Inter Club Fano


Sprazzi di vera… Inter!!!


Scritto Da il 17/Lug/2020

Sprazzi di vera… Inter!!!

Nel posticipo del giovedì, si sono riaccese le speranze di rivedere la vera Inter, ma tutti si chiederanno: quanto sarà attendibile la prova di ieri sera? Di certo l’avversario non era di fatto irresistibile, appariva già condannato. La Spal, una modesta squadra che stava inesorabilmente sprofondando in quella serie B che gli compete, ma non remissiva infatti sono queste le gare che nascondono le vere insidie, incontrare chi non ha nulla da perdere e che brama di fare una bella figura, contro una grande, nel palcoscenico pallonaro. Certo che questo campionato è davvero strano e di fatti inqualificabile, la squadra battistrada che perde colpi e nonostante gli stenti rimane prima in classifica, le inseguitrici che cedono per questioni meramente di natura psicologica, forse direi anche caratteriale, non ne approfittano più di tanto, tant’è che a turno si sfidano per il primato e sembrano voler dire: “vorrei ma non posso!” Che questo strano campionato non abbia un padrone con gioco e qualità superiore alle altre è ben noto, ma che poi si faccia il mea culpa per quello che si è sprecato strada facendo, allora appare davvero insostenibile (vero ragazzi?). Ieri sera si sono visti sprazzi di quella Inter che tutti noi tifosi speravamo di ammirare ma che tante volte in questa stagione abbiamo appena assaporato. Certo è dinanzi agli occhi di tutti che l’ambiente nerazzurro è in continuo “work in progress”, con quei giocatori che devono ancora del tutto assimilare quelle che sono le direttive del nuovo allenatore, ma ci si chiede sino a quando? Questo anomalo campionato sta volgendo al termine, mancano solamente cinque giornate, parafrasando un leggendario fatto storico e patriottico, spero siano paragonabili alle “cinque giornate di Milano”, che ci consegnino una squadra capace di dare tutto per quest’ultimo periodo che rimane. Mi rendo conto che tutto non può cambiare nel volgere di una gara, ma rendere consapevoli una squadra della propria forza, dei propri mezzi, questo si! Come di consueto non mi piace parlare dei singoli, ma ne devo porre in evidenza almeno due su tutti: Sanchez ed Eriksen. Il cileno sembra un giocatore ritrovato, quel “nino maraviglia” che abbiamo ammirato nel periodo friulano e con inerzia sta coinvolgendo i compagni con giocate risolutive e in velocità. In contrapposizione c’è il danese che sinora non ha mostrato le sue doti calcistiche che sicuramente s’intravedono, e che gli hanno consegnato l’etichetta di top-player, ma che al momento non le ha messo al servizio della squadra, facendole fare quel fatidico salto di qualità. Il resto della squadra anche ieri sera tra alti e bassi hanno disputato la loro onesta partita, tenendo fede a quel detto che enuncia: il fine giustifica i mezzi, se si è portato a casa una vittoria importante senza correre alcun pericolo serio. Ora bisogna continuare a dar credito a quanto di buono fatto ieri sera, seppure a sprazzi, ricercando quella continuità che è mancata sinora e in special modo alla ripresa del campionato, dopo la ben nota sosta. Possiamo fare in modo che questa tormentata stagione finisca nel modo migliore, tutto dipende da noi e dalla voglia che abbiamo nel sovvertire le regole sinora consolidate, poiché siamo noi, nel modo indissolubile, gli artefici del nostro futuro!  …..Amala!!!!

                                                               Antonio Dibenedetto

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Una boccata d’ossigeno!


Scritto Da il 14/Lug/2020

Una boccata d’ossigeno!

Una ventata di quell’aria salubre, che si respira solo in alta quota, si è improvvisamente sprigionata sul rettangolo verde del Meazza, dopo che si è giocati per ben 95 minuti del posticipo della 32 giornata. Non credo che questa vittoria possa essere la panacea che guarisce tutti i mali, ma credo possa essere un’ottima iniezione di fiducia per un ambiente che ultimamente è sempre nell’occhio del ciclone. E’ cervellotico pensare che quando accadono nel nostro ambiente cose extra-calcistiche, queste vengono enfatizzate in maniera esponenziale, sicuramente tutto ciò fa parte dei giochi, di chi è alla mercé di personaggi che non aspettano altro per fare lo scoop, però quando accadono a noi ha un’eco incredibile. Mai come in questo momento storico l’ambiente nerazzurro avrebbe bisogno di una certa tranquillità, per poter continuare in un percorso che attualmente non appare incerto verso una posizione finale di tutto rispetto, con il piazzamento Champions quasi sicuro: ma può bastare? Con il senno di poi tutto sarebbe potuto accadere, pensando solo ai tantissimi punti lasciati per strada, purtroppo è una nostra costante degli ultimi anni il dover recriminare, speriamo di far tesoro delle occasioni smarrite, per nostra incapacità, e prevedere nel corso del prossimo campionato, di essere all’altezza della situazione che si andrà a prospettare. Credo sia opportuno continuare a credere nel lavoro di Conte, benché una campagna acquisti faraonica non si è visto ancora un gioco continuo e importante. Per questo bisogna tener fede che a tutti è concessa una seconda occasione, anche perché deve ancora dimostrare di meritarsi il suo lauto stipendio. Dalla sua forse potrebbe esserci l’alibi delle così tante defezioni dovute ad infortuni, ma credo che ogni squadra, nel corso di una stagione, debba mettere in preventivo una tale condizione. L’importanza di avere una rosa intercambiabile è la caratteristica principale di una grande squadra, con giocatori succedanei l’uno all’altro, quello che nell’Inter purtroppo non avviene. Ad inizio stagione c’era un’ampia scelta tra quei giocatori che potevano dare la svolta ad una squadra ambiziosa, ma i malanni fisici hanno impedito l’evoluzione di tale premessa. Però è anche vero che si poteva optare nella scelta di rincalzi più idonei, che in un mercato di riparazione poteva essere opportuno, invece si è acquistato, tra gli altri, un certo Eriksen che è divenuto con il tempo un oggetto misterioso. Possibile che questo giocatore sia divenuto in pochissimo tempo non idoneo allo scacchiere di Conte, mi viene il dubbio allora perché lo si è acquistato? Rimango ancora una volta basito in considerazioni tattiche che non hanno avuto un’evoluzione in cui le premesse di inizio campionato erano rosee. Parlare della gara di ieri mi sembra superfluo se si considera che ora ci si mette del suo anche il buon Samir con papere con gli si riconoscono. Come al solito abbiamo regalato un tempo agli avversari che fortunatamente non ne hanno approfittato. Siamo più che mai prevedibili, con un gioco scolastico fatti di tanto possesso palla sterile, però poi quando scatta quella molla e si ricordano di saper giocare a calcio, ecco che tutto ad un tratto iniziano con azioni corali belle, come in occasione delle reti del sorpasso, che ti fanno pensare: ma allora perché tutto ciò non è una costante e non solo esempi sporadici di gioco? Questa è una di quelle domande che nessuno al momento può rispondere anche perché non si riesce a capire cos’hanno nella testa i giocatori quando entrano in campo. Mancanza di stimoli? Non credo anche perché tutto non è ancora deciso e poi c’è un’Europa League da onorare, e perché no, cercare di portare a casa. Il fatto che Conte ha detto che tutti si è in discussione e che a fine anno si trarranno le conclusioni, è una considerazione a cui tutti si devono attenere. Certo questo è fuor di dubbio, ma dei seri professionisti devono avere la forza e la coerenza di fare sino in fondo il proprio lavoro, onorando coloro che gli pagano gli stipendi e per prima cosa la maglia che indossano!    …Amala!!!!

                                                               Antonio Dibenedetto

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Come volevasi, dimostrare!!!


Scritto Da il 10/Lug/2020

Come volevasi … dimostrare!!!

Mai una citazione fu più appropriata all’assurda situazione che ha vissuto l’Inter nelle gare del ritorno al campionato, dopo il lockdown dovuto alla ben nota pandemia che tutt’ora ci attanaglia. Forse ci starebbe bene, per la nostra strana situazione, anche la massima che dice “tanto tuonò che alla fine piovve! Già per il semplice motivo che siamo stati gli artefici del nostro disastroso cammino di queste ultime giornate, non approfittando delle continue battute d’arresto che anche le squadre che ci precedono hanno avuto, anzi ci siamo fatti recuperare e superare da un Atalanta che al momento è la seria candidata ad un piazzamento che noi sicuramente non ci meritiamo affatto. Anche ieri sera si sono viste le due facce di una squadra che continua ad avere, in maniera cervellotica, fuori da ogni ragionevole concezione di giocare a calcio. Prendere una rete dopo una manciata di minuti in quel modo è davvero deprecabile, con uno Skriniar lontano parente di quel giocatore che abbiamo apprezzato tempo addietro, ieri è sembrato un mediocre difensore paragonabile ad un giocatore dilettante. Io non voglio gettare la croce addosso al giocatore slovacco, per carità, ma tutta la squadra ha giocato in una maniera irritante a dir poco, sempre in balia dell’avversario che per nostra fortuna non ne ha approfittato. Non si può proporre e avere l’approccio alla gara con un gioco di altri tempi, palla lunga per il centravanti boa di turno che giocando spalle alla porta non potrà mai essere pericoloso, ma sarà sempre e solo pronto solo per fare la sponda e poi? Il vuoto assoluto, mai che si costruisce la manovra da dietro con ragionati inserimenti e con una voglia di sovvertire lo status quo, che ci vedeva in evidente difficoltà.  In panchina il nostro allenatore che cercava di far mantenere la calma, cosa inusuale per uno sanguigno come lui, forse si è allineato con la mediocrità della rosa e degli uomini che ha a disposizione e che non dimentichiamoci, sono quelli che ha voluto gli prendesse la società senza contare gli altri che ha epurati a prescindere. Non voglio entrare in questioni che non mi competono nella maniera più assoluta, la mia è solo porre in evidenza una costatazione di quello che è dinanzi agli occhi di tutti. La nostra più grande fortuna è l’aver messo un bel po’ di punti tra il quarto posto, quello che sarà nostro per il secondo anno consecutivo, e la quinta in graduatoria. Gli amanti delle statistiche sciorineranno ragioni per le quali quest’anno non è fallimentare perché probabilmente faremo più punti dello scorso campionato, ma io sono pratico e dico che non c’entra nulla perché il piazzamento sarà uguale. Quindi mi chiedo cos’è cambiato tra uno Spalletti e purato, io non sono per niente un estimatore del tecnico toscano, e il tanto lodato Conte? Se le cose stanno in questi termini nulla, anzi la differenza c’è eccome con una disparità a livello economico non indifferente, vuoi per il lauto stipendio che percepisce quest’ultimo, e non da poco, che per la campagna acquisti faraonica che ha preteso. Per giocare in questa maniera? Tutti si aspettavano una squadra pimpante, certo a tratti la si è vista, ma la cosa che diversifica una grande squadra da una mediocre è la continuità di rendimento. Non puoi vincere un campionato o ambire a posizioni prestigiose se sei una squadra normale, devi avere quella marcia in più rispetto ad altre, che alla fine fa la differenza. Noi non l’abbiamo, purtroppo! Ora sicuramente il nostro tecnico dirà in conferenza stampa che tutto è dipeso da una questione mentale che non siamo riusciti a chiudere una partita e ci siamo fatti rimontare per l’ennesima volta, so a memoria il suo discorso. Io però, come d’altronde chi ha visto la partita, siamo certi che anche il pareggio non è un risultato meritato, in questi casi c’è il rammarico ma per la prestazione orribile che si è disputati, il punteggio ci arride per il semplice motivo che non meritavamo neanche un punto per quello che si è visto in campo. Non tutto può essere ristabilito con una prestazione, nel secondo tempo, degna di una normale squadra che vuol giocare a calcio, deve essere la normalità per un collettivo che vuol crescere. Per l’ennesima volta ieri sera abbiamo recitato la pantomima del “vorrei ma non posso”, commedia che quest’anno, a più riprese, è andata in onda con la complicità degli attori del tutto inadeguati. Credo che noi tifosi interisti che amano oltre misura questi colori ci meritiamo ben altro, o sbaglio?  ….Amala!!!!

                                                               Antonio Dibenedetto

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Una vittoria veritiera?


Scritto Da il 2/Lug/2020

Una vittoria veritiera?

Le considerazioni post gara hanno lasciato nel cuore e nella testa di tutti noi tifosi questa domanda: sarà una vittoria veritiera? Solo il tempo residuo può darci una tale risposta, anche perché la brutta, ma vincente, Inter del Tardini in contrapposizione della spumeggiante squadra vista ieri nel tardo e caldo pomeriggio del Meazza, ti lascia un’altra domanda: qual’è quella reale? Certo il Brescia visto ieri è sembrata una squadra ben poca cosa, ha fatto la sua onesta gara, ma nulla più, sembrava già molto più dimessa di quello che si potesse pensare. Certo prendere una rete dopo cinque minuti è una batosta non indifferente, per una squadra che magari aveva impostato la gara in maniera diversa, ma poi tutto appare molto più complicato quando incassi il secondo e terzo goal nell’arco di quarantacinque minuti e ti rendi conto che non è affatto semplice rimontare, anche perché non hai effettuato neanche un tiro in porta degno di nota. Tante volte mi sono soffermato sulla pochezza dimostrata negli ultimi due incontri dei nostri ragazzi, in quell’inconsistenza che non denota affatto l’intraprendenza di una grande squadra. Invece ieri si è visto tutto ciò che da sempre abbiamo implorato, corsa e coesione in gruppo. Per questo non voglio lodare, oltre il dovuto, il ritrovato spirito di una squadra in campo dopo questa sontuosa vittoria, ma voglio mettere in evidenza con una lucida considerazione, quelle occasioni che si sono perdute e dei punti lasciati per strada che spero non diano, a fine campionato, un senso di sconforto per quello che poteva essere e ciò che non è avvenuto. A me non piace parlare molto dei singoli, ma ritengo che ieri si è visto di che pasta è fatto il cileno Sanchez, è ritornato quel “nino maraviglia” che abbiamo apprezzato tempo addietro, a mio modesto parere il migliore in campo in maniera assoluta. Certo anche altri hanno interpretato al meglio il loro ruolo in campo, ma questo è un dato di fatto, tant’è la vittoria è avvenuta in modo esplicito e lampante, ma la cosa che più mi preoccupa e di questo credo sia insito nella maggior parte dei tifosi nerazzurri, è la continuità quella condizione che quest’anno è mancata ai ragazzi. Mi viene da sorridere, ma esterno quella che è una mia considerazione e cioè se senza l’armadio di ebano, se la nostra manovra è risultata più veloce e intraprendente, sarà il caso di tenerlo in panchina? Ovviamente scherzo, non avverrà mai, perché ci sono plausibili motivazioni, in primis il costo del giocatore con l’impegno imponente economico prodotto e secondo vi è la determinante considerazione che gode l’incondizionata fiducia del tecnico che l’ha voluto in modo fermo e deciso, quindi non accadrà mai più! Ci sono ancora nove gare da interpretare al meglio, dovremo fare più punti possibili aspettando che magari chi ci precede, impegnati in alcuni scontri diretti perdano qualche punto, dovremo essere pronti ad approfittarne. Non possiamo commettere ancora errori di squadra, sperando che non vi siano ancora infortuni, che sia Brozovic che Sensi possano ritornare ad essere importanti per questa Inter che necessita del loro determinante apporto! …Amala!!!!

                                                               Antonio Dibenedetto

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Ottimo… solo il risultato!!!


Scritto Da il 29/Giu/2020

Ottimo… solo il risultato!!!

Non bisogna avere gli occhi foderati di prosciutto come si suol dire, ma neanche averli a forma di cuoricino e da innamorato folle da non vedere l’imprescindibile, oppure da tifoso sfegatato che non riesce a vedere che questa squadra al momento ha acuito delle difficoltà incredibili. Situazione questa che si sta trascinando da un pezzo, sfociando nell’essere per lunghi tratti di una gara in balia dell’avversario di turno. Anche ieri sera tutto ciò si è puntualmente verificato, facendo sprofondare noi tifosi in un malessere colmo d’insoddisfazione per una prova opaca, direi una misera prestazione di cui si salvano solamente gli ultimi venti minuti. Questa purtroppo è una reale constatazione, è tutto dire, non puoi chiamarti Inter se vuoi competere per traguardi prestigiosi e poi offri spettacoli del genere. Ci vuole un po’ di amor proprio per una gloriosa maglia, non si può annaspare e credere solo perché ti chiami Inter tutto ti è concesso, questa considerazione lasciamola a chi può permetterselo: noi no! In altre circostanze almeno per 40/50 minuti si è giocato bene e se il risultato non è stato centrato è solo per nostro demerito dovuto ad una scarsa concentrazione, ma ieri sera no, per quasi tutta la gara non c’è stato un solo uomo che è stato all’altezza della situazione. Non voglio gettare la croce addosso a nessuno, ma secondo un mio modesto parere, questa maglia merita ben altro, anche ieri sera si è lasciato l’amaro in bocca all’avversario con una forte recriminazione per gli episodi che hanno determinato il risultato finale. Il Parma ha fatto la sua onesta partita e nel primo tempo ha creato tantissimo e non solo la rete che ha sbloccato il risultato, e l’Inter? Il vuoto assoluto ha interpretato al meglio il ruolo di sparring partner, senza mai impensierire seriamente il portiere avversario. Così non si va da nessuna parte, certo i tre punti sono importanti e questa volta è andata bene, ma come sarà il prosieguo se si continua a giocare in questo modo? La risposta è abbastanza ovvia, saremo superati agevolmente da un’Atalanta che gioca bene e segna tantissimo. Ci accontenteremo per il secondo anno consecutivo del quarto posto, delineando ancora un altro campionato fallimentare che non ha portato quei fasti sventolati agli albori ma che nel contempo porta in eredità un pesante fardello di tutti quei milioni spesi in sede di campagna acquisti. Sarà il caso di fare tesoro di tutti questi errori che divengono sempre la costante dei nostri affari in sede di calcio mercato? Non è così che si costruisce o si diventa grandi se poi rimani imprigionato sempre degli stessi errori, guardare avanti vuol dire fare progressi e questa squadra, a confronti delle precedenti, sinora non ne ha fatti! Archiviamo anche quest’ultima gara, alla fine di tutto questo supplizio, ne mancano ancora otto, speriamo che la Dea bendata ci accompagni ancora e ci spalleggi in una sorte che dovremo meritarcela sempre più, per non sprofondare nell’anonimato!    ….Amala!!!!

                                                             Antonio Dibenedetto

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La sagra… degli orrori!!!


Scritto Da il 25/Giu/2020

La sagra… degli orrori!!!

Nel tardo pomeriggio di ieri s’è consumato uno spettacolo raccapricciante, degno di una gara tra scapoli e ammogliati con tantissimi errori e con calciatori che sono apparsi davvero fuori condizioni e molto lenti. Nel computo della gara ci sono stati davvero pochi alti, in contrapposizione di quei tanti bassi che hanno decretato il risultato dell’incontro. La tranquilla serata avrebbe fatto presagire un dolce happy hour, che poi tanto felice di fatto non è stato, certo non possiamo gettare alle ortiche ciò che di buono è stato fatto, già ma ad essere puntigliosi cos’è stato fatto di buono ieri sera? Forse un primo tempo che nonostante il devastante impatto sulla gara degli emiliani, l’abbiamo chiuso in vantaggio senza averlo meritato sicuramente, anzi il Sassuolo avrebbe meritato certamente qualcosa in più per le tante occasioni che ha creato e per come ha più volte tagliato, la nostra difesa, come quando si affonda il coltello nel burro. Con tutto il rispetto per il nostro allenatore, non avrebbe dovuto proporre giocatori in campo alla stregua di un Gagliardini che ne ha fatte di tutti i colori. Sempre in ritardo con una corsa degna di un bradipo e in continua soggezione con gli uomini del centrocampo emiliano, che l’ha più volte messo nel mezzo a mo’ di torello, per non parlare di un Valero che per fare un passaggio deve prima riflettere diversi secondi, non ha più la mente pronta all’azione. Certo sono degli ottimi rincalzi da mettere in campo quando il risultato è acquisito o per spezzoni di partite quando gli avversari sono stanchi. Ma non titolari in una gara determinante come quella di ieri sera, tant’è che ora da qui sino alla fine lo sono tutte. Spero solo che l’esclusione di una pedina importante nello scacchiere nerazzurro, qual’è Barella, sia dovuta solo esclusivamente per motivi di affaticamento, altrimenti non avrebbe senso fare a meno della sua vigoria e corsa. Per come sono andate le cose forse c’è da rodersi le mani per come alla fine non siamo stati capaci di tenere il risultato, con un po’ di concentrazione in più forse si sarebbe potuto festeggiare per una vittoria effimera, per quello che s’è visto e per come si stava decretando. Quella concentrazione che il nostro Gagliardini avrebbe dovuto avere allorquando da solo, ad un metro dalla porta avversaria, avrebbe potuto siglare, con un tocco semplice, un sostanziale tre a uno che forse poteva, con il senno di poi, facilitare la nostra vittoria. Con i se e i ma non si va da nessuna parte, bisogna nel corso della gara che si sta disputando, essere concentrati oltre i novanta minuti della stessa, quello che purtroppo ieri sera la squadra non è apparsa per niente in condizione di farlo. Ora? Risposta semplice, lecchiamoci le ferite e riprendiamoci quello che si è lasciato per strada, ripartendo per quelle che sono le undici finali rimaste! …Amala!!!!

                                                               Antonio Dibenedetto

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Una LuLa per… ripartire!


Scritto Da il 22/Giu/2020

Una LuLa per… ripartire!

Dov’eravamo rimasti?… Dopo un lungo periodo di inattività ecco che la giostra riparte, con quali stimoli? La gara di ieri sera ci ha consegnato la nostra cara e vecchia Inter, una squadra che sino a quando ha birra in corpo e lucidità, gioca alla grande mettendo sotto nelle occasioni e nel gioco prodotto, l’avversario di turno, per poi perdersi nel prosieguo della gara. Le prime avvisaglie s’erano viste già nel ritorno della semi-finale di coppa Italia contro il Napoli, (poi vincitore a Roma contro la Juventus) dove l’undici nerazzurro avrebbe sicuramente meritato di più, ma alla fine si è rimasti con un pugno di mosche in mano. I detrattori nerazzurri sicuramente metteranno sull’altro piatto della bilancia lo scarso potenziale della Sampdoria, però nel primo tempo, chiuso con il doppio vantaggio, che con una maggiore forza mentale e più coesione, le reti potevano essere almeno il doppio. L’orchestra nerazzurra ha trovato, speriamo, un gran direttore d’orchestra quell’Eriksen forse troppo presto bistrattato da più parti, ma si è visto che è capace, anzichenò, di giocare il pallone. Anche Lautaro sembra essersi scrollato di dosso quelle preoccupazioni spagnole che l’assillano, dando tutto per la causa nerazzurro in effetti è apparso motivato e ha messo lo zampino in entrambe le reti. Del nostro colosso di ebano ne vogliamo parlare? Come al solito ha cincischiato tantissimo, certo ha messo dentro un pallone arrivatogli da uno scambio fantastico, ma poi? Si è letteralmente divorato altre due reti alla sua portata. Questo non va in questa squadra, la mancanza di lucidità e di quell’essere cinici sotto porta che fa tal volta la differenza, giacché gli avversari alla prima occasione ti puniscono. Peccato per l’inoperoso Samir l’aver dovuto, suo malgrado, recuperare un pallone dalla rete, quella rete che stava dando speranza ai doriani e quasi gettato nello sconforto i tifosi nerazzurri. Come si può pretendere però, di far punti giochicchiando come uno sparring partner messo lì per far fare allenamento al campione, vero Ranieri? Guardiamo in casa nostra, con il lockdown ci stiamo riprendendo un po’ più di credibilità, ora dovremo guadagnarcela sul campo, credendo che ancora non è tutto perduto ma se si vuole tener fede a questa ultima considerazione, guai a far altri passi falsi, ci sono ancora diverse finali da giocare e fare in modo con tutte le proprie forze, di vincere per dare un seguito ad un progetto che non si è del tutto arenato. Noi tifosi, anche se gli stadi sono attualmente vuoti e materialmente il nostro supporto non può esserci, sappiate che il nostro sostegno è ancora più forte: noi crediamo in voi!… Amala!!!!

                                                               Antonio Dibenedetto

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Una sfida impari!!!


Scritto Da il 10/Mar/2020

Una sfida impari!!!

Uno scenario davvero impressionante ha accompagnato la gara delle gare, la partita per eccellenza, il derby d’Italia. Quella sfida che tutti vorrebbero giocare che ti proietta in paradiso, ma è anche pur vero che in caso di disfatta ti fa sprofondare in un abisso di frustrazione unica. Fa specie disputare una gara così importante a porte chiuse, purtroppo l’emergenza sanitaria ha imposto questa condizione per fare in modo di arrestare la propagazione del coronavirus. Credo, interpretando il pensiero di chi ama questo sport, che tutto possa essere messo in discussione e fermato perché l’aspetto economico non può prevaricare quello umano che deve essere tutelato prima di ogni altra considerazione. Veniamo all’aspetto puramente tecnico, anche ieri sera abbiamo sbagliato l’approccio di una gara che ci stava bene sino a quando la Juve ha giochicchiato con il risultato mai in discussione. Noi come il solito imprecisi, e come tante volte, prevedibili e lenti, basti pensare che il nostro primo in porta è avvenuto con un tiro di Brozovic al 36 della prima frazione e questo è tutto dire. Ancora una volta tocca rimarcare che questa squadra difetta in carattere, quando ci sono gare uniche e importanti, non riesce a tirare fuori quell’orgoglio, quell’agonismo che queste gare ti procurano con l’adrenalina che sale in automatico. Io purtroppo non sono un mero tifoso che nonostante tutto vede sempre l’aspetto positivo delle cose, non riesco a guardare nascondendo quando le cose non vanno per niente bene, si dice che il gap tra noi e i campioni d’Italia in carica sia stato livellato, io tutto questo ieri sera non l’ho visto, anzi! Tutto mi è parso strano, credevo e pensavo che in campo sarebbero scesi dei giocatori che avrebbero fatto sfracelli al cospetto di chi comanda, solo per il fatto di avere la possibilità di riaprire un discorso interrotto nell’ultima gara giocata a Roma contro la Lazio, invece nulla di tutto ciò. Siamo tornati a essere una buona squadra e nulla più, forse sopravvalutati da tutto ciò che è accaduto in principio, con quell’enfasi dettata dal nuovo condottiero e con giocatori da lui motivati, siamo riusciti a non auto-escluderci dalla competitività del campionato già a dicembre, certo l’agonia sta durando ma credo che più di questo non potrà accadere. Spero vivamente di sbagliarmi e che tutto ritorni a essere com’era a inizio stagione, in cui siamo stati inebriati dell’ondata positiva nerazzurra, ma per come vanno le cose in questo periodo ne dubito fortemente. Ci siamo attestati al terzo gradino con un distacco attuale di otto e nove punti dalla vetta, è pur vero che dovremo recuperare la gara con la Samp, com’è pur vero che dovremo anche guardarci le spalle da chi gioca meglio di noi al momento e cavalca l’onda dell’entusiasmo, quell’entusiasmo che al momento a noi fa difetto. Ieri sera ci è mancata anche una sorta di concentrazione nei momenti clou, abbiamo preso la prima rete quando potevamo gestire meglio una palla nella nostra difesa, com’è anche vero che il tiro di Ramsey ha avuto una deviazione decisiva di un difensore, credo de Vrij circostanza questa determinante. Poi della bellissima rete di Dybala ne vogliamo parlare? Meglio di no, altrimenti tutto ciò non fa altro che acuire la classe di questo giocatore sul punto di partenza in estate e che invece caparbiamente rimanendo sta divenendo sempre più importante per la sua squadra. Purtroppo nel nostro organico non abbiamo un giocatore del genere, capace da solo di avere quel colpo risolutore che ti cambia l’inerzia di una gara, si pensava che in Lautaro di aver trovato il giocatore capace di simili prerogative, invece al momento rimane leggermente appannato, secondo me complici le sirene spagnole lo stanno martoriando interiormente. Ho sempre sostenuto che in questa squadra non vi sono top player capaci d’invertire la rotta e la tendenza di una gara, ma che ci sono tanti buoni giocatori che al momento non sono l’espressione massima in campo. Eravamo tutti esaltati dalle giocate di Sensi che pare essersi smarrito, tutti felici per l’acquisto di Eriksen che al momento pare defilato nelle gerarchie dell’allenatore, l’unico che sta giocando in pianta stabile dei nuovi acquisti e Young un giocatore di quasi 34 anni che il suo compito, nonostante tutto, in campo lo fa. Speriamo solo di avere la voglia di non sciupare tutto questo finale di stagione, se si continuerà a giocare, e avere la contezza che ancora qualcosa di buono si può fare. C’è un’Europa League da onorare e una semi-finale di coppa Italia da giocare al meglio delle proprie possibilità, non dimenticando di un piazzamento in campionato da guadagnarsi al meglio, non tutto è perduto ma bisogna giocare come se ogni gara fosse una finale e non come ieri sera, dove non si è persa solo una partita, ma a mio avviso molto di più! Avremmo dovuto festeggiare nel migliore dei modi e con uno spirito nettamente diverso questo lunedì 9 marzo, nel quale ricorre il 112 anniversario della nascita della nostra cara e amata Inter, l’avrebbe meritato sicuramente, non credete?  ….Amala!!!!

                                                               Antonio Dibenedetto

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