È la squadra che vogliamo!Il posticipo della ventiduesima giornata di campionato ci opponeva alla Lazio: squadra davvero tosta. Certo visto i presupposti ci attendeva una gara davvero impegnativa, vuoi per il valore dell’avversario e per la serie di vittorie che aveva ottenuto nell’ultimo periodo e vuoi per i giocatori in rosa affidabili e uniti in un gioco corale fatto di tanto possesso palla e che eseguono da diversi anni oramai. Ma noi dovevamo giocarci un bonus, che in altre occasioni abbiamo mancato proprio sul più bello, ma non ieri sera, la concentrazione è stata massima e il gioco di squadra a me non è dispiaciuto affatto. Come ha fatto in altre gare, Conte ci ha meravigliato con cambi inaspettati, ecco l’inserimento di Eriksen dal primo minuto e di fatti non si è sbagliato perché il danese ha interpretato al meglio il suo ruolo e dai suoi piedi sono partite le migliori occasioni. Ma devo dire, per onestà di cronaca, che tutto il centrocampo si è comportato alla grande e il Brozovic visto in azione sta somigliando sempre più e quel giocatore ammirato anni fa: possiamo dire che Brozo is back! Con lui si è rivisto anche il migliore Skriniar un giocatore roccioso che è ritornato ad essere quella diga invalicabile insieme ai compagni di reparto de Vrij e Bastoni. Non solo loro hanno dato lustro alla gara serale, tutta la squadra si è distinta, sugli scudi certo Romelu Lukaku, che con la doppietta di domenica ha raggiunto quota 300 goal in carriera, che per un calciatore di 27 anni non sono pochi, anzi raggiunge l’olimpo dei migliori bomber in assoluto. Con Lautaro formano davvero una coppia d’attacco formidabile deleteria per qualunque difesa. Non posso tralasciare le 500 gare in serie A di Handanovic a cui si devono rivolgere tantissimi ringraziamenti e plausi per il traguardo, com’è certo che una menzione particolare va fatta ad un giocatore tante volte bistrattato, e spero ritrovato, che domenica si è potuto ammirare anche l’abnegazione, parlo di un Perisic che sinora non s’era ancora visto, con quella tigna e la tenacia giusta per giocare con la squadra, senza essere uno spettatore non pagante in campo. Insomma per dirla tutta a me la squadra mi è piaciuta per il semplice motivo che ha saputo soffrire quando c’era il bisogno di stringere i denti, poi però attuare quelle ripartenze che sono state davvero letali per i laziali. Abbiamo lasciato ai capitolini tanto possesso palla questo è dinanzi agli occhi di tutto, però di occasioni limpide non ce ne sono state e per questo non ricordo parate di Handanovic, forse un tiro di Immobile e per il più nulla. La Lazio, lasciati il paragone, è stata come quell’amante che ha ottimi preliminari ma senza concludere. Ancora una volta i “giornalai” in tv hanno evidenziato come la Lazio ha fatto la gara a Milano, certo ottima visti i presupposti, ma il gioco del calcio, per come la vedo io, è fatto di occasioni e tiri in porta e parate del portiere avversario, invece per loro è stata una partita piatta. Nessuno ha dato il giusto tributo, pochi accenni a quello che ha compiuto l’Inter e della vetta giustamente ritrovata, chi ama il calcio dovrebbe porre in evidenza che se una squadra non esprime il proprio e collaudato calcio non piò essere solo per proprio demerito, ma anche perché la squadra avversaria il campo l’ha tenuto con coesione e raziocinio, lo stesso che è mancato, in altre gare, ai nostri ragazzi. Queste considerazioni avvalorano la grande gara fatta dai ragazzi, con quella voglia di prendersi una vetta alquanto meritata: e ora? Abbiamo l’obbligo di restarci, lottando con caparbietà considerando ogni gara come fosse una finale, senza tralasciare nulla, i ragazzi devono farci questo regalo, dopo le avvilenti dichiarazioni di gran parte della stampa, che ha sacrificato sull’altare di un giornalismo becero, i nostri vessilli facendoci risultare la squadra incompiuta che non è capace del passo decisivo a cui non rimane altro che il campionato. Questa è realtà, al momento è dinanzi agli occhi di tutti, non abbiamo gare in Europa, e siamo fuori anche della coppa Italia. Certo in Europa si poteva e si doveva fare di più per il nostro blasone, per la nostra storia, ma oramai tutto è compiuto anche se rimane il boccone amaro l’uscita dalla coppa nazionale che poteva essere davvero alla nostra porta. Questo però è oramai il passato, viviamo il presente cercando si scrivere con note liete il futuro. Un futuro che visti i presupposti messi sul campo dai ragazzi, direi ottimo, pensando una gara alla volta e avendo il tempo per prepararla al meglio. Ora testa al derby di domenica pomeriggio, è la cosiddetta prova del nove, battendo i cugini li lasceremo a meno quattro e possiamo con relativa calma continuare un percorso, che credo, sia iniziato nel momento più basso di questa stagione: l’eliminazione in Champions. Certo sono mie considerazioni, ma credo che tutto l’ambiente nutre una rivalsa verso chi ha, con preclusione, bocciato in toto l’Inter. Come al solito i conti si fanno alla fine com’è vero che mancano tantissime giornate ancora, ma giocando come sappiamo, abbiamo la possibilità di accorciare sempre più quest’estenuante campionato, definendolo davvero anomalo. Noi siamo e saremo sempre con voi, forza ragazzi crediamoci! …Amala!!!! Antonio DibenedettoVivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.