Chi ha ragione?
Anche quest’ultima domenica pomeriggio non ha prodotto la gara della svolta, quella necessaria inversione di tendenza che tutto il popolo nerazzurro sta aspettando, anzi per meglio definirla quest’attesa, sta quasi bramando. Non v’è dubbio che siamo ancora, per usare un eufemismo automobilistico, una Ferrari che ha un motore di una cinquecento anni 60, con quei pistoni che faticano a far girare al meglio il motore: sarà che la benzina è priva di ottani? Signor Conte da buon meccanico deve fare un bel riassetto se vuole finire il Gran Premio, altrimenti la vedo davvero dura terminare la stagione continuando a proporsi in questo modo, vedendo sfumare uno dopo l’altro tutti i traguardi prestigiosi che sono stati posti come paletti insormontabili di una stagione di riconferma. Si vede ad occhio nudo che non siamo quella grande squadra che si vuol far credere, le grandi squadra a differenza nostra le chiudono le gare, e se le statistiche iniziali parlano chiaro, non possiamo sperare in nulla di positivo, se non reagiamo in maniera drastica e perentoria. Gli amanti snoccioleranno quei numeri che ci vedono davvero compromessi se in dieci gare ne abbiamo vinte solo tre, perse due e pareggiate quattro con un distacco dalla vetta in campionato di ben cinque punti, ma la cosa più raccapricciante che siamo ultimi nel girone di Champions League con un bottino misero di due punti. Quindi caro mister Conte, quando ti chiedono lumi sul gioco farraginoso della squadra, non puoi tirare in ballo quello che bevono gli intervistatori, devi essere innanzitutto te il primo ad essere sobrio, se le cose non vanno per il verso giusto il primo a saperlo consapevole devi essere te, non credere che tutti hanno gli occhi foderati di prosciutto o che non capiscono di calcio, per poter contraddire che la lentezza messa in campo non appartiene a quel calcio che tu vuoi proporre ma che è lontano anni luce dall’essere proposto. Se la squadra fatica, e si vede benissimo, la colpa non è di chi guarda, non di chi impreca e s’arrabbia guardando undici pupazzi in campo che fanno di continuo passaggi indietro senza nerbo e costrutto, l’artefice e il costruttore sei tu di questa squadra, hai voluto nello specifico quei giocatori e non credo che la squadra non funzioni perché la società non ti ha acquistato Kantè, sarebbe fuori da ogni logica e razionale spiegazione. Chi guadagna uno stipendio come il tuo dovrebbe essere quel fatidico trenta per cento in più per la squadra, invece sinora è stata solo una mera illusione. Quindi ultima domanda caro signor Conte, chi ha ragione in questa diatriba tra detrattori, giustificati per il gioco prodotto dalla squadra, e chi cerca di credere di poter ancora arrivare a traguardi prestigiosi? Mi viene in mente la solita frase che calza a pennello in questo frangente e cioè: ai posteri l’ardua sentenza! Certo alla fine si faranno i conti, ma al momento il conto che dobbiamo tenere ben impresso nella mente è davvero deficitario e non c’è da essere contenti. La tue dichiarazioni in conferenza stampa, caro signor Conte collimano perfettamente con quello che credo anch’io e cioè che nessuno sinora ci ha messo sotto con il gioco, non siamo stati presi, sinora, alle così dette “pallonate”, ma chi guarderà le statistiche tra qualche anno noterà che alla settima giornata e alla terza gara di Champions avevamo dei punti al di sotto del potenziale tecnico che ha disposizione e tutto il buon gioco espresso (a sprazzi aggiungo) è solo aria fritta, non importa a nessuno si guarda solo alle statistiche, quelle statistiche che l’anno eretta ad allenatore più pagato in assoluto (almeno in Italia) e che ha vinto ovunque ha diretto. Aggiungo ultima postilla, non è tutta farina del proprio sacco quando si arriva in una società che è propensa a spendere milioni su milioni, acquistando di tutto e di più e alla fine si riesce a vincere solo il campionato, non ci si può crogiolare di un successo effimero, che chiunque con quei mezzi avrebbe potuto ottenerlo, bisogna essere vincenti anche con giocatori normali che con l’esperienza di un allenatore, valido vengono costruiti e valorizzati al meglio, per essere confacenti al gioco di squadra. Un esempio su tutti il Sassuolo di De Zerbi, ovviamente senza menzionare l’Atalanta di Gasperini che ogni anno si rinnova e la sua esperienza da sempre buoni frutti. In ultimo caro signor Conte bisogna fare di necessità virtù e fare un passo indietro e non dire e credere che chi l’ascolta è un cretino e si beva tutte le sue fandonie, un po’ più di umiltà fa bene a tutti, non crede? … Amala!!!!