La premessa è d’obbligo quando si formalizza un titolo del genere. Appare semplice dare il titolo ad un articolo che porta a compimento un’ennesima vittoria, non di certo esaltante ma di rendimento, che comunque ha prodotto uno score importante di azioni, con statistiche e numeri a dir poco impressionanti, che dando il senso di quello che hanno fatto i ragazzi e fanno capire l’andamento della gara. Un possesso palla senza pari con una percentuale altissima oltre il sessanta per cento, con tiri in porta undici a cinque a nostro favore di cui ben sei nello specchio, una rete annullata dal Var per un fuorigioco di un’unghia, ma ci sta con la nuova tecnologia. Mi fermo qui nel discernere altre statistiche. Nel primo tempo abbiamo regalato ingenuamente la rete del pareggio ai capitolini, un infortunio che non si deve vedere nei campi di serie A. Vorrei sottolineare che quello è stato il primo tiro in porta, mentre il secondo di Pedro, poco dopo, era tutto al più un cross verso il centro area, tutto qui il gioco d’attacco della Lazio, che ha visto bene di difendersi prima di offendere. Mentre i ragazzi oltre alla bellissima rete di Bastoni ha prodotto altre belle e nitide occasioni da rete annientate dalla buona sorte del portiere ospite ancor prima della sua bravura. Eppure nonostante tutto si rientrava negli spogliatoi con un risultato di un pareggio che ci stava davvero stretto. Nella ripresa la Lazio ha provato qualcosa di più, ma occasioni dare vere è proprie non ve ne sono state, tranne un liscio clamoroso di Sergej appostato nella nostra area piccola. I ragazzi hanno invece spinto con generosità creando altre occasioni, come i due tiri in porta di Dumfries e Perisic nella stessa azione. Infine la bellissima rete di Skriniar su un cross perfetto e ben dosato di Bastoni, consacrato giocatore duttile a tutto campo, sempre più l’anima di questa squadra. Piccola considerazione quando il nostro atomico attacco stecca, ci pensano i difensori a portare a casa il risultato. Stecca per modo di dire, Lautaro avrebbe meritato ben più di una rete, ma dalla sua purtroppo c’è stata la sfortuna di aver trovato il vigile arbitro del var ad annullare una rete bellissima e poi la fortuna del portiere laziale sulla semi-volee su cross di Dumfries. Alla fine tutto è bene ciò che finisce bene, hai ragazzi non si può rimproverare nulla, se non l’assenza di quell’essere cinici che continua a mancare in parti salienti della gara, poiché quando si ha l’opportunità di ammazzarla non bisogna essere molli, concretizzando al meglio le opportunità che si creano, senza dare adito agli avversari di credere di poter aggiustare una gara che altrimenti non avrebbe avuto storia. Piccola considerazione, dopo la gara ho visto un po’ di tv, in special modo il programma Mediaset su Italia uno, ho spento dopo pochi minuti quando un giornalista, presunto tifoso laziale, ha detto che i bianco-celesti avevano fatto una gara perfetta e che avrebbero sicuramente meritato il pari. Sarà ma la sportività non è di questo mondo, oppure mi chiedo forse io ho visto una gara diversa? Ma non si rendono conto queste persone le castronerie che dicono, perché non connettono il cervello prima di aprire bocca? In studio c’era il giornalista nerazzurro Biasin non so se ha poi replicato a quella sua uscita davvero infelice, spero l’abbia fatto, perché altrimenti davvero il calcio può essere considerato uno sport dove si parla a vanvera e si dice il tutto al contrario di tutto anche se ognuno può trarre le proprie conclusioni fuorché non abbia gli occhi foderati di prosciutto, presumo che questo cristiano gli abbia avuti ieri sera. Ultima considerazione sull’operato dell’arbitro di ieri sera che mi è sembrato alquanto disattento. Spiego l’arcano. In primis non ha fatto battere un angolo ai nostri perché a suo dire il tempo era scaduto, mentre a fine gara invece ha fatto tirare comunque l’angolo alla Lazio a tempo scaduto, se avrebbe fatto la rete del pareggio in quell’occasione secondo me sarebbe venuto giù San Siro. Primo errore di mancanza di equità. Secondo episodio, per me davvero importante. Il rosso al laziale Zaccagni, poi convertito in giallo. Bene quell’intervento da killer su Barella avrebbe meritato ben oltre il giallo, ma nella stessa azione, Pairetto ha perso i lumi della ragione non considerando che l’altro killer Radu, dapprima ha fatto un fallo abbastanza plateale e scoordinato su Lautaro, non contento ha commesso nel corso della stessa azione un altro fallo durissimo su Dumfries. Caro signor arbitro si legga bene il regolamento, Radu ha commesso due gravi falli nella stessa azione, qui non c’è come al supermercato il due per uno, se vi sono due falli passibili di giallo vanno dati e il signorotto colpevole sarebbe dovuto andare a fare la doccia, nel calcio non è prevista la compensazione. Questo il giornalista laziale non l’ha detto, doveva essere più onesto dicendo che la Lazio è stata fortunata ad uscire dal campo con la sconfitta di misura, perché le risultanze potevano portare ad altro punteggio. Ora testa a mercoledì, in palio c’è il primo trofeo della stagione, non dobbiamo ripetere gli stessi errori commessi in campionato lasciando spazio ai torinesi, bisogna affondare i colpi ridimensionando questa squadra che crede di poter dire ancora la sua. Dobbiamo solo giocare come sappiamo usando la testa e acquisire quell’essere cinici che da troppo tempo si chiede a questa squadra. Forza ragazzi alziamolo questo trofeo, perché noi siamo l’Inter e il resto non c’interessa!!! …Amala!!!!
Con la non facile vittoria contro il Torino, si è conclusa di fatti la prima parte del campionato, nella maniera migliore possibile anche contro la più rosea previsione. Tutti ci davano per affossati ad agosto, mentre oggi elogi a non finire. Quelle defezioni, anzi quelle partenze spauracchio, avrebbero potuto causare nell’ego nerazzurro un trauma non indifferente, ma nessuno ha fatto i conti invece nella forza di una rosa che si è stretta intorno ad un tecnico davvero qualificato, che ha come tutti le sue pecche, ma è altresì vero che ha tantissimi pregi, il primo: saper dialogare con i suoi ragazzi e mettersi a disposizione con la priorità massima, quella dell’insieme e non il singolo. Dote questa, da non sottovalutare, se si vogliono raggiungere determinati traguardi. La testimonianza che fa fede più di ogni altra considerazione è la qualità del gioco sinora prodotto, che per quasi tutto il girone d’andata è stato davvero impressionante. Si pensi che i punti messi in carniere sono stati addirittura più dello scorso campionato, a differenza sono cinque in più e la posizione in classifica è addirittura migliorata sapendo com’è andata a finire la stagione scorsa, c’è solo da sorridere e incrociare le dita, per scongiurare gli strali lanciati dagli altri club. Di certo quella giocata contro i granata non è stata una delle migliori gare, ma la considerazione al termine è stata estremamente positiva, vuoi per l’ennesimo clean sheet che per la settima vittoria consecutiva. Sono record che lasciano il tempo che trovano, non portano al nulla solo una menzione che non riempie la bacheca sia personale che del club, ma aumenta quell’autostima che ti fa affrontare il prosieguo del campionato con la massima serenità e consapevolezza di essere una squadra che possiede un ottimo collettivo. Certo verranno periodi meno brillanti, spero il più tardo possibile, in ottica di un gennaio e febbraio che ci farà disputare tante gare in un breve lasso di tempo. Tra impegni di campionato, in pratica incontreremo le migliori squadre del torneo nelle prime giornate, poi la coppa Italia contro l’Empoli in gara secca e anche la supercoppa alla stessa stregua contro i bianconeri torinesi, in pratica si giocherà ogni tre giorni, un tour de force che avrà il suo apice nello scontro di Champions contro il Liverpool. Questa sarà il banco di prova per una rosa che avrà bisogno di una certezza, nell’avvicendare i vari giocatori nelle gare più opportune, forse con qualche innesto in attacco e a centrocampo non sarebbe male, confidando altresì nella buona sorte che tenga lontano dai nostri ragazzi ogni sortilegio negativo. Come di consueto ogni fine d’anno si traggono le somme di quelle che sono le risultanze del campionato, per noi a conti fatti è più che positivo, nell’undici migliore del campionato, stilato da Opta ci sono ben tre giocatori nerazzurri: Handanovic, Brozovic e Calhanoglu, gratificazione che estenderei a tutta la rosa. Non ci resta che attendere la ripresa del campionato, che ci vedrà opposti al Bologna nel lunch-match dell’epifania e poi la domenica contro la Lazio in casa, chi ben riprende… Ultima considerazione a mio nome personale e del club che rappresento, vorrei augurare a tutti i soci dell’Inter Club Giacinto Facchetti di Fano in particolare, estendendo quindi a tutti i tifosi amanti di questi colori un Santo e sereno Natale e che il nuovo anno ci porti tranquillità, benessere e la possibilità di tornare a gioire con i nostri beniamini, ma prima di tutto ci faccia ritornare a vivere con quella serenità d’animo che questa maledetta pandemia ci ha tolto, questo è l’auguro principale che rivolgo a noi tutti perché in conseguenza di ciò torneremo ad essere migliori, assaporando il reale senso della vita: Auguri!!!
È apparso tutto semplice per questa Inter che esprime sul campo un gioco davvero entusiasmante che delizia vista e palato degli amanti di questo fantastico gioco. Erroneamente si poteva cadere nella tentazione di considerare che lo scontro capo e coda era già destinato sulla carta, ma ciò si verifica solo quando la si è giocata la gara, diciamo a posteriori, tant’è che i campani hanno fatto delle ripartenze niente male e su di una di queste è stato bravo il nostro Samir a neutralizzare quell’occasione. Per il resto non si è corso alcun pericolo anzi, il risultato per le occasioni prodotte è stato fin troppo striminzito. Questa squadra, quando pigia l’acceleratore, sembra un rullo compressore, anche ieri sera è andata a segno con ben cinque giocatori diversi, complice la coralità di un gioco davvero spumeggiante e propositivo, come in occasione del secondo e terzo goal, con passaggi di prima alla ricerca del compagno meglio posizionato per la conclusione naturale della trama pallonara sin lì creata. Non vorrei ripetermi, ma sono azioni che vanno fatte vedere agli allievi delle scuole calcio. La cosa che mi piace di questa squadra, credo che gli amanti di questi colori converranno con me, è la capacità di compattarsi e rientrare al momento in cui si perde palla, cercando la strada più concreta e il modo di recuperarla con il pressing, di più uomini, sul portatore avversario, cercando il modo di ribaltare ogni azione sconveniente. Si nota, per questo si deve attribuire il gran merito al nostro tecnico, che la squadra non gioca in questo modo sublime solo da qualche gara anzi, è dall’inizio che sciorina un gioco che vale il prezzo del biglietto, e se il alcune gare non si è raccolto quanto prodotto è solo per la nostra incapacità di chiudere le gare, tanto per citarne alcune: Atalanta, derby e contro i bianconeri torinesi. Altra nota positiva che mi piace rimarcare è il gioco di squadra finalizzato al massimo risultato possibile, tant’è che attaccano in tanti e ripiegano allo stesso modo. Nelle palle così dette ferme, calci d’angolo o punizioni, i nostri ragazzi invadono l’area avversaria in tanti, non solo con attaccanti e centrocampisti, salgono con i meglio definiti quinti anche i difensori, in area arrivano a turno Bastoni, Skriniar (ieri assente) de Vriy, questo non fa altro che aumentare quella qualità che risiede nel nostro fantastico collettivo. Un ottimo gruppo, si nota subito il divertimento che provano giocando insieme, e nel contempo fanno divertire gli spettatori sugli spalti che tal volta rimangono estasiati dalle fantastiche giocate che vengono compiute sul rettangolo verde. Io a memoria non ricordo una squadra nerazzurra, che ha mai espresso un gioco simile, mi sbaglierò forse ma questa squadra, secondo me è la migliore in assoluto. Commetterò un’eresia se dico che forse è migliore della squadra che ha vinto lo scudetto così detto dei record di epoca “trappattoniana”, oppure quella del mitico Jose, capace di vincere tutto ciò che era possibile vincere. Certo Inzaghi non ha ancora vinto nulla, è palese, ma diamogli tempo con le sue idee di gioco secondo me, e non straparlo in preda a chissà quale forma di vena oppiacea, se lo definisco addirittura migliore allo strapagato Conte, che vince ma tante volte non convince. Inzaghi ha la sua teoria molto incline allo spettacolo e al divertimento innanzitutto, perché se si lavora tantissimo divertendosi, non pesa minimamente, anzi produce l’effetto inverso, i giocatori si allenano con entusiasmo mettendo in pratica, al meglio, i dettami del tecnico. Avanti così ora l’ultima gara del girone d’andata per il titolo di campione d’inverno alla nostra portata, i ragazzi hanno già stabilito un piccolo record, hanno segnato nell’arco dell’anno solare la bellezza di 103 reti e incenerendo anche il totale dei punti registrati nello scorso girone d’andata. L’Inter di Conte s’era attestata nel secondo gradino della graduatoria a quota 41 punti, con Inzaghi sinora siamo primi con 43 punti, con la possibilità di incrementare ancora il bottino con l’ultima gara casalinga contro il Torino. Se due indizi fanno una prova, io sto con Inzaghi e con questo fantastico gruppo, perché nulla ci è precluso: anzi! …Amala!!!!
Signore e Signori accomodatevi, prendete in fretta posto, sta per iniziare L’inno alla gioia, una sonata di primissima qualità: dirige l’orchestra perfetta, il maestro Simone Inzaghi! Ebbene si quella squadra vista in campo ieri sera ha le movenze e gli automatismi della perfezione, ogni uomo sa quello che deve fare, quasi parafrasando l’orchestra perfetta, ogni strumento non compie mai l’assolo determinante, ma si concilia perfettamente con gli altri strumenti, e la musica che crea è un insieme di estasi agli occhi e il suono che ne scaturisce e la gioia alle orecchie. San Siro è in piedi in fine all’estesi finale, tributando i dovuti omaggi agli artefici di questo bellissimo successo, chapeau per tutti, un’altra vittoria è stata messa in carniere raggiungendo quella vetta che solo un mese fa pareva lontanissima e proibitiva. Io non credo di aver visto sinora giocare l’Inter così bene, in un modo armonico e perfetto, i ragazzi spingono davvero sul fatidico acceleratore, rinchiudendo gli avversari nella loro metà campo e con forza creano una molteplicità di occasione davvero impressionanti. In tutta franchezza posso affermare che se per gli isolani non c’era in porta un ragazzo eccezionale di nome Cragno, chissà quanti fatidici set, che definiscono il punteggio del tennis, ci sarebbero voluti per definire il risultato finale. I ragazzi hanno una marcia davvero impressionante, la cosa che fa piacere agli occhi è vederla giocare un autentico rullo compressore, mi ripeto, se questa squadra dovesse diventare ancora più cinica e realizzare almeno la metà di ciò che crea, ogni gara avrebbe come inizio minimo due a zero per noi. Ovviamente ciò non potrebbe essere realistico mi rendo conto dell’idiozia, ma era un termine di paragone che non è sempre conseguenziale con le occasioni prodotte con le reti segnate. Come di consueto vorrei soffermarmi su alcuni giocatori, due in particolare, e non sono sempre i soliti cioè anche se lo meriterebbero in pieno non voglio parlare di un Barella superlativo come di Brozovic. Vorrei soffermarmi su due esterni. L’olandese che pare stia facendo vedere il suo reale valore, anche ieri sera è stato sin da subito parte integrante della squadra, facendosi trovare pronto al momento giusto al punto giusto: promessa! Poi di quel Bastoni che davvero a volte sembra impressionante nelle sue progressioni, come nella parte centrale del secondo tempo di ieri sera, per esempio, in area avversaria, sembrava tutt’altro che un difensore nei suoi dribbling, il nostro un piccolo grande Garrincha: impressionante! Ma ieri sera tutta la squadra è da elogiare, ognuno ben oltre la sufficienza. Lasciatemi in parte condividere il pensiero che tempo fa ha esternato il tecnico Guidolin che ne ha saggiato le potenzialità allenandolo, mi riferisco a Sanchez, quel “nino maraviglia” che lui ha sempre visto come una mezza punta e che ora sta facendo vedere davvero quello che è capace in quel ruolo. E poi ne vogliamo parlare del presunto “bidone” che i cuginastri avevano creduto di rifilarci, io un Calhanoglu in questi termini lo terrei per sempre, anzi la società ha dovuta dargli solo l’ingaggio, ce ne fossero sempre di acquisti come questo, il merito va condiviso con il direttore Marotta e i suoi collaboratori che sanno come operare nelle sedi opportune del calcio mercato: essenziali! Questa felicità la voglio condividere con chi come me ama questi colori, perché vedere giocare l’Inter in questi termini ti allieta l’animo e ti rende orgoglioso di questi ragazzi. Certo sinora non abbiamo vinto ancora nulla, ma in questi termini nulla ci è precluso forza ragazzi il nostro sostegno nei vostri non mancherà mai, perché l’Inter si ama a prescindere! …Amala!!!!
Signori tutti in piedi e applausi a scena aperta: ecco l’Inter! Il tardo pomeriggio romano s’è tinto di forti colori nerazzurri annichilendo quelli giallorossi, con tanto gioco e forza di coesione alla ricerca di un risultato tanto cercato quanto ottenuto. Sono oramai diverse settimane che questa squadra sta sciorinando un bellissimo gioco d’insieme, fatto di tantissime occasioni da rete, seppur realizzate in una percentuale minima in base a quanto creato. Purtroppo questa condizione deve essere rivista e farci divenire più cinici sotto rete, usando anche altre alternative a quelle di entrare con la palla in rete. Ma quella ammirata ieri sera a mio avviso è stata una squadra che sta prendendo sempre più la consapevolezza della sua reale forza, un organico che i più saccenti del calcio pallonaro avevano pronosticato, all’alba dell’inizio del campionato, una debacle fragorosa complice l’abbandono di Conte e alla vendita di Hakimi e Lukaku, invece così non è stato. Fortunatamente la società ha puntato su di un tecnico preparato e capace di far giocare bene la squadra, come d’altronde abbiamo ammirato e faceva la sua Lazio. Inzaghi è un grande tecnico e lo sta dimostrando. Lo scorso campionato il nostro gioco era puntato su l’unica strategia possibile il lancio verso l’armadio di ebano che, da gran animale da area di rigore, risolveva il più delle volte il problema del goal, oppure dava l’assist per il compagno (Lautaro docet). Quest’anno no, il gioco è sviluppato su altri dettami, l’azione è sviluppata su manovre create e provate in allenamento che mettono in risalto le qualità di ognuno. Il centrocampo con i suoi tre artefici principali: Barella, Brozovic e Calhanoglu, è il migliore in assoluto concentrato per fare in modo da essere propositivo e allo stesso modo ripiegando dando una mano in fase difensiva. Io non sono un tecnico, ma un po’ di calcio ne ho masticato e con tutta sincerità guardando l’Inter giocare, mi diverto sempre più e non sono mai in apprensione, si nota subito che si divertono e fanno un calcio che fa divertire, e lo spettacolo che producono vale per intero il prezzo del biglietto. Con una rosa come la nostra, sono passati in secondo piano le varie defezioni, perché chi sostituisce i titolari non li fa rimpiangere, facendosi trovare sempre pronto. Voglio rimarcare, nella gara di ieri sera alcune menzioni d’obbligo per dei giocatori che hanno disputato una gran gara. D’obbligo menzionare per primo un Brozovic sempre sugli scudi, capace di fare tantissimi chilometri fatti di tanta forza, intelligenza e genialità di gioco: irrinunciabile! Quindi altra menzione per il “pacco” come l’avevano definito i cuginastri, quando il turco ha attraversato il naviglio, invece Calhanoglu sta diventando parte integrante della squadra con tantissima qualità, e se poi fa anche goal, allora il tassello è completo: scoperta! Concludo con un giocatore che, secondo il mio modesto parere, può diventare davvero un giocatore da Inter, il giovane Dumfries, ha delle qualità che non ha ancora espresso, appare frenato però è sempre al momento giusto sul punto giusto e ieri sera prima ha salvato una rete quasi certa e poi ha concluso un’azione in modo pregevole con una rete in tuffo: speranza! Potrei citare ancora altri calciatori, tutti ben oltre la sufficienza, ma menzionare i vari Bastoni, Skriniar etc. non avrebbe senso il loro contributo lo danno in ogni gara sono una garanzia per i compagni. Vorrei in ultimo soffermarmi su coloro che non giocano con continuità, ma quando chiamati in causa danno sempre il loro prezioso contributo. In altre gare avevo elogiato Ranocchia fermo ai box, ora è la volta di D’Ambrosio che s’è rivelato una certezza nelle due fasi. A questi giocatori bisogna solo rivolgere un ringraziamento per il loro attaccamento alla maglia. Voglio concludere il mio pezzo con la mia ultima analisi, esternando la mia felicità per la gara di ieri sera, ho ancora negli occhi le fantastiche giocate che hanno fatto i ragazzi, nella fattispecie il secondo goal, come diceva il mitico Jose Altafini quando voleva sottolineare una fantastica giocata: la rete di Dzeko e l’esempio di quanto descritto alla pagina 15 del manuale del gioco del calcio: semplicemente spettacolare! Ora ultima fatica europea per questa prima fase della Champions, si va al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid, una gara dagli aspetti insignificanti per quello che concerne il passaggio del turno, già acquisito in anticipo, utile solo a determinare la prima della classe. Dobbiamo disputare la gara senza alcuna angoscia, consci che il nostro lo facciamo ovunque e comunque, con la certezza di aver affrontato i blancos nella prima gara del girone senza alcun timore riverenziale disputando una gara gagliarda, vorremmo solo ripagare lo sgarbo attenuto, chissà se la Dea bendata ci darà una mano: ai posteri l’ardua sentenza! Noi tifosi dobbiamo solo ringraziare questi ragazzi che ci stanno inorgogliendo sempre più, la passione non ha limite quando in campo si vedono giocatori che ti danno motivazioni sempre più forti per incitarli. Forza ragazzi non vi lasceremo mai soli! …Amala!!!!
Che non tutte le gare si assomigliano è un dato certo, ma che non bisogna sottovalutarle, specie quando sulla carta noti che non c’è il benché minimo paragone; questo è assolutamente una certezza. Tutto non è assolutamente scontato. Avevamo difronte la cenerentola del campionato, la squadra che ha perso ben dieci gare, finalino di coda è la Salernitana con undici. Ma questo dettaglio non deve far credere che tutto è stato semplice, tutt’altro. I liguri si sono difesi con caparbietà con un solo tiro in porta nel primo tempo, fortunatamente Samir è stato reattivo e poi nulla più. Mister Inzaghi tra infortuni e acciacchi vari, ha dovuto far turnover obbligato facendo riposare Barella e relegando alcuni pezzi pregiati, in panchina in previsione della gara di domenica all’Olimpico, anche se poi nella ripresa ha inserito Dzeko, Vidal, Sanchez, Sensi e Vecino. I ragazzi hanno giocato come sanno, e come ci hanno mostrato da qualche settimana, forgiando un calcio che sa davvero di spettacolo puro, ne è testimonianza la prima rete di ieri pomeriggio: cinque tocchi di prima che hanno determinato lo shot finale di Gagliardini. Siamo sulla strada giusta, questi ragazzi stanno prendendo, gara dopo gara, coscienza della loro forza e di quello che possono fare. Anche ieri sera si sono create occasioni da rete in serie, c’è voluto il gran lavoro del portiere spezino a ridimensionare un risultato che avrebbe potuto assumere connotati molto più corposi. La cosa che mi piace di questi ragazzi, specie chi non gioca con frequenza, che si fanno trovare pronti quando chiamati in causa, questo è sinonimo di un gruppo consolidato e che corrono tutti insieme verso l’unico obiettivo comune: la vittoria! Ennesima prova eccellente del nostro metronomo di centrocampo: sugli scudi un Brozovic fantastico che continua ad essere sempre più determinante per questa squadra, ma vorrei anche elogiare lo spirito di abnegazione e aiuto reciproco per i compagni, mi riferisco a quell’oggetto misterioso definito dagli addetti ai lavori, specialmente quelli vicini ai colori dei cugini che se lo sono fatti sfuggire per un tozzo di pane. Ebbene bisogna dare il giusto valore ad un giocatore, che mettendosi umilmente a disposizione di Inzaghi, anche a costo di cambiare il suo metodo di giocare, pian piano sta emergendo divenendo una pedina importantissima di centrocampo. Tocca solo fare una standing ovation per Hakan Calhanoglu, capace di fare un gioco lineare, con classe e determinazione sta completando un centrocampo che con Barella e Brozovic è, secondo il mio modesto parere, il migliore nel panorama pallonaro italiano, ma azzardo anche europeo. Ora ci sono pochi giorni da vivere con il ricordo delle vittorie sin qui ottenute, sabato c’è da fare visita al nostro più amato allenatore che si è ritagliato un posto importantissimo nell’olimpo nerazzurro: l’indimenticabile Jose Mourinho! Sono certo che per lui sarà emozionante incontrarci, ma lo sarà ancor di più quando s’incroceranno nuovamente le nostre strade e ritornerà a San Siro. Allora sì che l’affetto dei suoi ex-tifosi lo accoglieranno al meglio, esternando nei suoi confronti la massima espressione di gratitudine. Un passo alla volta, si sa che il Mou non vuol perdere neanche in allenamento, ma si troverà difronte una squadra quella nerazzurra, che non vuol cedere altro terreno, in considerazione che le gare delle dirette concorrenti sono complementari alla nostra, non certo il Milan contro la cenerentola Salernitana, mentre il Napoli dovrà vedersela contro la Dea. Tutto a tempo debito, per il momento va benissimo così, siamo orgogliosi di questa squadra e sono certo che lottando in questo modo ogni obiettivo non ci sarà precluso. Noi ci siamo e saremo sempre al tuo fianco, perché l’Inter si ama a prescindere!!! …Amala!!!!
Sotto una pioggia copiosa ed insistente, e nonostante il terreno pesante, l’Inter ha fornito una prestazione eccellente, fatta di molteplici scambi in velocità e sovrapposizioni decise, che hanno scaturito diverse occasioni da rete. Però devo porre l’accento su di un problemino che pare non avere sorta di conclusione, la concessione agli avversari dei minuti finali. Certo a Venezia non s’è avvertito, al contrario della gara casalinga contro il Napoli, dove siamo stati decisamente in difficoltà, questa volta abbiamo con caparbietà ottenuto il giusto premio per un raddoppio guadagnato sul filo di lana. Con questo non voglio dire che il risultato sia stato in bilico anzi, abbiamo concesso ai lagunari un solo tiro dal limite ben parato da Samir, nel primo tempo e un paio nel secondo senza peraltro andare mai in sofferenza. La squadra ha giocato davvero bene, direi a tratti in modo magnifico, questo non fa altro che incrementare la loro autostima, e in noi tifosi la consapevolezza che tutto possa ancora addivenire, non tutto è precluso a questa squadra, ritorno su di una frase che potrebbe sembrare banale, ma il futuro è nelle nostre mani e se saremo bravi potremo scrivere una bella pagina della nostra storia. Queste sono cose che ci gusteremo con il tempo, se saremo bravi a pensare ad ogni gara con il giusto piglio, senza guardare più in là di un incontro alla volta. Anche nella gara di sabato si sono viste delle difficoltà oggettive con il classico cambio di attenzione abbassando il centro nevralgico del gioco, con un Dzeko sceso spesso a centrocampo e oltre, lasciando vacante il suo posto in attacco. Vorrei sapere come mai avviene questa condizione se è dettato da accorgimenti tecnico-tattici oppure è il nostro tecnico che impartisce tali ordini. Anche perché questo dispendio di energie prosciuga un giovane calciatore togliendo lucidità nelle giocate, figuriamoci ad un atleta di trentacinque anni che sebbene integro, ma pur sempre un trentacinquenne. È anche vero che in campo ci sono gli avversari, e ieri sera in campo c’era una buonissima squadra che ha mostrato di non aver alcun timore riverenziale al confronto dei ragazzi, un Venezia che credo si possa salvare tranquillamente per il semplice motivo che è ben allenata e possiede un buon organico, ma la cosa che è davvero da applausi che la società lagunare ha dato il giusto merito agli avversari con tweet degni di standing-ovation. Dopo la gara hanno comunicato apprezzamenti sui social, per tutto l’ambiente nerazzurro a partire dal nostro tecnico: “Il tuo gioco è mozzafiato”, ed ancora: “non possiamo che rendere onore al merito” e poi sulla squadra: “Abbiamo lottato con le unghie e con i denti per 90 minuti, contro una squadra molto forte, ma siamo molto fieri perché ci sono le basi per migliorare la nostra giovane squadra!” Leggendo queste dichiarazioni si devono assolutamente fare i complimenti di serietà ad una società, che non ha accampato alcuna scusa per mascherare una sconfitta. Sono queste le cose belle di un calcio che è divenuto malato perché persegue come fine ultimo solo il danaro, calpestando quelli che sono i reali valori della sportività, in tutte le connotazioni possibili, in campo e fuori. Dopo queste che sono, per me dovute, concludo questo mio intervento con la consapevolezza che ora bisogna continuare in questo modo, con la stessa grinta, perché parafrasando il titolo di un film del grandissimo principe della risata, chi se ferma è perduto. Credo che a noi non accadrà, perché l’Inter per noi è il massimo, altro non c’è!!!! …Amala!!!!
Spettacolo puro a San Siro, per lo meno per sessantacinque minuti: e poi? La paura di vincere l’ha fatta da padrone. È l’ennesima dimostrazione che questa squadra sa giocare, e quando vuol giocare a calcio non ce né per nessuno. Ma la cosa inconcepibile sono le amnesie caratteriali che subentrano quando si arriva nel finale delle gare, subentra quella paura che a volte ti fa perdere concentrazione e gamba e si rimane in balia dell’avversario. Com’è già accaduto contro i torinesi, gli orobici e nel derby, giusto per citare le gare più emblematiche, abbiamo raccolto pochissimo s’è partorito il cosiddetto topolino (un punticino striminzito), dopo aver dominato in lungo e largo la gara. Fortunatamente ieri sera no, ma questo grazie alla manona “santa” di Samir, capace di esorcizzare una rete che pareva già fatta. Non so che cosa sia accaduto, oppure cos’ha pensato il nostro mister se sul tre a uno per noi, ha cambiato i migliori in campo, sino a quel punto: Barella e Lautaro e ancor prima Calhanoglu e Correa, difatti con questi cambi si è lasciato il centrocampo in mano ai partenopei che da quel momento in poi hanno iniziato a spingere, padroni del campo senza che nessuno, di quelli entrati da parte nostra, effettuasse quelle interdizioni necessarie a farli stare rintanati e bassi. Certo l’impegno imminente di coppa pareva togliere il sonno per importanza, ma non si può soffrire in quel modo e in quei quasi venti minuti finali. Vidal certo è un guerriero ma non vale Barella e poi vogliamo parlare di Gagliardini? Vabbè lasciamo perdere, non ha corsa e non vale la visione di gioco di Calhanoglu. Certo nella testa di Inzaghi voleva far giocare Dzeko, ci può stare ma lì davanti però, che senso ha tenere il cigno di Sarajevo in prossimità della nostra area di rigore? Non voglio accusare nessuno ma da un suo errore è scaturita la bellissima rete di Mertens, accendendo il finale di gara, quei venti minuti, recupero compreso che sono stati quasi deleteri per le coronarie di noi tifosi. Io credo che tutto ciò si sarebbe potuto evitare, bastava attendere ed effettuare i cambi verso l’ottantesimo e non prima, tali da spezzare il ritmo dei ragazzi campani che invece hanno preso vigore e fiducia, mentre nei nostri ragazzi è subentrata quella paura di non farcela, scacciata solo dall’urlo finale al triplice fischio. Credo comunque che tutto questo non possa pregiudicare l’andamento di una gara condotta magistralmente dai ragazzi, capaci di non abbattersi dopo la rete del Napoli dopo appena diciassette minuti e continuare a giocare con classe e tanta voglia, presupposti tipici di una grande squadra, con tutta sincerità ieri sera per quasi settanta minuti l’Inter è apparsa davvero una grande squadra. Però in contraltare la grande squadra le chiude con autorità queste gare, senza farsi schiacciare. Questo è il motivo in cui bisogna lavorarci sulla testa ancorché sulle gambe dei giocatori, per non far rendere vano il bellissimo gioco sviluppato in gran parte della gara, fatto di scambi eccellenti e tempestive accelerazioni che hanno messo in seria difficoltà un Napoli, apparso sulle corde come mai visto prima. Orgoglioso di questi ragazzi per come hanno interpretato la gara, e non solo quella di ieri, bisogna trovare ancora un po’ la quadratura del cerchio come si suol dire, e poi credo ci divertiremo ancor di più di quanto stiamo facendo al momento. Ultima considerazione, mercoledì abbiamo una gara determinante dov’è importante solo la vittoria che ci potrebbe spalancare le porte degli ottavi. Dovremo essere coerenti e finalizzare al meglio ogni nostro sforzo, chiudendo quanto prima la pratica Champions, staccando quanto prima il fatidico tagliando, per non avere l’ansia di giocarsi tutto nell’ultima gara a Madrid. Forza ragazzi siamo con voi comunque e ovunque e il nostro grido non si affievolirà mai, perché l’Inter si ama e non si discute! …Amala!!!!