Inter Club Fano


Inter 6 fantastica!


Scritto Da il 19/Set/2021

Inter 6 fantastica!

Titolo emblematico e quasi scontato dopo la goleada messa in atto sul prato dello stadio Meazza di Milano. Tutto fantastico, squadra che ha girato a mille annichilendo i felsinei relegandoli al ruolo di comprimari, in un certo senso da sparring-partner su cui scaricare la rabbia e delusione accumulata nello sfortunato mercoledì di Champions. I ragazzi anche questa volta hanno sciorinato sul terreno di gioco un calcio propositivo, con tantissime occasioni da rete che, almeno questa volta, sono state finalizzate in larga parte, anche se vi sono occasioni che gridano ancora vendetta, come il palo di Lautaro e la bellissima conclusione al volo di Dimarco. La considerazione, che ognuno che ama questo sport dovrebbe farsi, è che non sempre risulta facile, leggendo il risultato a posteriori, dominare una gara in lungo e largo una gara e vincerla in questo modo, se non crei tanto e lotti su ogni palla. Certo a volte l’avversario ci mette del suo, ma la capacità dimostrata dai ragazzi sinora, comprova che l’Inter è una macchina da guerra, che poi c’è qualcuno che dice il contrario, allora è tutto da avvalorare, ma i numeri prodotti sinora attestano il contrario. Torniamo un passo indietro. Sono rimasto basito dalle dichiarazioni di domenica scorsa di un D’Aversa, allenatore blucerchiato, che in conferenza stampa ha dichiarato che il pari della sua Samp gli pareva stretto. Certo io affermo, da sportivo innanzitutto e poi tifoso, che ci sono state delle condizioni secondo le quali, ha raggiunto un pari con un’autorete ed è stato graziato dalla nostra imprecisione e poi ha giocato con un uomo in più negli ultimi venti minuti. Caro il mio D’Aversa va benissimo caricarsi l’ego di autostima, ma qui si eccede alla grande. Come dicevano le persone saggie: repetita iuvant sed stufant, traduzione latina: le cose ripetute giovano ma stancano, è accaduto nuovamente, con l’ennesimo attore protagonista. Spiego meglio l’arcano. Nel dopo gara con i felsinei è accaduta l’analoga situazione succitata. Io ho sempre ammirato Sinisa Mihajlovic, per quello che ha saputo dare al calcio, ma credo che affermare che il suo Bologna ha fatto la partita, dopo aver incassato ben sei reti, (gli è andata anche bene) senza considerare le altre occasioni create dai ragazzi, palo di Lautaro e tiro al volo di Dimarco, giusto per citare le più significative, non voglio per questo neanche considerare il presunto rigore, che ci poteva stare, su Dumfries. Allora caro Sinisa non puoi affermare e perorare questa grandissima cavolata, certo attaccarsi a l’unica occasione avuta nel corso del primo tempo, quando si era sull’uno a zero per noi, se i tuoi ragazzi non fanno goal non è certo colpa nostra e poi con i se e i ma non si va da nessuna parte. Non si può negare l’evidenza di una gara che in molti hanno visto, potendo valutare la veridicità delle tue dichiarazioni, che sanno secondo me, di mere fantasie e il tuo fare vanesio non ti si addice, resta con i piedi ben piantati in terra e sii realista, hai beccato una sonora sberla e tienitela, facendo tesoro degli errori commessi. Era d’obbligo questa giusta puntualizzazione, anche perché secondo me sanno davvero di una severa forma di allucinazione perpetrata per dare una giustificazione al fallimento di aver messo in campo una formazione che ha lasciato ai nostri ragazzi delle praterie su cui cavalcare e affondare colpi mortali. Tutti hanno potuto ammirare e farsi le dovute valutazioni di quanto affermato. Lasciamo perdere ogni altra considerazione, guardiamo avanti senza curarci di quello che pensano gli sconfitti, chi vince ha sempre ragione, anche se a volte questo non è sempre è supportato dalla prestazione, vero Carletto Ancellotti? Come mio solito non mi soffermo sul singolo, ma questa volta concedetemelo. Abbiamo ammirato un giocatore che nel corso della stagione ci potrà dare una grossa mano e parzialmente farci dimenticare Hakimi, certo non sarà la stessa cosa, ma il ragazzotto olandese ha delle potenzialità enormi e se le mette al servizio della squadra, per gli attaccanti ci sarà da divertirsi. Ora altri impegni ci attendono, del tutto ravvicinati iniziando da martedì a Firenze e poi sabato ancora in casa contro l’Atalanta, la rosa è ampia e si potrà ruotare qualcuno, tra gli imprescindibili secondo me ci sono Barella e Brozovic: che il dio pallonare li conservi bene. Ultimo appunto, speriamo solo che Correa non si sia infortunato in maniera grave e che quella subita sia solo una botta di gioco potendo rientrare prontamente, dando il suo contributo alla squadra. Forza ragazzi, noi crediamo in voi e vi sosterremo sempre!   …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter. 

 

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Una presa d’atto!


Scritto Da il 13/Set/2021


Una presa d’atto!
Nel lunch-match domenicale si è assistiti a due gare nella stessa. Nella prima frazione di gioco si è visto un discreto gioco dei ragazzi, capaci di mettere in campo una vigoria e delle trame di gioco a dir poco entusiasmanti. Mentre nella seconda frazione si è vista la mancanza di lucidità che tal volta hanno accompagnato le azioni di gioco, sicuramente dovuta alle gare internazionali disputate dai ragazzi e in special modo ai viaggi transoceanici compiuti dai sudamericani che nel corso della gara è risultato palese l’essere a corto di benzina, come si dice in gergo. Credo che comunque quest’ultima condizione non deve essere assolutamente un alibi, anzi bisogna essere più incisivi e tirar fuori quel quibus in più che hanno i campioni, specie in casi come questi. Ritengo comunque che sia normale un certo calo a livello fisico, ci sta, altrimenti sarebbe innaturale andare a mille già alla terza di campionato, non vi pare? È anche vero che con i cinque cambi a disposizione tutto potrebbe apparire più semplice, se poi capita che arriva un infortunio inaspettato, tutto viene rimesso in gioco e poi si arranca. Dispiace solo per l’ennesimo infortunio di Sensi, questo ragazzo non ha davvero pace, non riesce più a giocare con continuità ma la cosa che più incide e la mancanza di serenità. Altro capitolo di un campionato che appare molto equilibrato e che si svilupperà in lungo e vedrà la vittoria finale sul fil di lana; vi propongo un quesito a cui non ho ancora trovato una risposta idonea, ma credo che al momento la possano dare solo chi è nella stanza dei bottoni: ma è normale giocare le gare alla 12.30 di domenica dopo gli impegni delle nazionali, con giocatori che hanno fatto più ore in aria che in terra? Appare davvero cervellotico penalizzare le società con questi tour de force, specie ad inizio campionato dove la forma è tutt’altro che al massimo? Sicuramente ci sono state anche altre squadre penalizzate dai voli transoceanici dei loro giocatori, mentre altre che ne hanno avuto meno, si dovrebbe considerare anche questo: in virtù di una linearità giusta per tutti. Ribadisco che non deve essere una scusa né alibi, ma se consideriamo il cosiddetto bicchiere, dal fronte nerazzurro è sicuramente mezzo vuoto per le innumerevoli occasioni nel corso della gara; diciamo che è mancata la lucidità necessarie per chiudere questo tipo di gare. Io comunque credo nella bontà del progetto e in un tecnico che nonostante i tagli di quei giocatori determinanti e sacrificati alla causa societaria che ha subito, ha a disposizione una rosa che rimane comunque di grandissimo valore, lui è conscio che con i giocatori a disposizione può rimanere coerente ai suoi dettami di gioco. Inzaghi riesce sempre a dare il volto giusto alla squadra, a seconda dei giocatori che mette in campo ed è sempre pronto alle contromisure qualora si trovi in difficoltà. Ho letto di tutto e di più sui social che hanno imputato a lui il pareggio di Genova, e quella che fa più specie anche di presunti tifosi nerazzurri. Si è capito che lo sport preferito degli italiani è quello di dire e sparlare non avendone piena facoltà, per carità ognuno è libero di esprimere la propria opinione, ma deve essere perlomeno un attimino qualificata. Mi spiego meglio, se io non sono un medico, non posso parlare di argomentazioni mediche, quindi se non sono un tecnico posso dire la mia certamente, ma non ha valenza specifica: le castronerie lasciamole a chi lo fa di mestiere, noi siamo tifosi e dobbiamo fare il bene della nostra squadra sostenendola a spada tratta, è anche vero che non bisogna avere gli occhi foderati di prosciutto, facciamo in modo che il nostro sostegno sia incondizionato dopo tutto il campionato è iniziato da poco, se iniziamo già da ora ad avere malumori allora è la fine! Voglio chiudere questo mio pezzo ricordando a tutti gli amici tifosi e sostenitori nerazzurri, le parole del compianto Giacinto Facchetti davvero emblematiche e che ogni interista dovrebbe sempre ricordare: ci sono giorni in cui essere interista è facile, in altri in cui è doveroso e in altri in cui esserlo è un onore! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
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Una vittoria di squadra!


Scritto Da il 29/Ago/2021

Una vittoria di squadra!

Tutti ci aspettavano al varco, complice la facile vittoria contro i liguri. Certo la gara della settimana scorsa ha evidenziato la forza di “squadra” dei ragazzi contro la pochezza avversaria, questo è dinanzi agli occhi di tutti, ma è anche vero che bisogna concretizzare le occasioni che si creano e in questo i nostri calciatori sono stati bravissimi. Anche nell’insolito venerdì di campionato si è vista la determinazione di chi voleva una vittoria certamente alla portata di mano, l’Inter ha disputato una gara di attesa nel primo tempo, forse meravigliata dalla vigoria degli scaligeri che pressavano sul portatore di palla e a tutto campo. Questa insolita condizione di gioco inizialmente ha un po’ spiazzato l’undici nerazzurro, se dal quindicesimo in poi del primo tempo ha gestito in sofferenza, un gioco sfilacciato, ma alla lunga la classe ha prevalso su ogni tipo di ostruzionismo di gioco avversario. Non è assolutamente facile disputare gare al cospetto di queste squadre che si arroccano e ripartono in modo letale, se poi si commettono errori di lucidità come ha fatto il nostro Samir, allora si porge su di un piatto d’argento la possibilità agli avversari di impostare la gara a loro piacimento. Lo score del primo tempo riportava un solo tiro in porta degli scaligeri, e se in tutta la gara Samir non ha dovuto compiere alcun intervento, tutto l’opposto del suo dirimpettaio, questo vorrà dire pur qualcosa. Per non citare un rigore sacrosanto ai danni di Lautaro, ma di questo non ne voglio parlare.  Io comunque devo dare atto a Simone Inzaghi di aver creato un bel gruppo, è un allenatore che è capace di cambiare volto alla gara cercando di limitare le sbavature che possono crearsi in determinati momenti. Riesce a cogliere l’attimo in cui un giocatore si muove in affanno ed è leggermente sottotono, oppure gioca male perché gravato da un cartellino giallo, ebbene lui prontamente corre ai ripari. Avendo una rosa di tutto rispetto e di primo piano, può effettuare gli opportuni aggiustamenti in corso d’opera senza attendere gli ultimi cinque o dieci minuti, di una gara che sarebbe potuto divenire realmente di sofferenza, come avrebbero fatto i suoi illustri predecessori. Bisogna riconoscergli questa capacità, che non fa altro che cementare sempre più il gruppo, tenendo gli stessi giocatori nella dovuta considerazione di essere parte integrante della squadra. Tutti noi tifosi e amanti di questi colori, inizialmente eravamo un attimino delusi dell’atteggiamento non certo propositivo della società, che ha venduto i pezzi migliori di una rosa che anche quest’anno avrebbe potuto fare la differenza, ma da come si stanno delineando le operazioni di mercato, bisogna essere coerenti e fare un plauso a chi ha operato, certo sono partiti due pezzi da novanta, ma è anche vero che sono arrivati giocatori altrettanto utili alla causa nerazzurra e se queste sono le premesse, allora si che ci sarà da divertirsi. Sugli scudi societari metterei tutti sullo stesso piano: Inzaghi per non essersi sgonfiato nell’entusiasmo, per queste defezioni, continuando a lavorare come se non fosse accaduto nulla di grave, anzi mettendoci più impegno. Quindi il duo Marotta e Ausilio che hanno compiuto delle operazioni che hanno rimpinguato le casse societarie e nel contempo hanno fatto delle oculate operazioni che hanno in un certo senso reso competitiva la rosa. A me non piace parlare dei singoli, anche perché quando gira il motore, tutti eseguono in pari impegno ogni compito in campo. Questa volta però lasciatemi porre l’attenzione su due singoli calciatori: Darmian che ha compiuto davvero delle sgroppate fantastiche sulla fascia, proponendosi e difendendo e poi se a gara pressoché conclusa ha effettuato quella sgroppata raggiungendo una palla lunga calciata da Vidal, per poi effettuare un cross al bacio per l’accorrente Correa che ha depositato in goal la rete del sorpasso, allora si che bisogna alzarsi in piedi per la standing-ovation e lo chapeau d’obbligo. Quindi sull’ultimo arrivato, che si è dimostrato come l’ennesima freccia depositata nella faretra d’Inzaghi, quel Correa che è davvero un gran bel giocatore, forse troppo prematuramente tacciato di un essere un goleador bensì solo un assist-man, ma presentarsi all’esordio con una nuova maglia e fare una splendida doppietta di pregevole fattura, allora questo non fa altro che contravvenire ad ogni altra considerazione su questo giocatore. Ha dato un saggio sulle sue potenzialità e quello che potrà dare all’Inter e se i tifosi presenti al Bentegodi come d’altronde, credo anche coloro che sono rimasti a casa, l’hanno ammirato e osannato, ciò significa che è entrato già nei nostri cuori: vai Tucu i tifosi ti amano! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
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Il poker servito!


Scritto Da il 22/Ago/2021


Il poker servito!
Finalmente! Questa è l’esternazione che credo il popolo interista abbia gridato, dopo la parte iniziale di questa martoriata stagione che ci vedeva penalizzati e monchi di elementi imprescindibili nel nostro organico. Ad iniziare dal nostro condottiero Conte, che il giorno dopo la festa per la vittoria del 19esimo scudetto ha rassegnato le dimissioni, però solo dopo un cospicuo indennizzo, circa la metà del suo salario pattuito. Forse aveva già avuto sentore delle difficoltà economiche future della società, per cui non si sarebbe potuto far il calcio mercato come avrebbe voluto lui, quindi era giusto cambiare aria, anche se a mio modesto parere l’intelaiatura della squadra sarebbe rimaste pressoché la stessa. Con tutto il rispetto per questo allenatore e per la sua scelta, dobbiamo solo ringraziarlo se in soli due anni siamo ritornati lì dove osano le aquile: le cime assolute del calcio nazionale. I mass media ci sono andate a nozze su questa questione, attaccando una società che stava raschiando il barile per la sopravvivenza, come se tutte le altre godessero di tantissimi fondi economici in eccedenza. Si sa la pandemia ha colpito tutte le società in egual misura, forse a maggior ragione chi aveva sottoscritto sontuosi contratti con giocatori di spicco, ma questo purtroppo è un male comune. Mancano ancora circa nove giorni alla chiusura del calcio mercato estivo, e facendo i debiti riscontri siamo stati penalizzati dalla partenza di due pedine importanti come Hakimi e Lukaku, ma a detta degli addetti ai lavori, erano delle scelte obbligate. Forse per il marocchino sicuramente, ma per il belga no! È stata una sua scelta e credo tutto provenga dal fatto che aveva lasciato il Chelsea da giovane, e ha accettato di ritornarci per un certo senso di rivalsa. Credo che altre operazioni importanti non se ne faranno più, di così eclatanti, almeno spero e mi auguro fermamente che tutto rimanga circoscritto a quelle sole due partenze importanti. Un piccolo appunto cari amici lettori, sicuramente condividerete questa mia considerazione, sarebbe il caso che questi presunti idoli, in sede della conferenza stampa di presentazione nel nuovo club, di evitare dichiarazioni del tipo finalmente gioco nella squadra che tifavo da bambino, oppure di baciare la maglia, questo è un privilegio destinato a pochi che sanno realmente cosa voglia dire far parte di un progetto e della storia di un club, quelle bandiere che non esistono più: i vari Zanetti, Maldini, Totti Del Piero sono di un’altra epoca, quindi voi che siete soggetti e succubi del dio denaro evitate certe pantomime, sapendo che dietro l’angolo ci sarà sempre chi offre di più che vi farà vacillare! Dopo questa premessa d’obbligo, secondo il mio modesto parere, veniamo a quello che è accaduto nel nostro consueto sabato italiano. Parte il campionato e dopo un rodaggio di gare amichevoli, dove si è visto il valore di un insieme di tutto rispetto e con acquisti mirati senza svenarsi per il compimento di una squadra che secondo me potrà dire la sua, anche in questo campionato. Simone Inzaghi è un allenatore che merita rispetto e sono sicuro che saprà farsi valere, il gioco della squadra è oramai consolidato, visto che adotta lo stesso metodo del predecessore e ieri pomeriggio si sono viste delle belle giocate e un insieme di giocatori che davvero danno del tu al pallone. La cosa però che mi piace rimarcare è la felicità negli occhi dei tifosi, finalmente si è potuto tornare a far vibrare i cuori vedendo all’opera i propri beniamini, anche se a mezzo servizio, il Meazza era pronto a far esplodere nuovamente i cori festanti dei tifosi accorsi e il boato tipico alla segnatura di una rete. Come si direbbe in questi casi: buona la prima, oppure chi ben comincia… ma io dico semplicemente: finalmente ecco l’Inter che vogliamo, che macina gioco ed occasioni in serie, lasciando le briciole agli avversari, considerando che gli abbiamo concesso una sola giocata utile al minuto 44 del primo tempo. Certo il Genoa non mi apparso irresistibile, ma queste gare non si giocano sulla carta, bisogna correre e fare goal e se i ragazzi ne hanno realizzati ben quattro, senza considerare le due reti annullate per fuori gioco, il bottino poteva essere più cospicuo, ma va bene così. Era necessario partire bene e noi l’abbiam fatto, ora una gara la prossima contro gli scaligeri dell’Hellas che ieri è stata sconfitta, a mio parere immeritatamente, contro il Sassuolo e poi ci sarà la prima sosta per la nazionale. Avremo del tempo dedito alle riflessioni, oggi godiamoci la bellezza di una squadra che ci ha restituito quella bella sensazione di farci vibrare l’animo di emozioni che si erano sopite, ma con fragore sono venute fuori: perché noi siamo l’Inter e siamo i campioni d’Italia in carica! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
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È qui la festa!


Scritto Da il 24/Mag/2021


È qui la festa!
Ore 17:00, Milano stadio San Siro, di una domenica di maggio che consolida un finale di stagione davvero entusiasmante, come d’altronde è stato tutto il girone di ritorno. Finalmente si che possono iniziare i festeggiamenti per uno scudetto meritato, e direi di più, vinto nel modo migliore senza dare spazio o adito e latenti dissidi oppure ombre di qualsivoglia natura, che mai come in caso di vittoria, gli sconfitti tentano di minare quella felicità conquistata, sul campo. Onore agli sconfitti odierni, le zebrette hanno disputato la loro onesta gara, ma quest’oggi i ragazzi volevano a tutti i costi la vittoria per onorare al meglio, chi fortuna loro, era stato invitato allo stadio, ma anche chi da diverse ore era rimasto fuori, ma non per questo non hanno esitato un attimo per fare sentire la loro presenza e senza lesinare il proprio apporto ai Campioni d’Italia. A fine anno si tracciano le somme di quanto opportunamente compiuto durante questi mesi del tutto estenuanti, di un campionato di calcio senza pari. Si è lottato non solo contro gli avversari di turno, ma contro un nemico latente che puntualmente faceva sentire la sua presenza, tant’è che sono stati diversi i ragazzi colpiti da questo maledetto virus. Tutto si è compiuto, fortunatamente, con la bellissima vittoria finale, senza dimenticare e per questo fare tesoro, di quegl’inciampi che hanno determinato un bruttissimo periodo, coinciso con l’uscita dalla Champions, ma visto l’andamento delle cose, mai come questa volta, possiamo affermare che non tutti i mali vengono per nuocere. In tanti altri club devono fare il mea culpa per non aver centrato un piazzamento onorevole, dopo uno straordinario girone di ritorno, su tutti il Napoli che avrebbe sicuramente meritato la qualificazione Champions, ma in questi casi è d’uopo affermare chi è causa dei suoi mali pianga sé stesso, in primis il presidente. Noi però guardiamo al nostro orticello, come si dice in gergo, di quello che fanno gli altri poco c’importa, certo chi guarderà gli annali vedrà che alcuni club hanno vinto più titoli di altri, è un dato di fatto sicuramente oggettivo, ma chi ha occhi e memoria potrà sicuramente affermare che non è tutt’oro ciò che luccica! Dalle notizie che circolano, il prossimo campionato vedrà molti allenatori cambiare squadre, ci sarà il gradito ritorno del Mou su di una panca italiana e sicuramente farà di tutto per contrastare chi detiene i poteri forti del calcio italiano, con merito o non, ma lui certamente non la manderà a dire, la spontaneità e l’essere loquace oltre modo e nel suo dna. Sarà bello incontrarlo da avversario e credo che un po’ di brividi attraverseranno anche la sua schiena quando lo stadio di San Siro gli tributerà il giusto merito, per quello che è stato per i nostri colori. Ma lui è stato il nostro passato, meraviglioso nel suo essere, ma ora viviamoci l’era “Contiana” che non è sicuramente da meno, spero che la dirigenza accontenti i suoi dettami, senza smantellare una squadra coesa più che mai, e magari aggiungendo quei tasselli che mancano per aprire un ciclo, possiamo starne certi, il Conte con il dna gobbo oramai è una storia lontana, lui da serio professionista è entrato in pieno merito nella storia nerazzurra e credo vorrà rimanerci, per lo meno cercando di conquistare la seconda stella, che non può che darci tanto lustro! Del doman non v’è certezza, questo è sicuro, per questo viviamoci questo presente che è meraviglioso, fidiamoci e nel contempo affidiamoci a coloro che sono preposti al bene di questi colori, dobbiamo solo attendere l’evolversi di ogni questione che spero e credo, venga risolta nel breve. Cari amici, fratelli nerazzurri, ora godiamoci il meritato riposo, facendo scomparire quelle tossine che ci sono state consegnate da questo campionato, ricaricando le pile per il prossimo, sperando di poter ritornare dal vivo ad esultare e incitare i nostri beniamini, sperando di vincere ancora e questa volta insieme! Voglio ricordare che per festeggiare degnamente questo nostro titolo, chi volesse, può ancora prenotarsi per il pranzo nerazzurro che si terrà domenica 30 maggio, presso la Locanda La Cerasa con indirizzo: Str. Piagge, 8 – Cerasa di San Costanzo (PU), tra l’altro ci sarà Manuel, altro fratello nerazzurro, che ci coccolerà con le sue pietanze. È un modo come un altro per stare insieme e gioire per qualcosa che ci mancava da fin troppo tempo: lo scudetto!   … Amala!!!!
Si può effettuare la prenotazione chiamando:
Antonio: 3287055987 – Roberto: 3384612551 – Paolo: 3334459875

  Antonio Dibenedetto
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Questo non è… calcio!


Scritto Da il 16/Mag/2021

Questo non è… calcio!

La premessa è d’obbligo, nello sport di qualunque natura esso sia, prevale il senso di sportività che deve essere la condizione primaria per disputare una competizione. Questo senso di primaria legittimazione deve essere innanzitutto inculcato negli atleti come conditio sine qua non, altrimenti tutto è vano e gli sforzi profusi nel raggiungimento di traguardi ambiti, sono nulli!  Ieri sera questa condizione non s’è proprio vista, da una parte dei calciatori, in special modo dalla parte torinese, che hanno dalla loro quella nomea che gli accompagna e accomuna, per intendersi sono oramai come un pedigree nel loro curriculum vitae, farlocchi nel loro fare calcio e nel delegittimare ogni decisione mettendo in difficoltà gli arbitri, anche se poi… va bé di questo parleremo più avanti. Che la Juve tenesse alla gara dello stadium, e a una vittoria tanto bramata, si è subito avvertito, ma giocare e comportarsi in quel modo è davvero vergognoso. Una sconfitta, come una vittoria, ci sta è sintomatico nel gioco del calcio, ma assumere certi atteggiamenti non è proprio la palese dimostrazione di una, presunta, grande squadra. Per fortuna non tutti i giornalai hanno evidenziato la vittoria bianconera come meritata, anzi allo stato delle cose direi che è stata largamente viziata ed in un certo senso farlocca, a discapito di quelle squadre che ancora credono, avendo nelle loro corde, in un’onorevole piazzamento Champions. La cosa che fa ancora più male è leggere i commenti del designatore Rizzoli che ha ammesso gli errori dell’arbitro, e questa sua ammissione non fa altro che acuire quei dubbi della vigila sulla sua designazione. Vorrei ricordavi, cari amici lettori, che Calvarese è lo stesso arbitro che tempo fa non ha espulso il signor Ronaldo, nell’occasione dell’intervento assassino nei confronti di Cragno, portiere del Cagliari. Ieri sera lo stesso arbitro ne ha combinate di tutti i colori, con una direzione di gara davvero da incubo, credo che in cuor suo non poteva non assecondare i voleri della seconda squadra di Torino, altrimenti la sua carriera sarebbe stata messa al bando, ma con quello che ha fatto ieri sera è dinanzi agli occhi di migliaia di persone, e credo che possa seguire un percorso che ne decreterà la fine, ugualmente. Avevo accennato al comportamento in campo di alcuni giocatori, bene ne voglio sottolineare, come emblema, solo due e cioè Chiellini e Cuadrado. Il difensore, oramai in là con gli anni, senza il dinamismo di un tempo cerca sempre di arrangiarsi, adottando dei metodi non proprio consoni, strattonando lui per prima l’attaccante e strillando induce nell’errore l’arbitro che il più delle volte abbocca, e quasi ci stava riuscendo in occasione del pareggio nerazzurro. E poi in occasione della rete, bellissima, in rovesciata di Lautaro, ha indotto Calvarese a fischiare un presunto fallo subito, senza che il gigante nerazzurro avesse fatto nulla, anzi è un suo compagno di squadra che spinge in difensore, come è evidenziato nell’immagine di copertina. In questo caso Irrati al Var, non è intervenuto contravvenendo ad una regola che stabilisce di dirimere il chiaro errore non visto dall’arbitro, evidenziando che la situazione incriminata si sarebbe dovuta essere rivista e valutata al monitor, come nel rigore concesso allo scadere. Di questo ne voglio parlare in maniera più approfondita. Di Cuadrado che è un giocatore fasullo e abilissimo tuffatore, tutti ne conosciamo le doti, è risaputo oramai da più parti, che induce sempre alla richiesta di fallo a suo favore, anche se tal volta è lui che ne produce gli effetti. Io dico, ma perché Calvarese nella concessione di un rigore tanto cercato, non ha avuto il minimo dubbio di andarlo a rivedere? Anche perché oltre al danno c’è la beffa delle sue dichiarazioni, dicendo peraltro ai nerazzurri che protestavano, che lui aveva visto bene indicando il dischetto. Non ha per nulla visto il volto di un Perisic allibito per quel fischio, che non stava né in cielo né in terra, che voltandosi ha fatto segno a Cuadrado di alzarsi. Ma l’errore è doppio se consideriamo che anche Irrati al Var non ha richiamato l’attenzione dell’arbitro dicendogli di rivedere il presunto contatto, che è stato da lui cercato più che voluto da Perisic. Persone che hanno avuto un passato glorioso con i colori bianconeri, e mi riferisco a Del Piero che alla richiesta di chiarezza nella trasmissione di Sky, ha detto a chiare lettere, che si trattava di un palese errore. Cari signori con questo che è accaduto ieri a Torino è il sinonimo di un calcio davvero malato che si poggia su fondamenta di sabbia se queste sono le risultanze. Fortunatamente il pomeriggio di domenica ha ristabilito ogni cosa, il Napoli passato a Firenze ha rimesso a posto le cose, relegando i torinesi nella posizione che meritano, a distanza di sicurezza e cioè al quinto posto, in attesa che il Milan questa sera allunghi maggiormente. Noi il nostro malgrado tutto abbiamo tentato di farlo, ma combattere ad armi impari non sempre ci si riesce e per fortuna il campionato era già stato vinto, non oso immaginare il contrario. Al di là di ogni altra considerazione, con orgoglio possiamo, ancor con più vigore, gridare ai quattro venti: siamo noi, i campioni dell’Italia siamo noi!  … Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
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Solo per la statistica!


Scritto Da il 13/Mag/2021

Solo per la statistica!

Ancora due gare e poi il festeggiamento, quello vero e proprio, con la consegna dell’ambito trofeo, in casa contro l’Udinese, può scatenarsi. Archiviato l’incontro infrasettimanale contro la Roma ora testa e cuore all’incontro contro gli odiati rivali di sempre, quella squadra bianconera che spero venga relegata nelle competizioni minori, in giro per i campetti d’Europa, il giovedì. Nel dna dello spirito “Contiano” non credo preveda regali a nessuno, anche perché lui non ne ha ricevuti, specie a Torino, nella gara di ritorno della semi-finale di coppa Italia, anzi; ma questa è un’altra storia che snoccioleremo a tempo debito. La trentaseiesima giornata di fatti eclatanti non ne ha delineato, senza sovvertire alcun cambiamento, anzi ha congelato quelle che erano le situazioni al vertice, consolidando sempre più il distacco tra noi e gli inseguitori con un distacco minimo, tra la quarta e la quinta, di un solo punto e se noi facciamo il nostro dovere il Napoli, complice un calendario finale più favorevole, potrà ambire a quel traguardo insperato sino a qualche mese fa. Noi però dobbiamo solo continuare ad essere l’Inter, e fare del nostro meglio per onorare questo campionato strameritato e aggiungerei stravinto e dominato per lunghi tratti. Guardando la gara ieri sera, seppur con tanti titolarissimi fuori, accomodati in panca, si è sciorinato dell’ottimo calcio, con azioni fantastiche come in occasione delle nostre reti. Si vede che i ragazzi stanno bene ed hanno gamba, diciamo che Conte ha creato un bel gruppo coeso che può dire la sua per molto tempo, se realmente non viene smantellata una squadra vincente, come sostengono i saccenti della carta stampa. Quei giornalai che non gli par vero di screditare un gruppo che si è sudato ogni attimo di gloria conquistato sinora. Consiglio a tutti coloro che amano questi colori: amici non ascoltate nulla e non date credito a queste fandonie che non fanno altro che gettare benzina sul fuoco. Quella benzina che darà una risonanza maggiore, fomentando il fuoco della critica, vista la querelle tra Conte e Lautaro in occasione della sua sostituzione. Mi rendo conto che ci sta un po’ di nervosismo, per il semplice motivo che si vuole sempre dare il meglio in campo, ma se ci sono delle regole, ebbene queste vanno rispettate e ribellarsi così a Conte, non credo possano bastare le scuse. Prevedo già i titoloni dei giornalai e del presunto quanto prevedibile a questo punto, divorzio tra i due, ma tutto deve ancora essere deciso. Bisogna attendere il giusto tempo e pensare all’incontro tra pochi giorni che è importantissimo, che facciano autocritica nelle sedi dovute senza alimentari ulteriori screzi e commenti inutili, tutto deve rimanere chiuso nella Pinetina e a tempo debito ogni cosa sarà chiarita, per il bene dell’Inter e di noi tifosi che la sosteniamo sempre e comunque!       …Amala!!!!


Antonio Dibenedetto
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Una “manita” da… applausi!
Tal volta certi scenari vanno fatti godere a chi ama questo sport, a chi si nutre di calcio: quello bello senza tatticismi esasperati! Certo è tutto semplice quando non ci sono pressioni per il risultato ad ogni costo, non si hanno apprensioni sui punti da portare a casa che muove la classifica, però è anche vero che giocare queste gare bisogna avere la giusta motivazione altrimenti si può incorrere in figuracce senza pari. Fortunatamente i ragazzi sabato hanno risposto al meglio, anche se la formazione scesa in campo era priva di molti titolarissimi, ma bisogna aggiungere, per dovizia di particolari, che chi è sceso in campo non ha affatto demeritato anzi, e per questo c’è da fare un plauso alla prestazione di molti giocatori e su tutti Gagliardini, che tante volte ho bersagliato con critiche in tanti commenti e oggi mi sento di dargli il giusto merito. La cosa che mi ha veramente fatto piacere è l’elevazione di un uomo che è sempre stato nell’atteggiamento, un gran signore, mi riferisco a Claudio Ranieri che ha fatto in modo d’inculcare nell’animo dei suoi ragazzi il senso di sportività, che mai come in questo periodo, ne tutti abbiamo un gran bisogno. Sono stato davvero compiaciuto nelle sue dichiarazioni di aver detto hai suoi ragazzi di attendere i campioni d’Italia applaudendoli in due ali blucerchiate, con in testa lui stesso. Davvero spettacolare questa passerella dal sapore tutto british, ma che sicuramente ha fatto piacere a tutti i tifosi collegati via etere, ma credo sarebbe stato bellissimo che l’ovazione fosse stata acclamata anche dai tifosi sugli spalti: maledetta pandemia, ci ha tolto davvero tanto!  Della gara non c’è molto da raccontare, lo spirito messo in campo è stato giusto, e sin dall’inizio è stata condotta su di un canale a noi più confacente, sbloccando la stessa dopo appena una manciata di minuti. Il seguito non ha mai messo in discussione un risultato acclarato con le due reti di un Sanchez motivato, un Pinamonti che ha avuto finalmente un po’ di spazio e il solito Lautaro che ha marcato il marcato il cartellino. Ieri il solo che se l’è goduta dalla panca è stato Lukaku, divertito per quello che facevano in campo i compagni e rilassato per il giusto riposo. Non c’è stato un solo giocatore che ha demeritato anzi, tutti con una media superiore giocando come sanno e realizzando una “manita” davvero da applausi! Ora le gare che seguiranno, tre per essere precise e con quella che ha già decretato la nostra vittoria finale, valgono solo per la statistica, cercando d’incamerare più punti e realizzare record su record, senza perdere di vista quella che è la nostra prerogativa ultima e cioè non mollare mai nemmeno di un centimetro in considerazione che l’animo del nostro tecnico, specie nell’ultimo periodo, non ha nessuna intenzione di regalare niente a nessuno e credo specialmente quando tra due gare si rivedrà dinanzi ai suoi ex giocatori e dirigenti. Già quei dirigenti, in primis il mono-ciglia, che l’hanno trattato in modo ignobile nella gara di ritorno di coppa Italia, e anche se Conte non è alla ricerca di alcuna rivincita, in cuor suo però non vede l’ora di fargli fare un bel capitombolo indietro, magari relegandoli in quella competizione che al momento è la sola che meritano!  Noi dal canto nostro non dobbiamo che elevare i nostri più vivi ringraziamenti e applausi a tutti, per la loro coesione di squadra che ci hanno resi orgogliosi del successo finale, cancellando un’egemonia bianconera che durava da fin troppo tempo, ora il futuro è nostro, dobbiamo solo continuare a credere che possiamo fare la storia, perché quando noi vinciamo lo facciamo alla grande! … Amala!
Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
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