Se alla vigilia l’ultima
gara di quest’anno calcistico, poteva darci qualche pensiero, ebbene in virtù
della buona partita dei ragazzi e della pochezza del grifone, tutto si è
compiuto nel modo migliore! Difficile analizzare razionalmente questa gara, se
ci si ferma un attimo a pensare dei punti gettati alle ortiche nei due turni
precedenti. Certo è anche vero che non sempre si può vincere, è un dato di
fatto, ma sprecare le occasioni che ti si presentano, non va per niente
bene. Questo pomeriggio si è rivista la
voglia di far bene di una squadra che ha creduto di poter portare a casa, mi
riferisco sempre alle scellerate ultime due gare di campionato, i tre punti con
il semplice compitino, invece no, non è così che vanno le cose! Bisogna lottare
sempre al massimo ed essere lucidi, concretizzando al massimo la minima
occasione quando ti si presenta. Ultimamente avevo un attimo preso di mira il
nostro gigante, il nostro armadio di ebano, che guardando la gara di sabato
avevo bonariamente paragonato a Blisset per quello che faceva in campo. Certo le
premesse non erano del tutto positive, ma è scoccata quella scintilla che tutti
stavamo aspettando ed ecco che da pesante fardello per la squadra è diventato
leggiadro, ha fatto tutto da solo una rete spettacolare su invito di Candreva,
un passaggio perfetto, coprendo inizialmente la palla per l’inserimento di Gagliardini
in occasione del raddoppio e poi ne vogliamo parlare del suo gesto? Semplicemente
spettacolare da libro cuore, da chi ha un’umanità immensa, rimarcato da tutto
lo stadio che l’ha osannato. Ha dato la possibilità al ragazzino campano, al
nostro “cucciolo” Esposito, di entrare nella storia nerazzurra come secondo
marcatore più giovane di sempre dietro solo all’inarrivabile Mariolino Corso. Queste
doti se le hai insite nel tuo dna le tiri fuori al momento giusto, ecco perché oggi
mi sento di osannare il nostro Romelu Lukaku. Considerando l’età e il margine
di miglioramento che ha nel tempo, è sicuramente un grandissimo campione, basti
solo pensare alla quarta rete che ha siglato, una perla di rara bellezza:
chapeau Romelu ti vogliamo così! Erano davvero tanti anni se non erro, correva
l’anno 2010, che non si restava in cima al campionato, alla conclusione dell’anno
calcistico di riferimento. Certo non si è vinto nulla, anzi, è tutto da giocare
anche perché prima del giro di boa, della conclusione del girone d’andata, ci
aspettano due belle gare, diciamo davvero “toste”, alla ripresa il giorno 6
gennaio faremo visita al Napoli al San Paolo, quindi in casa con quell’Atalanta
capace di rifilare una bella “manita” ai cugini rossoneri. La nostra speranza
più grande è che si ritorni a essere quella squadra brillante ammirata sino a
due mesi fa, con i rientri dei vari Sensi, Barella e Sanchez e magari con
qualche innesto nei punti nevralgici dello scacchiere nerazzurro, forse
riusciremo a tornare a far girare la palla nel giusto verso, quello del
divertimento puro. Ora godiamoci in santa pace questo periodo di riposo,
disintossichiamoci lasciando fuori uscire quelle tossine negative accumulate e dovute
alle imprecazioni calcistiche, rivolgiamo il nostro pensiero più genuino alle
nostre famiglie per le imminenti festività natalizie, per questo mi sento in
prima persona come Presidente dell’Interclub Giacinto Facchetti di Fano di
esternare a tutti voi, a nome mio personale e di tutto il direttivo che
rappresento, i migliori auguri di un Sereno Natale e che il nuovo anno porti
serenità e realizzi ogni desiderio che ognuno cela nel proprio cuore. Per la nostra
squadra e i nostri ragazzi conservi intatta la fame e voglia di vittorie, noi
saremo sempre pronti a osannare chi onora la nostra maglia… A*U*G*U*R*I …Amala!!!!
Mai una citazione fu più appropriata all’assurda situazione che ha vissuto l’Inter nelle ultime tre gare. Nell’arco di dieci giorni si sono perse tante certezze che si possono recuperare questo è vero, ma la cosa più preoccupante è l’aver perso ben 4 punti in classifica e il mancato passaggio del turno nell’Europa che conta, quella Champions che ci risulta sempre più indigesta. Non vorrei però avallare la situazione del nostro tecnico nell’alibi della mancanza di pedine importanti in squadra. Certo Sensi, Sanchez e Barella sono giocatori importanti nello scacchiere nerazzurro, ma non si possono imputare a queste defezioni l’assoluta incapacità di chiudere le gare quando si sprecano tantissime occasioni per fare goal. Credo che in sede di campagna acquisti il tecnico, in comune accordo con la società, abbia adottato un piano di ricerca e di acquisto di quei giocatori che sarebbero stati utili alla squadra, giocatori con personalità, almeno un sostituto per reparto, validi e di primissimo piano per non farsi trovare impreparati in condizioni che si possono verifica nel corso di una stagione: gli infortuni! Invece cos’è stato fatto nel mercato estivo per sopperire a ciò? Nulla di concreto, tutte le risorse sono state spese esclusivamente alla ricerca di una punta, che è arrivata quasi a mercato chiuso, il resto che necessitava alla squadra? Il nulla più assoluto! Colpi ottimi sono stati messi a segno questo e dinanzi agli occhi di tutti, ma tranne il centrocampo dei vari Sensi e Barella, Sanchez in attacco ma dei loro degni sostituti neanche l’ombra. Ora ci troviamo a fare mea culpa per quello che si poteva fare e che non si è fatto, ecco perché oramai non dobbiamo illuderci più di tanto, chi è causa del suo mal pianga se stesso. Personalmente non ho mai ritenuto fondamentale il Lukaku visto sinora, un armadio di ebano che litiga con il pallone e che non riesce a saltare l’uomo, certo dalla sua vi è l’assoluta capacità di coprire la palla, vorrei vedere il contrario con quella stazza che si ritrova, servendo il compagno meglio piazzato. Credo però che visto il costo ci si aspetterebbe qualcosa di più, non dico che avrebbe dovuto vincere le gare da solo, ma sprecare occasioni limpide che gli sono presentate nelle ultime tre gare, questo no, non è tollerabile! Non tollero in egual misura quando si parla di giocatori che sono al culmine, che non hanno più energie che stanno spendendo ogni risorsa per il bene della squadra, ma ci mancherebbe altro! Per quello che fanno, sono lautamente pagati e non c’è stress più grande nel dover arrivare alla fine del mese per chi non ha lavoro o per l’operaio in fabbrica, per loro invece non ci sono spiegazioni se in campo camminano, se non hanno la lucidità mentale per restare concentrati, lo andassero a dire a chi vive con poco più di mille euro il mese. Sono dei privilegiati e devono meritarsi sul campo quello che percepiscono, non ci sono scuse né attenuanti e direi di fare basta con gli alibi, favoriscono solo chi vuol mascherare la propria incapacità incolpando esclusivamente altri fattori. Ecco un assist per il nostro tecnico, come farà sabato contro un Genoa affamato di punti salvezza a schierare una squadra all’altezza, che nonostante le continue defezioni, ci sarà da sostituire Brozovic a centrocampo e Lautaro Martinez in avanti? Ai posteri l’ardua sentenza, spero solo che si chiuda al meglio quest’anno calcistico e che nel prossimo ci si confronti con stimoli nuovi, ma principalmente con una rinnovata voglia di vincere, ma sul serio! Ultima disamina per quello che è accaduto ed è stato scritto su di una testata giornalistica sportiva nazionale, io da profano e con la mia umiltà dico solo che ci potevano essere diverse opzioni da adottare. Per esempio si poteva fare ugualmente la conferenza stampa, isolando quella testata giornalistica incriminata impedendone l’ingresso, ci vuole rispetto delle parti in qualunque contesto si poni l’accento, quel rispetto che merita l’Inter e tutti quei giornalisti che si comportano onorando quel codice deontologico che è insegnato a chi pratica quel mestiere. Noi profani vogliamo solo essere degni dei nostri beniamini ma devono meritarsi il nostro amore, ma come sta accadendo ultimamente, non va certo bene. Ora basta lamenti, ci si deve rimboccarsi le maniche e pedalare, c’è un campionato da onorare, come d’altronde una coppa Italia e l’Europa League! ….Amala!!!!
Certe tradizioni vanno rispettate e il detto che recita non si sposa né si parte, né di Venere né di Marte calza a pennello, ma io aggiungerei né si deve sprecare tanto! Nell’anticipo degli anticipi ci vedeva opposti a un gruppetto di ragazzi terribili, la Roma del tecnico Fonseca che veniva da una serie di risultati positivi, ma che tranne un’ottima circolazione di palla sul terreno di gioco non ha fatto vedere granché, solo una strenua difesa della loro porta. Certo chi è causa del suo male pianga se stesso, recitava un vecchio detto, è quello che dovremo fare necessariamente poiché non siamo stati capaci di capitalizzare le occasioni create ed anche quelle ricevute in dono dai giallorossi. Numerose e clamorose sono state in un primo tempo dove il nostro Samir ha dovuto compiere l’unica parata, e non tanto complicata, della sua tranquilla serata, mentre il suo dirimpettaio invece si è distinto in un miracolo nel primo e l’altro nel secondo tempo. Mi viene da pensare che quando Mirante si trovi difronte le maglie nerazzurre sfoderi sempre una prestazione esemplare. E’ anche vero che in simili circostanze si poteva e si doveva fare meglio, vero Lukaku? Se in altre occasioni il gigante di ebano è stato l’artefice di reti bellissime, ieri sera non ne ha azzeccata una e con lui anche il fido partner d’attacco, quel “Toro” che ha si attaccato a testa bassa come suo solito, ma non è stato proprio brillante nelle occasioni che gli si sono state poste dinanzi ai piedi. Un certo malumore è iniziato a serpeggiare nelle fasi salienti allo stadio, con qualche stritolio di disapprovazione da parte di alcune zone dei tifosi, ma ciò non toglie che alla fine non si può accusare questa squadra di scarso impegno ed è giusto che il nostro tecnico l’abbia posto in evidenza in conferenza stampa post-gara. Forse è lui stesso che ci ha abituato male vedendo i ragazzi vincere gara dopo gara, e questo inatteso colpo d’arresto non solo ci deve far riflettere, ma ci deve dare ancora più convinzione dei nostri mezzi. Mi piace però sottolineare ieri sera in campo chi doveva meritare i tre punti in palio era solo l’Inter, vuoi per le occasioni create e vuoi perché non ha rischiato nulla, lasciando il proprio portiere inoperoso per gran parte della gara, questo vorrà dire pur qualcosa? Certo dispiace il dover abdicare dal trono del campionato, in caso di successo dei bianconeri che così troverebbero nuovo vigore, ma sono altresì fiducioso che la Lazio venderà cara la pelle e non sarà così scontato il risultato, anzi. Ieri ci è mancato il pizzico della Dea bendata che in questi casi è decisiva, se per questione di centimetri non si è portato a casa il risultato sperato, ecco perché io guardo nel bicchiere mezzo vuoto, con quei due punti persi per strada. Come ho già affermato in altri commenti spero non dovremo rammaricarci più di tanto per questi punti lasciati agli avversari. Capitolo chiuso non pensiamoci più anche perché dovremo concentrarci sulla prossima gara che ci attende martedì prossimo (altro giorno succitato che non dovrebbe preannunciare attività, ma si sa che la Champions si gioca anche in questi giorni) e dovremo assolutamente fare di necessità virtù ed essere più cinici perché se ci capita l’occasione, dovremo capitalizzarla al massimo, avremo difronte il Barcellona che non sarà sicuramente sazio e avversario comodo. Avremo il dovere di lottare e ricercare quegli spazi per far male ai campioni spagnoli, senza prestare ascolto alle radioline e ai risultati degli altri, dovremo pensare solo a fare la gara perfetta per accedere agli ottavi di una competizione che spero rinverdisca i fasti di quando incontrammo nuovamente i catalani e in casi come questi, mai dire mai. Forza ragazzi siamo tutti con voi!!! …..Amala!!!!
In molti covavano dubbi sulla tenuta caratteriale della squadra specie dopo la bella vittoria ottenuta in terra Ceca. Considerazione prontamente smentita dalla forza che i ragazzi hanno messo in campo specie nel primo tempo, sovvertendo anche la stessa paura, a rigor di logica, del nostro tecnico. Io ho guardato saltuariamente la gara per ragioni personali, ma non ho avuto la minima percezione di una gara in pericolo. Certo nel secondo tempo si è accusata una certa stanchezza tra i ragazzi, cosa normale secondo me, e comunque la partita è stata incanalata verso i giusti canoni della vittoria senza patemi. Sicuramente in altre circostanze la rete spallina avrebbe potuto riapre la gara, ma ciò non si è verificato anche perché il pallino del gioco è sempre stato nelle mani dei ragazzi, anzi si è cercato a più riprese e con veemenza più noi la terza rete che i ferraresi quella del pareggio. La coesione di questo gruppo sembra essere oramai consolidata, la forza di poter far male l’avversario e sempre presente e poi con un “Toro” in queste condizioni tutto è possibile!!! Certo Lautaro il suo compito lo fa alla perfezione anche perché è aiutato alla grande dalla squadra, ma in modo particolare con chi è in simbiosi perfetta, l’altro attore principale di un attacco che sta facendo sfracelli e cioè Lukaku. Con il tempo sono tornate prepotentemente in auge le dichiarazioni di Conte e la sua voglia di far arrivare a Milano ad ogni costo il gigante belga, perché sapeva che è un giocatore validissimo per tutta la squadra, abile a coprire la palla, facendo a sportellate con i difensori avversari ed essere decisivo nella zona nevralgica del campo: sotto porta! Erano diversi anni che non si provava a dar fastidio alla detentrice degli ultimi scudetti, di questi periodi s’era già lontani dalla vetta con ogni sogno riposto oramai nel cassetto, ma ora no! Tutto è diverso, per fortuna c’è voglia di rivalsa, con convinzione s’è raggiunta la vetta, certo non abbiamo ancora vinto nulla, ma la speranza di sovvertire l’esito degli ultimi campionati, quello si. Credo che la regina del campionato italiano vivrà di alti e bassi sino all’ultima giornata, con sorpassi e contro-sorpassi, la cosa importante e il dover farci trovare pronti alla resa dei conti. Dobbiamo vivere alla giornata e come dicono le persone sagge: carpe diem, senza avere il benché minimo rammarico di ciò che poteva essere e non è stato! Ogni cosa va affrontata con il giusto peso, ora godiamoci il primato, pensando però all’incontro prossimo con la Roma, una squadra da prendere con le molle e cercando con raziocinio una vittoria che sarebbe davvero la panacea idonea per procedere in campionato con il giusto passo, con un occhio ben vigile sull’incontro infrasettimanale molto importante per il nostro cammino in Champions con il Barcellona del sesto pallone d’oro, Lionel Massi. A questo dobbiamo pensarci dalle 23 di venerdì 6 dicembre, ora con forza e tutti insieme aiutiamo i ragazzi in campo, con il nostro solito amore verso questi colori, non lesinando il nostro grido e l’affetto incondizionato verso coloro che sono sicuro getteranno il cuore oltre l’ostacolo pur di raggiungere un traguardo ambito. Noi siamo l’Inter e crediamo in quello che facciamo! …Amala!
Nella risaia del Comunale di Torino, si è consumata la settima vittoria esterna dei ragazzi con una gara spigliata, ordinata e combattuta su ogni pallone. Il nostro unico rammarico è stato l’infortunio di Nicolò Barella che sino a quel momento stava interpretando al meglio il suo modo di giocare, come d’altronde stava facendo nelle ultime settimane. Certo perdere una pedina importante come lui sino al nuovo anno, ci porta in dote uno sconforto indicibile, anche se i ragazzi nel momento del bisogno sono riusciti a trovare gli stimoli giusti, la giusta forza ed energia per sovvertire lo stato degli episodi avversi e credo che stringendo i denti lo faranno anche questa volta. Spero che i lungo-degenti rientrino in squadra un po’ per volta, l’augurio e che si possa ritrovare quello Stefano Sensi che ci manca tantissimo in questo periodo. Noi di certo non ci piangiamo addosso e continueremo a lottare imperterriti per un obiettivo che è ancora lì a portata di mano, e se saremo bravi e fortunati, riusciremo a portarcelo a casa. Della gara di sabato non c’è molto da dire, certo un tre a zero meriterebbe una disamina più corposa, questo è vero, ma oltre alle reti ho notato che non si è mai stati in affanno anche perché nelle due occasioni in cui il Toro ha cercato la rete, il nostro Samir ha sfoderato degli interventi da campione al pari direi del suo omologo Sirigu che ha limitato i danni per la squadra granata in altre occasioni. Va benissimo così, si è presa coscienza che questi ragazzi possono ancora dare, tanto e il fatto che non si è preso goal, è la dimostrazione di aver preso coscienza della propria forza. Certo la strada è ancora lunga e se chi ci sta davanti, è aiutato dalla Dea bendata in più di un’occasione, noi non dobbiamo scoraggiarsi e avere la coerenza di meritarci il suo sguardo benevolo essendo sempre più spregiudicati e audaci su ogni campo. Ora bisogna guardare con fiducia al prossimo impegno, c’è una qualificazione da conquistare sino all’ultimo minuto dell’ultima gara, tutto sarebbe stato più semplice senza quel secondo tempo scellerato di Dortmund, ma si sa che a noi non piacciono le cose semplici. Dobbiamo tenere ben visibile il nostro obiettivo con lo sguardo fisso verso la terra Ceca, con l’unico risultato dei tre punti e per poi giocarsi tutto nell’ultima gara in casa contro la corazzata Barcellona, nella speranza che sia sazia e già qualificata. Mi rendo conto che son tante le variabili che dovrebbero convogliare, per il giusto verso, ogni cosa al suo posto, ma come si dice in questi casi mai dire mai e poi dovremo essere noi gli unici artefici del nostro destino, se vogliano riprenderci quella credibilità che specie in Champions stiamo smarrendo. Ultima considerazione l’Interclub Giacinto Facchetti di Fano organizza la “Serata Nerazzurra” per tutti i soci e non del club, un modo come un altro per stare tutti insieme e devolvendo dei proventi alla Croce Rossa Italiana sezione di Fano, vi aspettiamo e come il solito…..Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
L’Interclub Giacinto Facchetti di Fano è lieto di proporre a tutti i soci e non, una cena conviviale per festeggiare al meglio il Santo Natale e per l’occasione scambiarci gli auguri……
Vi aspettiamo per venerdì 13 Dicembre presso il ristorante da Fiore in via Roma… la serata sarà allietata anche da musica!
Ricordanto lo scopo benefico della manifestazione a cui l’Interclub G. Facchetti di Fano e particolarmente dedito, ci sarà anche la “lotteria nerazzurra” il cui ricavato sarà devoluto alla Croce Rossa Italiana.
Il menù prevederà:
2 primi piatti (Passatelli con porcini e pendolini – Gnocchi al ragù)
Arrostino di carne con funghi
Contorno: patate arrosto – insalata
Acqua, vino caffè e limoncino … il tutto al costo di € 22,00 cad..
Si prega di dare la propria adesione entro e non oltre martedì 10 dicembre, chiamando:
Roberto al 3384612551 – Antonio 2387055987 – Sauro 3346127478
Mai come in questi casi, un famoso proverbio calza a pennello nella situazione vissuta ieri pomeriggio allo stadio di San Siro in Milano, tanto tuonò che alla fine… piovve! La giornata di un sabato non qualunque, ma un sabato italiano, come cantava qualche anno fa Sergio Caputo, era iniziata sotto i migliori auspici tutto era stato preventivamente pianificato nel tempo, si attendeva l’autobus che ci avrebbe condotto a Milano per la gara di campionato Inter contro l’Hellas Verona. Complice una bella giornata autunnale con un sole, che sebbene pallido, stava riscaldando perfettamente i nostri cuori in attesa che l’avrebbero fatto i nostri beniamini con le loro giocate. Un viaggio perfetto senza alcun intoppo, ci ha condotti nel primo pomeriggio dinanzi alla maestosa grandezza di uno stadio che rimarrà per sempre nei nostri cuori, chi è un habitué non ci fa più caso, ma chi lo vede per la prima volta rimane estasiato e per l’emozione provata, le si bagnano le gote di gioia, vero Francesca? L’entusiasmo era a mille e man mano che gli eventi si approssimavano, sentivamo l’adrenalina salire. Prima però di entrare nello stadio, c’era un ultimo rito da formalizzare: la bevuta collettiva! Un nutrito gruppo dell’Interclub Giacinto Facchetti di Fano era pronto, con in testa il nostro amico Sauro, ci siamo recati al solito chiosco di fiducia, per il nostro augurio di una vittoria che abbiamo invocato in simultanea, con la birra che ci scendeva in gola, speravamo accadesse. Dopo aver compiuto il nostro beneaugurante rito propiziatorio, ci siamo incamminati verso il settore a noi assegnato per la ricerca del nostro posto, con la sensazione di godere di un ottimo spettacolo. Le premesse non erano per nulla confortevoli, i nostri ragazzi sempre lenti e impacciati, erano stati imbrigliati nella fitta rete difensiva degli scaligeri che si guardavano bene dall’imporre uno straccio di gioco, tant’è che dal momento in cui hanno ottenuto il vantaggio, su di un rigore tanto vero quanto inutile l’intervento, del nostro Samir, ecco che il fortino gialloblù è divenuto sempre più inviolabile. Di occasioni ce ne sono state in serie e se non sono state concretizzate per un non nulla e solo ed esclusivamente per mala sorte o per incapacità, vero Romelu? Sugli spalti serpeggiava un certo malumore, contro quella dea bendata, che sino a quel momento non era stata per niente benevola nei nostri confronti, anzi! Non si poteva accettare un risultato del genere, era fuori dalla più logica concezione di un calcio strutturalmente moderno, vuoi per la mole di gioco creata, vuoi per la condizione secondo la quale il Verona non poteva tornare a casa con un risultato positivo, dopo aver speso l’intera partita nella difesa strenua della propria porta, però è anche vero che era in vantaggio con un mezzo tiro verso la nostra porta, assurdo! Tal volta come accade in questi casi, chi mostra carattere e cuore viene sempre a capo di queste gare, anche se ci sono voluti ben sessantacinque minuti per raddrizzare la partita e ben ottantatré per portarla a casa e scardinare così il muro eretto dagli scaligeri. Al triplice fischio finale c’è stata un’ovazione generale di sollievo da parte del pubblico presente e anche se con le corde vocali ridotte ai minimi termini ma felici, abbiamo intrapreso la strada di ritorno. Era stato unanime il pensiero secondo il quale la manovra dei nostri ragazzi dovrebbe essere più brillante e veloce, invece siamo come il solito prevedibili, ma lottando come stasera i risultati non tarderanno ad arrivare. Certo a bocce ferme bisogna anche considerare come non fosse certamente semplice disputare una gara brillante dopo la batosta europea, anche perché con questa spada di Damocle, non si poteva giocare al meglio a livello mentale e di autostima, ma la forza e coesione della nostra squadra si vede in questi frangenti. Lasciatemi l’ultima considerazione su di un giocatore, che come dice Conte, non ha una grandissima un’esperienza europea, non ha vinto ancora nulla, ma io ritengo sia assolutamente un giocatore su cui si può fare sicuro affidamento, sto parlando di Nicolò Barella. In televisione non si ha la percezione di cosa faccia in campo questo piccolo grande uomo, ma dal vivo è apprezzabile il suo impegno a tutto campo, corre sempre ed è sempre sul pezzo è un così detto “sette polmoni”, e poi aver visto il goal che ha fatto, ha lustrato gli occhi a tutti i tifosi presenti, posso dire che nel pomeriggio in cui ha compiuto questo gesto straordinario: io c’ero! …..Amala!!!!
Al Renato Dall’Ara di Bologna è stato posto ancora un mattoncino su quel muro di certezza che il tecnico sta costruendo sulla convinzione dei giocatori, società e tifosi. E come non dargli credito in questa prospettiva e con un organico che presenta reali lacune, non solo apparenti e seppur palesi, non hanno spostato di un millimetro da ciò che ha voluto creare in questi primi mesi, tutto ciò non si è discostato dalle sue dichiarazioni d’inizio di quest’avventura nerazzurra. Questa volta anche più stenui detrattori nerazzurri hanno potuto costatare del reale valore di questi giocatori, che sebbene senza alcuna tregua, stanno dimostrando che nelle avversità riescono a trovare quella forza di coesione tale da portare a casa un risultato favorevole. Certo tornare a casa con un punto, con l’unico tiro in porta dei felsinei, sarebbe stato davvero sconfortante dopo aver condotto le danze in lungo e largo creando molteplici occasioni, scaturite con tre bellissimi interventi del portiere emiliano. Ecco che come accade in queste strane gare, dove non riesci a essere concreto oltre il dovuto, che nella ripresa, alla prima occasione, con un tiro da fuori e complice una deviazione, il Bologna trova un vantaggio inaspettato. I ragazzi non si sono persi d’animo e con una tale rabbia in corpo, hanno continuato a giocare senza perdere la testa. Fortunatamente il pareggio non è tardato ad arrivare, e il restante tempo a disposizione è stato speso nella ricerca di una vittoria che, non parlo da tifoso, è stata più che meritata. Certo il rigore provocato da Orsolini è stato tanto ingenuo quanto cervellotico ma buon per noi che il direttore di gara non ha avuto esitazioni, decretandolo in una piccolissima frazione di secondo e senza l’ausilio del Var. Il lettore potrebbe, leggendo quanto scritto, trarre la conclusione che tutto è andato per il verso giusto per il motivo che l’Inter ha giocato alla grande, questo purtroppo non posso affermarlo, ma è altresì vero che però quello avvenuto a Bologna non è assolutamente vana gloria, ma tutto è stato frutto di una gara ben giocata al cospetto di un bel Bologna. Con questo non posso dimenticare che errori d’impostazione e di attenzione ce ne sono ancora tanti, tutti sono coerenti che possano scomparire solo con il lavoro continuo in allenamento, ma per il momento va bene. Bisogna vivere alla giornata, carpe diem, come direbbe qualcuno saccente, consci che ogni gara va affrontata con il giusto spirito, lasciando il terreno di gioco con la consapevolezza di aver fatto il possibile per portare a casa un risultato positivo. Ora piccola pausa, martedì ci troveremo di fronte ad un impegno importantissimo di Champions che potrebbe dare il la definitivo alla qualificazione al turno successivo. Sono certo che i ragazzi venderanno cara la pelle, gettando il cuore oltre l’ostacolo affrontando al meglio la delicata gara, noi siamo con voi ora e per sempre, perché come diceva il nostro compianto presidente Giacinto Facchetti: “…ci sono giorni in cui essere interista è facile, altri in cui è doveroso e giorni in cui esserlo è un onore!” ..Amala!!!!
Come da copione anche l’ultima gara di campionato ci ha portano in dote una tale sofferenza che il fischio finale è parso davvero come una liberazione. Certo mai come in questo periodo la coperta appare davvero corta e ci vuole solo una rosa ben fornita per affrontare una gara ogni tre giorni, questo si sapeva ma non si sono trovate le contromisure idonee per far si che tutto ciò non si verificasse. Nessuno può prescindere dalla mala sorte per infortuni che possono capitare, per carità, bisogna però farsi trovare pronti con opportune ed efficaci soluzioni, non tutto appare scontato, alla lunga tirando il collo a chi gioca di continuo si rischiano infortuni muscolari cui il rimedio conseguente è il forzato riposo, a discapito di chi? Non certo per chi non riesce a trovare al momento spazio in campo, se non si fa un turn-over mirato e non si dispone di giocatori idonei, come si possono capire le eventuali possibilità di chi siede in panca? In questo caso il nostro tecnico, navigato com’è, avrebbe dovuto imporsi maggiormente, in sede di calcio mercato per farsi affidare una rosa più corposa, non credo ci fossero problemi economici per acquistare buoni giocatori almeno da poter far tirare il fiato ai titolarissimi e schierarli magari in gare più soft. Nessuno avrebbe mai immaginato che l’assenza di Sensi sarebbe stata così deleteria nell’economia del gioco nerazzurro, è un ottimo giocatore ma oltre a lui non c’è più nessuno e lo stesso Brozovic sta portando e cantando la croce, come si dice in questi casi, speriamo almeno che lui continui a giocare come sa. Anche la gara del Rigamonti ha mostrato un Inter dalle due facce, mentre il Brescia che nel primo tempo ha giocato di rimessa, nel secondo tempo ha creduto nelle proprie possibilità, mettendo alle corde l’undici nerazzurro schiacciandoli nella propria metà campo. A volte la fortuna aiuta gli audaci o chi è in difficoltà, tant’è che la gara s’è sbloccata grazie ad una deviazione fortunosa di un difensore bresciano, recapitando in rete un tiro del Toro Martinez. Ordinaria amministrazione nel complesso ma, nulla faceva presagire al calo dei nostri nella ripresa. Certo più volte si è sfiorato il raddoppio, ma è anche vero che si è sfiorato anche il pareggio se non fosse grazie al nostro Samir che ha potuto disinnescare tutti i tentativi degli avanti bresciani. C’è voluta una bellissima azione in solitario con relativo bel sinistro a giro del nostro “mister 85 milioni”, per far mollare la presa agli affamati bianco-azzurri lombardi, ma solo per una manciata di minuti. Complice una malaugurata deviazione incolpevole e di ginocchio di Skriniar, il Brescia ha accorciato le distanze, facendo ritornare lo spettro di un pareggio che sarebbe stato davvero deleterio per le nostre coronarie. Più di un tifoso al triplice fischio ha emesso un sommesso grido liberatorio, esternando la frase “così non può continuare, si soffre troppo”, come dargli torto? La sofferenza è insita nel dna interista purtroppo, ma quando si vince, è molto più bello! Ora si ritorna in campo ancora di sabato alle diciotto, faremo visita al Bologna del nostro caro amico Sinisa, che gioca molto bene. Noi gli auguriamo il meglio con tantissime vittorie ma solo da domenica in là, credendo che la vittoria più bella sarà quella di sconfiggere la malattia che lo sta affliggendo, questo è il nostro augurio per un guerriero come lui. Dovremo ancora pazientare sperando che qualcuno degli infortunati ritorni a essere titolare, anche perché giocando in questo modo d’insidie, ce ne sono tantissime, si palesano sempre più dietro l’angolo a iniziare dal mercoledì di Champions contro i tedeschi del Borussia, gara da non sbagliare nel modo più assoluto, se non si vuole rimanere tagliati fuori dalla competizione europea più ambita. Noi siamo con voi ora più che mai! ….Amala!!!!