Il fine giustifica ogni mezzo!

Scritto Da il 8/Apr/2021 - Stagione 2020/2021 |


Il fine giustifica ogni mezzo!

Se il nostro tecnico temeva il Sassuolo, un po’ di fondamento c’era sicuramente, vuoi perché ben allenato da De Zerbi che oramai, a ragion veduta, è tra i primi allenatori italiani, e poi contro di noi è notorio che fanno la partita della vita e non so spiegarmene il motivo. Ovvio che in campo c’è l’altra squadra, come credo che siffatto agonismo è nelle loro corde, ne sanno qualcosa le squadre che l’affrontano (vedi in ultimo la Roma). Questa sera la partita è stata condotta dai ragazzi con uno strano cliché, lasciando il predominio territoriale agli avversari con ripartenze di rimessa. Certo le nostre ripartenze sono letali e anche in questa partita ne abbiamo organizzate diverse, solo che vuoi per quel difettino d’imprecisione, spero non diventi una costante, non si sono concretizzate. Si è notata una serie di errori che non hanno fatto del tutto decollare la manovra anzi, sembravamo spesse volte con il freno a mano inserito. Non credo che la gara sia stata preparata in quel modo, tant’è che anche Conte nel primo tempo si è lamentato con i ragazzi che non riuscivano a giocare come sanno, sembravano imbrigliati nella fitta rete di passaggi neroverdi. Alla lunga la qualità messa in campo messa in campo dai ragazzi, ha dato i suoi frutti con quella manovra ampia cercando le ali che stasera, specie sulla sinistra, è stata encomiabile. Ad essere pignoli però, non abbiamo fatto una gran gara, ma alla fine la cosa che interessa in questo particolare momento, sono solo i tre punti. Agli annali vanno consegnati i risultati, non si leggono trafiletti che deducono della perfetta e bellissima partita disputata, quello rimangono negli occhi degli amanti di questo sport. A noi tifosi nerazzurri piace la caparbietà e la forza di ottenere il risultato prima di tutto, e se poi le altre arrancano, meglio per noi, più punti mettiamo nel mezzo meglio è per la nostra autostima, che aumenta in considerazione del ritardo delle altre. Certo noi tifosi ieri sera eravamo sulla corda per un risultato che sino al momento del raddoppio era in bilico, per la mole di gioco prodotto dagli emiliani, ma è anche vero che il nostro Samir non ha dovuto compiere parate entusiasmanti, tutto nella norma. Forse ieri sera ci è mancata quella lucida cinicità di ammazzare la gara quando si presenta l’occasione giusta. Già quell’occasione capitata sui piedi di Sanchez e Hakimi che meritava sorte migliore. Nota alquanto dolente, nello scacchiere nerazzurro, è rappresentata dall’involuzione in negativo di Hakimi, non è più quel giocatore che abbiamo conosciuto e ammirato qualche mese fa, non si capisce il motivo di tanta imprecisione nei passaggi e nei cross che erano la sua arma migliore, compresa quella forza naturale nella corsa che lo metteva in risalto in ogni gara. Ora sembra un giocatore normale, chissà forse un po’ di riposo potrebbe fargli bene? Certo Conte lo conosce più di noi tifosi che ne vediamo le caratteristiche solo in gara, ritengo però che se lo fa giocare sempre, un motivo ci sarà pure. Iniziano le sentenze dovute, come la fatidica spada di Damocle, e rappresentate dalle diffide dei nostri giocatori. Ne hanno fatto le spese prima Brozovic e Bastoni ammoniti al Dall’Ara e ieri sera squalificati, in più contro il Cagliari mancherà Barella anche lui diffidato e ammonito contro il Sassuolo, forse per il buon Niccolò era giusto concedergli un po’ di riposo, tira la carretta da diversi mesi oramai. In organico ci sono ricambi naturali e magari sarà il caso di concedere un po’ di spazio in più a Sensi, indispensabile per la nazionale di Mancini, mentre per l’Inter di Conte no. Questione di scelte che devono per forza essere condivise, anche se non se ne vede la reale necessità, anche perché noi non possiamo avere il polso della situazione che può avere un tecnico che ha disposizione tutti i giocatori per vari giorni a settimana, e credo valuti al meglio ogni situazione. Mancano nove gare alla conclusione di questo estenuante campionato, il baratro che si è creato tra noi e le altre pare insormontabile, in considerazione che di gare più importanti ne rimangono solo tre, ma in questi casi non bisogna in nessun modo sottovalutare le altre, ci vuole raziocinio e coesione di squadra ora più che mai che s’intravede un traguardo davvero importante. Poniamo le basi per raggiungerlo quanto prima, ci sono almeno cinque finali da vincere a tutti i costi, solo così potremo librare nell’aria, il nostro grido di vittoria liberatorio, sopito da troppo tempo. Forza ragazzi siamo con voi, come sempre e vi aspettiamo sul traguardo per gioire tutti insieme! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.