





Ci vuole più raziocinio!
Purtroppo anche la gara con il Torino c’ha consegnato una squadra che non riesce più ad avere quella concentrazione, quella scorza dura, quella coesione che è stata la prerogativa dello scorso anno. Ovviamente ogni anno è diverso dall’altro, ma paragonare questa squadra alla rocciosa Inter che ha incassato in tutto il girone di andata meno delle reti incassate quest’anno, fa davvero specie, siamo una squadra davvero instabile, per lo meno a livello difensivo, dell’attacco non si può dire la stessa cosa, con un Thuram così le previsioni sono davvero rosee, che il Signore ce lo preservi sempre! Che sarebbe stato impensabile riaffermarci anche quest’anno, è alquanto palese, sinora per quello che si è visto appare inverosimile, ma con una rosa come la nostra tutto può ancora ritornare a nostro favore. Sicuramente la lepre di quest’anno, il Napoli, secondo me ha i favori del pronostico, in considerazione di due aspetti fondamentali, cioè: dovendo preparare una sola gara a settimana in primis, la squadra può allenarsi a dovere e capire bene gli schemi di gioco imposti e poi con quel condottiero, tignoso e pragmatico di Conte, tutto è possibile. L’unica alternativa che ha l’Inter è ritornare a giocare da Inter, e non come la falsa copia di quella che stiamo vedendo in campionato, per lo meno in difesa. Purtroppo i numeri parlano chiaro, in queste prime sette giornate abbiamo portato a casa solamente 2 clean sheet, subendo la bellezza di ben 9 reti, per fortuna abbiamo realizzato 16 reti con un fantastico Thuram capocannonieri con 7 reti. Numeri questi che se da una parte fanno rabbrividire, in contrapposizione ci fanno gioire, in considerazione che non abbiamo ancora visto il Lautaro che conosciamo molto bene, c’è tempo per ritornare a essere “el Toro”. Salta agli occhi la mancanza di concentrazione che traspira, in alcune fasi di gioco, non si possono commettere leggerezze simili, specie in occasione della rete granata. Ve ne sono ben due nella stessa azione, analizzandole bene, la prima di un Acerbi che non chiude a dovere di testa ciccando la palla, volendo anticipare un avversario, che arriva a un confusionario Bisseck che a sua volta, facendo per altro fallo sul giocatore del Torino che nonostante tutto la tocca e la fa arrivare a un Zapata bravissimo a catapultarla nella rete dell’incolpevole Sommer. Dico ma sto ragazzo possibile che non è mai concentrato abbastanza, commette falli tal volta inutili, ricevendo poi l’ammonizione, senza bloccare l’azione che poi si evolve su di una rete avversaria. Purtroppo non è la prima volta e credo non sarà l’ultima, Inzaghi deve catechizzare questo ragazzo, che appare davvero estraneo al compito di marcatura, lui nasce come quinto e non sa che andare a testa bassa sulla fascia, al momento però ci vuole ben altro. Per carità non voglio gettare la croce su questo ragazzo, ma gli errori oramai non si contano più, ci vuole una sostanziale inversione di tendenza. Diciamo che tutto sommato la gara di sabato sera ci ha dato barlumi di speranza nel rivedere la nostra vecchia e cara Inter, il gioco è stato talvolta bello, anche se non velocissimo e a tratti prevedibile, purtroppo con taluni calciatori in rosa, che non voglio neanche citare, non si può fare altrimenti. Altra nota dolente, e già la seconda volta di seguito che ci capita, non si può soffrire in questo medo, specie nei minuti finali, con la squadra avversaria ridotta in 10 dalla metà del primo tempo, senza aver posto una sostanziale distanza numerica, eppure le opportunità ci sono state e come al solito le abbiamo gettate alle ortiche. Poi un appunto su Inzaghi, possibile che non ha notato che Calhanoglu non ne aveva più, ha fatto una sontuosa partita, giocando bene in tutte le zone del campo senza risparmiarsi minimamente, ma il suo errore, causando un rigore che ci sta per carità, alquanto veniale dovuto sicuramente per mancanza di lucidità, poteva costarci caro, non era opportuno avvicendarlo? Domanda questa che rimarrà nel limbo, non ci sarà mai una risposta adeguata. Mai come quest’anno abbiamo bisogno di ringiovanire la squadra, con opportuni ricambi che al momento non sono stati sfruttati al meglio, non possiamo affidare a giocatori che hanno un’età che non gli permettono di disputare due partite di seguito, specie in zone nevralgiche del campo, bisogna adattarsi certo è vero, ma ora necessita correre ai ripari e considerare al meglio le opportune alternative: una su tutte il ragazzo argentino è stato acquistato per tenerlo in panchina? Riusciremo a vederlo in campo, oppure non è ancora ritenuto idoneo per la nostra squadra? Queste sono altre domande che non avranno risposta, ahimè nessuno le pone al mister in conferenza stampa, quindi non sapremo mai cosa pensa lui realmente. Ora arriva la pausa per le nazionali, altro scoglio importante perché queste sono pause che ci lasciano con il patema d’animo, altre gare nei muscoli dei giocatori che rischiano di far danni, per cosa poi per una Nation League che non interessa a nessuno. Sperando che alla ripresa tutti tornino alla Pinetina integri e con voglia di farci divertire ancora, noi vi aspettiamo con ansia, sostenendovi come sappiamo! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Leggi TuttoAlla ricerca dell’Inter… smarrita!!!
La svolta era vincere e lo s’è fatto, specie dopo il bruttissimo derby perso, che ha modificato molte certezze in seno alla squadra, però soffrire sino alla fine per colpa nostra, per una squadra che mostra lacune evidenti, che non ha più quella fame mostrata lo scorso anno, non è affatto una nota positiva, anzi. Le nostre coronarica sono messe a dura prova, specie quando si prende una rete in contropiede, in trasferta, e per giunta quando il risultato ci vede in vantaggio per 3 a 2, è proprio da polli! Non si capisce questa inversione di tendenza negativa, sembra che la squadra abbia in seno dei corpi estranei che non girano in un meccanismo, che lo scorso anno, era quasi perfetto. Bisogna avere il coraggio di valutare al meglio chi mettere in campo, chi al momento non rende come dovrebbe, è necessario dargli un po’ di tempo per recuperare energie, chi è preposto a questo compito è il tecnico. Mi chiedo ma in allenamento segue con occhi clinico i ragazzi quando si allenano? In formazione non vanno messi giocatori solo per il semplice motivo che negli anni trascorsi hanno fatto realmente l’ago della bilancia con prestazioni maiuscole, la riconoscenza nei loro confronti è massima, ma se ora sono in difetto di condizione è giusto non metterli alla gogna mediatica, in partite dove risultano davvero corpi estranei, dove arrancano palesemente, ne va della loro autostima, cambiare non vuol dire necessariamente bocciare. È sotto gli occhi di tutti che la nostra manovra è lenta e macchinosa, non c’è più quella velocità nel gioco, cosa che è sempre stata una nostra peculiarità, per inciso quest’anno s’è vista pochissime volte, oramai tutte le squadre che c’incontrano l’hanno capito, quindi il nostro gioco diventa più che mai prevedibile. Si sapeva che riconfermarsi l’anno successivo è davvero difficile e quanto mai complicato, ma ritengo che sia giusto dare il legittimo valore a quello che si è conquistato lo scorso anno, allo stato attuale non c’è da essere contenti dell’approccio che abbiamo avuto in campionato, non siamo l’Inter che abbiamo imparato ad amare, commettiamo errori grossolani dovuti a scarsa concentrazione che vanno a sfociare in occasioni da rete, per fortuna molto poche, che si trasformano in reti che vanno a premiare più la nostra incapacità di organizzazione, che i meriti altrui. Per carità quando scioriniamo del bel gioco, visto a sprazzi, creiamo tantissimo, nella fattispecie a Udine, nel primo tempo, abbiamo creato ben cinque nitide palle da goal, realizzando solo due reti. Appare davvero un’inezia rispetto a quello che ha prodotto un gioco, tal volta fatto con criterio, azionando i quinti di centrocampo senza che vi sia il costante, nell’ultimo periodo, imbottigliamento a centrocampo. Tutto ciò denota la nostra continua incapacità di chiudere anzitempo le gare, con risultati che ci stanno davvero stretti, certo anche lo scorso anno avevamo questa condizione, questo è vero, ma lo scorso anno aveva quella fame di risultati che hanno caratterizzato il nostro cammino che poi è divenuto, alla fine, trionfale. Il ritardo in classifica, rispetto allo scorso anno, è abissale, ribadisco non bisogna fare i confronti tra le due annate, ne va della nostra autostima, però un po’ di esami di coscienza bisogna avere il coraggio di farseli, e approntare un impegno serio e opportuno, per fare un’inversione di tendenza che ci dia sicurezza innanzitutto, e poi il tutto verrà da sé. Per carità siamo solo alla sesta di campionato e abbiamo imparato a conoscere che siamo sempre sulla graticola mediatica dei giornalai che non vedono l’ora di darci il “de profundis”, è più che mai logico per lo smisurato “amore” che nutrono nei nostri confronti, però se ci mettiamo anche del nostro, dando gli assist a questi farlocchi giocolieri della carta stampata, allora è davvero la fine. Ci vuole la giusta coerenza, perché dopo tutto i campioni d’Italia siamo noi e tutto è sancito dallo scudetto che abbiamo sul petto, che deve rimane trionfo d’orgoglio, abbiamo l’obbligo di lottare, come sappiamo, sino alla fine per negare l’opportunità a coloro che tentano di strapparcelo. Una nota positiva va sottolineata: Lautaro s’è sbloccato è questo non può essere che un nostro vantaggio, ma tutta la squadra devo tornare a lottare e giocare coesi e uniti verso l’unico traguardo possibile: la vittoria! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Leggi TuttoFlop Inzaghi!
Chi è causa del suo mal pianga sé stesso, quest’affermazione deriva dall’ammissione in conferenza stampa del nostro mister: già caro Simone Inzaghi la gara è stata figlia di una situazione davvero cervellotica in cui non hai compreso realmente la possibilità di far male ai cuginastri. Fanno ancora più male le dichiarazioni di un Fonseca, che hai fatto divenire come il più scaltro conoscitore di calcio e grande condottiero, affermando che la sua squadra ha sempre giocato con quel modulo speculare di un quattro – due – quattro, allora sorge il dubbio, Inzaghi non ha realmente capito come avrebbe potuto far del male ai rivali? Secondo me no. Io non mi voglio ergere a sapientone e gran conoscitore del gioco del calcio, ma bastava spingere sui quinti e mettere in difficoltà gli avversari, invece lui vedendo l’inferiorità a centrocampo degli avversari, ha preferito spingere per vie centrali. Condizione questa del tutto errata, perché il Milan si copriva facendo scalare le pseudo punte a turno, con Morata che s’era incollato a Calhanoglu e Ambraham che spesso ripiegava, lasciando così scoperte le fasce dopo si poteva e si doveva spingere di più. Tant’è che le poche volte che s’è provveduto con questo modulo, sono arrivati i pericoli per la difesa avversaria da cui è nata anche la rete. Il calcio non è una scienza esatta, questo è vero, ma talvolta bisogna avere gli occhi e la giusta lucidità per leggere, tra le righe, le difficoltà avversarie. Si sono palesate delle difficoltà enormi in questo derby che poteva essere il consolidamento di una stagione che poteva ripartire alla grande, invece abbiamo dato convinzione a una squadra in difficoltà, sarebbe bastato giocare con raziocinio dando loro quel colpo di grazia che sarebbe stato nelle nostre corde. Vedendo la gara di ieri sera, mi è tornato in mento il derby di due anni fa, dove dei nostri marchiani errori hanno rinvigorito i rossoneri sino alla conquista dello scudetto. Purtroppo come ci capita spesso, subentra quella mancanza di lucidità in seno alla nostra squadra, per errori di gioco e a volte d’impostazioni dalla panchina, che ci rendono davvero vulnerabili, senza una spiegazione logica, perché forse la motivazione sta nella errata lettura della gara? Certo in campo vanno i giocatori, ma il diktat che proviene da chi guida la squadra, deve avere la possibilità di cambiare l’esito di una gara, con un comportamento e un orientamento camaleontico, consono a cambiare in un breve lasso di tempo modulo e corrispondenti azioni, quello che purtroppo non s’è visto ieri sera. La rovinosa caduta nel derby, spero non porti contraccolpi, non solo per il risultato negativo, ma in un gioco dove s’è reso palese l’imborghesimento di una soluzione calcistica fin troppo osannata dai media, da tutti coloro che hanno definito, sin dall’inizio di stagione che la squadra da battere era l’Inter, vuoi per una super rosa, vuoi dalla capacità di un tecnico capace di far giocare bene la squadra. Per carità queste condizioni si sono verificate lo scorso anno, abbiamo goduto di un gioco spumeggiante con innumerevoli azioni da rete, ma non ieri sera. Siamo stati annichiliti dagli avversari, specie nel secondo tempo la squadra è apparsa svogliata con un gioco lento e macchinoso, spesso alla mercé avversaria, tant’è che per fortuna Sommer non è capitolato nelle quattro nitide occasioni create dagli avversari, e noi? Poca roba solo da rimarcare una girata di Lautaro e il resto un elettrocardiogramma piatto. Abbiamo messo in campo tutto ciò che si doveva evitare, giocando per soli quarantacinque minuti, nel primo tempo, dove oltre alla rete di Dimarco, ci sono state altre occasioni, su tutte la spettacolare parata di Maignan su tiro di Thuram. Poca roba se si vuole vincere una gara, può andare bene se giochi contro il Monza, ma non contro chi ha fame di rinascere e farti male, specie dopo ben sei derby persi malamente, in considerazione che ne hai vinto uno in casa loro che ha sancito la vittoria dello scudetto e la seconda stella. Il Milan ha meritato alla grande questo derby, hanno avuto più fame e voglia di sovvertire il loro nefasto status quo, noi invece parafrasando una frase di Rocky III, non abbiamo avuto “gli occhi della tigre”, molto molli senza nerbo con una superiorità a centrocampo che non s’è proprio vista. Tutti erano pronti a decretare il “de profundis” a un Milan che stava arrancando sin qui, ci potevamo e ci dovevamo provare perché comunque abbiamo una rosa e un gioco consolidato, che s’è sciolto come neve al sole in una serata di fine settembre. Complice anche una situazione che già aveva compromesso la gara contro il Monza, con sostituzioni fuori da ogni opportuna logica, questa squadra non può prescindere da Bastoni (tant’è che la rete della vittoria milanista è avvenuta, da un cross in cui s’è gettato a capo fitto il difensore rossonero marcato da un Frattesi più basso di svariati centimetri), nè tanto meno di Calhanoglu e Barella, non si può cambiare tutto il centrocampo come un colpo di spugna, ci vuole ben altro: secondo me. Le statistiche ci dicono che siamo con sette punti in meno rispetto allo scorso anno, certo queste considerazioni lasciano il tempo che trovano, però questo campionato ci sta dando il leitmotiv che sarà realmente dura riconfermarsi, se poi in cinque gare porti a casa solo due vittorie e giocando non al meglio delle tue possibilità, allora sì che è impossibile. Ultima annotazione, ma non è che tutti gli elogi che sono spiovuti dal cielo, specie nella gara di Manchester, ci hanno fatto credere che siamo diventati dei super campioni? Ecco che la dura realtà invece ci ha fatto capire che non tutto piove dal cielo per grazia ricevuta, dobbiamo lavorare ancora maggiormente su quelle basi che ieri sono parse di sabbia, disintegrate alla prima difficoltà. E’ vero che s’è persa una battaglia, fondamentale per la propria autostima, ma la guerra è ancora aperta e tutta da definire. Crediamoci invertendo questo trend negativo in campionato, specie nelle ultime due gare. …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Leggi TuttoRiacquistare velocità e… voglia!!!
Al Brianteo, in una serata di metà settembre, s’è consumato un mezzo passo falso dell’Inter, forse oserei dire intero, se il signor Pairetto non avesse fischiato un fallo, netto per carità, a favore dei brianzoli che avevano, sui piedi di Pessina la possibilità di vincere la gara, tutto solo dinanzi a Sommer, non concedendo un vantaggio che avrebbe potuto porre la fine su un match giocato davvero male dai ragazzi. Tal volta bisogna fare buon viso a cattiva sorte e guardare il bicchiere assolutamente mezzo pieno, per come s’è sviluppata la gara, certo il punticino non cambia la nostra sorte, per carità ma il morale ne risente, in vista del gravoso impegno all’orizzonte in quel di Manchester, nella nuova formula di Champions. L’impegno di campionato sulla carta non sembrava di quelli proibitivi, però sono gare da prendere con il giusto piglio, non si può lasciare campo a chi si difende e poi riparte, dovevamo essere molto più veloci e sfruttare al meglio quelle occasioni che abbiamo creato: è nelle nostre corde lo sappiamo tutti, purtroppo ciò non s’è verificato. Il motivo di questa gara al di sotto delle nostre possibilità e delle aspettative riposte dai noi tifosi? Nei commenti Inzaghi non traspare alcun mea culpa, per la formazione messa in campo, ovviamente si tiene stretta la reazione dei ragazzi, senza fare alcun accenno a un turnover che probabilmente non ha avuto senso, anzi con il senno di poi, abbiamo capito che questa squadra non ha due giocatori in ogni ruolo, come si vuol far credere, per il semplice motivo che non si può prescindere ai vari Bastoni, Acerbi, Barella e Calhanoglu, sperando che il Signore ci preservi sempre e comunque Lautaro e Thuram, altrimenti con gli altri due di scorta, non si cava il cosiddetto ragno dal buco. Ritengo comunque che Inzaghi si sia fatto condizionare da più parti nei commenti dei vari giornalai, che avendo una rosa così ampia, abbia dovuto fare necessariamente un rimpasto che alla luce del risultato finale non ha portato i frutti sperati. Non possiamo attaccarci alla considerazione che in altre circostanze le due conclusioni di Lautaro, nel primo tempo avrebbero meritato più fortuna, forse lo scorso anno sarebbero finite in rete, ma quest’anno non è così. Per questo motivo bisogna lavorare molto di più, cercando di tirare fuori il meglio da ognuno, ma per carità caro Inzaghi la prossima volta questi turnover dovrebbero essere fatti con più raziocinio, senza presupporre la propria onnipotenza, ma cercando di fare entrare, con la dovuta pazienza e minutaggio, tutti i ragazzi a disposizione in maniera graduata, senza schernirli e fargli prestare il fianco, con prestazioni al di sotto delle loro possibilità, a giudizi lesivi dei vari giornalai, che non attendono altro. Noi vorrei, ultima analisi, che Inzaghi si sia fatto prendere dalla smania di dimostrare che possiede un parco giocatori intercambiabili tra loro, ciò che non è affatto vero, alla luce di quanto dimostrato, abbiamo degli ottimi rincalzi in una formazione titolare di primissimo piano. È nel suo dna talvolta voler dimostrare tutto a ogni costo, lui sta consolidando sempre più di possedere un ottimo pedigree, è un allenatore quotato, ma deve essere realista che tali esperimenti non vanno fatti quando ci sono dei punti in palio, importanti, anche se siamo solo alla quarta di campionato, ma che danno tantissima autostima in quell’unica considerazione che vincere aiuta a vincere! Ora ci troviamo difronte a una settima alquanto tosta e decisiva: mercoledì ci toccherà andare in Inghilterra e incontrare il Manchester City e poi il derby, la madre di tutte le gare, con i cuginastri che vorrebbero sovvertire l’esito delle malcapitate stracittadine passate, in cui negli ultimi sette incontri hanno preso schiaffi a destra e a manca. Dipende tutto da noi, se giochiamo da Inter possiamo superare gli ostacoli che si prospettano in questa settimana, ma in caso contrario, e questo davvero non me lo auguro, dovremo fare un grandissimo mea culpa. Comunque credo in uno smisurato amor proprio dei ragazzi, che ci metteranno tutto quello che hanno in queste gare, perché bisogna ripartire e gare come queste ti danno lo stimolo giusto, per continuare a credere in quel lavoro che puntualmente si fa alla Pinetina: forza ragazzi siamo sempre con voi, dateci una piccola prova che sarà la stessa cosa per voi, perché l’Inter viene prima di ogni cosa!!! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Leggi TuttoStraripanti!
Ieri sera avevo gli occhi che mi luccicavano dalla bellezza di alcune giocate: davvero fantastiche. Oltre all’essere tal volta leziosi fino all’inverosimile, appare oramai evidente che tutto ciò è insito in questi ragazzi, ho notato la voglia di divertirsi e divertire il pubblico presente sugli spalti. Con questa sono ben sei le lezioni di calcio date al forlocco presuntuoso di “Gasperino” che proprio non riesce a essere simpatico con le sue estemporanee uscite fuori luogo, mai un complimento agli avversari, non è che poi noi ci tenessimo per carità, ma riconoscere il merito e la superiorità per una vittoria più che mai lecita e lampante, tal volta si può anche esternare. Secondo me è un modo come un altro per farsi un bagno d’umiltà, smettere di sputare nel piatto dove si è mangiato lautamente, finirla di rosicare e levarsi di dosso i panni cosiddetti “radical chic” spocchiosi, di chi vorrebbe ma non può perché è un misero “omuncolo” di provincia. Dovrebbe fare un corso mirato di come s’agisce nelle grandi squadre, ma non credo lo possa accettare poiché la sua presunzione ed egocentrismo smisurato ha costruito il personaggio che è: insignificante. Sicuramente tirerà fuori la situazione economica dell’Inter, da provetto economista, ma non considera che la “sua” società, e non mi riferisco a quella bergamasca, ho fatto una campagna acquisti faraonica spendendo il lungo e largo, facendo incetta di contratti milionari e di plusvalenza fittizie, a proposito ci sono ricascati, tutto è rimasto vano com’era nel loro dna, su questo argomento non una parola, caro “Gasperino”? Sei proprio minuscolo, coltiva il tuo orticello e non disquisire su ciò che fanno gli altri, in special modo in Milano, parte nerazzurra, considera solo il tempo che fai perdere alle persone del tuo entourage che sono costretti ad aspettarti per tanto tempo per darti modo di raccattare tutti i palloni finiti nella tua rete: dovrebbe farti pensare! Capitolo chiuso con questo personaggio davvero insulso, era una spina che dovevo togliermi, mi sarebbe però piaciuto che qualcuno in conferenza stampa, ma conoscendo i giornalai accorsi nessuno lo avrebbe messo difronte al fatto compiuto, per l’unica considerazione è che a Milano, come dicono a Roma: nun ce trippa pe gatti!!! Della gara c’è poco da dire, superiorità imbarazzante dei ragazzi, con i primi quindici minuti dove gli orobici non c’hanno capito granché, giocate spettacolari e azioni tambureggianti hanno portato a un doppio vantaggio quando non si era neanche al dodicesimo. Il resto direbbe in questi casi Califano è noia, macché è calcio spettacolo, per una mezz’ora abbondante i ragazzi hanno annichilito gli avversari con giocate fantastiche, certo l’ultimo quarto d’ora hanno un po’ rallentato, ma è stato giusto così. Però la condizione iniziale s’è rivista anche nella ripresa. Pronti via ecco che i ragazzi nel giro di una decina di minuti o poco più, hanno messo in chiaro le cose con altre due reti, figlie della voglia di asfaltare i bergamaschi e di fatti s’è rivista la superiorità iniziale che oramai è palese in ogni dove, al momento. Certo il mezzo passo falso di Genova al momento ci fa rincorrere, ma ritengo che ha indotto nei ragazzi la facoltà di capire che l’unico spauracchio per loro è rappresentato da loro stessi, giocando così non ce n’è per nessuno. Ieri sera tutti i ragazzi hanno giocato al meglio delle loro possibilità, dimostrando, se ancora ce ne fosse bisogno, che quando stanno bene, sono un rullo compressore, pronti a schiacciare l’avversario di turno e di questo dobbiamo farne tesoro per le potenzialità che ha questa squadra. Purtroppo ora dobbiamo fermarsi, c’è la pausa per le nazionali, non ci voleva perché si ritornerà alla Pinetina a ridosso della gara contro il Monza, speriamo che non accada nulla ai ragazzi impegnati nello loro nazionali e che i vari CT tengano conto che non si possono far giocare sempre chi deve fare delle trasvolate oceaniche, il caso di Lautaro che sta acquistando la forma, dopo lo stop precauzionale. A proposito del “puntero” argentino ieri non mi è affatto dispiaciuto, s’è mosso bene al servizio della squadra e se poi con un po’ di fortuna realizzava quella rete al volo su passaggio calibrato di Dimarco, credo che lo stadio sarebbe venuto giù, come si dice in gergo, ma oramai sappiamo che su Lautaro possiamo contare. Ora lasciatemi porre l’accento su due giocatori che anche ieri hanno fatto la differenza: Barella, spettacolare la sua rete del raddoppio, pistone di centrocampo instancabile e poi cosa dire di Marcus Thuram? Non ci sono aggettivi, si vede che gioca con gioia è amato dai compagni e li ripaga con la stessa moneta, anche ieri sera in un certo senso ha fatto tutto lui, ha propiziato l’autorete del vantaggio e poi? Ha sancito la sua fantastica prestazione con due reti da puro opportunista, da centravanti di razza, con un Thuram in queste condizioni possiamo affrontare qualunque avversario. Ora pausa e ricarichiamo le pile noi tifosi, per essere pronti tra quindici giorni con la speranza di poterci divertire ancora con questi ragazzi, che hanno di tutto per poterlo fare. Noi siamo l’Inter, il resto non conta! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
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Leggi TuttoUna vittoria di … rigore!
Ecco si ritorna a casa, il benvenuto ai ragazzi è stato siglato da oltre settantamila tifosi, assiepati sugli spalti, che avevano tanta voglia di nerazzurro. La squadra complice ancora un gran caldo, ha cercato di sciorinare un bel gioco, e devo dire in tutta sincerità a lunghi tratti ci è riuscita, al cospetto di un bel Lecce che ha fatto la sua onesta partita, ma credo di più non potesse fare con poche iniziative e tanto contenimento. Inzaghi ha preparato diciamo bene la squadra con una formazione titolare che ha rasentato quella ufficiale, l’unica defezione importante è stata quella del capitano: il bomber Lautaro Martinez, fermo ai box per un risentimento muscolare che non pregiudica il prossimo impegno contro gli orobici venerdì sera. La gara ha avuto il solito refrain creiamo tanto ma concretizziamo molto meno, credo sia ancora un po’ di pesantezza dovuta ai carichi di lavoro, ritengo però che quando sarà smaltita con assieme quella mancanza di velocità e lucidità, ne vedremo delle belle anche perché ritengo, senza l’ombra di essere smentito, che la nostra squadra è molto più forte dello scorso anno. Tutto è stato inanellato perfettamente secondo quanto prestabilito, abbiamo due giocatori per ruolo che potrei definire titolari entrambi a prescindere. A centrocampo tanti ruoli sono ben coperti e non abbiamo paura di eventuali infortuni o squalifiche, ovviamente facendo tutti i debiti scongiuri, ci sono giocatori validissimi come d’altronde sia in difesa con il nuovo acquisto il gigante Palacios, un ragazzo poco più che ventenne di grandissime prospettive future. L’unico ruolo scoperto potrebbe sembrare l’attacco, ma è solo un’ipotesi perché la voglia di Arnautovic s’è vista come quarta punta, e poi con un Thuram così è tutto dire. Sono certo che con il ritorno di Lautaro e con Taremi che riuscirà a ritagliarsi il giusto spazio, problemi in fasi realizzativa non dovremmo avercene. Veniamo alla gara, non c’è molto da dire. La voglia dei ragazzi di aggredire la partita s’è vista sin dagli albori, di giocate spettacolari ce ne sono state tante, l’unico appunto che gli muoverei sono i troppo svolazzi e tocchetti al limite, cosa che anche lo scorso anno ci sono stati, per carità, ma secondo me è tempo di essere più concreti, lasciamo ad altri l’eccentricismo, meglio andare sul sodo, non fa certo male l’essere sempre sul pezzo, come si suol dire. Poi dallo scorso anno c’è la situazione relativa alle cinque sostituzioni che sono una manna per livellare i presunti mugugni in panca, con questa nuova caratteristica ci sarà spezio per tutti, per lo meno per uno spezzone che male non fa! La gara ci ha altresì detto che possiamo contare su giocatori che stanno diventando, sempre più con il passare del tempo, ancora più determinanti: il mio pensiero è rivolto a Matteo Darmian, che si fa trovare sempre pronto quando è chiamato in causa: è come il vino più invecchia e più è corposo, da clonare. Detto di uno straordinario Thuram che anche se non ha inciso direttamente il suo l’ha fatto eccome. Altra nota positiva è la “sentenza Calhanoglu” che non sbaglia un rigore da oltre quattro anni, con lui sul dischetto tutto viene normalizzato e lo score cambia immediatamente. Mi viene da sorridere leggendo i titoloni del giornale più sconcio del panorama giornalistico, quel giornale che non comprerei mai, che a mio modesto parere non è buono manco ad avvolgere il pesce, mi riferisco al giornale torinese Tuttosport, che di sportivo non ha nulla è solo odiosamente fazioso, che ha definito generoso il rigore concesso a nostro favore. Dico a queste persone che anche a Rugby il placcaggio viene considerato fallo, quindi fatevene una ragione, la squadra da battere siamo sempre noi. Ultima considerazione il banco di prova prima della sosta è l’incontro contro gli orobici del nostro “amico Gasperino”, che non lesina mai attacchi nei nostri confronti, ma deve sapere lui come tanti altri, che lo status quo del momento è questo, noi godiamo e gli altri… soffrono! Alla ripresa dovremo essere quanto mai concentrati e determinati, affronteremo due squadre del feudo berlusconiano, ritengo che non possiamo avere timore di due squadre che stanno stentando e che hanno un gioco prevedibile e quanto mai farlocco, ne vedremo delle belle, intanto concentrazione sulla gara di venerdì, ci sarà poi tempo per pensare a loro. Mi dispiace solo delle altre trasvolate oceaniche a cui sarà sottoposto lo stuolo di giocatori nerazzurri, tra tutti il capitano che dovrà sottoporsi a impegni gravosi e ritornare a Milano a ridosso della gara contro il Monza. Importante è il recupero di energie e forze, per dare tutto con la fascia al braccio. Forza ragazzi siamo sempre al vostro fianco! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Leggi TuttoSi poteva fare … di più!
Pronti: via. Dopo un’incetta di calcio d’estate, con amichevoli costellate da tanti e determinanti alti e bassi, ecco che sono giunte le relative testimonianze pro e contro dei tantissimi giornalai che hanno fatto solo chiacchiere, direi inutili, ma la realtà è lo status quo del momento, eccoci quindi catapultati nel nuovo ed entusiasmante campionato di massima serie! Credo che quest’anno dovrebbe essere più livellato, anche se con tanti cambiamenti in panca e diversi giocatori nuovi, non credo che le pretendenti avranno vita facile nel trovare la giusta amalgama, mentre la nostra è già più che mai collaudata, anche se ieri pomeriggio s’è vista un po’ di mancanza di quella cosiddetta “oliatura” idonea alla facilità di giocata. Certo gli errori e un po’ d’angoli ciechi vanno smussati, ne guadagnerà la manovra anche se a tratti, ieri comunque s’è rivista quella voglia di far gioco che è stata la prerogativa dello scorso anno, di azzannare l’avversario, senza fare prigionieri, salvaguardando la vittoria innanzitutto. Un pareggio che ci sta davvero stretto, se ci si sofferma nella valutazione dell’andamento della gara. Purtroppo ci sono state delle contrapposizioni determinanti, da un lato uno stratosferico Thuram e diversi altri che, seppur faticando, hanno contribuito a proporre un buon gioco d’insieme con giocate davvero entusiasmanti che hanno esaltato le doti tecniche di un Gollini impegnato oltre misura. Però come stavo esponendo, ci sono stati diversi giocatori al di sotto del loro standard abituale. Mi riferisco su tutti, tra i quali non ha raggiunto la sufficienza, anzi vi è stato al di sotto, in primis a Sommer che con sufficienza s’è fatto sorprendere da quel colpo di testa senza pretese di un genoano, bastava anticipare l’uscita senza far rimbalzare il pallone sulla traversa. Un portiere del suo lignaggio non compie simili errori, anche perché se commessi dal portiere al novanta per cento sono reti, anche se quel suo errore va condiviso in una piccola percentuale con il reparto arretrato che non è stato reattivo nel respingere quel pallone, anzi l’hanno lasciato in un tap-in facile, facile, dal difendente ligure. Altro giocatore che secondo il mio parere è apparso fuori dallo schema di gioco e molto arruffone è stato il tedescone di ebano Bisseck. Non voglio dire che il pareggio è stato per colpa sua, ma poco ci manca per il semplice motivo che non si può cercare di colpire un pallone di testa con il braccio largo: tutta la vita è rigore! S’è vista la mancanza di concentrazione del ragazzo, quando oramai stavano scorrendo i titoli di coda su di una gara, che tutta la vita era alla nostra portata. Ieri pomeriggio tutto è girato nella maniera più difficile: abbiamo fatto tutto noi esaltando i liguri nel loro gioco impostato con il comandamento: primo non prenderle e poi si vedrà, certo con i regali che abbiamo confezionato noi, tutto era di facile previsione. Però come dicevo poc’anzi, non tutto è da gettare alle ortiche, ne tanto meno è da censurare il comportamento dei ragazzi, hanno cercato di ottenere la vittoria, ribadisco che sarebbe alla lunga meritata, ma non tutto è come sembra, tant’è che se eravamo un po’ più lucidi, dopo essere passati in vantaggio quando mancavano alla fine circa una decina di minuti, con raziocinio avremmo dovuto amministrare la gara in modo facile e senza pressione di un Genoa che, sino a quel momento, non aveva espresso un gioco che ci stava impensierendo. E’ proprio per quest’ultima considerazione che arriva un po’ di livore per i due punti gettati via, ma è giusto cercare di reagire, dopo tutto siamo solo alla prima di campionato è giusto non essere al massimo della condizione altrimenti saremmo degli automi, poi ci sono giocatori che hanno iniziato a lavorare insieme da solo otto giorni, il tempo è galantuomo e ci darà soddisfazione, dopotutto la rosa è quella dello scorso anno, anzi è migliorata con innesti confacenti alla storia e alla grandezza della nostra squadra e comunque siamo sempre noi il team migliore e da battere, al momento ci faremo trovare pronti. Ora lasciamo lavorare i nostri maestri di mercato, sicuramente troveranno i giocatori che ci servono per completare e migliorare ancor di più un organico davvero forte, facendo partire quelle zavorre che ancora sono a libro paga, del nostro team manager e presidente mi fido cecamente. Sicuramente anche i nostri tifosi avranno storto il muso per il pareggio, a tutti coloro voglio solo dire: abbiate fede, i ragazzi si faranno trovare pronti al momento opportuno, non bruceranno altri punti sull’Are dell’imprecisione e della mancanza di concentrazione e poi con un Tikus così c’è solo da essere fiduciosi! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Leggi TuttoE alla fine solo… felicità!
Con l’ultima gara in programma, in quel di Verona contro gli scaligeri, è calato il sipario su di una stagione davvero travolgente per i nostri colori. Alla nostra felicità della conquista di una seconda stella ampiamente meritata, s’è contrapposta quella degli orobici, vittoriosi per la prima volta nella loro storia, con la conquista di un trofeo internazionale: diciamo che il nerazzurro è di moda, sperando che nonostante il viola non sia benaugurante, questa volta riesca a disattendere il fato e premi i fiorentini con un qualcosa che lo scorso anno per un’inezia è sfuggito! Dopo questa premessa doverosa è tempo di fare i bilanci, i nostri sono più che mai positivi mentre le altre presunte big, stanno iniziando a razionalizzare del loro anno horribilis che ha portato in dote, che direbbe il mitico Mou: zero tituli! Certo è stata centrato il tanto prestigioso piazzamento Champions, ma quest’anno erano disponibili ben cinque piazze, tutto sommato alla loro portata, ma da quelle che erano state le premesse inziali, dove tutti partivano con il favore del pronostico ed erano i favoriti, tranne ovviamente l’Inter, ma alla fine dei conti, considerando i distacchi in classifica, la nostra cavalcata non ha avuti avversari degni di questo nome. In considerazione che di certo le società non erano soddisfatte dell’andamento delle loro squadre, si sono affrettate a escogitare un rivoluzionamento interno, a partire dai vari tecnici. Finita l’era del saccente Allegri a Torino, destinato a rinverdire i fasti bianconeri, toppando più che mai con un gioco mai decollato, anzi spesse volte alla mercé dell’avversario, il registro di volta porta alla panchina affidata a Thiago Motta che ben ha figurato a Bologna, bisogna però attendere per avere la conferma se riuscirà a portare ai non colorati l’entusiasmo sopito da tempo, di solito al primo anno è difficile confermarsi su altri lidi. Cosa analoga sta accadendo in casa dei cuginastri, anche loro hanno il problema del tecnico, questo francamente mi dispiace, anche perché Pioli, a suo dire, stava colmando il gap nei nostri confronti (davvero ridicolo) e poi spiace non poter più assistere alle sue perle di saggezza, su tutti allorquando fu evidente la sconfitta nel derby, l’ennesimo, esordì dicendo che nei primi 4 minuti l’Inter non era entrato nella loro area, davvero da tso. Anche i campioni d’Italia uscenti stanno cambiando padrone della panca, anche perché la loro posizione in classifica finale e la mancata qualificazione in nessuna competizione europea, con il rimpasto di giocatori, urge un cambio di rotta, affidando tutte le speranza a un condottiero navigato con il salentino Conte, chissà se riuscirà nell’intento di non far smantellare la squadra a ADL, e richiedere magari, qualche imponente impegno finanziario, magari facendogli acquistare il suo fido Lukaku. Nonostante il campionato sia finito da pochi giorni, ecco che tutto viene rimesso in discussione, tutti i consueti giornalai che si ergono a economisti, che discernono tesi a favore di questo e quell’altro tecnico supportando di presenti errori compiuti da altri nella gestione delle rose a disposizione, e in ultimo ci sono ancora coloro che gridano alla lesa maestà e di presunti torti arbitrali, che hanno premiato oltremodo i campioni d’Italia, come se l’Inter non avesse dimostrato, in più riprese, di essere la migliore in assoluto. Il cambiamento paventato s’è verificato anche in seno alla nostra società, finita l’era del Sol Levante, ecco che sul vessillo societario è iniziata a sventolare la gloriosa bandiera a stelle e strisce, con una proprietà che stante a dichiarazioni rilasciate poche ore fa, ha ribadito l’intenzione di continuare a vincere impegnando risorse utili per portare la nostra cara squadra in alto nei vertici europei più importanti. Naturalmente noi tifosi saremo più che mai contenti di queste dichiarazioni, continuando in vittorie che ci daranno sempre più che mai prestigio, ma abbiamo l’obbligo di non dimenticare che il “presidente ragazzo”, acerbo si ma si è rivelato un ottimo condottiero, è stato lo straniero più vincente, in assoluto, della storia nerazzurra e forse italiana, con il senno di poi poteva rimpinguare ancor di più il suo e il nostro palmares, ripensando alle due finali europee perse in finale. Dobbiamo davvero ingraziare Zang e tutta la famiglia Sunning per quell’entusiasmo che hanno trasmesso alla Milano che conta, quella nobile che non ha mai conosciuto l’onta di nessun scandalo o retrocessione che sia, il nerazzurro che predomina sempre più non solo su Milano, sull’Italia intera. Non ci resta che ricaricare le pile e affidarci sapientemente nelle mani di Marotta, Ausilio e Inzaghi, sapranno con cognizione di causa darci tante altre soddisfazioni, nel frattempo c’è un Italia da sostenere nei prossimi Campionati Europei in Germania, perché con la nazionale ci sono dei nostri paladini che non si risparmieranno sicuramente! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
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