Inter Club Fano


Senza nerbo!


Scritto Da il 4/Set/2022

Senza nerbo!

E sono due! Già due sconfitte nelle prime cinque gare non è un presupposto ottimale, di chi crede di poter raggiungere traguardi di un certo spessore. Forse per come si è persa una gara, che non è una gara qualunque, anzi è la madre di tutte le sfide, ritengo che la squadra sia scesa in campo senza nerbo, anche se siamo stati i primi ad andare in vantaggio e poi? L’ansia da prestazione ha fatto il resto, ma forse ritengo che le motivazioni erano diametralmente opposte, per come s’era messa la gara bastava avere maggiore accortezza senza prestare il fianco al gioco milanista che ci ha lasciato, a lunghi tratti, in balia del loro gioco asfissiante, mentre noi siamo stati davvero inguardabili, almeno per quello che concerne la parte finale del primo tempo, perché i rossoneri dopo il pareggio hanno avuto altre situazioni che potevano farci davvero del male: tutto solo rimandato di qualche decina di minuti. Si pensava che all’inizio della ripresa ci fosse stata, negli spogliatoi, una sorte di presa di posizione di tutti con la certezza che dovevano fare molto di più nella ripresa, per poter portare a casa un risultato positivo. Invece è accaduto tutto l’inverso, abbiamo continuato a giochicchiare, mentre i rossoneri affondavano. Davvero disarmante la nostra difesa che ha regalato letteralmente, al centravanti francese, una rete con l’incomprensibile marcatura larga di Bastoni e de Vry che hanno giocato alle belle statuine, per non parlare della terza rete di Leao, si è preso gioco di tre uomini che si sono fatti saltare come birilli, e da posizione defilata ha infilato per la terza volta Handanovic. Capitolo portiere: c’è da discutere sulla decisione di Inzaghi di non puntare su Onana, mai come ieri pomeriggio s’è vista la differenza di avere un portiere giovane e nel pieno del vigore sportivo, come il portiere milanista. Sicuramente sugli scudi per come ha salvato un risultato che stava per essere messo, nonostante tutto, in discussione giacché Dzeko ha accorciato, lasciando in noi tifosi la possibilità di un’isperato pareggio. Invece il francesino ha sfoderato doti davvero da grande portiere che ha fatto la differenza, a parti invertite forse stavamo parlando ora di una nostra netta vittoria. Le occasioni predominanti sono state neutralizzate prima su Lautaro che aveva schiacciato a rete di testa, altro intervento di piede, ma il portiere milanista si è letteralmente esaltato sulla conclusione, a botta sicura, indirizzata nel sette da parte di Calhanoglu: differenza sostanziale avere un portiere che para, mentre attualmente ne abbiamo uno che guarda! Inzaghi deve avere il coraggio di farsi sentire, prendere le decisioni opportune, a avere la capacità di farsi ascoltare e prendere per i “maroni” chi non lotta in campo, chi è lento e moscio oppure chi non esegue le sue direttive. Quasi tutti ieri, chi è sceso in campo nel primo tempo, erano ampiamente, e questo è un mio pensiero, sotto la sufficienza e senza nerbo, perché non si può affrontare una gara in quel modo, ribadisco una partita che vale una stagione e la giochi in quel modo, restando per lunghi tratti in balia dell’avversario? Ci sono motivazioni caratteriali ben contrastanti, ancora una volta quella cattiveria agonistica è rimasta negli spogliatoi, com’era accaduta già a Roma. A proposito, è vero che ogni gara ha la sua storia, ma ieri il Napoli contro la Lazio, l’ha fatta da padrone meritandosi una vittoria che noi non abbiamo neanche sfiorato. Credo che se a breve non si faccia un incontro chiarificatore con tutte le maestranze: proprietà, dirigenza, staff tecnico e giocatori, parlando chiaramente, incentrando ogni discorso utile su quello che si vuole raggiungere, quest’anno sarà davvero dura venir fuori da tutto questo marasma. Bisogna fare chiarezza e credere che comunque non tutto è perduto, ma la reazione deve essere innanzitutto della proprietà, la sensazione che con la testa alcuni giocatori non siano del tutto concentrati, sono stati frastornati dalle cifre che circolavano sui loro nomi, con ingaggi proibitivi, ora devono con forza ritrovare la serenità e rinnovare quei contratti in scadenza, altrimenti tutto andrà perduto sicuramente, ci vuole una netta presa di posizione e circoscrivere ogni altra considerazione per cercare di non far peggio, perché come recitava quel detto se il buongiorno si vede dal mattino, allora in questo modo non si va da nessuna parte,  anzi se si continua con questa oscenità di gioco, con squadre di un certo livello (esempio Bayern), si rischiano davvero delle sonore figuracce. Ultima considerazione, la squadra che abbiamo ammirato lo scorso anno, che a lunghi tratti ha dominato, mi chiedo ma che fine abbia fatto? Sarà il caso d’interpellare “Chi l’ha visto”? L’esser critico non vuol dire non amare questa squadra, questi colori, la nostra storia, tal volta bisogna saper riconoscere quando le cose non vanno per il meglio, io purtroppo non sono capace di negare l’evidenza delle cose, non ho mai detto che il nero era azzurro o viceversa, l’obiettività è nel dna di ogni tifoso interista, riconoscendo che l’Inter si ama a prescindere, che vinca o perda, e noi tifosi lo sappiamo benissimo, ma ci vuole anche una squadra che lotti e sia degna del nostro amore incondizionato! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter. 
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Condicio sine qua non…


Scritto Da il 31/Ago/2022

Condicio sine qua non…

Non vorrei fare la figura della persona saccente, per carità lungi da me dare tale impressione, ma analizzando il titolo che cita: la condizione senza la quale non si verifica un tale evento, per questo dico che se non si gioca da squadra, se non si ha una condizione mentale e fisica eccellente tale da essere coesi e lottare tutti insieme, non si raggiungono quegli obiettivi che si è prefissato ad inizio stagione. Sono certo che dopo la gara di ieri sera, in molti hanno storto il naso per la prestazione dei ragazzi, non per il risultato certamente. Per ciò che concerne la prestazione non è stata del tutto esaltante, considerando che tal volta si è prediletto il gioco di rimessa, lasciando il pallino dello stesso ai grigiorossi. A primo acchito potrebbe sembrare strano che la Cremonese sia ancora a zero punti, perché non hanno mai disdegnato di giocare a calcio, facendo la vittima sacrificale di turno, anzi, è oramai consolidato che in queste prime giornate hanno sciorinato un gioco a tutto campo, mettendo in difficoltà anche la Roma, in casa propria, che ha vinto soffrendo per 1 a 0, ma anche nelle altre circostanze hanno avuto molti commenti positivi, ma zero punti. La nostra vittoria è figlia di un maggiore tasso tecnico dei ragazzi, ma anche la capacità di volere e cercare una vittoria a tutti i costi, per ripartire come citava lo striscione presente in curva. Ma è anche vero che non è tutt’oro ciò che luccica e che non dobbiamo farci abbagliare dalla vittoria altisonante, certo una gara chiusa con veemenza per 3 a 0 quando mancava poco alla fine, senza alcuna apprensione; però quando sei rilassato e non concentrato ecco che subentra quell’episodio, quel frangente che sposta la lancetta verso un incomprensibile paura che per fortuna non c’è stata, anche perché la rete avversaria è arrivato quando oramai si chiedevo pochissimo alla gara, certo è stata bellissima con un tiro a giro dal limite che ha impallinato il nostro Samir, questa volta a mio modesto parere, senza alcuna colpa, ma fine a se stessa. Della gara mi è piaciuta la voglia di far gioco, di un centrocampo che non può prescindere da Calhanoglu, altro che l’imbarazzante Gagliardini visto a Roma, di un Barella forse tornato ai suoi livelli consueti, ma sugli scudi metterei “el toro” capace da solo di regalarsi una rete bellissima in progressione, si è notato che allo stato attuale, non si può prescindere da Lautaro anima di questa squadra. I raffinati intenditori di calcio, sicuramente non saranno stati felici del nostro gioco, forse sarebbe stato il caso che fosse stato proposto contro la Lazio, ma questa squadra è divenuta sempre più che mai camaleontica, credo che la metamorfosi sarà completa, solo quando capiranno realmente quali sono le loro potenzialità adattandosi sempre più all’avversario che avranno difronte. In queste circostanze vale il principio di giocare di spada, il fioretto lasciamolo ad un secondo momento, quando tutto si sarà delineato. Ora testa e cuore al derby di un sabato qualunque, ma un sabato italiano, che ci dia quello che si è stato tolto in altre circostanze, le potenzialità ci sono tutte e la considerazione di fondo che uniti più che mai si vince, ma non dovremo commettere errori che la Cremonese ti perdona i cuginastri invece no, e poi dinanzi al loro pubblico vorranno non solo vincere, ma stravincere e solo giocando da Inter possiamo evitare che ciò accada, valutando le varie alternative per poter far male ai rossoneri. Ultima considerazione, mai come in questo periodo odio sempre più gli squilli di giornalai farlocchi che ti propinano acquisti e vendite che sono campate in aria, i giocatori in rosa ci sono, forse non si è trovato il giusto sostituto di quel Perisic che sta mancando all’economia della squadra, forse Gosens è stato sopravvalutato oppure non è ancora quel giocatore che abbiamo imparato a conoscere ai tempi di Bergamo, ma se una squadra tedesca è sulle sue tracce, vuol dire che proprio scarso non lo è certamente. Ancora poche ora e tutto questo mercimonio finirà, per fortuna, e le squadre avranno le rose al completo e si potrà ritornare a parlare solo ed esclusivamente di calcio, lasciando da parte discorsi da trattoria su quel giocatore o quell’altro che sarebbe potuto venire o andare in altro club. Direi che, secondo il mio modesto parere, il calciomercato dovrebbe durare solo 20 giorni inutile tirare il can per l’aia sino a settembre. Concludendo ora c’è la prova del nove, non per il titolo per carità, ce ne vuole di tempo, ma per incutere in noi tifosi e nei giocatori, quell’autostima che ti fa andare avanti felici per tanto, tantissimo tempo! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
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Ci vuole molto, tanto… di più!

Questa sera allo stadio Olimpico in Roma è andata in scena una sconcertante pantomima sotto forma di una gara disputata dalla nostra cara Inter, con forti e diverse motivazioni che sono state determinanti per portare a casa una vittoria, del tutto meritata da parte dell’undici laziale. La cosa però che appare davvero cervellotica la sudditanza psicologica che attanaglia il nostro tecnico, qualvolta incontra la Lazio a Roma. Non vorrei fare cattivi pensieri, ma non è che tutto ciò fa parte di un tacito accordo con Lotito? Se così fosse appare davvero inconcepibile, ogni volta, il modo di mettere in campo la squadra con scelte davvero cervellotiche, che hanno partorito degli errori determinanti in funzione di una sconfitta del tutto meritata. Questa sera, a mio modesto avviso, non c’è stato nessuno che si è salvato nel marasma generale, forse due o tre che hanno superato la sufficienza. Inzaghi ha avuto la presunzione di far scendere in campo una formazione dettata dalle sue paure, dalla sua mente offuscata, con Gagliardini marcatore su Milinkovic-Savic, così facendo ha perso di fatti un uomo di centrocampo. In considerazione che poi proprio dai piedi del serbo sono partite le migliori occasioni per i capitolini e tra queste anche il passaggio millimetrico per la rete del vantaggio di Anderson. Errore questo purtroppo in coabitazione con il quinto di centrocampo, Dimarco e il nostro Samir, che avrebbe dovuto prendere, in uscita, quel pallone docile e liftato. Domanda: quindi mio caro Inzaghi, chiedo ma Gagliardini che doveva arginare il serbo, che fine ha fatto? Come se non bastasse quando fortunatamente abbiamo raggiunto il pareggio, e stavamo spingendo per cercare la rete del vantaggio, il nostro caro mister che fa? Altra chicca toglie dal terreno di gioco un Dumfries che forse è stato, sino a quel momento il migliore in campo, e credo lo sia stato per come si è sviluppata la gara, per fare dei cambi cervellotici e tra questi l’uscita dell’olandese per fargli posto un Darmian sconcertante, complice di non aver accorciato sul quinto avversario, e aver lasciato partire la conseguente azione, che ha scaturito un bolide al limite dell’area imparabile di Luis Alberto, che si è insaccato all’incrocio dei pali. Ma della terza rete subita, ne vogliamo parlare? Certo è davvero cervellotico come certe volte un giocatore di spessore come Brozovic, in un’azione assurda, perde palla in uscita e in quella ripartenza i laziali manovrano sulla sinistra dove uno spaesato Darmian tocca, in ritardo, Immobile per un sacrosanto rigore, non concesso solo perché la palla recuperata da Pedro viene infilata a giro nel sette. Povero Handanovic, questa sera ha dovuto fare gli straordinari e nonostante tutto ha beccato tre reti (forse uno evitabile) senza averne assolutamente colpa, questa volta! Credo che comunque sia salutare questa sconfitta per capire che per i futuri impegni, specie in Champions, bisogna essere sempre sul pezzo, altrimenti si rischiano davvero delle figuracce perché incontreremo squadre di lignaggio superiore che non hanno alcuna difficoltà a farti male. Dovremmo far tesoro di questa sconfitta, credo che dovremmo metabolizzare quello che è accaduto all’Olimpico, per far capire ad Inzaghi che ci vuole giusta misura, perché se gli altri corrono tu non puoi passeggiare, quando ci sono queste gare di una certa importanza è basilare avere le giuste motivazioni, che purtroppo questa sera non ho intravisto nella nostra squadra. Bisogna essere obiettivo e dire le cose come stanno, al momento non ci siamo, c’è tanto da fare e bisogna farlo al meglio perché in questo modo, giocando in modo farraginoso non si va da nessuna parte. Ribadisco io questa sera salvo ben poco, forse il solo Lautaro e in minima parte Handanovic incolpevole delle tre reti. Anche lo stesso Dumfries non è che mi ha esaltato nel primo tempo, ero abbastanza irretito per il semplice motivo che non riusciva a crossare di prima, anzi cercava sempre il passaggio indietro. Però devo riconoscere che aveva corsa e personalità nel proporsi e dalla sua parte gli avversari non hanno avuto vita facile, al contrario di quanto ha fatto un stralunato Darmian. Un piccolo accenno allo stato di forma di Lukaku, secondo me un netto passo indietro, forse è lo stesso giocatore inglese, non certo quello che abbiamo ammirato in Italia tempo fa. Un Lukaku che non tiene palla e non fa salire la squadra, un Lukaku mai pericoloso che incespica sul pallone, non ha senso in questo contesto. Certo non voglio criticare né tanto meno mettere in discussione il calciatore, ma così non va bene. Siamo solo alla terza giornata e ribadisco queste sconfitte secondo sono salutari se si vede il fine ultimo, di far tesoro degli errori commessi e non solo i giocatori in campo: ma prima di tutti il tecnico. Deve avere coraggio delle proprie azioni, non può dire in conferenza stampa che la sconfitta è figlia di episodi. Non si possono avere gli occhi foderati di prosciutto per non vedere che tranne i primi quindici/venti minuti del primo tempo siamo stati alla mercé degli avversari e nel secondo tempo dopo che la Lazio ha sfiorato la rete del raddoppio, dopo aver ottenuto il meritato pareggio, abbiamo avuto l’occasione per passare in vantaggio con quel Dumfries poi sostituito. Piedi in terra, non tutto è perduto c’è ancora tanto tempo, ma giocando in modo diverso con più cattiveria, quella che questa sera è rimasta negli spogliatoi!!! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
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Complicità intellettiva!


Scritto Da il 21/Ago/2022


Complicità intellettiva!

Si ricomincia con uno stadio stracolmo, tutti gioiosi sugli spalti in quasi settantamila, con una gran voglia di Inter, di quella squadra che ci ha ammaliato lo scorso anno e che avrebbe meritato un titolo svanito per… come tutti ben sappiamo. La cosa importante è metabolizzare certi errori per non ripeterli, questo e ciò che deve essere ben presente nella mente di tutti, dai giocatori allo staff. Sappiamo che dobbiamo sempre dare il massimo, anche perché l’Inter non può permettersi di vincere delle gare sul fischio finale, non è bello per chi compete ad alti livelli, queste è la frase dei presunti giornalai che l’hanno ripetuta a gran voce per tutta la scorsa settimana. Ora invece con questa netta vittoria contro i liguri, sembra che tutto, con un colpo di spugna, con tocco magico, tutto sia svanito. Alla nostra squadra non viene perdonato nulla, ecco il motivo principale secondo il quale, amici interisti vi esorto, ancora una volta qualora ci fosse bisogno, a non acquistare beceri giornali insulsi, oppure guardare certe trasmissioni in cui lo sport preferito è parlar male della nostra squadra. Noi non abbiamo bisogno del loro squallido supporto, sappiamo il valore della nostra squadra e questo ci basta. Certo si potrebbe dire ai quattro venti che lo Spezia non era un test attendibile, non era una squadra di prima fascia da cui trarre indicazioni di massima della nostra forza, io invece rispondo, che sono proprio queste le gare da cui trarre quelle linee guida che determinano sempre più una sorta di coesione tra i giocatori in campo, ritrovando quella complicità intellettiva che è il cardine essenziale del gioco. Proprio per questa ragione sono ben lieto, come d’altronde tutti i tifosi nerazzurri, dichiarare che finalmente si è rivista la Lula e non solo. Belle giocate e un’intesa che va, giorno dopo giorno, sempre più a consolidarsi. Credo che tutti si siano divertiti, sia allo stadio che dinanzi alla tv, ammirando talune giocate di classe, con innumerevoli occasioni create e non concretizzate per un non nulla, ma ritengo che va benissimo così, la cosa importante è esserci e le reti, quelle copiose, arriveranno. Inzaghi sta plasmando sempre più la sua creatura, con un Lukaku in queste condizioni, da non credere con quella mole che si ritrova, ritengo che sarà maggiormente determinante quando avrà smaltito ancora qualche chilo: è davvero impressionante, tant’è che alla sua uscita dal campo gli è stata tributata la giusta ovazione, segnale questo di una ritrovata serenità tra giocatore e curva, com’è giusto che sia. Il nostro mister credo che ieri sera abbia avuto le giuste risposte, da un gruppo di giocatori davvero intercambiabili, poiché anche chi è subentrato ha fatto del proprio meglio per la causa nerazzurra e la rete di Correa, ne è la dimostrazione! Al momento Dzeko non può garantire un minutaggio superiore a quello che gli è stato concesso, ma credo che il suo lo possa ancora fare al meglio delle sue potenzialità, come d’altronde anche chi siede in panchina possa dare il loro fattivo contributo. Sperando di ritrovare con calma il miglior Gosens, io non disdegno dell’impegno di Dimarco che sulla fascia sa farsi rispettare alla grande, forse ieri non proprio lucido su alcuni cross, ma la sua spinta è sempre sostanziosa. Non voglio soffermarmi più di tanto sugli aspetti puramente tecnici, anche perché ne avremo il tempo e la possibilità, siamo solo alla seconda giornata, ma ritengo che se il buon giorno si vede dal mattino, allora credo che ci divertiremo con questi ragazzi che ci daranno tante soddisfazioni, la cosa importante è non esaltarci più di tanto ora, ma tenere sempre presente che il nostro amore per questi colori, deve essere incondizionato e non dobbiamo deprimerci se le cose non vanno secondo le nostre aspettative, perché sono certo che questi ragazzi faranno di tutto per sovvertire lo status quo: perché l’Inter è una fede e si ama a prescindere!!! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
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Ci può stare!


Scritto Da il 14/Ago/2022

Ci può stare!

Finalmente! È il caso di dirlo si ritorna a parlare solo di calcio giocato, mettendo da parte i saccenti pallonari, i giornalai presuntuosi che non attendo altro che mettere in mostra le loro abilità di denigratori, di ignobili esecutori di quella mesta e meschina voglia di affossare, con giudizi davvero cervellotici e lesivi, i nostri colori. Non voglio neanche menzionarli, per non dare loro quello che cercano: una visibilità squallida! Una costatazione è certa ieri si è vinto, anche se in sofferenza questo è anche vero, ma ci può stare, avevamo al cospetto una squadra che non doveva far altro che limitare i danni e cercando l’occasione per poter pungere, cosa che è avvenuta, purtroppo, per demeriti nostri di errata copertura, di tutta la nostra retroguardia senza salvare nessuno. Anche la rete a mio modesto parere, che non è assolutamente insindacabile, per carità, Handanovic avrebbe potuto far molto meglio, il tiro era dritto per dritto, non vi era quel fatico tiro a giro che rende vano il tuffo del portiere. Fortunatamente si è riscattato con due belle parate, solo in questo modo si è proceduto a pigiare il piede sull’acceleratore, tant’è che nei secondi di recupero è arrivata una vittoria, del tutto meritata, per quello visto in campo e acquista maggior valore anche per i prodigi del portiere salentino, che ha cercato di evitarla, parando l’impossibile. Si è visto che non siamo lucidi, non affondiamo con velocità specie quando la squadra avversaria presta il fianco, il gioco è molto farraginoso e non gode al momento di quella verve che è sintomatica nel modulo di mister Inzaghi. Io comunque ritengo che al 13 di agosto tutto ciò ci può stare, tutto verrà in modo naturale e conseguenziale con il passare del tempo. Certo essere a mille già ad agosto, non sarebbe stato del tutto normale, nella maniera più assoluta tutto a suo tempo cercando di fare di necessità virtù, soffermandosi sugli errori commessi in questa fase, in modo da non ripeterli più avanti, quando i punti saranno davvero importanti. Io credo fermamente in questa squadra, anche perché è la stessa che lo scorso ha sfiorato lo scudetto, non credo nella maniera più assoluta che i giocatori, gli stessi di gran lunga gli stessi, siano diventati tutti dei brocchi, tutt’altro! Quindi con questa mia riflessione, credo che il parco giocatori è di puro affidamento, sempre che non vi siamo defezione dell’ultimo momento, ma ritengo che non dovrebbero esserci partenze né tanto meno arrivi. Il problema sostanziale è a differenza dello scorso anno sono le fasce, non funzionano a dovere, certo se poi lasci in panchina l’olandese e Gosens non è l’alter ego di un certo Perisic, che bene o male il suo lo faceva in modo egregio, secondo me unico neo l’impossibilità di averne uno simile, ecco che tutto è chiaro. Io non sono un tecnico e non ho l’esperienza di Inzaghi, ne tanto meno conosco lo stato di forma dei singoli giocatori, ma secondo me la formazione iniziale sarebbe dovuta essere, con Bastoni nella retroguardia, nei tre di difesa, avanzare Dimarco e dall’altra parte l’olandese (non è che io sia un estimatore di Dumfries, anzi), ma al momento è il titolare di quel ruolo e poi c’è anche il ragazzino Bellanova, che potrebbe secondo me far molto bene, ma ripeto il mio è solo una considerazione da tifoso, da considerazione da bar, la squadra in campo la mette il mister secondo le sue aspettative, ma ribadisco mai come quest’anno, ha tanta abbondanza con due elementi in ogni ruolo, così sarà molto più semplice avere la possibilità di cambiare. È purtroppo ogni altra considerazione è ciarliera, il dato di fatto sostanziale che abbiamo incamerato i primi tre punti e siamo consapevoli che per il futuro si dovrà fare molto meglio, se vogliamo ambire a traguardi più importanti, attraverso il gioco e l’allenamento mirato, sollecitando tutti i ragazzi alla causa nerazzurra. Noi siamo assolutamente con voi, forza ragazzi!!!  …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
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Epilogo!


Scritto Da il 23/Mag/2022

Epilogo!

Così dopo una galoppata semi-fantastica, da parte nostra, è arrivato l’epilogo di un campionato davvero strano, forse il più combattuto degli ultimi anni. Come ogni fine d’anno calcistico, prima di affidare agli annali ciò che è stato, è opportuno fare la giusta analisi della stagione, in buona sostanza, verificare l’andamento che ha avuto la stessa. In primis è d’uopo fare i dovuti complimenti ai vincitori, che per carità non è assolutamente la migliore squadra, ma la più continua si, che ha saputo interpretare, anzi approfittare, al meglio delle defezioni ed i cali di concentrazione delle altre squadre al vertice, nei momenti clou di una stagione. Si deve porre l’accento su ogni cosa che ha delineato questa stagione, di tutto e di tutti, ma nello specifico, tralasciando gli eventuali torti arbitrali, che alla fine si vanno comunque a compensare, come la vedo io ed è un mio pensiero. Qualcuno però deve darmi una logica motivazione, quasi fosse una certa spiegazione, di quello che hanno combinato in Lega al momento della compilazione dei calendari. Come mai è stata penalizzata solo l’Inter, con un girone di ritorno tutto cambiato, direi quasi cervellotico, con incontri importanti messi in un brevissimo arco temporale? Ogni anno il girone di ritorno era la fotocopia di quello di andata, solo con l’opportuni cambio di destinazione degli incontri già delineati, come mai quest’anno tutto è stato rimesso in gioco? Altra piccola considerazione, ricordo benissimo che lo scorso anno nel nostro girone di Champions siamo arrivati ultimi, senza alcun appello, e i giornalai saccenti ci hanno messo alla gogna mediatica non riservando analoga situazione a chi, quest’anno ha compiuto lo stesso percorso. Morale della favola quando toppa l’Inter fa notizia, per gli altri c’è sempre una seconda chance, con giudizi sempre più morbidi e accomodanti, con la stampa e le trasmissioni televisive create ad hoc, sviando ogni altro approfondimento che risulterebbe denigratorio allo stato delle cose, su altri temi. Questo sta semplicemente a testimoniare che non avendo una certa presenza mediatica, è facile essere alla mercè di quei giornalai che non aspettano altro che denigrare ogni cosa che è tinta di nerazzurro. Scusate lo sfogo ma non è possibile che tutti neghino l’evidenza, su tutti il ritorno di quel saccente di Sacchi che ha esternato elogi per il gioco dei cuginastri, di fatti denigrando il nostro. Mi chiedo sarò io quello incompetente, ma non mi sembra spettacolare il gioco che prevede il lancio lungo del portiere sugli esterni che, essendo velocissimi, producono occasioni, il calcio che amo io è fatto di scambi di possesso palla e di occasioni lineari da rete. Sarò io quello sbagliato? Qualche sassolino devo pur toglierlo dalle mie scarpe. Ricordo che ci davano finiti in estate, allorquando Conte e le cessioni di Hakimi, Lukaku e con la defezione di Eriksen, hanno lasciato la Pinetina. I soliti giornalai hanno gongolato evidenziando un futuro funesto per l’Inter e bistrattando l’arrivo di Inzaghi, come un ripiego non di livello. Invece tutto l’ambiente si è riscattato, sciorinando un gioco spettacolare e se vogliamo, tranne quell’unico periodo dei sette punti in sette gare, io definisco la stagione nerazzurra di assoluto rilievo con un bel 9 in pagella, dopotutto la nostra bacheca è stata rimpinguata con altri due trofei, sottratti agli odiati rivali torinesi e questo non fa che acuire maggiore rilievo. Tutto poteva essere ancora più altisonante, se fosse arrivato lo scudetto, di questo siamo tutti consapevoli, ma non possiamo farci nulla ci siamo bruciati un bonus assurdo e senza senso in una gara cervellotica dal risultato non scontato, ma che fa ancor più male, se con più raziocinio si poteva portare a casa l’intera posta in palio. Inzaghi secondo il mio modesto parere, ha talvolta peccato d’inesperienza in qualche cambio, forse è anche vero che in panchina non è che avesse granché a livello di cambi di livello. Bisogna comunque essere coerenti nel credere, che la forza di una squadra, si misura contro chi pone sul terreno di gioco la stessa determinazione, certo le ultime cinque giornate dei cuginastri hanno cozzato contro la più logica e contraria manifestazione di quello che vuol dire sportività. È come un pugile campione, che per mantenere il titolo, gli organizzano incontri accomodati, dei veri e propri sparring-partner e non certo all’altezza della competizione. In questi casi i cuginastri non hanno dovuto neanche sudare le proverbiale sette camicie per aver ragione dell’avversario. Lo stesso che è stato così autolesionista da farsi goal da solo, Fiorentina e Sassuolo su tutti, ma anche Verona e Atalanta non hanno mostrato quell’impegno mostrato durante tutto il campionato, mentre contro la Lazio, bè quella è tutt’altra storia. Davvero imbarazzante l’ultima gara, i neroverdi si sono dimostrati una misera squadretta senza nerbo, che ha fatto di tutto per agevolare una vittoria, che sarebbe stato il giusto spot pubblicitario per quello slogan che recitava: “ti piace vincere facile…” Mi sovviene una domanda da rivolgere al direttore Carnevali, ma credi davvero che i tuoi pupilli, quelli visti ieri, valgono davvero tantissimi milioni? Piedi in terra è tutto un bluff, questo è l’esempio tangibile di quella sportività accomodante che vige in Italia, purtroppo! Basti guardare quello che accade in Inghilterra, dove per amore di questo fantastico sport, si lotta in ogni gara, anche se le posizioni in classifica sono pressoché acclarate, dove l’ultima in classifica gioca alla morte contro la prima, dando tutto sul terreno di gioco. In Italia no, tutto va risparmiato sacrificando ogni cosa sull’Are dell’interesse economico predominante, e poi chissà perché noi non abbiamo mai beneficiato di alcuna squadra accomodante. Non va bene, ma bisogna accettare a malincuore il verdetto del campo che appare davvero difficile da digerire, in considerazione che siamo stati la squadra che ha sviluppato il miglior calcio con ben 84 reti realizzate, in considerazione che a noi nessuno ci ha mai regalato nulla, hanno tutti giocato al nostro cospetto alla morte, se poi quest’anno non abbiamo realizzato il bis è solo ed esclusivamente per colpa nostra: eravamo e siamo, nonostante tutto, la squadra migliore, ma come spesse volte accade non sempre vincono i migliori! Io credo in voi, e come me gli oltre ottantamila tifosi presenti sugli spalti, e i tantissimi incollati alla tv, che vi hanno e vi abbiamo tributato il giusto plauso per una stagione che poteva diventare fantastica, e per un’inezia non lo è stata, ma anche così ci va bene. Abbiamo gettato delle solide basi su cui continuare a metterci qualche mattoncino in più per diventare ancora più forti, siete il nostro orgoglio e mai vi lasceremo soli, perché l’Inter si ama a prescindere!!!    Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
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Colpo su colpo!


Scritto Da il 16/Mag/2022

Colpo su colpo!

In terra sarda si è rivista una squadra, l’Inter, che ha lottato con forza e strenuamente sino al raggiungimento della vittoria. L’unico dubbio che poteva sorgere sarebbe stato causato dal dispendio di energie spese per ottenere il secondo trofeo nazionale, in una stagione che tutto sommato rimane di assoluto prestigio, anche se… La gara di ieri sera non poteva essere giocata con superficialità, anche perché i sardi si giocavano moltissime chance di permanenza nella massima serie, ma i ragazzi non hanno mai lesinato buon gioco e tanta coralità di manovra. Moltissime le occasioni create e come al solito concretizzate in minima parte, ma tutte ottenute con manovre di gioco espresse con tantissima personalità. Purtroppo non tutte le ciambelle riescono con il buco, anche perché siamo a soli novanta minuti dalla conclusione di un campionato che potevamo conquistare con tantissima serenità, dobbiamo solo fare il mea culpa se ciò non è avvenuto, non mi riferisco alla sola gara sfortunata di Bologna, ma a tutti quei punti persi per strada, senza una reale motivazione sia in casa che in trasferta, su tutte quelle con il Sassuolo e con il Genoa. Dobbiamo fare di necessità virtù e considerare che oramai è rimasta una flebile speranza, anche vincendo domenica contro la Sampdoria, potrebbe essere tutto inutile! Dall’altra parte di Milano sono pronti a festeggiare, anche perché giocheranno in casa di quello “Scanzuolo” che ha una dirigenza filo-rossonera che sicuramente non creeranno barriere insormontabile affinché i cuginastri conquistassero anche un solo punto, magari con l’unico tiro in porta degno di nota, come gli sta accadendo ultimamente. Vorrei a tal proposito rivolgere una domanda al saccente e scopritore del calcio in tutte le sue forme e cognizioni, quell’Arrigo Sacchi che più volte ha espresso giudizi negativi sul gioco dell’Inter, lodando invece quello dei suoi ex pupilli. Caro professorone di tecnica, se il gioco dell’Inter produce un gioco vecchio e stantio, com’è possibile che possa avere il migliore attacco in assoluto e la migliore difesa? Vorrà dire che qualcosa di buono fa in campo e non è solo gioco all’italiana, mi sa che hai la vista annebbiata e forse sei un po’ daltonico, se la tua ex squadra produce un gioco europeo come dici tu, come mai tutto è puntato sul classicissimo gioco tutti dietro e ripartenze, basta vedere gli score delle ultime partite con il solo e striminzito risultato di uno a zero, se quello è calcio spettacolo, allora mi sa che noi non abbiamo capito nulla del calcio. Mi sa però che caro Arrigo dovresti ridimensionarti, troppo gloria ti ha dato alla testa, non riesci ad essere obiettivo, oppure viene ancora pagato da chi sappiamo per dire ancora castronerie? Mi sa che è veramente così, sanza alcuna forma di essere smentito, perché è sotto gli occhi di tutti di quello che accade ogni volta anche se i giornalai, tuoi alleati, testimoniano la tua fede e il tuo verbo, piedi saldi in terra non sei quello che ha inventato il gioco del calcio e neanche la massima espressione di poterlo modificare, e noi tutti non abbiamo gli occhi foderati di prosciutto, per poter testimoniare il contrario di quello che sostieni tu. Dopo questa premessa d’obbligo per rendere giustizia ad una squadra che dopo tutto ha espresso sinora il miglior calcio, forse dovevamo, a volte, essere meno bella e più concreta nel periodo del così detto appannamento, ma pazienza noi ci teniamo stretto questa stagione, dove tutti ci davano per sotterrati, in estate, con le partenze del tecnico e di due giocatori simbolo e dello sfortunato Eriksen, invece come l’araba fenice dalle ceneri di quella squadra è nata una squadra ancora più forte e combattiva che mai. Ora come dicevo, l’ultimo atto di una stagione, secondo me trionfale, dopo tutto con due trofei in bacheca e quel “tripletino” che al momento ci sta sfuggendo, ma sino a che c’è una flebile luce di speranza, dobbiamo tenerla ben evidente, potrebbe essere vitale e trasformarsi in un fonte abbagliante d’emozioni, perché non succede, ma se succede…… Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
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Il carattere da grande squadra!

Mi verrebbe da dire, a primo acchito: non stuzzicare il can che dorme! Già per il semplice motivo che la compagine toscana è arrivata a Milano con l’intento di disputare la sua onesta gara, con veemenza di chi non ha nulla da perdere, anzi tutto da guadagnare, facendo una bella figura al cospetto dell’intera Italia pallonara: cosa che mi auguro facciano anche le altre squadre. Queste sono considerazioni puramente personali e si sa, non hanno alcun fondamento nella realtà, lasciando il tempo che trovano. E’ anche vero però che noi dobbiamo (e lo siamo stati perfettamente) sfruttare al meglio le nostre energie nervose e fisiche per portare a termine un percorso che alla fine non ci debba far pentire dei punti lasciati per strada. L’inizio non è stato dei migliori, per noi, è accaduto di tutto e di più. I toscani avanti prontamente ad inizio gara, complice una resistenza passiva dei nostri centrali ed ecco, come accade il più delle volte, il figliol prodigo ti punisce, quel Pinamonti che sta dimostrando di che pasta è forgiato. E non finisce qui. I ragazzi si sono spinti con coraggio e veemenza cercando di imporre la propria supremazia, ma come accade in questi frangenti, hanno prestato il fianco al contropiede avversario. Azione ben delineata e raddoppio cancellato dal var per fuorigioco, ma poco dopo ancora un’indecisione del nostro reparto arretrato ed ecco il raddoppio empolese. Nel mezzo un rigore assegnato su fallo di Barella e cancellato dal var, e dico giustamente, ma con altrettanta coscienza dico che ce n’era un altro sempre su Barella non sanzionato. Forse il buon Nicolò ha accentuato la caduta, ma la spinta a due mani del difensore era parsa evidente a tutti, tranne che al direttore di gara e agli assistenti var. Io credo che da quel punto in avanti i ragazzi, feriti nell’orgoglio, hanno iniziato con forza, rabbia e voglia a macinare gioco e azioni, sino alla sfortunata rete del centrale toscano che ha spedito nella propria rete un cross di Dimarco. Non finisce certo qui, al tramonto del primo tempo il meritato pareggio. Cross in area di Calhanoglu e tiro al volo di Lautaro che spedisce in rete. Sin qui una cronaca che ha cancellato lo spauracchio di un primo tempo che sarebbe stato gemello di quello disputato contro il Sassuolo, ma i ragazzi hanno reagito, come un animale ferito, sovvertendo quello che il destino ci stava apparecchiando sul tavolo verde. La ripresa poi non ha avuto ben altra storia, con l’apoteosi alla rete del sorpasso ancora di Lautaro bravo a capitalizzare, di prima, una ribattuta in area di un difensore empolese. Quindi a fine della gara la rete conclusiva di Sanchez. Sin qui tutto parrebbe limitato agli accenni che ho delineato, ma non ho detto di un nostro possesso palla straripante, di calcio d’angoli battuti in serie ben 14 a 2, di riti in porta ben 37 totali contro i 4 avversari, 1 palo. E non finisce qui un dato alquanto significativo la dice tutta sull’andamento della gara. I ragazzi sono arrivati in area per ben 80 volte, credo sia un record in assoluto, questo per sciorinare delle statistiche che vanno ad intersecarsi con quelle condizioni davvero cervellotiche di chi non sa dove sia la sportività, coloro i quali si sono fermati alla rete non concessa all’Empoli, giustamente non convalidata dal var. Avrei potuto capirli se l’Inter avesse arrancato, raggiungendo un risultato opaco solo nel finale, noi invece abbiamo fatto realmente vedere come si gioca a calcio, la forza di questa squadra che quando decide di giocare non ce ne per nessuno. Il problema è la costanza, e ritengo senza falso pregiudizio, che se i ragazzi avessero disputato il girone di ritorno con questa forza, bene il campionato sarebbe andato in archivio già da un pezzo. Mi rendo conto altresì che non sempre si è perfetti, la perfezione non è di questo mondo, ma lavorando sulla testa abbiamo capito che la nostra squadra, almeno in Italia non è seconda a nessuno, anzi direi che è in assoluto la migliore. Certo nessuno ci dava credito all’alba del campionato, con le partenze illustri che abbiamo dovuto, gioco forza, lasciar andare, ma nonostante tutto siamo lì che ci giochiamo ancora due titoli nazionali e credo che giocando in questo modo, nulla ci è precluso. È vero che oramai il nostro destino non dipende più da noi, ma confidiamo in quel dio pallonaro e la buona sorte che ci dia ancora una possibilità, noi ci crediamo e da quanto mostrato ieri e non solo, siamo con voi, cercando di esultare insieme. Un passo alla volta, sperando che la domenica sia fautrice di buone notizie, ci prepareremo ad affrontare un finale di coppa Italia con la testa ben concentrata, perché noi siamo l’Inter e tutto il resto non c’interessa!!! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter. 
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