cento per cento, cadi nervosamente alla mercè dell’avversario che ci ha messo, in casa loro, tanta vigoria sospinti dal caloroso tifo dei supporter dei colchoneros, ma anche con il bene placido del direttore di gara che ha lasciato fare il loro comodo, con interventi al limite del regolamento. Ma come dice qualcuno che non ha per nulla colori indosso, chi si lamenta delle decisioni arbitrali si maschere dietro un’alibi che è dei perdenti, verissimo, però vedere poi la figuraccia che hanno fatto in casa, perdendo per ben 3 a 0 contro un volenteroso Barcellona, questo accresce maggiormente il dispiacere per quello che potevamo fare e purtroppo non siamo stato in grado di fare. Oramai è andata e da spettatori vedremo il proseguo della Champions, con il pensiero oramai fisso su quella competizione che è divenuta sempre più che mai alla nostra portata. Torniamo però alla gara casalinga di domenica sera contro i partenopei. S’è visto subito a voglia di rivalsa dei ragazzi che hanno disputato un gran primo tempo, che come ci accade ultimamente s’è concluso con il passivo minimo per il Napoli, con un Sommer spettatore non pagante. La ripresa nei primissimi dieci/quindici minuti la musica non è cambiata, abbiamo attaccato e creato creando delle occasioni da rete che non abbiamo sfruttato, forse le forze e la lucidità sono venute meno, tant’è che si è sbagliati due reti che potevano mettere una pietra tombale sul match. Come però accade in questi casi, se non la chiudi rimani sempre con il fiato sospeso, per un episodio che potrebbe favorire la squadra avversaria protesa in avanti alla ricerca del pareggio. Sia ben chiaro Sommer non ha dovuto fare gli straordinari, normale amministrazione, dalle sue parte gli aventi partenopei sono stati ben contenuti sino all’ottantesimo dove si è verificata la svolta. Per carità non voglio appellarmi al calcio d’angolo che non c’era assolutamente, bisogna guardare oltre e dire testualmente che abbiamo sbagliato, complice una scarsa attenzione, lasciando il difensore colpire indisturbato segnando la rete del pareggio. Ci sta, ma in altro contesto credo che si sarebbe potuto dare il là a un forcing finale che non c’è stato dei campani, che non hanno approfittato del fatto che eravamo letteralmente sulle gambe e le fatiche dei 120 minuti e oltre disputati mercoledi, si sono improvvisamente palesati. Nel contesto se la gara fosse terminato con il risultato, seppur concedendo la rete al Napoli, con un rotondo 3 a 1 non ci sarebbe stato nulla da dire, ma è andata così, purtroppo, non ci resta che continuare il nostro percorso, il distacco è notevole, ma è anche vero che al ritorno in campo dei nazionali, dopo la pausa, dovremo preparare una gara alla settimana sino alla fine del campionato e quindi i ragazzi potranno allenarsi con concentrazione, perché noi vogliamo a tutti i costi quella seconda stella, sfuggita malauguratamente due anni fa, che per inciso ci fa ancora male, anche perché abbiamo regalato una gioia inaspettata ai cuginastri che ne hanno approfittato, ora sarebbe il massimo riprenderci ciò che ci appartiene, con gli interessi, festeggiando la vittoria del campionato proprio il giorno del derby, in casa loro non ci sarebbe entusiasmo migliore quello di annichilire i rossoneri, sventolando i nostri vessilli con quello che più sogniamo: il tricolore. Crediamoci con l’autostima che schizzerebbe verso confini inaspettati, sotterrando coloro che si credono migliori, ma che di fatto non sono mai stati al nostro livello, perché noi siamo l’Inter e non c’è di meglio che il nerazzurro!!! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
La grandezza di una squadra si denota, in talune occasioni, specie quando dove disputare anche quelle gare che vanno oltre il solito cliché, usando una frase cara al tecnico dei non colorati: conquistando una vittoria a corto muso, certo visto il solo risultato, ma noi almeno il primo tempo di occasioni ne abbiamo avute parecchie, e come ci accade da un po’, ne concretizziamo in maniera inferiore alle aspettative. Certo di fronte avevamo una squadra che merita tutti i punti in classifica che ha, con ambizioni europee che sicuramente sono alla loro portata, davvero un bel Bologna, capace di metterci in difficoltà in questa stagione, compresa una rocambolesca eliminazione di Coppa Italia, ma questa squadra è figlia di un ottimo tecnico che s’è fatto da solo, avendo nel suo dna la capacità di visione di gioco superiore al normale, in considerazione che anche quando giocava, dava disposizioni ai compagni, essendo di già un allenatore in campo. Chissà un giorno lo vedrei ben volentieri sulla nostra panca! Della gara spettacolare del primo tempo, teniamo presente quelle che sono le statistiche, in considerazione dell’unico tiro in porta felsineo, i ragazzi hanno spinto sull’acceleratore, creando ben tre nitide occasioni da rete e poi, della bellissima azione avvolgente, conclusa con la rete di Bisseck, ne vogliamo parlare? Per questo motivo nella prima frazione, non abbiamo fatto sviluppare il solito gioco rossoblù, che ha messo in difficoltà chiunque quest’anno, il nostro errore, forse è stato quello di abbassarci troppo nella ripresa, ma credo che nella mente dei ragazzi, sia subentrata la tensione della gara di Champions di mercoledì. Abbiamo avuto il braccino corto, lasciato più terreno agli avversari, ci siamo rinchiusi nella nostra metà campo, con sporadiche sortite offensive senza efficacia. I rischi sono dietro l’angolo quando effettui questo tipo di prestazioni, ma grazie alla nostra granitica difesa abbiamo concesso qualche tiro dal limite e mai realmente pericoloso. Comunque sono queste le gare che ti danno tantissima autostima, quando sei messo sotto pressione vengono fuori quelle peculiarità di un insieme sempre più che mai coeso, i ragazzi hanno fatto quadrato, volendo festeggiare il 116 compleanno della nostra gloriosa società, con una vittoria voluta a tutti i costi. Il divario appare sempre più consistente nei confronti delle inseguitrici, devono lottare per il secondo posto, anche perché come diceva Edoardo Bennato: …seconda stella a destra fino al mattino! Non può sfuggirci! La gara del Dallara ci ha purtroppo consegnato anche due ennesimi infortuni muscolari che saranno monitorati, ma credo che sia Carlos Augusto che Arnautovic, non saranno della contesa di Madrid, mercoledì, una gara che dovrebbe essere una battaglia visto che il Wanda Metropolitano sarà colmo sino all’inverosimile, con i colchoneros, letteralmente fabbricanti di materassi per via delle loro divise da gioco, non credo che vorranno addormentare la gara anzi, vorranno sovvertire e ribaltare il risultato dell’andata: la corrida sarà pronta, noi siamo pronti alla sfida anche perché nelle nostre file ci sarà il Toro per antonomasia, ma non credo soccomberà come accade, purtroppo, nell’enfasi spagnola! Ultima annotazione mi è piaciuta la dichiarazione del nostro Nicolino a fine gara, intervistato dalla Leotta, ha risposto a chi l’ha tacciato per cascatore, tutti addosso al nostro giocatore, il fantastico centrocampista funambolo della nazionale italiana che non si risparmia mai, ovviamente l’intervento su di lui non è stato così duro come potrebbe a primo acchito essere, ma neanche d’essere tacciato da colui che vuol ingannare l’arbitro, a memoria ricordo chi invece l’ha fatto sotto gli occhi del mondo pallonaro negando l’evidenza di un pallone entrato di un metro in porta, quindi di cosa vogliamo parlare. Se poi quelli che gridano ai quattro venti allo scandalo, dovrebbe essere ben lucidi nel guardare con occhio prono all’intervento che compie il genoano su Barella, interviene da tergo facendogli battere la schiena in malo modo, forse si potrebbe dissentire sulla concessione del rigore, per carità, ma dire che il nostro “barellino” abbia compiuto una simulazione, ce ne passa! Lo facessero per davvero i simulatori reali, non vogliono entrare in merito dei nomi, ma scusarsi dinanzi a milioni di telespettatori non è da tutti, anche se la sua reale intenzione non era quella dell’inganno: chapeau Barella! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
La prima esternazione che mi viene in mente, di getto, dopo ieri sera è: semplicemente fantastici! I ragazzi ieri dopo una decina di minuti, dove gli orobici hanno attaccato gli spazi, in modo forsennato, ecco che capito come attuare il modo per poter sciorinare un calcio davvero piacevole, hanno preso le misure, iniziando a giocare come sanno. Una gara mai messa in discussione, se il primo tempo è finito solo con due reti di vantaggio è solo per la casualità del momento. Darmian, pregevole la sua gara, ha sbloccato il risultato, ma è anche vero che s’è divorato il raddoppio, alla stessa stregua possiamo riferirci a Lautaro sempre più goleador di questa squadra, che ha timbrato una traversa impressionante, ha concluso in malo modo in un’altra, ma ha poi realizzato una rete fantastica, impallinando Carnesecchi, incolpevole su quel fantastico tiro. Ritengo di affermare che questa squadra non è mai doma, continuando anche nella ripresa a giocare come sa, lasciando agli avversari solo le briciole, continuando a pigiare sull’acceleratore, sino a quando ha infilato l’ennesimo poker servito, sul prato verde di un San Siro straripante d’emozioni. Non credo di essere smentito quando affermo, che l’Inter attuale non solo è straordinaria, ma ha tutto i requisiti necessari per distruggere l’avversario di turno, attualmente non c’è partita con chiunque, devono soggiacere alla generazione padrona dei ragazzi fantastici, di un mister, Simone Inzaghi a cui si deve riconoscere che, da oltre due anni questa squadra gioca il migliore calcio non solo in Italia, ma che è stato esportato anche all’estero. Ennesimo Clean sheet, per una difesa impenetrabile, con un portiere che anche ieri sera ha fatto sonni tranquilli, merito di tutta la squadra che non presta mai il fianco agli avversari, anzi lotta e combatte in ogni zona del campo. Oramai il divario è consolidato, il più dodici sui non colorati torinesi e il più sedici sui cuginastri è la dimostrazione dell’assoluta supremazia nerazzurra, credo che continuando in questo modo i giochi, per il titolo, saranno fatti con diverse giornate d’anticipo, mi piacerebbe pensare che venga fatto nel derby di ritorno, così sapremo mortificare ancor più i saccenti rossoneri, e su tutti lo zingaro e padre Pioli, che continua a professare di avere una rosa competitiva, potrebbe anche essere vero, ma il divario recita diversamente. Noi siamo l’Inter e non ce ne per nessuno, dovranno tutti abbassare il capo dinanzi alla nostra supremazia devastante. Spero solo che Davide Frattesi, il nostro jolly, capace di segnare una rete ogni qual volta viene chiamato in causa, non sia grave il suo infortunio, perché al momento abbiamo bisogno di tutti per scrivere la nostra storia, la strada è stata delineata, bisogna solo perseguirla senza troppi scossoni, raggiungendo un’apoteosi che oramai è dietro l’angolo: l’Inter è il nostro credo, il nostro orgoglio, il nostro amore indiscusso! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Nello stadio di via del Mare, nel capoluogo salentino, s’è consolidata una squadra che al momento, ha mostrato di non avere alcun limite. Se tempo addietro il turnover ci ha fatto paura, attuato con una formula diversa dal solito, forse per la diversa qualità tecnica della rosa, non questa volta e di tutto ciò bisogna dare il merito al nostro tecnico, quel Simone Inzaghi tanto bistrattato in passato, capace questa volta, di tenere sulla corda un gruppo di giocatori fantastici. Certo disputare una gara con ben 7 titolari fuori, sarebbe stato deleterio per chiunque squadra, ma non per il nostro mister che ha catechizzato al meglio i degni sostituti, che sia ben chiaro figurerebbero da “prime donne” in qualsiasi altra squadra di vertice in serie A. Nella fattispecie voglio spendere alcuni aggettivi per taluni giocatori, che non trovano spazio solo perché le gerarchie “inzaghiane” hanno altri fattori determinanti. In particolare voglio citare il giovane Asslani che, con quei piedi così “educati” che possiede, può fare davvero la differenza e lo si è visto ieri pomeriggio, fantastico il passaggio in profondità, d’esterno per Lautaro che ha appoggiato in rete la sua centesima rete in nerazzurro. Ma l’intelligenza tattica del gioiellino albanese, è davvero impressionante che non s’esprime del tutto, solo perché dinnanzi ha un mostro sacro come Calhanoglu, ma il ragazzotto sarà il futuro e con questo presente, dobbiamo solo attendere l’evoluzione e la sua crescita. In una sola parola: astro nascente! Come non parlare di un ragazzo che attende, pazientemente, il suo turno, ma quando viene chiamato in campo esprime tutto il suo valore, in quelle fantastiche sgroppate, il senso del goal e del passaggio ultimo come eccelso rifinitore di cui dispone il bravissimo Davide Frattesi, anche ieri uno dei migliori in campo: inarrestabile! Ci sarebbe da parlare tantissimo dei ragazzi in campo ieri pomeriggio, ma non voglio di certo tralasciare l’olandese volante, quel de Vry che, come il vino, invecchiando migliora sempre più, punto fermo con la consapevolezza di saper dirigere e giocare al meglio in una difesa che spesso cambia gli attori: una roccia! Ieri, secondo il mio modesto parere, i ragazzi sono stati tutti all’unisono ben oltre la sufficienza, con la determinazione che questa volta nulla ci potrà sfuggire giocando in questo modo, anche perché sono molteplici le frecce nella faretra di Inzaghi, pronte a essere scagliate contro le difese arcigne avversarie. Certo bisogna ora più che mai, avere la certezza che al momento non s’è fatto ancora nulla, tutto è da addivenire, ma con l’accrescimento dell’autostima e il divario di punti che si sta creando, abbiamo davvero tantissime possibilità di sognare, parafrasando un noto brano di Bennato: … seconda stella a destra, questo è il cammino e poi dritto sino al mattino!!! Dovremo essere orgogliosi di mostrarla, accanto al nostro emblema, perché c’è sfuggita una volta, ma credo che ciò non si verificherà: questa volta sarà nostra, dobbiamo crederci con forza e veemenza, annichilendo gli avversari di turno con la nostra voglia di vittoria, perché la vera forza dell’Inter attuale è la coesione e il gioco collettivo. Mercoledì si preannuncia una gara alquanto ostica con l’Atalanta, una squadra che non ha un volto ben preciso, che contro di noi fa sempre la gara della vita, ma la squadra orobica vista ieri contro i cuginastri è apparsa davvero ben poca cosa, io ci credo e come me la maggior parte degli amanti di questi colori a parte i gufi che attendono una nostra disfatta, che al momento sono rimasti incollati al loro trespolo, in attesa, ma per loro non c’è gioia i loro pensieri negativi nei nostri confronti, sono la nostra forza. È poi con un Lautaro Martinez in questi termini, cosa vogliamo di più? Il nostro “puntero” ieri pomeriggio s’è laureato con un bel 101 e lode, scalando la classifica dei bomber nerazzurri, sorpassando calciatori del calibro di Cristian Vieri fermo a 123 reti, Maurito Icardi a 124 reti, conquistando l’ottavo gradino in assoluto con ben 127 reti in totale in nerazzurro, puntando Nyers fermo a 133. Comunque vada credo che per questa stagione avrà ancora la voglia, come diceva un telecronista partenopeo di …gonfiare la rete!!! Forza ragazzi voi siete la nostra forza, il nostro orgoglio e non vi lasceremo mai soli, perché l’Inter si ama prima di ogni altra considerazione!!! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Il venerdì di campionato ci consegna una squadra che ha disputato una gara semplicemente fantastica, a tratti irresistibile per gli avversari di turno. Certo si sarebbe potuto affermare che il testa coda di campionato, era una gara destinata a un unico risultato la vittoria nerazzurra, però alcuni giornalai hanno anche affermato, davvero fiduciosi, che quest’incontro avrebbe potuto nascondere insidie letali per la capolista. In qualunque caso Inter contro la Salernitana ha disputato una gara fantastica, nei primi venticinque minuti ha disputo un incontro nel quale è emerso, per gli avversari, un effetto ingiocabile, senza la possibilità di difendersi e provare a far gioco, calpestati dalla vigoria dei ragazzi che hanno creato occasioni in serie. E’ Risultato abbastanza facile, vista la voglia dei nostri giocatori di avere la meglio dell’avversario, compiendo in questo modo, l’ennesimo passettino in avanti, e con il senno del poi, è ottimale visto il pareggio dei non colorati a Verona, con il distacco che aumenta. Questa volta il mister non è caduto nella tentazione di fare un ampio turn-over, in vista della partita di martedì in Champions, come ha fatto due anni or sono, lasciando via libera ai cuginastri servendogli uno scudetto su di un piatto d’argento. Quella sberla ricevuta, che è come una ferita che ancora sanguina, che non si rimargina tanto facilmente, credo che tutto questo malessere procurato, gli sia servito e sono certo che errori simili non ne farà più. Punterà a ogni incontro al meglio delle sue possibilità, anche perché con giocatori così motivati com’è possibile tenerli fuori dalla gara? Altra gara in cui i nostri bomber hanno fatto la differenza, realizzando: Lautaro la 20esima e Thuram la 10ma rete, cosa volere di più da questi ragazzi? Certo sono supportati da tutta la squadra, con una manovra corale che è un piacere agli occhi, a tratti il gioco per gli avversari appare davvero “ingiocabile”, scusate il termine riproposto, ma è l’unico sostantivo per rendere al meglio la forza di questa squadra. Voglio puntualizzare che ciò non deriva dal fatto che abbiamo annichilito la Salernitana, potrebbe apparire sin troppo facile, ma lo stesso è accaduto anche con squadre più quotate, se poi anche venerdì sera Sommer ha giocato più palloni, con i piedi, degli avanti amaranto, vorrà dire pur qualcosa? Sicuramente si, tutto funziona alla perfezione, grazie anche a un’armonia che si è creata nello spogliatoio che fortifica sempre più la coesione del gruppo, perché l’aiuto reciproco è la forza in più del gruppo, al di là dei valori tecnici appartenenti a ognuno e la vigoria fisica in questi casi è la conseguenza che vincere ti far star bene, poi se lo si fa in questo modo, allora la propria autostima risulta essere sempre più ai massimi termini. Cosa dire in più? Io mi sono divertito tantissimo, mai in apprensione, i ragazzi hanno fatto ciò che hanno voluto, spingendo sull’acceleratore e rallentando a proprio piacimento il gioco, secondo la tempistica del momento, con il conseguente risparmio delle proprie energie, fisiche e mentali. Spero solo che anche Arnautovic si sia sbloccato in maniera definitiva, diventando determinante quando verrà chiamato in causa: abbiamo bisogna anche di lui nel proseguo del campionato, e di tutti gli impegni che si succederanno da qui sino alla fine. La bellezza di questa squadra è il gioco nell’insieme, per questo bisogna anche dare merito al nostro mister, un Inzaghi tanto bistrattato ma certamente il fulcro per questa squadra, ha creato un bel gruppo tenendo tutti sulla corda facendo in modo che quando vengono chiamati in causa sono tutti pronti. Un’altra nota positiva è stato il debutto, senz’altro più che positivo, dell’ultimo acquisto, quel Buchanan, sinora oggetto misterioso, ma che s’è rivelato davvero un ottimo giocatore e sono certo che avrà le sue chance per poter esprimere quelle potenzialità che ha fatto vedere negli sparuti minuti che ha avuto a disposizione venerdì. Archiviato per il momento il campionato, testa all’incontro internazionale: ci aspetta l’Atletico Madrid del Cholo Simeone, indimenticato centrocampista nerazzurro del passato. Credo sarà una bellissima partita, visto che entrambe le squadre giocano a specchio in maniera speculare, ma i ragazzi sapranno meritarsi il nostro calore, il nostro supporto che sarà determinante per l’unico obiettivo per poter proseguire: la vittoria. Forza ragazzi siamo con voi, anche senza vessilli significativi, la nostra voce sugli spalti vi farà sentire la nostra voglia di accompagnarvi verso l’unico traguardo possibile, il passaggio del turno. Perché l’Inter è il nostro unico e vero amore: come te nessuno mai! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Veni, vidi, vici: parafrasando la storica frase di Giulio Cesare della vittoria contro l’esercito di Farnace II, i ragazzi ieri sera hanno conquistato dei fantastici tre punti nella campagna di Roma, giocando una gara dai molteplici aspetti, che hanno determinato la caparbietà della ricerca del risultato da grande squadra. Le premesse non sono state positive, in un primo tempo a lunghi tratti dominato dai giallorossi, anche se era l’Inter a passare in vantaggio, per poi farsi sorprende con il ribaltamento del risultato a fine dei primi quarantacinque minuti. Certo abbiamo subito due reti con errori madornali che non commettevamo da tantissimo tempo, ma ci sta tutto, vuoi per l’agonismo romano, vuoi per la nostra voglia di recuperare quanto prima l’errore di aver lasciato libero Mancini in occasione del pareggio, ecco che poi si lasciano certi spazi che non sono certo da noi. E poi la rete dell’italo-egiziano-romano, ne vogliamo parlare? Ha percorso indisturbato una prateria a disposizione, e poi concludere a rete con un tiro che è stato oggetto di una palese condivisione, della dea bendata, che l’ha certamente l’ha aiutato: eccome! Mi fa piacere la dichiarazione a fine gare dei ragazzi su tutti, quelle di Bastoni, che ha rimarcato il loro primo tempo che è stato interpretato al di sotto delle loro possibilità, è anche vero che però era raggiante per la sua rete del definitivo “the end”, di una gara sovvertita da un secondo tempo magistrale. Sicuramente negli spogliatoi, si saranno guardato negli occhi, e con coesione hanno ben inquadrato la possibilità di riuscire a portare a casa la vittoria. Tant’è che è bastata anche una chiamata di Inzaghi squalificato, che sicuramente avrà acceso in loro la fiducia, nella possibilità di condurre in porto la gara, nonostante le avversità climatiche che in un certo senso aiutano chi gioca di rimessa, essendo in vantaggio. Fortunatamente così non è stato, i ragazzi sono entrati in campo con il piglio giusto, quello della grande squadra che vuole sovvertire lo status quo, così dopo una mangiata di minuti è arrivata la rete di uno straordinario Marcus Thuram, sempre più parte integrante di questa squadra. Quando il toro è leggermente appannato, ecco che il francesino ci pensa lui, con quella classe che è insita nel suo essere: davvero un bel giocatore! La gara nella gara ha mostrato, se ancora qualcuno non l’avesse rimarcato, la straordinaria capacità di far gioco, di far girare la palla, con quella voglia di ottenere un risultato attraverso l’unico sistema conosciuto: il gioco! E’ assurdo quando s’impegnino le meningi dei detrattori dell’Inter per trovare un minimo appiglio per contestare una palese vittoria, apparsa evidente a tutti, in special modo rappresentanti della sponda giallorossa, su tutti il tecnico De Rossi e il giocatore Mancini che, nell’intervista post gara, hanno definito assolutamente legittima la vittoria nerazzurra, ma in talune persone ciò non è apparsa tanto limpida, si cerca il sotterfugio, il presunto aiutino. Il massimo l’ho ascoltato al riguardo del presunto fuorigioco di Thuram che, essendo in posizione errata che seppur non influente, avendo toccato Rui Patricio quindi, secondo la legislatura pallonara, la rete di Acerbi andava annullata. Mi chiedo ma questi ci sono oppure ci fanno? Non basta giocar bene e dimostrare sul campo il proprio valore, tocca sempre combattere con queste persone la cui bile ha pervaso tutti i neuroni del loro inutile cervello, capace di partorire e discernere motivazione che non stanno né in cielo che in terra. Il loro rosicamento è la nostra forza, quella di lottare sempre soli e contro tutti, ma grazie al supporto dei tifosi anche ieri encomiabili, si possono raggiungere traguardi indicibili. Noi non ci facciamo mancare nulla, le nostre emozioni vanno a mille, e proseguiremo per la nostra strada, come recitava un vecchio adagio: più nemici più onore. Combatteremo sempre con le nostre armi: la lealtà, la forza e la consapevolezza di essere davvero una grande squadra, e poi siamo l’Inter cosa aggiungere altro, nulla!!! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.