L’ennesimo sabato di campionato, l’ultimo per quest’anno, ci ha dato la possibilità di acclarare la nostra posizione in classifica, centrando gli obiettivi prefissati ad inizio stagione, anche se… abbiamo lasciato per strada un discorso chiuso, troppo in fretta, per uno scudetto che poteva essere nelle nostre corde, ma che alla fine ci è sfuggito per incongruenze tecnico tattiche e di formazione, che non si sono verificate nell’ultima giornata contro gli orobici. Fortunatamente con tantissima coerenza e voglia, abbiamo comunque centrati due obiettivi importantissimi: un piazzamento Champions, e un double di coppe, che rimpinguano la nostra bacheca. Anche se è stata aperta una finestra malinconica, su di una stagione di alti e bassi (non si possono dimenticare ben 12 sconfitte), è altresì vero, però, che all’orizzonte, guardando dalla stessa finestra, c’è una finale della coppa più ambita, quella dalle grandi orecchie, che per i presunti dei pallonari rimane pur sempre una utopistica chimera (vero Zlatan?), mentre per noi, ritorna a farci vibrare l’animo a distanza di 13 anni. Certo ha detta dei saccenti esperti calcistici, noi non abbiamo scampo contro l’armata inglese, sarà forse vero, ma il fatto di doversi giocare una partita del genere, rende noi tifosi orgogliosi, per questo meraviglioso traguardo, tralasciando gli spettatori di altre squadre che sicuramente non tiferanno per noi, in quanto tutti esterofili, ma non c’importa perché noi siamo l’Inter e non abbiamo bisogno di supporti esterni, bastano i nostri tifosi. Tutti ci attendono al varco, tutti non vedono l’ora di sparare letame su di noi, tutti ci davano per bolliti e non in condizione di affrontare certi traguardi, a tutti questi detrattori vorrei rispondere con i fatti, e non andando tanto lontano. Partiamo dalla semifinale di Champions in un derby dove ci davano per sconfitti in partenza, bene nelle due gare, abbiamo annichilito e destabilizzato in tutto e per tutto i cuginastri, benché ci fosse stata, specie nella gara di ritorno, una vera e propria campagna mediatica a favore di una “remuntada” più che ipotetica che realistica, anzi alla rete di Lautaro, i rossoneri erano oramai alle pezze, come si suol dire. Quindi, altra nota di merito per la truppa di Inzaghi, è arrivata con la vittoria in coppa Italia, portata a casa, anche soffrendo, ma con un Lautaro stratosferico che ci ha condotto alla vittoria: e sono ben nove in bella mostra in bacheca! Altra mossa mediatica dei giornalai, assoldati dal potere di coloro che sfornano pezzi di carta, che manco son buoni per incartarci il pesce, ci davano per cotti anche contro l’Atalanta invece pronti via, nel giro di soli 3 minuti, hanno capito cosa vuol dire denigrare una squadra come l’Inter, perché come diceva il buon Trappattoni “non dire gatto se non l’hai nel sacco. Con due reti spettacolari firmate, abbiamo fatto capire che gara avevamo preparato, la prima da un big Rom fantastico, ritornato a essere quello schiacciasassi conosciuto nell’era contiana, quindi il Nicolino sardo che ha piazzato il graffio decisivo con una bellissima volée. Anche in questa gara c’è stato lo spirito di sacrificio dei ragazzi, che hanno sofferto quando c’era da stringere i denti, ma alla lunga hanno mostrato di che classe sono forgiati, esemplare la terza rete, costruita con un movimento straordinario di Lukaku che, coprendo benissimo il pallone, ha poi disegnato una traiettoria precisa per Brozovic, che è stato lesto ad appoggiare per l’accorrente Lautaro che senza alcun problema ha depositato in rete, il più facile dei goal. Azione questa, da far vedere e rivedere alle scuole calcio, prendendo spunto dal manuale del “Gioco del calcio”, alla pagina 123. Vi sono dei sottotitoli esplicativi per coloro che affermano che questa squadra non è capace di simili manovre: mi viene davvero da ridere!!! In conclusione, facendo due più due, mi vengono i brividi pensando che, tutte quelle volte che ci hanno dato per battuti, allo stremo delle forze, cotti e inconsistenti, tiriamo fuori un carattere tale, in cui viene il dubbio, ma nelle gare perse malamente, eravamo noi oppure una reale controfigura? Questo è il reale dilemma che ci attanaglia, che ci ha fatto prendere una reale presa di posizione e credere nella svolta che, poi di fatti, è avvenuta, quindi in considerazione di ciò a Istambul abbiamo l’obbligo di credere che non partiamo di certo battuti, dobbiamo giocarcela, al meglio delle nostre possibilità, se poi gli inglese saranno stati più bravi allora chapeau a loro, ma noi dovremo dare tutto in campo, per sovvertire uno statu quo, che al momento ci vede sfavoriti, ma sappiamo che l’Inter in queste gare secche, riesce a trovare una coesione e compattezza tale da sovvertire ogni sorta di pronostico già delineato, perché non succede, ma se succede… Amala!!!!
Alla fine la cosa più logica, quando adotti un’attività mentale cervellotica, è la sconfitta, in considerazione di molteplici fattori che non siamo stati capaci di intuirne come vero significato, ma tutto ciò non esula dal fatto che i partenopei hanno disputato una sontuosa gara, perché in tutti i novanta minuti, hanno tenuto sempre il pallino del gioco, sciorinando un bel calcio. Il significato di cui accennavo poc’anzi, è determinato da situazioni che dovevamo prevedere, cerco di spiegarle: 1) Spalletti esonerato, anche se ha trascorso alcuni anni di un ricco anonimato, ricevendo un lauto compenso, in un certo senso se l’era legata la dito e bramava una certa vendetta; 2) il Napoli sconfitto a Milano in maniera chiara e inappellabile, voleva i tre punti ad ogni costo, cosa che è avvenuta, difatti con la vittoria sull’Inter ha conseguito il “primato” di aver battuto, almeno una volta, tutte le squadre della massima serie, da qui l’emblematica migliore formazione messa in campo; 3) il consueto comportamento di Inzaghi, che non riesce a capire che per noi erano importantissimi i tre punti, oppure per lo meno non perdere, e lui genio incompreso cos’ha fatto? Il solito e corposo turn-over! Non è alquanto logico cambiare 8 undicesimi di una squadra che ha annichilito i cuginastri nel derby di ritorno, come quello dell’andata, considerando che alcuni di quei giocatori messi in campo non sono utili alla causa, anzi sono deleteri per il gioco d’insieme, in una sola parola, non servono a nulla. Purtroppo il nostro mister, non ha alcuna percezione di quello che ci stiamo giocando, perché se così fosse si sarebbe reso conto, che dopo aver raddrizzato la stagione, serviva d’impulso proseguire sulla stessa strada, valutando gara dopo gara la possibilità di prescindere da certi giocatori, beneficiando altri che hanno già sposato altre cause, non sempre tutti devono essere titolari inamovibili, ci sono anche quelli utili negli ultimi minuti giusto per far tirare il fiato. Se tante volte è andata bene, tutto ciò è esclusivamente per la sua buona stella, perché riusciva a capire che poteva raddrizzare ogni cosa, specie quando la squadra soffriva la veemenza avversaria, ecco che arrivava il momento in cui gettava in campo, di solito verso il sessantesimo, quei titolari che stavano scaldando la panchina, a beneficio di chi poi? Dei Correa, Gagliardini, D’Ambrosio e compagnia bella. Però bisogna anche credere, mio caro Inzaghi, che non è da prendere per oro colato, la tua considerazione principe: che se andata bene una volta, vale per tutte. Già si sono visto i segnali, che avresti dovuto valutare al meglio, contro il Sassuolo. Certo s’è vinto, è fuori di dubbio, ma come? Soffrendo e solo perché poi il tuo irreale, quanto irrazionale ego, ti ha fatto redimere e ricorrere ai cavalli di razza, relegati in stalla, ehm in panchina. E no il mio caro Inzaghi, eri sulla strada giusta, invece per una demenziale forma di protagonismo ai preferito porgere il fianco ad una squadra, il bel Napoli campione d’Italia, che non è affatto un dettaglio, che ci ha dato una lezione di calcio e di come si disputano certe gare. Spero solo che ti vada sempre bene, e che la congiunzione astrale del periodo, ci permetta di centrare gli obiettivi prossimi, altrimenti non oso immaginare come ci stritoleranno i giornalai, che non aspettano altro che pasteggiare sul cadavere di turno, e se poi il cadavere è l’Inter, il banchetto è luculliano. A bocce ferme, mio caro Inzaghi, tutti si stanno scagliando contro Gagliardini come capro espiatorio, io al di là degli strali che gli ho inviato nella giornata di ieri, ritengo che l’errore principale è stato il tuo, non c’era proprio la fattiva possibilità di renderlo titolare in una gara sentita come quella del Maradona. La cosa che mi fa più specie è che dovevi essere più scaltro, dopo ben 20 minuti questo giocatore, davvero scarso, ha fatto alcuni interventi da puro macellaio, e tu non l’hai sostituito, in considerazione e visto che anche le tue direttive sono state disattese, e lui ha continuato con quel suo gioco, brutto e ostruzionistico, tant’è che dopo 40 minuti ci ha lasciato in 10. Grazie per la tua inopinabile mancanza di tempestività, già eravamo in sofferenza in parità numerica in campo, con un uomo in meno siamo andati in barca, è solo per il gran sacrificio dei subentrati, abbiamo ottenuto un insperato pareggio, poi è andata com’è andata. Spero solo che tutti i giocatori da preservati, stiano bene e mercoledì avvalorino la tua tesi, altrimenti… meglio non pensarci. Ultima mio personale pensiero, spero che il giudice sportivo gli commini almeno due giornate di squalifica, così di danni in campionato ne può più fare. Già ma rimane la finale di coppa Italia e quella di Champions, mi raccomando non fare scherzi, non tirare dal cilindro l’ennesimo coniglio di nome Gagliardini, non possiamo permettercelo!!! …Amala!!!!!!
Il sabato che anticipa il ritorno della semi-finale di Champions, ci opponeva ad una squadra, quella emiliana, che negli ultimi anni ci ha sempre fatto soffrire, lo “Scansuolo” così denominato, per le opache prestazioni che sovente interpreta contro talune squadre, mentre contro di noi gioca sempre con tantissimo impegno. Va bene così, almeno ieri sera la costante è stata spezzata, vuoi per quella buona sorte che ci ha dato una mano, se non altro per le due autoreti, vuoi che con un Lukaku in questi termini, possiamo permetterci di credere e sperare che tutto è ancora d’addivenire. Talvolta bisogna essere realisti, la gara di ieri ha decretato un certo passo indietro rispetto alle ultime gare, se non altro per il corposo tur-over operato dal mister, che ha sancito però l’assoluta inutilità di Gagliardini, in un centrocampo che è stato sovente in difficoltà, mentre in attacco s’è constatato che non si può prescindere da Lautaro, partner di coppia sia con Dzeko che con Lukaku. Chiedo al mister, sarebbe il caso di far giocare Correa solo gli ultimi dieci minuti di un’ipotetica prossima gara, con il risultato già acquisito? Speriamo. Altra considerazione che viene subito in mente, riferita sempre alla gara di ieri sera, il Sassuolo ha giocato molto bene e a tratti molto meglio dell’Inter, ecco da qui nasce l’affermazione: all’Inter riesce una cosa che non accadeva da tantissimo tempo, vincere una gara pur non essendo la squadra migliore in campo, aggiungo forse per la ricerca sistematica di una vittoria ottenuta con forza e con quella fortuna che tal volta aiuta gli audaci. Con questa vittoria abbiamo fatto un notevole passo avanti in classifica, distanziando i cuginastri di ben cinque punti e agganciando al secondo posto i non colorati torinesi. Non vorrei sbilanciarmi ma a tre giornate dal termine, in un certo senso la posizione Champions è pressoché raggiunta, tutto ciò ovviamente facendo i debiti scongiuri possibili ed immaginabili. Archiviata questa giornata di campionato, torniamo un passo indietro, tocca dire qualcosa sulla gara di Champions di mercoledì scorso, in quel derby in cui abbiamo, come spesso ci sta accadendo ultimamente, annichilito i cuginastri. Un sontuoso 2 a 0 che grida ancora vendetta per le innumerevole occasioni avute, e sciupate malamente, per arrotondare ancor maggiormente il risultato, in campo c’è stata una sola squadra, con un gioco a tratti spettacolare dove il buon padre Pioli, in conferenza stampa, interpretando al meglio la pantomima cara ad un certo Mazzarri, poteva pur risparmiarsi battute degne di un comico affermato, credo che il livore, per quello accaduto in campo, gli stia annebbiando ogni forma di raziocinio, anche la più elementare. Cosa accade poi? In suo aiuto, come spesso è già capitato quest’anno, arrivano i giornalai ed ex calciatori, che inneggiano alla rimonta. Parola questa, che anche se detta in altra lingua, l’ho già sentita proferire in altre circostanze, (Xavi docet) crea tantissimo sconforto, in ultimo, per chi la proferisce. Lui trova la sua ancora di salvataggio in quel Leao, certo un buon giocatore, ma non stiamo parlando di Messi o Ronaldo, in campo bisogna giocare da squadra e quella vista, seppur condita di seconde linee, in quel di La Spezia è stata davvero raccapricciante. Ricordo che quando abbiamo perso in maniera davvero rocambolesca nello stesso stadio, i giornalai ci hanno massacrato, alla stessa stregua di quando i risultati, in campionato, non ci davano ragione, invece a questo farlocco e ad una società che vuol far credere di essere vincente, nulla, non si permettono di dissentire né di fare alcuna critica. Signori il lavoro di giornalisti è ben altro, bisogna essere limpidi e non schiavi del sistema, state offendendo la categoria, vergognatevi siete solo dei giornalai da strapazzo, colpite chi non ha mezzi d’informazione nel proprio libro paga, ma siamo altresì fieri del nostro essere. Al momento non abbiamo ancora vinto nulla, per carità, ma siamo sulla buona strada. Abbiamo vinto, con pieno merito, il primo atto del penultimo scalino della Champions, tocca ora dare seguito a quello che abbiamo fatto, credendo nelle nostre azioni e consapevoli che i cuginastri interpreteranno con ferocia la gara di ritorno, ma noi abbiamo dalla nostra uno stadio tutto per noi a forte tinte nerazzurre, che credo ci trascineranno verso un traguardo, insperato ad inizio di stagione, visto i sorteggi dei gironi di qualificazione: ma nessuno ha preso in considerazione che noi siamo l’Inter e del resto non c’interessa granché!!! …Amala!!!!
Con tanta autostima, ma in primis con quella tigna che in casi come questi fa la differenza reale, specie in gare dove tutti aspettavano la così detta prova del nove, si è data una certa continuità di gioco e risultato come non mai sinora. La gara disputata all’Olimpico di Roma, nonostante un Correa davvero corpo estraneo di questa squadra, è stata ben interpretata con la giusta voglia di continuare sulla strada intrapresa, con una sola riflessione: chissà cosa sarebbe accaduto se la presa di coscienza fosse avvenuta un po’ prima, considerando che solo nelle ultime quattro gare, abbiamo ottenuto ben quattro vittorie, con ben quattordici reti fatte, solo una subita e con ben tre gare senza subire reti. Questi sono numeri di tutto rispetto, speriamo solo che queste vittorie abbiamo dato ai ragazzi ulteriori forze ed energie, anzi consolidando quelle residue, per dare tutto in questo finale di stagione, sia per le gare che rimangono in campionato che nelle altre competizioni, solo dando tutto in campo, rimarcheranno il vero senso di una stagione, che sinora è stata in chiaroscuro, però con cognizione di causa si può affermare che, nelle gare che contano i ragazzi hanno sempre dato tutto. Stiamo risalendo la china in classifica, è dinanzi agli occhi di tutto in modo inequivocabile, com’è altresì vero che le gare restanti in campionato sono tutte da prendere con le molle, ma con la voglia che stanno mettendo i ragazzi in campo, nulla ci è precluso. E ora? Testa e cuore alle gare di Champions, sono le gare prioritarie a cui pensare al momento, difronte avremo i cuginastri che hanno il dente avvelenato, memori delle ultime gare in cui hanno subito sconfitte, destabilizzanti per loro, che fanno davvero male, sia in campionato che in finale di Supercoppa. Facendo tutti i debiti scongiuri, dovremo tener fede al detto che recita: non c’è due senza tre. Queste però sono gare di altro spessore, sono di una bellezza unica, con uno stadio gremito fino all’inverosimile, e con quella musica iniziale che ti da brividi ed un’emozione indicibile, dovremo essere attenti ed assumere le migliori azioni mentali per tenere alta la concentrazione, non dobbiamo pensare a chi scenderà in campo degli avversari, non dobbiamo curarci di loro ma pensare che tutto dipende da noi stessi, il destino è nelle nostre mani, giocando come sappiamo, specie come nelle ultime giornate, sono certo che non sarà facile superarci, anzi dovremo lottare su ogni pallone al meglio di noi stessi per il bene dei nostri colori e dei tifosi, che seppur in minoranza mercoledì sera, si faranno sentire. Tutta Europa e forse anche moltissimi paesi extra saranno collegati, dovremo offrire uno spettacolo degno della competizione che stiamo affrontando, perché è risaputo che in finale della massima competizione Europea per club ci sarà una squadra Italiana, noi ovviamente speriamo con tanta veemenza che sia l’Inter a rappresentare l’Italia, in modo degno senza paura alcuna, anche se in finale ci sarà uno squadrone ad affrontarci che sia Real Madrid o Manchester City, non sarà importante perché è l’ultimo passo, quello decisivo che merita sicuramente una serata del genere. Vada come vada, ritengo che sarà comunque un successo: forza ragazzi crediamo in voi, perché noi siamo l’Inter e con tutto il cuore e il fiato che abbiamo in corpo, vi sosterremo sempre!!! …Amala!!!!
Parafrasando una frase tanto in uso nel fantastico film Guerre Stellari di George Lucas, io aggiungerei come augurio: che continui ad essere sempre presente! Certo dopo la scorpacciata di reti di ieri sera a Verona, giocando in quel modo, e con cambi di formazione questa volta oculati, possiamo credere e pensare positivo, per le cinque gare che ci rimangono di campionato, per quel posto al sole che mai come quest’anno ci necessita. Ai ragazzi non si po’ dir nulla hanno interpretato al meglio la gara, con la consapevolezza della propria forza anzi, ho notato che anche dopo la seconda e terza rete, hanno continuato ad attaccare, non erano sazi e questo non può essere che benaugurante. Per fortuna il nostro mister non è stato attratto dal fare un corposo turn-over, come gli è già capitato in altre circostanze, conscio della posta in palio più importante di quanto potesse sembrare alla vigilia. Ora dobbiamo procedere a testa bassa, giocando da squadra, come sappiamo e come abbiamo ampiamente dimostrato. L’autostima e la concreta possibilità di raggiungere posizioni a noi consone, è stata acquisita da qualche tempo ma non pienamente espressa, la rosa dell’Inter è di tutto rispetto e può competere con i migliori club europei e, scusate se dico un’affermazione che potrebbe sembrare un’eresia, la migliore in Italia. Purtroppo ci sono state delle situazioni contingenti che non ci hanno permesso di mostrare, in alcune gare, il nostro effettivo valore, ma la cosa assurda è avvenuta affrontando squadre medio-piccole, davvero cervellotico: non trovate anche voi? Vuoi per una situazione societaria non ancora ben definita, dove i giornalai saccenti ci sguazzano e pongono sempre in prima pagina, come se dovessimo fallire da un momento all’altro, vuoi per infortuni davvero pesanti, su tutti Lukaku, e vuoi in ultimo la scellerata quanto incresciosa situazione del caso Skriniar, gestito davvero in malo modo. Tutto ciò doveva essere ben chiaro ad inizio stagione e non trascinare questa pantomima sino alla fine dell’anno, con la conclusione che lo slovacco saluta e va a Parigi, mentre noi siamo stati insofferenti in difesa, dove ci mancava una pedina importante. Tutto oramai è astato ben definito, stiamo lottando con le unghie e con i denti per un qualcosa che meritiamo, certo guardandoci indietro, ci assale un’amarezza di quello che poteva essere e non lo è stato, ma non solo quest’ano, ahimè tutto è cominciato lo scorso campionato, protraendosi sinora. Spero solo che Inzaghi si sia reso conto che non si può fare un corposo turn-over quando siamo a cinque giornate dalla fine, può essere necessario solo quando tutto è chiaro e deciso, allora sì che si possono far giocare le seconde linee, in prossimità di gare importanti come una finale di coppa Italia o una semi-finale di Champions, al momento no se cambi si vogliono devono essere fatti in maniera assolutamente oculata, tenendo tutti i giocatori sulla corda. Un consiglio ad Inzaghi non faccia più giocare titolare giocatori del calibro di Correa, Gagliardini e D’ambrosio, per tutto il ringraziamento che ci può essere nei loro confronti, ma purtroppo sono limitati e giocando contro chi ha fame, vengo triturati da un gioco veloce e opportuno. Ora contro la Roma sabato alle 18, ha risparmiato in sequenza: Onana (anche in questo caso non riesco a comprendere il cambio, possibile un portiere di 27 anni abbia la necessità di riposare?) Darmian, Bastoni, Barella e in ultimo Lukaku, il preciso rifinitore dell’ultimo periodo. Spero solo che all’Olimpico non riproponga la coppia d’attacco Lukaku – Correa, in tal caso è davvero sconcertante una coppia davanti così assortita, e poi con un Lautaro in queste condizioni, ma siamo sicuri che vogliamo tenerlo fuori? Ai posteri l’ardua sentenza, ora tocca attendere il responso capitolino e poi rituffarci nella Champions, con una semi-finale che è tutta da vivere, interpretare e giocare al meglio, perché noi siamo l’Inter e degli altri non c’importa nulla! …Amala!!!!
Ancora una gara in un lunch-match che si preannuncia davvero ostico contro una squadra, la Lazio, che occupa la seconda posizione in classifica, con uno score delle ultime settimane di grande rispetto, nonostante l’ultima sconfitta casalinga. Anche in questo domenica dobbiamo però rimarcare l’ennesima gara a due facce della nostra cara Inter, forse stavolta almeno nel primo tempo, abbiamo giocato molto meglio rispetto alle ultime apparizioni. Certo concludere il primo tempo in svantaggio, dopo aver creato tantissimo, fa davvero specie. Abbiamo regalato la rete del vantaggio capitolino con un dono che solo nelle imminenti festività natalizie si concede, mentre il portiere avversario ha sfoggiato, come di consueto contro di noi, degli interventi degni di nota. Per onor di cronaca i ragazzi hanno anche realizzato una rete di pregevole fattura, ma complice un Correa che per centimetri non è rientrato dalla posizione di off-side, ha vanificato ogni cosa. In questa giornata che ci ha permesso di agganciare i cuginastri e la Roma al quarto posto, c’è stata l’ennesima gara dai due volti dei ragazzi com’è ho già detto, questo secondo il mio modesto parere per una colpa tecnica di assoluta presunzione, non si può proporre dall’inizio un giocatore come Correa che mette in difficoltà tutta la squadra, è un corpo estraneo come d’altronde D’Ambrosio, che per inciso io apprezzo tantissimo, ma sono giocatori che vanno inseriti nel corso della gara e non da titolari, purtroppo Inzaghi non comprende che la posta in palio è altissima e non può fare a meno dei titolarissimi, ci sono gare in cui si possono fare esperimenti e in altre no: contro la Lazio tutta la vita vanno in campo i migliori, senza remore e riserve, tocca vincere e basta. Spero si sia reso conto che, al momento dell’uscita dal campo, Correa è stato subissato di fischi, ci sono stati settantamila tifosi che hanno espresso il loro dissenso, questo vorrà dire pur qualcosa, o no? Per fortuna non ha deciso di far entrare anche Gagliardini, altrimenti avrebbe concluso la sua opera cervellotica, in campo sempre i migliori, senza alcuna attenuante. Per fortuna in campo ci sono dei giocatori che non si risparmiano, se hanno ribaltato il risultato con un sonoro tre a uno, questo è stato dettato da quella voglia incontrastata di avere la meglio, di lottare e di raggiungere una posizione in classifica che, ancora non definitiva, ma alla nostra portata, ma con coerenza e sgomitando deve essere raggiunta, perché l’Inter merita una posizione Champions, specialmente la squadra di quest’ultimo periodo. Tutto è ancora in gioco, abbiamo diversi obiettivi ancora da raggiungere con gare da effettuare al meglio. Dopo aver sconfitto i non colorati torinesi, in una gara in cui avremmo meritato un risultato molto più largo, ci siamo dovuti sorbire le dichiarazioni, non pubbliche, altrimenti secondo me avrebbe dovuto essere squalificato e forse ricoverato in tso, di un Allegri che se l’è presa con il mondo nerazzurro per la disfatta della sua squadra, incapace di giocare a calcio e di aver raggiunto un’espressione di basso lignaggio, complice un gioco prodotto che è davvero raccapricciante. Quindi siamo meritatamente in finale di coppa Italia, saremo opposti ai viola di Firenze, nella gara dell’Olimpico di Roma il prossimo 24 maggio, partendo con gli onori del pronostico a nostro favore, ma di ciò ne facciamo a meno se non giochiamo da squadra consapevole della propria forza, una finale è una gara che azzera ogni considerazione di sorta. Siamo consapevoli che in questo mese di maggio ci giochiamo tutti gli obiettivi, dovremo giocarcela come se fossero tutte finali, con il cosiddetto sangue agli occhi. Quindi ci sono altre due gare importantissime, le semi-finali di Champions contro i cuginastri, abbiamo la possibilità di vendicare, in analoga situazione, a distanza di quasi vent’anni fa dove fummo estromessi dalla finale per due pareggi, nei quali la rete in trasferta valeva doppio: un’assurdità, per fortuna hanno cancellato questa norma. Mancano ancora sei gare di campionato, quindi ad iniziare da Verona dobbiamo metterci tutto, per continuare in queste vittorie sostanziali, parche sappiamo benissimo che vincere aiuta a vincere! …Amala!!!!
La gara domenicale, inserita nel consueto orario prandiale, ci opponeva ad una squadra, quella toscana, che all’andata aveva fatto bottino pieno in un San Siro attonito, quasi incredulo per una vittoria svanita per colpa esclusivamente nostra. Alla lettura dalle formazioni, sinceramente ero davvero frustrato, il nostro mister aveva nuovamente mischiato le carte, non curante di tutte le altre volte che l’ha fatto e dei risultati ottenuti, disattendendo quello già fatto in altre circostanze, ha cambiato in formazione ben nove undicesimi da quella che aveva strabiliato nel mercoledì di Champions, in gara gagliarda dove la squadra si è aggiudicata non solo il passaggio alla semi-finali, ma un derby atteso da oltre vent’anni che grida ancora vendetta. La cosa che subito mi è venuta alla mente, come un solito sliding doors, le varie gare post impegno europeo dove i tanti cambi hanno prodotto gare non sempre all’altezza, anzi. Ecco perché è subentrato un timore davvero presente per i continui e ripetuti, quanto cervellotici, cambi di uomini, proprio quanto necessita dare una svolta ad un campionato che è tutto da conquistare, specie nelle posizioni di vertice, qualora ci fosse ancora un barlume di speranza, ma in considerazione dell’unico punto nelle ultime cinque giornate, non certo di Milano, per come sono state interpretate. La sensazione che ho avuto e le imprecazioni conseguenti, sono state davvero feroci per una squadra che in campo non aveva né capo quantomeno coda, difatti tranne qualche sortita di alleggerimento, si è rischiato più del dovuto, almeno in un paio di occasioni empolesi. Difatti all’intervallo la sensazione avvertita di un malessere generale, non si riusciva a cavare il solito ragno dal buco, di azioni d’attacco neanche l’ombra, forse una capitata sui piedi di un Brozovic, prontamente disattivata dall’uscita del portiere avversario, ben poca cosa di chi vuole dare risalto e produrre con tutte le forze una rincorsa ad una pregevole posizione in campionato. L’unica cosa che mi ha fatto piacere che comunque nel prosieguo della gara, la difesa si è ben comportata, di fatti Handanovic non ha fatto alcuna parata degna di nota e poi per una volta c’è stato un giocatore che si è dannato l’anima e ha fatto tantissimi cross dalla destra, finalmente s’è rivisto Bellanova che ha pigiato sull’acceleratore con pochissimi passaggi indietro, poi esausto ha lasciato il posto a quel Dumfries che altro non è: la croce di questa squadra. Nel secondo tempo s’è vista la faccia giusta di quell’Inter che noi tutti conosciamo, capace di inserimenti e di una forza di volontà ritrovata, specie in un giocatore tanto bistrattato, ma che ieri ha fatto tutto e di più. Due reti di pregevole fattura e un delizioso assist per il compagno di reparto, speriamo sia il prologo per affermare senza essere smentiti, che la LuLa è tornata: finalmente! Ieri s’è rivisto quell’armadio di ebano che abbiamo imparato a conoscere, quella forza inarrestabile che quando decide di fare goal, gemello svanito di quello visto sinora, nessuno riesce a fermarlo. Se quello visto ieri è il Romelu Lukaku che abbiamo ammirato in passato, allora per questo finale di campionato, possiamo giocarcela in tutta sicurezza, è il perfetto assortimento con Lautaro, che s’è finalmente sbloccato, speriamo in via definitiva. Ora da mercoledì sino al quattro giugno, si giocherà con una continuazione davvero battente, dobbiamo essere bravi a pensare ad una gara alla volta, pensando per primo alla semi-finale di coppa Italia, contro i non colorati torinesi che sicuramente metteranno sulla rissa la gara, cercando nel potere arbitrale l’alleato ideale per compiere le loro malefatte. Dobbiamo essere bravi a non cadere nei loro tranelli, fortunatamente non dovrebbe essere della gara colui che è da sempre l’antitesi del calcio giocato, quel Quadrado tuffatore e truffatore che non a che fare nulla con il calcio. Non vorrei sbilanciarmi in facili entusiasmi, tante volte specie quest’anno ci abbiamo creduto nella svolta e puntualmente siamo stati smentiti, ma come si è sempre fatto sinora, una gara per volta, da giovedì si penserà alla Lazio, ennesimo banco di prova, purtroppo ora si è nell’imbuto del campionato e di altre competizioni, tutte le gare devono essere interpretate come fossero una finale, sbagliato distrarsi e non avere il giusto approccio alla gara: di questo dovrebbe preoccuparsi mister Inzaghi, o sbaglio? … Amala!!!!
Credo che con la gara di ieri sera si è per davvero toccato il fondo, raschiando anche un barile la cui fine non è ancora nota né evidente, l’unica parola al momento che disegna perfettamente la nostra situazione è davvero: “raccapricciante”. Con il consueto atteggiamento incostante e sfilacciato, s’è purtroppo palesata l’ennesima sconfitta, per giunta la terza in casa in modo consecutivo: e sono undici!!! Non ricordo a memoria un’annata così disastrosa, non mi soggiungono parole idonee a determinare tutto ciò, rimane solo lo sconforto per una squadra allo sbando in cui e palesemente disarmante l’inefficacia di produrre effetti letali per gli avversari, mi ripeto siamo davvero inconsistenti e così fragili che alla prima occasione avversaria, per giunta da calcio piazzato, veniamo puniti, davvero cervellotico e autolesionista come comportamento. Sicuramente degno scenario per una società inesistente, che non è capace di farsi sentire e di un allenatore incapace di saper produrre le opportune contro misure contro chi oramai conosce il tuo stile di gioco, sapendo come disinnescare gli avanti nerazzurri che hanno da un pezzo le polveri bagnate. Quindi si arroccano e poi ripartono in modo letale in contropiede, cercando di farci male, a volte ci riescono, a volte ci provocano brividi, ma nessuna contromisura degna, rilevata da una panchina che rimane tal volta inerme. Anche ieri non avevamo difronte una squadra d’élite, ma un onesto Monza che con molto raziocinio e con il giusto essere cinici, ha portato a casa un risultato che è andato oltre le proprie aspettative, invece per l’ennesima volta siamo noi a leccarci le ferite, lamentandoci in conferenza stampa, a detta del nostro tecnico, per gli ennesimi miracoli sportivi dei portieri avversari. A questo punto formulo una richiesta, se proprio dobbiamo tenerci Inzaghi sino alla fine della stagione, per cortesia non fategli fare più la prevista conferenza stampa di fine incontro, le lamentele sono sempre le stesse e francamente non ha più credito e ha stancato, con improperi su ogni cosa che non ha assoluto senso, tranne l’inconsistenza di far risultato. La sua voglia di spiegare ogni cosa che non va, lo faccia con le giuste motivazioni di un gioco che non decolla, lo dica perché i giocatori, che sono gli attori principali delle partite, perché in campo fanno le statuine e soffrono di continue amnesie, assurde a mio modo di pensare, per un sistema di gioco trito e ritrito che non ha nessuna variante rispetto al solito. Altra domanda, invece gli vorrei chiedere la motivazione secondo la quale continua a far giocare Dumfries sulla fascia destra, assolutamente inutile e anche ieri sera Gosens alla stessa stregua su quella sinistra, ha senso avere dei giocatori che non sono capaci di crossare? E poi il suo pupillo Correa che utilità dà in campo? Anche ieri sera s’è mangiato delle reti che una vera punta di serie A, avrebbe sicuramente fatto. Senza poi parlare dell’enigma Lukaku fratello gemello di quel Rumelu che abbiamo conosciuto in epoca “contiana”, inconsistente e involuto, secondo me l’errore più grande averlo ripreso, ma non è che anche gli altri due attaccanti rimasti sono migliori, ne vogliamo parlare di un Lautaro “El toro” che è divenuto un vitellino da latte, e la statua Dzeko che più di un cigno sembra un paperotto sperduto. Il dramma purtroppo che mancano ancora diverse gare, e di cattivo sangue ne faremo ancora, se non arriva quello switch definitivo in testa agli interpreti e principalmente ad un allenatore che dovrà gioco-forza rimanere sulla panca. Giocando in questo modo senza reale costrutto e senza pungere in maniera preponderante, Milano sarà terra di conquista per chiunque, sinora in campionato, anche per l’eventuale Pizzighettone di turno, senza sminuire la formazione lombarda. Ora gli estimatori del tecnico piacentino, sicuramente porgeranno le opportune motivazioni, in evidenza che comunque non tutto è perduto, c’è un quarto di Champions che ci vede in vantaggio sul Benfica e una semifinale di coppa Italia da giocare. Tutto vero, ma se non riusciamo ad essere diversi da quelli di campionato tutto è inutile, sinora in Champions è andata bene, ma sino a quando? Io non punterei un solo euro sulla vittoria finale, ne sono certo e pronto a chiedere scusa e fare ammenda in caso contrario, ma ho dalla mia una certezza e cioè la forza di una squadra è la coesione, attualmente nei nostri ragazzi non l’ho più ritrovata. Vorrei dire anche a questi signori che ci ricordano che il tecnico piacentino ci ha portato tre trofei da esporre in bella vista in bacheca, ma io non dimentico che per sue scelte scellerate ci ha fatto perdere uno scudetto, quello della seconda stella, che visto come vanno sinora le cose, non vedo un roseo futuro, ne tanto meno riesco ad individuare quando potremo appuntarla sul petto. Questi mercenari non si rendono conto della maglia che indossano, pronti nel richiedere aumenti sostanziali in qualunque maniera, perché visto l’ultimo periodo, non restituite il vostro salario che non è affatto commisurato a quello che state producendo in campo? Con loro alla stessa stregua dovrebbe farlo il tecnico a cui è stato rinnovato un contratto milionario dopo aver vinto due trofei, ma la cosa principale aver perso uno scudetto. Società che se non si farà sentire, con la perdita di quei 60 milioni derivanti dal piazzamento Champions e altri benefit, il default è dietro l’angolo anche perché il piazzamento nell’Europa secondaria, non da tanti ritorni economici e quindi di sacrifici se ne dovranno fare tanti. Davvero cervellotica come situazione, paradossale direi, per questo farei imparare a memoria a chi entra alla Pinetina, la frase che determina l’essere interista, quella dell’indimenticato presidente Giacinto Facchetti, noi l’abbiamo nel cuore come la tolleranza che stiamo avendo nei loro confronti, basta con le scuse sotto la curva, tiriamo fuori gli attributi se volete essere degni del nostro amore. “…Amala!!!! “Ci sono giorni in cui essere Interista è facile, altri in cui è doveroso e giorni in cui esserlo è un onore. Essere nerazzurri è un traguardo, un segno di eccellenza.