L’Inter smarrita!

Scritto Da il 21/Feb/2022 - Stagione 2021/2022 |


L’Inter smarrita!

Ho scelto, per commentare la gara di ieri, due immagini emblematiche: la prima immortala le scuse, a braccia levate nei confronti del pubblico di San Siro, da parte di Lautaro che non appare più quel famelico “el toro” bensì un vitellino da latte, per la cervellotica incapacità di segnare una rete tanto semplice che anche mio nonno in ciabatte avrebbe fatto (Scarpini docet), ma questa è solo la punta dell’iceberg emozionale che sta vivendo in negativo. Quindi di un Perisic che chiama un fuorigioco inesistente sulla rete di Scamacca. Le deduzioni sono d’uopo: caro il mio Ivan, il fuorigioco non devi chiamarlo tu alzando il braccio, di precedenti simili Milano ha ricordi ben noti di un signore, di una certa difesa meneghina con indosso altri colori, che appena alzava il braccio, tac scattava il fischio del direttore di gara che interrompeva l’azione, tu non puoi permettertelo non hai la stessa credibilità del signore in oggetto. Dopo questa premessa d’obbligo, veniamo in concreto nel commentare la gara di ieri pomeriggio alle diciotto, sono certo che a seguito della nostra sconfitta, quasi sicuramente tutti quei pseudo sportivi e tifosi, sui social avranno festeggiato in modo spasmodico questo nostro passo falso. Era ovvio che si poteva e si doveva fare meglio, in virtù del pareggio dei cugini in terra campana. Tutto faceva presagire alla facile vittoria, ecco che non mi sono piaciuti i cori di giubilo, del sicuro sorpasso in vetta, ma io in cuor mio vedendo i precedenti, non solo nei nostri confronti, ma anche in virtù delle gare che gli emiliani hanno disputato contro le grandi, ebbene un po’ di timore in cuor mio albergava. Si è subito denotato che sviluppano un gioco speculare, fatto di pressing sul portatore di palla avversario nella riconquista della sfera ribaltando l’azione, e lo mettono in pratica quando sono gli altri a far gioco, per il semplice motivo che loro attendono e ripartono in maniera letale, come appunto hanno fatto ieri pomeriggio, mentre con le piccole che rimangono in attesa, sono loro volta a far gioco, soffrono dei capovolgimenti di fronte. Ho notato anche un certo sconforto in alcuni fratelli nerazzurri che hanno commentato in maniera drastica e impropria la gara giocata in modo non certo brillante. Sicuramente tutti quelli che amano questi colori ed anche il sottoscritto, abbiamo sofferto lo status quo, ma proprio in questo momento bisogna avere il coraggio di tirare fuori quell’orgoglio che ci contraddistingue. Come diceva il saggio e compianto presidente Giacinto Facchetti: “Ci sono giorni in cui essere Interista è facile, altri in cui è doveroso e giorni in cui esserlo è un onore.”  In virtù di quest’affermazione dobbiamo credere che i ragazzi tireranno fuori quell’orgoglio che è innato in noi interisti, però è anche vero che un certo dispiacere alberga in noi. Non possiamo credere che, di punto in bianco, tecnico e giocatori siano diventati scarsi ora, mentre fino al mese scorso erano dei fenomeni. Certo un appunto ad Inzaghi si può e si deve fare, io da profano, anche se un po’ di calcio l’ho masticato nei campi polverosi, secondo il mio modesto parere, dopo il ciclo terribile di partite che ci hanno assorbito energie fisiche e mentali, si doveva fare una gara più attendista, senza partire a spron battuto con soluzioni differenti, prestando il fianco al Sassuolo, nel loro lato più congeniale. Si è notata l’assenza di un giocatore basilare per le nostre trame di gioco: Brozovic non si può regalare a nessuno, né tanto meno può essere sostituito da un Gagliardini che nel suo dinoccolare ha la velocità di un bradipo in calore. Non ho alcuna voglia più di parlare di Handanovic, credo che oramai il suo tempo all’Inter ha i mesi contati, in quella considerazione elementare che se sbaglia il portiere e goal, mentre se lo fa l’attaccante si rimane a reti inviolate. (sempre se non sei sotto nel punteggio) Nella gara di ieri avevamo la superiorità a centrocampo ma nessuno si è accorto di tale condizione, forse perché gli emiliani correvano di più? Sicuramente, questo è un dato certo perché in attesa, recuperata palla ripartivano nelle lunghe praterie messe a disposizione che i nostri ragazzi lasciavano. Mi viene da sorridere quando solo ora ci accorgiamo che abbiamo la coperta corta, che oltre quei dodici tredici titolari, dietro c’è il vuoto. Mi chiedo non aveva senso acquistare un centrocampista magari un sostituto di Brozo? Possibile che in giro non ve ne siano? Poi altra domanda, che vorrei porgere al nostro mister, si è tanto prodigato nel consigliare l’acquisto di Caicedo, se era in panchina vuol dire che era pronto, allora perché non inserirlo magari nel secondo tempo togliendo Lautaro? Tanto in queste condizioni non è utile alla squadra anzi, stiamo giocando senza punta centrale, visto che sia lui che Dzeko non stazionano mai in area. Lautaro lo scorso anno si era integrato perfettamente con Lukaku perché gli faceva da satellite e il gigante di ebano fungeva da punta centrale, ora fanno il contrario Dzeko rimane spesso fuori dall’area di rigore facendo tal volta il trequartista e Lautaro che spazia, sfiancandosi, sarà il caso un attimo di rivedere le loro posizioni in campo? Per carità non voglio dare consigli a nessuno, per carità non ne ho le giuste competenze, i miei sono consigli da tifoso che ama in maniera spassionata questi colori, sapranno trovare loro le giuste misure e quell’autostima perduta per trasformare quel livore accusato sinora, in forza reagente per continuare un campionato che dobbiamo avere la voglia di portare a casa, perché ne abbiamo tanta fame e vogliamo far vedere, a tutti coloro che si scatenano e gettano fango sui nostri colori, che i campioni d’Italia siamo noi, agli altri dovremo lasciare, come diceva il buon Muo in tempi non sospetti: zero tituli!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.