Il posticipo domenicale ci opponeva ai vincitori degli ultimi nove scudetti, un pedigree di tutto rispetto per una Juventus che di sovente ci ha punito in casa nostra, a volte di misura, in partite che hanno arrecato molti danni emotivi ai nostri colori. Basti pensare che l’ultima vittoria a Milano è targata 2016 con l’olandese De Boer in panca, per il resto sinora solo fiele, per sconfitte o pareggi che parevano talvolta immeritati. Però in questo gennaio, penultima giornata del girone di andata, c’è stata la svolta i ragazzi in campo hanno dato davvero tutto, giocando da squadra di valore per tutti i novanta minuti e oltre, non solo a sprazzi come ci è capitato spesso quest’anno. Sul versante torinese si potranno accampare tante scuse e alibi per le tante assenze, ma una squadra che ha oltre venti giocatori in rosa, quasi due squadre, non può prescindere da chi manca al momento, purtroppo devono fare il mea culpa per essersi presentati a Milano con un atteggiamento davvero remissivo, ne è la dimostrazione se il primo tiro in porta, degno di nota, è arrivato all’ottantesimo. Questo però a me interessa davvero poco, mi piace mettere in risalto come i ragazzi hanno tenuto il campo, concedendo davvero poco agli avversari. Hanno fatto una gara davvero sontuosa, mostrando un gioco d’insieme che stasera è stato davvero piacevole alla vista, peccato che gli spalti fossero vuoti altrimenti il tripudio finale sarebbe stato eccezionale. È stato proprio il carattere che hanno messo in campo i ragazzi che ha annichilito l’avversario, con una trama di gioco che ha posto l’accento nelle diverse occasioni da rete che la squadra ha prodotto, complice però la scarsa mira dei nostri attaccanti se il risultato non è stato alla stessa stregua di ciò che hanno fatto in campo, poteva essere una goleada: ma va bene così! Io a volte ho criticato l’atteggiamento che i ragazzi hanno tenuto in campo, remissivo a sprazzi, complice scelte scellerate che hanno denotato il così detto “braccino corto”, però oggi mi sento di elogiarli tutti, perché abbiamo visto come l’Inter ha giocato una partita gagliarda, farcita di tanta personalità e autorità: da grande squadra! Il mio dispiacere e rammarico è stato solo evidenziato in alcune gare dove non siamo stati costanti, manifestando in parte la qualità che ha questa squadra, spero solo che i punti persi per strada non ci facciano rimpiangere quello che poteva essere e non lo è stato. È anche vero però che di tempo c’è né a iosa, e che questa gara ci possa dare la possibilità e la consapevolezza di fare quel salto di qualità richiesto da più parti, anche perché si deve ripartire da oggi, dove tutti in campo, e in panchina indistintamente, hanno dato il massimo. Finalmente posso dire, credo lo possano dire la maggior parte dei tifosi nerazzurri, che oggi abbiamo ammirato una grande Inter: bravi tutti! Oggi è un giorno di festa, non voglio rovinarlo con illazioni che i giornalai avranno posto in evidenza, per screditare una vittoria limpida, come il presunto bacio al logo juventino di Vidal, abbracciando un suo ex compagno, lasciamo perdere e poniamo l’accento sulla gara spettacolare che i ragazzi hanno fatto, surclassando una Juventus che ha capito ben poco di quello che stava accadendo in campo. Ora quello che più c’interessa è continuare su questa strada tireremo le somme a fine stagione, anche perché abbiamo da onorare una Coppa Italia che ci vedrà opposti ad un quarto di finale secco contro il Milan ed uno scontro testa a testa, punto su punto con i cugini sino a fine stagione. Ci vuole coerenza e tanta coesione d’intenti se si vogliono raggiungere certi traguardi, ma per quello che questa squadra ha mostrato ieri sera, non ci sono limiti alle nostre future ambizioni, e parafrasando una frase dell’attore americano Gene Wilder nel film Frankenstein Junior: …”Si può fare!!!!” Forza ragazzi siamo con voi sino alla fine è questo l’atteggiamento giusto, per far si che il nostro orgoglio nei vostri confronti sia sempre vivo a prescindere! …Amala!!!!
Dopo l’amara sconfitta patita a Genova contro la Sampdoria, ecco che ci si presenta quella giusta gara che avrebbe potuto darci quelle motivazioni caratteriali importanti per poter affrontare gli altri impegni: mercoledì in Coppa contro la Fiorentina, quindi domenica la madre di tutte le gare, il derby d’Italia contro la Juventus. Questo pomeriggio diciamo che l’Inter a tratti ha espresso un ottimo gioco, specie nel secondo tempo, anche se nel primo comunque i ragazzi hanno avuto delle chiare occasioni da rete sventate da ottimi interventi del portiere romano, e nonostante tutto si sono trovati immeritatamente in svantaggio. Come spesso ci accade torniamo in campo con altro piglio e per venticinque minuti abbiamo comandato il gioco annichilendo la squadra giallorossa, tant’è che come conseguenza dei nostri sforzi è arrivata la rete di testa di Skriniar, ma il nostro orgoglio ci ha portato anche, dopo una manciata di minuti, al conseguente raddoppio, realizzato con una prodezza del solito Hakimi. Risultato ribaltato anche perché la squadra capitolina non ci stava capendo granché, attanagliata dalla forza e dalla gran mole di gioco prodotta dei ragazzi. Per onore di cronaca dobbiamo segnalare anche altre occasioni da rete sfiorate d’un soffio, quindi meritavamo più noi il terzo goal che la Roma il pareggio. Con il nostro atteggiamento in campo, abbiamo tenuto a distanza i capitolini anche perché preoccupati da Lautaro, gran bella gara la sua, avrebbe meritato sicuramente una rete, e dalle progressioni di Hakimi che imperversava sulla fascia senza dare scampo alla retroguardia giallorossa. Devo aggiungere che quest’oggi ha fatto una gara onesta anche quel Vidal tanto bistrattato, anche se ha sulla coscienza un paio di reti ciccate malamente, ma nel complesso bene. Sin qui tutto nella norma, con la squadra nerazzurra che finalmente stava giocando da par suo, ma non tutto può andare liscio: ecco che arriva la genialata del nostro tecnico che puntualmente ci mette del suo. Cosa s’inventa? Quando tutto faceva presagire che i ragazzi potessero impensierire e magari realizzare la terza rete, o quanto meno tenere i giallorossi lontani dalla nostra area, perché come diceva un grandissimo tecnico, la migliore difesa è l’attacco; bene inizia la cervellotica, e senza una ragione logica, l’inattesa serie di cambi dalla panchina. Toglie per primo Lautaro per un impalpabile Perisic, dando la libertà alla retroguardia della Roma di avanzare e noi in questo modo, con gli altri cambi, abbiamo arretrato conseguentemente la manovra. Vorrei chiedere al nostro tecnico qual è la motivazione secondo la quale ha messo in campo Gagliardini e Kolarov, avendo in cambio giocatori più adeguati, poi perché se hai tolto Lautaro non hai tenuto Hakimi e magari con l’inserimento di Sensi sarebbe stato capace di tener su la squadra, perché con il piede educato che si ritrova, avrebbe potuto lanciarlo negli spazi. Davvero inconcepibile la sua cervellotica scelta, anche perché da quel momento in poi non siamo stati capaci di oltrepassare la metà campo avversaria. La Roma osando gli è andata bene, tanto di spazio ne aveva e con un difensore, quel Mancini che spesso si propone in area avversaria, a pochi minuti dalla fine ci ha puniti. Anche questa volta il signor Conte ha toppato, con delle scelte che ci sono costate due punti che sarà dura recuperarli nel breve, anche perché domenica avremo difronte la squadra torinese che dal lontano 2016 non battiamo, con in panca De Boer. L’amore che provo per questi colori mi porta a discernere in considerazioni che prevaricano quelli che sono i dettami del tifoso becero con paraocchi, sono realista e da sportivo e tifoso di vecchia data, non posso negare l’evidenza di una squadra quand’è in difficolta e non riesce ad esprimere quel gioco che sa fare, come ha mostrato più volte, sebbene a sprazzi. L’Inter si ama in maniera incondizionata questo è certo, ma è anche vero che se le cose non vanno in campo nella maniera che merita questa squadra per la qualità che ha, bisogna avere il coraggio di affermarlo senza avere il timore di dire castronerie, tanto è dinanzi agli occhi di tutti quello che accade sul rettangolo verde. Il realismo deve essere parte integrante di un tifoso, che deve essere innanzitutto anche uno sportivo. Ora dobbiamo tenere i piedi ben saldi in terra, giocando come sappiamo, prendendo spunto da quello che siamo stati capaci di fare in campo, specialmente nel secondo tempo di oggi all’Olimpico, dobbiamo crederci! ..Amala!!!!
Come ci accade spesso, quando s’avvicina una gara vista come l’esame di maturità, per una squadra che vuol mettere pressione a chi si trova davanti, ecco che miseramente viene toppato. Sugli scudi il portiere doriano capace di aver fatto vedere dei numeri importanti e secondo me uno dei pochi se non proprio l’unico a guadagnarsi i tre punti che fanno rifiatare i liguri. I nerazzurri invece? Tanti, troppi errori d’impostazione per un gioco la cui manovra appare ancora molto farraginosa. Certo analizzando la gara nel suo insieme i nerazzurri hanno avuto tantissime occasioni per fare goal, ma come ci accade in questa stagione raccogliamo davvero poco rispetto a quello che viene prodotto in campo. Però poi noi ci concentriamo con azioni di gioco sempre uguali e prevedibili, mai nessuno che prende l’iniziativa di fare altro, gli stessi passaggi sulle fasce, difficilmente si osa il tiro da fuori area e mai come nella partita odierna, avrebbe potuto sortire con un po’ di fortuna, migliore sorte, visto il campo pesante. La partita di Marassi ha vissuto di momenti davvero incredibili, dalle molteplici conclusioni in cui Audero ha fatto dei veri e propri miracoli sportivi, alla nostra testardaggine di giocare sempre facendo densità in area rendendo facile il compito della retroguardia Doriana, e poi la chicca: il marchiano errore del calcio di rigore. A proposito del calcio di rigore sbagliato, io ho una mia teoria. Un calciatore che nella gara precedente ha realizzato quasi quattro reti, avendo il piede caldo come si dice in gergo, deve prendersi il pallone senza alcuna discussione e concentrarsi nel battere il rigore al meglio. Invece si è lasciato battere il tiro libero ad un giocatore, Sanchez per carità onesta la sua partita odierna, ma fermo da un po’, con pochi minuti nelle gambe dopo l’infortunio, visto che il cileno avrebbe dovuto e potuto fare molto meglio. Per quello che mi riguarda un calcio di rigore sbagliato è dovuto solo per l’errore del calciatore, certo il portiere è lì per parare ma indirizzando bene il pallone non ha scampo. E ora? Nulla, bisogna fare tesoro di questa gara balorda dove anche il pari ci stava stretto, figuriamoci la sconfitta, fa strano pensando alla mole di gioco prodotta e le occasioni avute, ma come si dice in questi casi chi vince ha ragione e negli annali va annotato solo il risultato e non le altre statistiche. Un appello al nostro mister, mi raccomando faccia giocare con più frequenza Sensi, abbiamo bisogna della sua materia grigia per velocizzare il nostro gioco che a volte risulta davvero stantio, e faccia fare tantissimo lavoro agli esterni esercitandoli a piazzare in area dei cross degni di questo nome, è vero Perisic? Oggi non era necessario giocare con la difesa a tre, bastava lasciare i due centrali e posizionare due esterni di ruolo, anche perché la Samp non aveva punte di ruolo, quindi si poteva tranquillamente optare con questa eventualità. Però con il se e il ma non si va da nessuna parte, bisogna fare di necessità virtù e leccarci le ferite e pensare al prossimo impegno. Quella che si appresta sarà una settimana davvero impegnativa: domenica all’Olimpico contro la Roma, mercoledì prossimo l’impegno secco di coppa Italia contro la Fiorentina, quindi dopo qualche giorno il big match contro l’undici torinese, per quello che da più parti è definito il derby d’Italia. Solo dopo questo trittico tireremo le somme e sapremo di che pasta siamo fatti, perché sbagliare una gara può starci ma ricadere negli stessi errori è deleterio per le nostre ambizioni. … Amala!!!!
Ancora una gara di campionato nell’insolita ora prandiale, solo che stavolta per fortuna non c’è andato tutto di traverso. Il primo tempo è stato giocato in modo fluido, ma con i soliti errori e/o amnesie difensive che hanno determinato l’andamento di questa squadra per tutti i primi quarantacinque minuti. Buona manovra ma i primi a passare in vantaggio sono stati i calabresi, capaci di colpire di testa in area nerazzurra farcita di tante belle statuine. Fortunatamente in squadra c’è tanta gente con i piedi ottimi e siamo stati capaci, nel giro di poche decine di minuti, di ribaltare il risultato. Si sa però che noi siamo sempre bravi a farci del male da soli, come già accaduto contro il Real in Champions, uno scoordinato Vidal interviene sul piede di un giocatore del Crotone in area causando il sacrosanto rigore realizzato in maniera quasi impeccabile, chiudendo di fatti la prima frazione in una parità di risultato tutto sommato giusta! La cosa che dà più fastidio è stata la reiterata protesta dello stesso cileno, per fortuna l’arbitro di turno non l’ha punito con un sacrosanto cartellino. Le sue continue lamentele sono state zittite dal nostro tecnico che non gliele ha mandato a dire dicendo a chiare note di stare zitto e pensare solo a giocare. Credo che Conte, negli spogliatoi abbia continuato a redarguirlo, tant’è che non è più rientrato in campo e per fortuna che ha provveduto alla sostituzione, perché nel cambio la manovra ci ha guadagnato, con un Sensi ben ispirato e non solo, se poi ci mettiamo che Barella sul centro destra ha fatto la differenza, ecco che quello accaduto nella ripresa, è pura accademia. Il gioco ne ha giovato con passaggi ed azioni davvero belle e con contropiedi che a volta potevano avere migliore finalizzazione, comunque non possiamo lamentarci con un “Toro” in questo stato possiamo davvero essere contenti e credere in qualcosa che, se questo sono le premesse, non dovrebbe essere vanagloria. Unico neo è stata l’uscita dal campo del nostro armadio di ebano, che anche quest’oggi ha marcato il cartellino e offrendo moltissimo ai compagni, speriamo sia nulla di grave, si parlava di un affaticamento muscolare, in questi casi basta un po’ di riposo e magari potrebbe riposare anche mercoledì, in quel di Marassi contro la Sampdoria, per essere al meglio nelle altre due gare decisive contro Roma e Juventus. Ora attendiamo la conclusione delle altre gare per guardare una classifica che non dovrebbe preoccuparci più del dovuto, bisogna pensare step by step e guardare in casa propria e giocare sempre al massimo, abbiamo solo il campionato che ci può dare tante soddisfazioni. Certo c’è la parentesi della Coppa Italia che s’intromette tra le gare contro i capitolini e i torinesi, ma dobbiamo preoccuparci d’altro, dare sempre il massimo in ogni gara avendo la certezza che contro squadre di rango non possiamo permetterci il lusso di questi errori che stanno farcendo le nostre gare, perché se contro una buona squadra come il Crotone, ma pur sempre di basso lignaggio, contro i romani e piemontesi non puoi permetterti di farli nella maniera più assoluta. Ci vuole la giusta determinazione e quella spregiudicatezza calcolata, per avere la meglio di queste squadre, e quella concentrazione che non deve venir meno sino al novantesimo. Intanto con quella odierna abbiamo inanellato l’ottava vittoria consecutiva, credo che giocando in questo modo non ci potremo precludere nulla, questo deve essere il dettame del nostro tecnico mettendo in campo una squadra degno di questo nome, senza per forza far turn-over, con ben cinque cambi c’è spazio per chiunque. Testa e gambe alla prossima gara che è sempre la più importante! … Amala!!!!
Parafrasando il bellissimo brano del grande Lucio Dalla, cercando con questo di esorcizzare tutte le nostre paure che ci stiamo trascinando da tempo, con l’augurio e la considerazione che il prossimo anno ogni cosa possa cambiare e ci venga restituita la nostra vita, quella che eravamo abituati a goderci giorno dopo giorno. Tutti abbiamo bisogno di ritrovare quella serenità di un tempo, e di conseguenza anche in campo calcistico ritornando ad ammirare la nostra cara e amata Inter. Ieri pomeriggio allo stadio Bentegodi di Verona ci sono state delle ottime e parziali premesse, sperando vivamente che non vadano disattese nel prossimo anno. Si conclude questo maledetto anno e quando si ritornerà in campo avremo già voltato pagina, ma quello che si è visto, specie nel secondo tempo di Verona, deve necessariamente essere la costante delle prossime gare, se vogliamo dare un senso reale a questo campionato. Quello che ci riserva il futuro non lo sappiamo, dobbiamo però farci trovare pronti e preparati ad ogni evenienza. Talvolta appare davvero cervellotico l’atteggiamento che la squadra ha in campo, nel primo tempo, decisamente di studio, abbiamo creato davvero poco, divenuta questa oramai una costante della nostra squadra, tant’è che ha decisamente cambiato registro nella ripresa, sovvertendo, anche stavolta come in altre gare, un risultato che pareva essere in bilico. Nel primo tempo avaro di emozioni, s’è giocato per lo più a non prenderle, con le due squadre che si sono annullate vicendevolmente con rare occasioni: due per noi e una per loro, ma è stata la ripresa che ha fatto la differenza. Rientrati in campo i ragazzi hanno preso contezza della loro superiorità su di un Hellas Verona ben messo in campo ma che non c’ha creato alcun pensiero, anzi siamo stati noi che abbiamo fatto il buono e il cattivo tempo. Passati in vantaggio con una bellissima azione e con il bellissimo cross di Hakimi al centro per il “Toro” Lautaro che ha battuto l’incolpevole Silvestri con un tiro di prima ben indirizzato, e poi? Ecco il patatrac. Samir non blocca un innocuo traversone degli scaligeri, facendosi sfuggire il pallone dalle mani, che pareva una saponetta, e Ilic l’ha depositato in rete, tra le gambe di un’incolpevole Skriniar. Con questo non voglio assolutamente addossare tutte le colpe ad Handanovic, che in altre circostanze ci ha salvato, ma quando commette un errore il portiere nella maggior parte delle ipotesi e rete! Per fortuna la squadra non si è smarrita, anzi ha continuato a giocare tant’è che dopo appena cinque minuti ci ha pensato Skriniar, alla sua prima rete stagionale, e mettere in chiaro la nostra superiorità nelle occasioni e nel gioco. Non tutto è svanito di colpo, le incertezze ci sono e devono essere al più presto debellate, i ragazzi devono credere nelle proprie potenzialità giocando come sanno e come ci hanno fatto vedere in altre occasioni. Noi abbiamo sulla fascia destra una freccia che deve essere messa in condizione di far male alle difese avversarie, scusatemi se a qualcuno l’accostamento pare un attimo improprio oppure esagerato, ma ieri il marocchino correndo con tantissima “birra” in corpo sino alla fine, mentre gli altri erano in riserva, mi è parso come il miglior Maicon, nota davvero positiva per l’undici nerazzurro. Come ogni fine anno è tempo di bilanci, questo dannato 2020 ci ha consegnato una squadra davvero imbarazzante in determinate gare, ma è anche vero che in altre, non ha dato tregua all’avversario di turno annichilendolo sotto ogni aspetto. In questo anno solare, mettiamo in carniere un secondo posto in campionato, una semifinale di coppa Italia e una finale di Europa League persa in modo come tutti sappiamo, quindi l’augurio per il prossimo anno è perlomeno migliorarsi, che vuol dire molto! Noi tifosi, ma nello specifico io, che in tante volte ci siamo arrabbiati guardando in tv l’atteggiamento dimesso dei ragazzi, questa volta però dobbiamo elogiarne il comportamento, lo stesso che mi auguro di rivedere anche nelle prossime gare. Tal volta le mie dichiarazioni negative vengono dettate dall’amore che provo per questi colori, per questi giocatori che tutto sommato nel bene e nel male vanno comunque elogiati, quando danno tutto in campo per il bene dell’Inter. Ora attendiamo degli interventi sul mercato cercando di cedere quei giocatori che non sono utili al progetto, rimpiazzandoli con altri più propositivi. Non siamo noi tifosi che dobbiamo pensarci, ma sono gli operatori di mercato che devono provvedere a quello che necessita a questa squadra, non acquistando le cosiddette “figurine”, ma calciatori utili al proprio gioco. Bene in conclusione, in qualità di presidente dell’Inter Club Giacinto Facchetti di Fano, esprimo a nome di tutto il direttivo, i migliori auguri per tutti i soci e le rispettive famiglie di un Sereno Natale e di un prospero e felice Anno Nuovo, che ci porti quella tranquillità tanto bramata, condizione utile per un ritorno a quella vita che speriamo ci venga al più presto ridata! …Amala!!!!
Il pomeriggio di una domenica qualunque, ci fa incamerare altri 3 punti con una prova non del tutto soddisfacente. Non avevamo difronte il Liverpool oppure il Bayern Monaco ma lo Spezia, per carità squadra ben messa in campo da un tecnico emergente che è venuto a Milano senza fare barricate, giocando un’onesta partita e trovando nel finale anche una rete. La differenza sostanziale che salta subito agli occhi è che il tecnico spezzino guadagna la ventiquattresima parte del nostro blasonato allenatore, ma al di là di questo, ribadisco, che fa una differenza sostanziale, in campo specie nel primo tempo non s’è vista! Vorrei fare un’appendice, anche se non bisogna dare spazio a persone incompetenti che non sanno vedere al di là del proprio naso, l’articolo da me postato relativo alla gara interno contro il Napoli, è stato oggetto di critiche, per carità bisogna accettarle ci mancherebbe, ma sono critiche senza alcun fondamento perché se io scrivo che il gioco della nostra cara e amata Inter non va, non lo dico da negazionista, ma amante di questa squadra, di questi colori che mi fanno vibrare l’animo e se talvolta si notano le difficoltà non posso affermare il contrario, non è nel mio costume. Bene dovuta la risposta a colui che l’attendeva di certo, continuo con la disamina dell’incontro con la neo-promossa nella massima serie. Sulla carta non c’era assolutamente storia, ma sulla carta non si vince nulla e dopo aver visto il primo tempo non proprio idilliaco nelle proposizioni, nutrivo seri dubbi sulla vittoria, anche se in cuor mio sapevo che l’Inter almeno un tempo lo gioca da par suo. Nessuno può e deve gridare, se a fine primo tempo, l’aggettivo che più mi è balenato in mente è stato: inguardabili! Non ci sono state azioni che mi hanno fatto sobbalzare dalla seggiola, una grande squadra non si può ridurre a compiere in 45 minuti solo due occasioni da rete, con un prodigioso intervento del portiere ospite su tiro in diagonale di Young e poco altro. Certo quando poi ho visto scaldarsi con più frequenza e assiduità Stefano Sensi, mi son detto allora il nostro tecnico spero abbia visto la deficienza a centrocampo con un Gagliardini davvero improponibile. Fortunatamente ad inizio ripresa tutto ciò è divenuto reale e si è visto quel Sensi che mancava a questa squadra, con il tocco di prima a Lautaro che ha lanciato Hakimi sulla fascia e lui non ci ha pensato su due volte, appena entrato in area, ha beffato il portiere avversario con una rasoiata sul primo palo. Ho sempre sostenuto che questa nostra squadra ha tantissima qualità che a volte rimane inespressa, mi chiedo però come mai avviene tutto ciò? L’unica spiegazione è che se non vengono messi in condizione, questi giocatori, non rendono come dovrebbero, vero signor Conte? Ancora uno step, rimane la gara del Bentegodi, bisogna stringere i denti ancora per un turno e poi tutti a tirare il fiato per qualche giorno, ci sarà la boa di salvataggio delle vacanze natalizie. Non tollero però che quando avvengono prove così incolori, dove il solo risultato è da salvare, che tutto venga imputato alla stanchezza fisica e mentale. La riprova è subito dinanzi agli occhi di tutti, ci sono squadre che hanno disputato le stesse nostre gare, hanno defezioni dovute a infortuni e guai vari, eppure corrono il doppio dei nostri giocatori e sono molto più brillanti di noi, tutto ciò a cosa di deve addebitare? È tutto dovuto solo alla mancanza di preparazione? Credo comunque una cosa comune a tutte le altre squadre, quindi non riesco a comprendere la nostra opacità in campo e la mancanza di lucidità in gran parte della gara, oggi ad esempio, a partita conclusa, siamo stati capaci di prendere una rete evitabilissima. Per carità in campo ci sono pure gli avversari, e anche se il nostro portiere non ha dovuto compiere miracoli, ha dovuto chinarsi e raccogliere la palla in fondo al sacco. Non è per niente il pedigree idoneo di una grande squadra, dovremo lavorare e parecchio per raggiungere certi obiettivi che al momento ci vengono preclusi, non certo per mancanza di motivazioni, perché indossare la maglia gloriosa dell’Inter e l’unica e sola motivazione che ogni calciatore dovrebbe avere! …Amala!!!!
Il turno infrasettimanale di campionato ci vedeva contrapposti ad una squadra di rango, che arrivava a San Siro per disputare una gara gagliarda, cosa che di fatti poi è avvenuto. Abbiamo ammirato un bel Napoli, vittima però di un esasperato condizionamento dovuto ad un comportamento non certo solito quanto inusuale direi a tratti isterico, ma che a norma di regolamento viene sanzionato. Tal volta le imprecazioni se udite possono indurre l’arbitro alla relativa sanzione, stavolta il signor Massa non dico che ha sbagliato ma poteva anche sorvolare, anche perché se tutte le imprecazioni devono essere sanzionate, allora rimane in campo solo il direttore di gara e forse gli assistenti. Ci vuole buonsenso da tutte le componenti in campo, non aveva senso protestare in quel modo per un rigore che era parso subito netto e di certo anche il Var l’avrebbe avvallato visto che il compito preposto era quello di monitorare ogni episodio, almeno lo dovrebbe fare. La gara non è stata da quelle da far vedere ai ragazzini delle scuole calcio, le due squadre si sono studiate e nel primo tempo diciamo che si sono annullate vicendevolmente. Nella ripresa invece è successo di tutto e di più, non solo l’episodio già accennato del rigore e l’espulsione, precedentemente quando il risultato era ancora in parità, c’è stata una gran parata di Samir, tornato ad essere determinante per l’undici nerazzurro, su Insigne che ha provato di mettere in rete un pallone con un colpo geniale. Samir Handanovic lo stesso portiere da più parti bistrattato, e messo alla berlina come non più affidabile, ha fornito una prova eccezionale in risposta a tutte quelle insulse critiche che gli sono state attribuite troppo in fretta. La cosa che però appare davvero cervellotica è il comportamento della squadra nerazzurra, non solo, ma su tutti il nostro tecnico che solo dopo quattro minuti dalla rete del vantaggio, su rigore di Lukaku, cosa fa? Ecco che tira fuori dal cilindro magico una sostituzione che non se ne capisce la reale motivazione: fuori Lautaro e dentro Hakimi. Le condizioni per poter attuare una simile sostituzione, per chi ragiona e capisce un po’ di calcio, ne disconosce la più logica quanto comprensibile motivazione. Vi erano tutte le premesse per poter arrivare a fine gara gestendola al meglio, invece il nostro tecnico geniale, adottando la sua cervellotica mossa, non ha fatto altro che lasciare Lukaku alla mercé di Koulibaly e Manolas che l’hanno ben contenuto, dando quindi la possibilità ai partenopei di spingere sull’acceleratore liberando il terzo di difesa a compiti più offensivi. La differenza numerica in campo non si è più vista, anzi chi ha cercato con veemenza il pareggio prima e magari la vittoria poi è stato il Napoli con diverse occasioni da rete, sventate da un sontuoso Samir e un palo che ha fermato un tiro di Petagna a fine gara, e l’Inter? Non pervenuta, non rammento un’azione che sia degna nella metà campo avversaria. Queste sono quelle tipiche partite che ti fanno vedere davvero il bicchiere non mezzo pieno, ma straripante! Una grande squadra, o presunta tale non ha simili comportamenti, gioca in maniera lineare e facile, cosa che questa Inter non riesce a fare, la pecca è la continuità. Gioca una gara con veemenza e carattere e la successiva come chi si trova messa in campo solo perché non ne può fare a meno. Siamo lenti e senza idee e quando esce l’unico giocatore in grado di dare una scossa, Brozovic il meno peggio di ieri sera, ecco che il black-out è completo. Della serata di ieri l’unica cosa positiva sono solo i tre punti incamerati senza alcun merito particolare, il bel Napoli quello visto ieri, avrebbe sicuramente meritato come minimo il pareggio. Sono certo che tantissimi tifosi nerazzurri mi contesteranno che queste mie considerazioni, purtroppo io non riesco a vedere bianco quando è palese che è di un colore diverso, non ho gli occhi foderati di prosciutto, sono uno sportivo prima di essere un tifoso e a me questo tipo di gioco non mi entusiasma. Non sempre si è aiutati dalla dea bendata, questa volta ci è andata bene ma non bisogna sfidare la buona sorte, con queste premesse non si va da nessuna parte. La cosa che più mi dispiace e che nessuno dei luminari della carta stampa e i professoroni dei media televisivi ha chiesto le motivazioni dei cambi effettuati dal nostro tecnico, rimanendo con il dubbio cerco di capirne un motivo che ancora mi è ignoto e quindi caro mister Conte sarà il caso di tornare a far giocare la squadra come si deve, anche perché sinora il suo fatidico gioco s’è visto dosato in pochi incontri e mai in maniera continuativa. Ultima domanda, si rende conto che in questo modo non si va da nessuna parte, inutile farsi false illusioni o inculcarle nei tifosi. Sono certo che non avrò alcuna risposta, ci mancherebbe altro, chi sono io per avere una risposta degna, ma nel contempo voglio fermamente credere che tutto ciò può essere una parentesi, non bellissima, e quando si riprenderà a correre lo si farà sul serio, perché io amo questi colori, come la maggior parte dei tifosi nerazzurri, crediamo e speriamo sempre il meglio per l’Inter! …Amala!!!!
Considerazioni a freddo di uno scellerato mercoledì di Champions, tralasciando per qualche istante la gara di campionato in Sardegna. L’ennesimo errore europeo ci costa un’estromissione dalla Champions che ancora brucia sulla pelle di noi tifosi interisti, anche perché non credo importi, per questa ennesima figuraccia, sia alla squadra ma ancor di più al nostro tecnico mercenario, capace di aver scritto una bruttissima pagina sportiva a tinte neroazzurre. Sono stati capaci di arrivare quarti, con la relativa estromissione dal torneo, in un girone di qualificazione tra i più banali e facili, dove neanche la favorita Real ha brillato, tutt’altro! Noi abbiamo fatto peggio, ci siamo fatti superare anche da squadre di quarta fascia e per questa triste pagina, da consegnare agli annali, dobbiamo ringraziare il signor Conte che si è dimostrato un’arrogante, presuntuoso anche dinanzi alle telecamere, senza fare autocritica ha imputato la mancata qualificazione a fattori esterni, rendendosi ancor più ridicolo e capace solo di farsi gonfiare il portafoglio da una società che gli ha mostrato una riverenza inconcepibile firmando un contratto capestro. Un allenatore serio e affidabile non va in televisione piangendo per un risultato che non ha ottenuto, sia ben chiaro l’Inter non ha perso la qualificazione nell’ultima partita, ma bensì per la scellerata serie di partite sconsiderate che ha compiuto. Chi è causa del suo mal pianga sé stesso, caro signor Conte se si reputa una persona degna, l’unica cosa da fare e rassegnare le proprie dimissioni ammettendo di aver toppato alla grande con le sue idee di un calcio che non ha fatto innamorare nessuno! Chiedo venia se talvolta può sembrare inappropriato questo sfogo, ma è venuto da qual cuore nerazzurro che è stato messo a dura prova dalla tantissima bile che si è riversata, colpa di un gioco che non è sembrato idoneo per una grande squadra. Voltiamo pagina anche se la sofferenza è tanta, e come una cicatrice che stenterà a rimarginarsi, ora però riversiamo le nostre attenzioni nel campionato, la gara odierna ci vedeva impegnati nel lunch-match in terra sarda. Le premesse sono state ottime, un primo tempo dove il migliore in campo è stato il portiere isolano, forse complice anche le imprecisioni al tiro dei nostri ragazzi, si è purtroppo chiuso con uno svantaggio che gridava vendetta. Come spesso ci accade è divenuta una costante che gli avversari alla prima occasione ci facciano goal, mentre noi ci scontriamo spesso con la nostra imprecisione, per fortuna nel secondo tempo i ragazzi hanno avuto il giusto riscontro da quella giustizia che non poteva essere assente alla Sardinia’s Arena. Abbiamo creato tantissimo avendo il predominio territoriale della gara, però se non le si chiudono poi si soffre sino alla fine. Come si dice in questi casi tutto è bene ciò che finisce bene, però anche oggi sono stati fatti degli errori d’impostazione che devono ancora essere limati e solo il lavoro può limitare, ma la cosa che oggi s’è vista è stata la caparbietà di sovvertire ogni cosa che ci vedeva soccombere ingiustamente. Bisogna ragionare più del dovuto senza attaccare a testa bassa e nel secondo tempo s’è notato che le energie si stavano affievolendo sino a quando non è giunto poi il pareggio di Barella, divenuto un toccasana e ha ricaricato i ragazzi di quella vigoria idonea per riuscire a ribaltarla e vincerla, com’è poi avvenuto. Anche quest’oggi ci sono stati alcuni appunti da rivolgere al nostro tecnico, certo ogni gara va vista con l’occhio clinico e critico, dopo aver constatato di quello che questa squadra è in grado di fare. Io non mi reputo un allenatore, ma solo un appassionato di questo sport, però riesco a vedere come tutti i tifosi e amanti di questa squadra, quando si commettono errori di composizione della formazione da mandare in campo. In primis continuare a far giocare un giocatore che non è più determinante sulla fascia, mi riferisco a Perisic, secondo me non ha senso, come pure mettere alla berlina e sotto il tiro mediatico il danese Eriksen, che quest’oggi ha disputato un degno primo tempo, seppure in un ruolo che non è assolutamente suo, sostituirlo equivale ad evidenziare una bocciatura che secondo me non è assolutamente giusta. Avrebbe avuto più senso farlo giocare dietro le due punte, ruolo che assolve diciamo egregiamente nella sua nazionale. Seconde me il danese meriterebbe una chance migliore e magari giocare con più continuità, in modo da far vedere realmente il suo talento. Intanto incameriamo questi tre punti che sono un toccasana e danno fiducia a tutto l’ambiente nerazzurro, con il pensiero ci proiettano immediatamente verso l’impegno infrasettimanale a Milano che ci vede opposti al Napoli di Gattuso, gara tosta ma che vale la pena d’essere giocata con il massimo della concentrazione. Anche se la ferita è ancora aperta, noi tifosi nerazzurri saremo sempre pronti a supportarvi in qualunque modo e maniera, perché noi tifosi abbiamo un cuore grande così! In chiusura voglio fare un saluto ad un campione del mondo che ha unito l’Italia pallonara senza il tifo esasperato diviso in più stendardi, ma uniti nell’unico segno, quel tricolore e la maglia azzurra che il nostro Pablito nazionale ha issato con orgoglio puro ai vertici del mondo intero. Grazie PaoloRossi per le emozioni che ci hai donato, il tuo ricordo rimarrà sempre indelebile nei nostri cuori con quel tuo sorriso fanciullesco che ci hai dispensato a più riprese! ……Amala!!!!