I due volti dell’Inter…e non solo!!!
L’inedito (almeno per quanto riguarda l’Inter) appuntamento della diciassettesima giornata di campionato ci vede giocare, nell’insolito orario delle quindici di un sabato qualunque, ma un sabato italiano come cantava Sergio Caputo qualche anno fa, contro l’Udinese nota squadra scorbutica che specie contro di noi si esalta. Non è stata solo l’esaltazione delle zebrette friulane a far pendere l’ago della bilancia dalla loro parte, ma ci sono state altre componenti che hanno influito in questa gara che direi in maniera davvero assurda. I detrattori nerazzurri sono stati serviti, con un perentorio: tanto tuonò che alla fine piovve, tutti aspettavano lo scivolone della capolista con la prima sconfitta in campionato ed è avvenuta con il bene placido di una squadra davvero dai due volti. Ho sempre sostenuto che se questa squadra tiene ben alta la convinzione e la concentrazione e giocare come sa e come ha dimostrato anche nella prima parte della gara di oggi, ebbene di partite ne perderà davvero pochissime e non parlo da tifoso ma è sotto gli occhi di tutti lo score fin qui ottenuto. La gara di questo pomeriggio ha difatti concluso una settimana “horribilis” iniziata con la gara sciagurata di coppa, dove si è fatto passare il Pordenone, modesta squadra di terza serie, come se fosse il Real Madrid e oggi una buona squadra come l’Udinese come se fosse il Barcellona. Tutto ha una motivazione logica perché l’Inter non ha giocato da Inter o per lo meno non l’ha fatto con continuità, e se rimaniamo con le cosiddette “pive nel sacco” e solo ed esclusivamente per colpa nostra, avendo raccolto una scarna qualificazione ai quarti della coppa nazionale e una mera sconfitta in campionato. Come ho sempre sostenuto noi siamo gli artefici del nostro destino e se non ci crediamo tutti gli sforzi sin qui prodotti, rimangono vani e fini a se stessi. Discernendo e sezionando la gara di questo pomeriggio nessun tifoso e comunque amante di questo sport, avrebbe immaginato un risultato così perentorio sul manto verde di San Siro, specie in un primo tempo, dove i ragazzi hanno espresso davvero belle giocate e se in tante circostanze la dea bendata ci ha agevolato ieri invece, ha guardato altrove. Come accade in queste gare davvero strane, si passa facilmente da una sorta di esaltazione, per le occasioni create che potevano far risultare un punteggio ben diverso, invece la prima frazione di gioco si è chiusa su di uno striminzito 1 a 1, con la rete friulana avvenuta con l’unico tiro in porta, mentre i nerazzurri hanno bersagliato la porta avversaria peccando di scarsa precisione. Certo che se non fai goal gli avversari prendono coraggio e coscienza di potersela giocare, così è stato. L’Udinese è entrata in campo con un piglio maggiore ed è andata avanti nel punteggio con un rigore decretato dalla VAR, giusto per carità, ma si è perso ben oltre cinque minuti, mi chiedo, questo lo dico non per far polemica, perché in azione analoga non si è acquisito l’ausilio informatico nella spinta a Miranda in piena area e in altre circostanze per lo meno dubbie di ieri? Non c’è una risposta plausibile, anche perché il mezzo tecnologico è stato adottato come ausilio al direttore di gara, ma la decisione spetta sempre a lui o a chi in sala di “regia” ne decreta e ne consiglia la visione. Credo comunque che per un’uniformità di trattamento le azioni debbano essere visionate per bene e devono essere passate al così detto “setaccio informatico” per qualunque squadra che si chiami Inter o Crotone. Tutto deve essere chiaro o assolutamente univoco, non voglio creare polemiche ma tanto per citarne una perché non è stata presa in considerazione quella della scorsa domenica a Torino, c’è sempre la discrezionalità dell’arbitrino di turno, ma dovrebbe essere almeno univoca e critica in ogni suo giudizio e non pescare così alla rinfusa e alla cieca. Voglio comunque far passare il concetto, al di là di quelle che potrebbero essere delle misere attenuanti, dobbiamo fare il mea culpa su com’è avvenuta questa sconfitta è assolutamente per nostro demerito, una squadra che vuole crescere non può nella maniera assoluta giocare due gare nella stessa. La coerenza e il raziocinio sono la forza di una squadra, non si può disputare un primo tempo fantastico con gioco e creando occasioni su occasioni, poi come d’incanto dimenticare la grinta negli spogliatoi e giocare un secondo tempo molli e confusionari rimanendo alla mercé degli avversari. Per carità in alcuni tratti si anche rischiato di riaprire la gara (vedi la traversa di Skriniar), ma la confusione ha regnato sovrana, e quest’atteggiamento una grande squadra (o presunta tale) non lo deve nel modo più assoluto rendere palese. Ora non ci resta che leccarci le ferite e rialzare la testa con più forza che mai, non tutto è perduto, dovremo faticare più del previsto per tornare a essere quello che siamo stati fino a qualche ora fa, facendo tesoro degli errori commessi nello scellerato secondo tempo, eliminando al più presto il più esplicito esempio di partita giocata e vista oggi. Concedetemi in conclusione di esternare ogni ringraziamento ai convenuti nella sala della cooperativa Tre Ponti di Fano, in occasione della cena e annessa tombola benefica in favore di Telethon e dell’Opera Padre Pio di San Patrignano a Fano cui sono stati devoluti gran parte dei proventi. Voglio nel contempo ringraziare, vista che la serata era nerazzurra, tutti quei tifosi di altre squadre che ci hanno onorato della loro presenza in considerazione che il fare beneficenza non è sostenuta da nessun colore ben preciso ma è l’amore verso il prossimo che ci rende partecipi all’unisono. Nell’occasione abbiamo festeggiato, con un nutrito gruppo di sostenitori dell’Inter club Giacinto Facchetti di Fano, i nostri primi trent’anni di associazione premiando il primo direttivo fautore di questa iniziativa, ricordando chi non c’è più e ringraziando chi ha portato avanti questa idea che è stata tramandata a noi dai padri fondatori, con l’augurio di ritrovarci ancora tutti insieme festeggiando altre vittorie sotto l’egida di un vessillo, quello nerazzurro, che deve tornare e sventolare in maniera preponderante! …..Amala
Antonio Dibenedetto