





Un poker servito…!
Un fantastico poker servito, a chi non credeva nelle nostre potenzialità, per chi era pronto per un fantomatico epitaffio, pronto a banchettare con le proprie convinzioni, sui resti di quel “ve l’avevo detto”. Cari detrattori purtroppo per voi, ciò non è avvenuto, il mio riferimento è in particolare verso chi, come taluni giornalai, credevano supponendo nella mediocrità della nostra squadra, per un mercato a loro dire del tutto errato, non li nomino, ma essendo note le loro dichiarazioni che sono alla mercé di tutti, sono facilmente individuabili e chiunque può definirli saccenti e custodi del verbo pallonaro, ma in fin dei conti sono odiosi nell’inverosimile per il loro modo di porsi. Hanno proferito ai quattro venti, che nel pomeriggio meneghino l’Inter avrebbe sofferto, oppure al massimo pareggiato dinanzi alla corazzata viola. Cari amici, mi sa che voi non vincerete mai al totocalcio, le vostre previsioni “tarocche” fanno rabbrividire anche i più fantomatici millantatori pallonari. Detto questo, per onore di cronaca, veniamo alla gara, la cosa che più c’interessa, di una domenica di fine estate dove si è visto lo strapotere di una squadra, l’Inter, che lotta e aggredisce ogni pallone vagante, dominando in maniera sistematica e azzannando l’avversario al minimo errore. Come avevo preannunciato, nella mia disamina della gara contro il Cagliari, tutti si sono resi conto dello strapotere di un ragazzo che ha davvero dei numeri, se saprà sfruttarli a proprio piacimento, ne vedremo delle belle! Mi riferisco a Marcus Thuram: è davvero un gran bel giocatore. Se unisce le doti che ha, diventerà davvero un campione, ha l’intelligenza della visione del giocatore meglio posizionato a cui affidare il pallone per la stoccata finale, come si diceva tanti anni fa, come sapevano discernere i padri della disciplina calcistica: ha il terzo occhio, posto dietro la nuca! Io aggiungo se poi affina il suo fiuto del goal allora le difese dovranno tremare, ma sul serio. Non sto già facendo le lodi di una squadra che vincerà facile, per carità, sto solo esternando la gioia di aver visto in queste prime tre gare di campionato, dei ragazzi che sciorinano del calcio che a tratti è davvero da almanacco, non si può rimanere insensibili dinanzi a cotanta bellezza. Certo esultare ora appare davvero prematuro, ma io ritengo che iniziare al meglio dona a sé stessi tantissima autostima che moltiplica le potenzialità e le fa tirar fuori, su quel campo che diviene, sempre più, il biliardo su cui giocare al meglio, con classe ed eleganza, per mettere la palla in buca. Anche ieri non c’è stato un solo giocatore al di sotto della piena sufficienza, anzi tutti ben oltre, e poi vogliamo dirlo con un Lautaro in questo stato di forma possiamo guardare oltre, nulla c’è precluso se continua con queste fantastiche giocate. Anche ieri altre due reti di pregevole fattura, affinando l’intesa con il francesino, stanno formando l’acronimo che è del tutto ottimale, cancellando di fatti quello precedente. La Tu-La sarà più incisivo, da ciò che s’è visto sinora, se poi viene supportato anche dai quinti di centrocampo, diventerà ancor più deleterio per gli avversari. Credo che i tifosi amanti di questi colori, come me, ieri non hanno avuto alcun dubbio sulla vittoria, mai in discussione. Sono certo che i personaggi succitati, avranno da ridire sul presunto calo fisico dei viola, impegnati a metà settimana nei preliminari di Conference, questo poteva essere consolidato se la vittoria fosse stata risicata, ma dopo un sonoro quattro a zero, e con tantissime occasioni create e non realizzate, senza aver percepito alcun pericolo, credo che il silenzio sarebbe la migliore soluzione fattibile, per questi personaggi davvero inutili, la cui professione sarebbe davvero un insulto per chi la esercita con cognizione di causa e con raziocinio. Noi siamo l’Inter e di queste persone non abbiamo bisogno, anzi cari amici vi esorterei a non acquistare quei quotidiani che raccontano solo fandonie, fare il giornalista serio vuol dire essere superpartes, ma molti non lo sono e discriminano chi non è assoggettato ai loro colori. Ora dobbiamo staccare la spina, c’è la pausa per le nazionali e come al solito noi avremo tanti giocatori impegnati, spero tornino un po’ prima del giorno sedici, il sabato del derby, partita non determinante per la classifica, ma che ti dà tantissima autostima e ti carica in modo esponenziale per il prosieguo del campionato e di tutti gli altri incontri che seguiranno. Fiduciosi aspetteremo e risparmieremo le forze per essere insieme a voi nella bolgia di San Siro, incitandovi come non mai: perché noi siamo l’Inter che si ama a prescindere!!! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Leggi TuttoChe bella Inter…!
Anche in terra sarda la nostra squadra ha saputo farsi valere, a posteriori tutto parrebbe essere stato molto semplice, invece c’è voluta tanta voglia e una caparbietà senza limite, per tenere il pallino e sciorinare un bel gioco per sottomettere gli isolani. Era umanamente impensabile che una squadra neo-promossa, poi dinanzi al proprio pubblico, facesse solo la presenza immedesimandosi nel ruolo di sparring-partners, difatti l’orgoglio tipico dei sardi ha cercato d’impensierire la nostra retroguardia, che di fatti non ha mai vissuto momenti d’affanno, anzi il risultato avrebbe potuto assumere connotati più larghi ed evidenti, senza i due legni colpiti ed altre azioni ben interpretate: ma va benissimo così! In attesa che arrivi quel difensore che rendi l’organico a disposizione di mister Inzaghi ancor più competitivo, proverei ad analizzare la prova dei singoli reparti, partendo dalla difesa. Non credo ci possano essere problemi di sorta visto che nelle poche azioni sarde, i nostri ragazzi si sono disimpegnati alla grande, unico accenno a Sommer che è stato impegnato al minuto ottantotto, facendo una bella parata, tenendo inviolata la porta per la seconda giornata di seguito. Il centrocampo buon filtro e con una bellissima prova di Calhanoglu che si è fatto trovare in ogni dove, emblematica è stata la sua chiusura nel primo tempo su Nandez, in proiezioni difensiva. Direi senza ombra di dubbio sul podio dei migliori in campo, per coronare la sua prova sarebbe bastata la rete negata dal palo. Chi è parso un attimino sotto tono, ma con una larga sufficienza, è stato Nicolino Barella. La sua innata classe fa sopperire a un leggero calo nella condizione, ma è giusto così non si può essere a mille a fine agosto. Analizziamo i vari braccetti di centrocampo. Altro giocatore da podio è stato Dimarco per le continue sgroppate sulla fascia, mai come quest’anno saranno importanti le alternative per far rifiatare questo ragazzo davvero esplosivo quando spinge e crossa, come lui sa fare. Dall’altra parte un Dumfries che sta credendo sempre più nelle sue qualità, spero solo che ritrovi sempre più l’autostima, perché così facendo, devo dire che non è affatto male, se poi fa pure goal, è tutto dire. È la volta dell’attacco, che porrei in toto sul podio. Che dire con un Lautaro così cosa possiamo pretendere di più? Anche ieri sera un palo sontuoso e una rete di gran classe, hanno reso evidente lo stato di forma di questo ragazzo, sempre più protagonista in squadra che lo sta forgiando a leader supremo. Piccolo accenno al francesino Thuram, devo dirvi che a me non dispiace ha le caratteristiche per fare molto bene, non commetto alcuna eresia se dico che, secondo me, ha il meglio di Dzeko nel passaggio di fino al compagno, mentre nella protezione della palla ricorderebbe il miglior Lukaku. Dico che questo ragazzo si farà perché si mette a disposizione della squadra, tant’è che le due reti sono partite da due sue iniziative. Non oso immaginare quando riuscirà anche a fare goal! Tutti i giornalai hanno sempre scritto che siamo, organicamente inferiori, alla squadra dello scorso anno, io aggiungo invece, con l’arrivo di Pavard saremo sicuramente superiori, anche perché abbiamo la copertura su ogni ruolo e con una stagione che si presente davvero impegnativa, è la giusta quadratura del cosiddetto cerchio. Certo sono solo le prime due gare di campionato, quest’è vero, ma ho denotato in questa rosa una crescita esponenziale, con giocatori che si mettono a disposizione in ogni dove, spero solo che continui questo stato per molto tempo, perché sono loro gli attori principali che ci fanno sobbalzare il cuore a ogni giocata, ieri, per esempio, ce ne sono state alcune davvero fantastiche, solo il lavoro potrà dare conferma a questa mia affermazione, com’è d’altronde sintomatica in ogni tifoso nerazzurro. Ci vogliono ancora poco più di quattro giorni alla conclusione di questo mercimonio, che si svolge con il dio denaro sugli scudi, speriamo che ci porti quel quibus che completi l’organico. Cari amici speriamo solo che quest’anno possa essere, per alcuni giocatori in rosa, la volta buona per la definitiva consacrazione e che ci faccia lottare ed essere sempre più competitivi per raggiungere obiettivi importantissimi, perché noi siamo l’Inter e non possiamo restare al palo! …Amala!!!!
Chi ben inizia…! Tra i clamori e i flop di un calcio mercato che nel bene e nel male ha visto, credo che comunque non sia finito qui, sempre protagonista la nostra cara e amata Inter, sempre sotto la continua lente d’ingrandimento dei saccenti pallonari esperti di calcio mercato che non vedono l’ora (come di consueto) di screditare e gettare fango sui nostri colori. Tanti nomi eccellenti accostati alla nostra squadra, poi di fatto gli acquisti mirati sono stati ben altri, ma la constatazione è che se si parla di giocatori in vista Inter vengono richiesta cifre stratosferiche, mentre in contrapposizione se si devono vendere nostri giocatori, il pagamento risulta sempre essere risicato. Tutta questa manfrina, questa diatriba, secondo il mio punto di vista è generato da false attestazioni giornalistiche, tutto ciò non fa altro che porre la nostra società, con il cinese Zhang in testa, in un risalto negativo, come una masnada di accattoni che lesina una richiesta di risparmio di qualche milioncino, pur di fare l’affare. E’ deleterio credere che siamo davvero alla canna del gas, come vogliono far credere diversi giornalai accompagnati da ignoranti e saccenti, dirò di più supponenti oltre l’umana vergogna, di quei personaggi televisivi che pur di apparire in tv, esercitano il più vergognoso mercimonio possibile, come diceva il buon Josè: una prostituzione intellettuale senza pari, pur di screditare l’Inter. Non si può certamente negare che la squadra s’è un attimino indebolita, con la cessione di giocatori di un certo spessore, ma fermandoci e soffermando un istante e soppesando quelle che sono state le cessioni più eclatanti e delle quali le più sanguinose sono state quelle di: Onana (per carità ben pagato, con una plusvalenza senza pari) di contro sono arrivati Sommer e anche Audero, quella di Brozovic (sotto pagato) che ha preferito i milioni arabi e la mancata sostituzione adeguata del mercenario Skriniar. Mentre per altri non c’è stato il previsto piano di rinnovo e hanno preferito andare per altri lidi, vedi Dzeko, mentre di Lukaku preferisco non parlare, è davvero sconcertante il suo cervellotico comportamento. Certo i giornalai continuano ad affibbiarci nomi altisonanti, ma non bisogna acquistare quei quotidiani, che non sono buoni manco ad incartare il pesce, la suggestione poi fa brutti scherzi, direi di fidarci allorquando viene effettuata la presentazione, escludendo altri mercenari che hanno cercato di ottenere qualche milioncino in più, in sede di stipula di contratto, contravvenendo di fatto a tutto ciò che s’era formalizzato sino a quel momento. Emblematico il caso Samardzic, che ha fatto saltare tutto perché il suo entourage sperava di speculare più soldi. In questo caso io sto con la società, non si può essere ostaggio di personaggi loschi che si credono di rappresentare il nuovo Maradona, ma che di fatti altro non è che un buon giocatore, ma nulla più. Talvolta il rispetto e la parola data valgono più del denaro. Il calcio sta cambiando in maniera direi brutale, non è più come quello sport che ti faceva innamorare in cui sapevi che un giocatore era rappresentativo di una squadra, ora non fai in tempo ad affezionarti che di punto in bianco lo vedi con un’altra casacca indosso. Quel calcio che ci vede orfani di un degno rappresentante che ci ha lasciati: il mito sor Carletto Mazzone. Personaggio a volte scomodo perché non aveva peli sulla lingua, che osava contestare degli atteggiamenti a volte poco chiari, capace di essere il portavoce di una verità scomoda per alcuni che non riuscivano a farlo tacere. Ciao Carletto che la terra ti sia lieve r.i.p.. Per quello che concerne la gara disputata ieri, non mi dilungo tantissimo, avevo la necessità di alcune premesse doverose, ovviamente secondo il mio personale punto di vista, ci ha consegnato una squadra che ha esercitato un buon gioco, fatto di trame davvero belle, la cosa che mi è piaciuta: non siamo mai stati in sofferenza anzi abbiamo sempre comandato il gioco, com’è giusto che sia per una grande squadra. Credo negli acquisti sinora effettuati e mai come quest’anno abbiamo davvero una panchina lunga con ottimi rincalzi, se poi un Arnautovic lo puoi definire tale. La squadra è pressoché unita, la coesione è lampante nell’aiuto reciproco, per una grande squadra questo è l’elemento essenziale e poi anche chi subentra non fa rimpiangere chi esce è davvero importante. Ultima nota positiva l’aver ritrovato “el toro” cinico e capace di finalizzare il gioco dei compagni, il “puntero” che saprà farsi valere sempre più, in un campionato che credo lo vedrà davvero protagonista. Se il buon giorno si vede dal mattino, quest’anno ci sarà da divertirsi!!! …Amala!!!!
Con il cuore, con la testa: ciao ciao!
Con l’ultima gara in trasferta a Torino, contro i granata, s’è concluso un campionato chiuso al meglio, ma con vari periodi in chiaroscuro, abbiamo però conquistato ben due trofei questo è vero, ma la stagione non è affatto conclusa, c’è ancora un epilogo davvero importante, che ci rende più che mai orgogliosi: la finale di Champions. Nelle ultime gare, tra campionato e coppe varie, abbiamo vinto undici gare su dodici, questo vorrà dire pur qualcosa? Rispondo assolutamente si, fa accrescere maggiormente il rammarico, per una seconda stella che si sarebbe potuta conquistare, ma tutto non è perduto pensando a ciò che si è vinto, considerando comunque che la nostra stagione era partita in salita già da subito. Specie quando sono stati stilati i calendari ed i gironi di Champions, tutti ci davano per spacciati, per com’era articolato il nostro. A bocce ferme però, abbiamo dimostrato che nulla è scontato, ogni cosa è da addivenire e bisogna giocarsela con il massimo impegno, perché nessuno parte già sconfitto, né tanto meno per quello che hanno dimostrato i ragazzi sinora, avendo dalla loro una caparbietà senza limiti. Chiudiamo questo campionato terzi in classifica, raggiungendo ancora una volta il piazzamento Champions, che solo qualche tempo fa sembrava una chimera, per carità tanti meriti per chi ha conquistato lo scudetto, dimostrando di essere la squadra più continua e sempre sul pezzo, mentre noi abbiamo avute delle flessioni, nei risultati, davvero preoccupante, fortunatamente tutto ciò è stato sovvertito successivamente alla sconfitta casalinga, che definirei del tutto immeritata, del 15 aprile contro il Monza, sicuramente poi i ragazzi hanno iniziato a prendere coscienza di quello che avrebbero potuto fare, interpretando al meglio un gioco che hanno ben sviluppato in campo, che sicuramente è nelle loro possibilità, giocando da vera squadra. La statistica ci porta a considerare la nostra classifica definitiva di questo triennio, il rammarico c’è ed è enorme, per come sono stati gettati alle ortiche gli ultimi due anni. Dopo lo scudetto, atteso da vari anni, dell’era Conte è arrivato un secondo posto e attualmente un terzo posto dell’era Inzaghi, che non mi stancherò mai di definire, sotto tono, per quello che era nelle nostre corde. A sprazzi s’è visto davvero un bel gioco, condito da giocate fantastiche e scambi da playstation, sugli scudi un po’ tutti in rosa, perché se viene finalizzato quello che si produce, dagli attaccanti, il merito è di tutti. S’è visto, specie nelle ultime gare, che i ragazzi hanno uno smalto direi davvero brillante, in campo dimostrano che possono ancora dare tantissimo, tutti si aiutano e la manovra ne beneficia. Permettetemi di fare un plauso ad un centrocampo davvero spettacolare, se poi su tutti questo Barella viene premiato con il titolo di migliore centrocampista italiano, qualcosa vorrà dire. Ma io a tutta la squadra darei un bel 7,5 per quello che hanno dimostrato e poi con un Lautaro in queste condizioni, un Lukaku che nella parte principale si sta ritrovando, con una retroguardia che rende sempre al massimo, con tanta fiducia in un domani, non troppo lontano, possiamo essere orgogliosi di poter contare su di un gruppo ben assortito, di ragazzi splendidi che suderanno la maglia per un traguardo alla nostra portata, certo lo spauracchio inglese toglie il sonno, quest’è vero, ma le gare vanno giocate, come ho già detto poc’anzi, al meglio delle proprie possibilità, se poi succede quello che succede, dobbiamo farci trovare pronti ad onorare una stagione al meglio, noi tifosi saremo lì pronti a osannarvi, ovunque e comunque siamo pronti. Noi qui a Fano ci ritroveremo in sede presso la cooperativa Treponti, dinanzi allo schermo gigante, per assaporare ed assistere a una bellissima gara, sperando che sia a forte tinte nerazzurre, perché mai come in questi casi l’unione fa la forza, in considerazione che l’Inter si ama a prescindere! …Amala!!!!
I giochi sono fatti!
L’ennesimo sabato di campionato, l’ultimo per quest’anno, ci ha dato la possibilità di acclarare la nostra posizione in classifica, centrando gli obiettivi prefissati ad inizio stagione, anche se… abbiamo lasciato per strada un discorso chiuso, troppo in fretta, per uno scudetto che poteva essere nelle nostre corde, ma che alla fine ci è sfuggito per incongruenze tecnico tattiche e di formazione, che non si sono verificate nell’ultima giornata contro gli orobici. Fortunatamente con tantissima coerenza e voglia, abbiamo comunque centrati due obiettivi importantissimi: un piazzamento Champions, e un double di coppe, che rimpinguano la nostra bacheca. Anche se è stata aperta una finestra malinconica, su di una stagione di alti e bassi (non si possono dimenticare ben 12 sconfitte), è altresì vero, però, che all’orizzonte, guardando dalla stessa finestra, c’è una finale della coppa più ambita, quella dalle grandi orecchie, che per i presunti dei pallonari rimane pur sempre una utopistica chimera (vero Zlatan?), mentre per noi, ritorna a farci vibrare l’animo a distanza di 13 anni. Certo ha detta dei saccenti esperti calcistici, noi non abbiamo scampo contro l’armata inglese, sarà forse vero, ma il fatto di doversi giocare una partita del genere, rende noi tifosi orgogliosi, per questo meraviglioso traguardo, tralasciando gli spettatori di altre squadre che sicuramente non tiferanno per noi, in quanto tutti esterofili, ma non c’importa perché noi siamo l’Inter e non abbiamo bisogno di supporti esterni, bastano i nostri tifosi. Tutti ci attendono al varco, tutti non vedono l’ora di sparare letame su di noi, tutti ci davano per bolliti e non in condizione di affrontare certi traguardi, a tutti questi detrattori vorrei rispondere con i fatti, e non andando tanto lontano. Partiamo dalla semifinale di Champions in un derby dove ci davano per sconfitti in partenza, bene nelle due gare, abbiamo annichilito e destabilizzato in tutto e per tutto i cuginastri, benché ci fosse stata, specie nella gara di ritorno, una vera e propria campagna mediatica a favore di una “remuntada” più che ipotetica che realistica, anzi alla rete di Lautaro, i rossoneri erano oramai alle pezze, come si suol dire. Quindi, altra nota di merito per la truppa di Inzaghi, è arrivata con la vittoria in coppa Italia, portata a casa, anche soffrendo, ma con un Lautaro stratosferico che ci ha condotto alla vittoria: e sono ben nove in bella mostra in bacheca! Altra mossa mediatica dei giornalai, assoldati dal potere di coloro che sfornano pezzi di carta, che manco son buoni per incartarci il pesce, ci davano per cotti anche contro l’Atalanta invece pronti via, nel giro di soli 3 minuti, hanno capito cosa vuol dire denigrare una squadra come l’Inter, perché come diceva il buon Trappattoni “non dire gatto se non l’hai nel sacco. Con due reti spettacolari firmate, abbiamo fatto capire che gara avevamo preparato, la prima da un big Rom fantastico, ritornato a essere quello schiacciasassi conosciuto nell’era contiana, quindi il Nicolino sardo che ha piazzato il graffio decisivo con una bellissima volée. Anche in questa gara c’è stato lo spirito di sacrificio dei ragazzi, che hanno sofferto quando c’era da stringere i denti, ma alla lunga hanno mostrato di che classe sono forgiati, esemplare la terza rete, costruita con un movimento straordinario di Lukaku che, coprendo benissimo il pallone, ha poi disegnato una traiettoria precisa per Brozovic, che è stato lesto ad appoggiare per l’accorrente Lautaro che senza alcun problema ha depositato in rete, il più facile dei goal. Azione questa, da far vedere e rivedere alle scuole calcio, prendendo spunto dal manuale del “Gioco del calcio”, alla pagina 123. Vi sono dei sottotitoli esplicativi per coloro che affermano che questa squadra non è capace di simili manovre: mi viene davvero da ridere!!! In conclusione, facendo due più due, mi vengono i brividi pensando che, tutte quelle volte che ci hanno dato per battuti, allo stremo delle forze, cotti e inconsistenti, tiriamo fuori un carattere tale, in cui viene il dubbio, ma nelle gare perse malamente, eravamo noi oppure una reale controfigura? Questo è il reale dilemma che ci attanaglia, che ci ha fatto prendere una reale presa di posizione e credere nella svolta che, poi di fatti, è avvenuta, quindi in considerazione di ciò a Istambul abbiamo l’obbligo di credere che non partiamo di certo battuti, dobbiamo giocarcela, al meglio delle nostre possibilità, se poi gli inglese saranno stati più bravi allora chapeau a loro, ma noi dovremo dare tutto in campo, per sovvertire uno statu quo, che al momento ci vede sfavoriti, ma sappiamo che l’Inter in queste gare secche, riesce a trovare una coesione e compattezza tale da sovvertire ogni sorta di pronostico già delineato, perché non succede, ma se succede… Amala!!!!
Attività malsana!
Alla fine la cosa più logica, quando adotti un’attività mentale cervellotica, è la sconfitta, in considerazione di molteplici fattori che non siamo stati capaci di intuirne come vero significato, ma tutto ciò non esula dal fatto che i partenopei hanno disputato una sontuosa gara, perché in tutti i novanta minuti, hanno tenuto sempre il pallino del gioco, sciorinando un bel calcio. Il significato di cui accennavo poc’anzi, è determinato da situazioni che dovevamo prevedere, cerco di spiegarle: 1) Spalletti esonerato, anche se ha trascorso alcuni anni di un ricco anonimato, ricevendo un lauto compenso, in un certo senso se l’era legata la dito e bramava una certa vendetta; 2) il Napoli sconfitto a Milano in maniera chiara e inappellabile, voleva i tre punti ad ogni costo, cosa che è avvenuta, difatti con la vittoria sull’Inter ha conseguito il “primato” di aver battuto, almeno una volta, tutte le squadre della massima serie, da qui l’emblematica migliore formazione messa in campo; 3) il consueto comportamento di Inzaghi, che non riesce a capire che per noi erano importantissimi i tre punti, oppure per lo meno non perdere, e lui genio incompreso cos’ha fatto? Il solito e corposo turn-over! Non è alquanto logico cambiare 8 undicesimi di una squadra che ha annichilito i cuginastri nel derby di ritorno, come quello dell’andata, considerando che alcuni di quei giocatori messi in campo non sono utili alla causa, anzi sono deleteri per il gioco d’insieme, in una sola parola, non servono a nulla. Purtroppo il nostro mister, non ha alcuna percezione di quello che ci stiamo giocando, perché se così fosse si sarebbe reso conto, che dopo aver raddrizzato la stagione, serviva d’impulso proseguire sulla stessa strada, valutando gara dopo gara la possibilità di prescindere da certi giocatori, beneficiando altri che hanno già sposato altre cause, non sempre tutti devono essere titolari inamovibili, ci sono anche quelli utili negli ultimi minuti giusto per far tirare il fiato. Se tante volte è andata bene, tutto ciò è esclusivamente per la sua buona stella, perché riusciva a capire che poteva raddrizzare ogni cosa, specie quando la squadra soffriva la veemenza avversaria, ecco che arrivava il momento in cui gettava in campo, di solito verso il sessantesimo, quei titolari che stavano scaldando la panchina, a beneficio di chi poi? Dei Correa, Gagliardini, D’Ambrosio e compagnia bella. Però bisogna anche credere, mio caro Inzaghi, che non è da prendere per oro colato, la tua considerazione principe: che se andata bene una volta, vale per tutte. Già si sono visto i segnali, che avresti dovuto valutare al meglio, contro il Sassuolo. Certo s’è vinto, è fuori di dubbio, ma come? Soffrendo e solo perché poi il tuo irreale, quanto irrazionale ego, ti ha fatto redimere e ricorrere ai cavalli di razza, relegati in stalla, ehm in panchina. E no il mio caro Inzaghi, eri sulla strada giusta, invece per una demenziale forma di protagonismo ai preferito porgere il fianco ad una squadra, il bel Napoli campione d’Italia, che non è affatto un dettaglio, che ci ha dato una lezione di calcio e di come si disputano certe gare. Spero solo che ti vada sempre bene, e che la congiunzione astrale del periodo, ci permetta di centrare gli obiettivi prossimi, altrimenti non oso immaginare come ci stritoleranno i giornalai, che non aspettano altro che pasteggiare sul cadavere di turno, e se poi il cadavere è l’Inter, il banchetto è luculliano. A bocce ferme, mio caro Inzaghi, tutti si stanno scagliando contro Gagliardini come capro espiatorio, io al di là degli strali che gli ho inviato nella giornata di ieri, ritengo che l’errore principale è stato il tuo, non c’era proprio la fattiva possibilità di renderlo titolare in una gara sentita come quella del Maradona. La cosa che mi fa più specie è che dovevi essere più scaltro, dopo ben 20 minuti questo giocatore, davvero scarso, ha fatto alcuni interventi da puro macellaio, e tu non l’hai sostituito, in considerazione e visto che anche le tue direttive sono state disattese, e lui ha continuato con quel suo gioco, brutto e ostruzionistico, tant’è che dopo 40 minuti ci ha lasciato in 10. Grazie per la tua inopinabile mancanza di tempestività, già eravamo in sofferenza in parità numerica in campo, con un uomo in meno siamo andati in barca, è solo per il gran sacrificio dei subentrati, abbiamo ottenuto un insperato pareggio, poi è andata com’è andata. Spero solo che tutti i giocatori da preservati, stiano bene e mercoledì avvalorino la tua tesi, altrimenti… meglio non pensarci. Ultima mio personale pensiero, spero che il giudice sportivo gli commini almeno due giornate di squalifica, così di danni in campionato ne può più fare. Già ma rimane la finale di coppa Italia e quella di Champions, mi raccomando non fare scherzi, non tirare dal cilindro l’ennesimo coniglio di nome Gagliardini, non possiamo permettercelo!!! …Amala!!!!!!
La fortuna aiuta… chi la cerca!
Il sabato che anticipa il ritorno della semi-finale di Champions, ci opponeva ad una squadra, quella emiliana, che negli ultimi anni ci ha sempre fatto soffrire, lo “Scansuolo” così denominato, per le opache prestazioni che sovente interpreta contro talune squadre, mentre contro di noi gioca sempre con tantissimo impegno. Va bene così, almeno ieri sera la costante è stata spezzata, vuoi per quella buona sorte che ci ha dato una mano, se non altro per le due autoreti, vuoi che con un Lukaku in questi termini, possiamo permetterci di credere e sperare che tutto è ancora d’addivenire. Talvolta bisogna essere realisti, la gara di ieri ha decretato un certo passo indietro rispetto alle ultime gare, se non altro per il corposo tur-over operato dal mister, che ha sancito però l’assoluta inutilità di Gagliardini, in un centrocampo che è stato sovente in difficoltà, mentre in attacco s’è constatato che non si può prescindere da Lautaro, partner di coppia sia con Dzeko che con Lukaku. Chiedo al mister, sarebbe il caso di far giocare Correa solo gli ultimi dieci minuti di un’ipotetica prossima gara, con il risultato già acquisito? Speriamo. Altra considerazione che viene subito in mente, riferita sempre alla gara di ieri sera, il Sassuolo ha giocato molto bene e a tratti molto meglio dell’Inter, ecco da qui nasce l’affermazione: all’Inter riesce una cosa che non accadeva da tantissimo tempo, vincere una gara pur non essendo la squadra migliore in campo, aggiungo forse per la ricerca sistematica di una vittoria ottenuta con forza e con quella fortuna che tal volta aiuta gli audaci. Con questa vittoria abbiamo fatto un notevole passo avanti in classifica, distanziando i cuginastri di ben cinque punti e agganciando al secondo posto i non colorati torinesi. Non vorrei sbilanciarmi ma a tre giornate dal termine, in un certo senso la posizione Champions è pressoché raggiunta, tutto ciò ovviamente facendo i debiti scongiuri possibili ed immaginabili. Archiviata questa giornata di campionato, torniamo un passo indietro, tocca dire qualcosa sulla gara di Champions di mercoledì scorso, in quel derby in cui abbiamo, come spesso ci sta accadendo ultimamente, annichilito i cuginastri. Un sontuoso 2 a 0 che grida ancora vendetta per le innumerevole occasioni avute, e sciupate malamente, per arrotondare ancor maggiormente il risultato, in campo c’è stata una sola squadra, con un gioco a tratti spettacolare dove il buon padre Pioli, in conferenza stampa, interpretando al meglio la pantomima cara ad un certo Mazzarri, poteva pur risparmiarsi battute degne di un comico affermato, credo che il livore, per quello accaduto in campo, gli stia annebbiando ogni forma di raziocinio, anche la più elementare. Cosa accade poi? In suo aiuto, come spesso è già capitato quest’anno, arrivano i giornalai ed ex calciatori, che inneggiano alla rimonta. Parola questa, che anche se detta in altra lingua, l’ho già sentita proferire in altre circostanze, (Xavi docet) crea tantissimo sconforto, in ultimo, per chi la proferisce. Lui trova la sua ancora di salvataggio in quel Leao, certo un buon giocatore, ma non stiamo parlando di Messi o Ronaldo, in campo bisogna giocare da squadra e quella vista, seppur condita di seconde linee, in quel di La Spezia è stata davvero raccapricciante. Ricordo che quando abbiamo perso in maniera davvero rocambolesca nello stesso stadio, i giornalai ci hanno massacrato, alla stessa stregua di quando i risultati, in campionato, non ci davano ragione, invece a questo farlocco e ad una società che vuol far credere di essere vincente, nulla, non si permettono di dissentire né di fare alcuna critica. Signori il lavoro di giornalisti è ben altro, bisogna essere limpidi e non schiavi del sistema, state offendendo la categoria, vergognatevi siete solo dei giornalai da strapazzo, colpite chi non ha mezzi d’informazione nel proprio libro paga, ma siamo altresì fieri del nostro essere. Al momento non abbiamo ancora vinto nulla, per carità, ma siamo sulla buona strada. Abbiamo vinto, con pieno merito, il primo atto del penultimo scalino della Champions, tocca ora dare seguito a quello che abbiamo fatto, credendo nelle nostre azioni e consapevoli che i cuginastri interpreteranno con ferocia la gara di ritorno, ma noi abbiamo dalla nostra uno stadio tutto per noi a forte tinte nerazzurre, che credo ci trascineranno verso un traguardo, insperato ad inizio di stagione, visto i sorteggi dei gironi di qualificazione: ma nessuno ha preso in considerazione che noi siamo l’Inter e del resto non c’interessa granché!!! …Amala!!!!
E ora?… Champions!
Con tanta autostima, ma in primis con quella tigna che in casi come questi fa la differenza reale, specie in gare dove tutti aspettavano la così detta prova del nove, si è data una certa continuità di gioco e risultato come non mai sinora. La gara disputata all’Olimpico di Roma, nonostante un Correa davvero corpo estraneo di questa squadra, è stata ben interpretata con la giusta voglia di continuare sulla strada intrapresa, con una sola riflessione: chissà cosa sarebbe accaduto se la presa di coscienza fosse avvenuta un po’ prima, considerando che solo nelle ultime quattro gare, abbiamo ottenuto ben quattro vittorie, con ben quattordici reti fatte, solo una subita e con ben tre gare senza subire reti. Questi sono numeri di tutto rispetto, speriamo solo che queste vittorie abbiamo dato ai ragazzi ulteriori forze ed energie, anzi consolidando quelle residue, per dare tutto in questo finale di stagione, sia per le gare che rimangono in campionato che nelle altre competizioni, solo dando tutto in campo, rimarcheranno il vero senso di una stagione, che sinora è stata in chiaroscuro, però con cognizione di causa si può affermare che, nelle gare che contano i ragazzi hanno sempre dato tutto. Stiamo risalendo la china in classifica, è dinanzi agli occhi di tutto in modo inequivocabile, com’è altresì vero che le gare restanti in campionato sono tutte da prendere con le molle, ma con la voglia che stanno mettendo i ragazzi in campo, nulla ci è precluso. E ora? Testa e cuore alle gare di Champions, sono le gare prioritarie a cui pensare al momento, difronte avremo i cuginastri che hanno il dente avvelenato, memori delle ultime gare in cui hanno subito sconfitte, destabilizzanti per loro, che fanno davvero male, sia in campionato che in finale di Supercoppa. Facendo tutti i debiti scongiuri, dovremo tener fede al detto che recita: non c’è due senza tre. Queste però sono gare di altro spessore, sono di una bellezza unica, con uno stadio gremito fino all’inverosimile, e con quella musica iniziale che ti da brividi ed un’emozione indicibile, dovremo essere attenti ed assumere le migliori azioni mentali per tenere alta la concentrazione, non dobbiamo pensare a chi scenderà in campo degli avversari, non dobbiamo curarci di loro ma pensare che tutto dipende da noi stessi, il destino è nelle nostre mani, giocando come sappiamo, specie come nelle ultime giornate, sono certo che non sarà facile superarci, anzi dovremo lottare su ogni pallone al meglio di noi stessi per il bene dei nostri colori e dei tifosi, che seppur in minoranza mercoledì sera, si faranno sentire. Tutta Europa e forse anche moltissimi paesi extra saranno collegati, dovremo offrire uno spettacolo degno della competizione che stiamo affrontando, perché è risaputo che in finale della massima competizione Europea per club ci sarà una squadra Italiana, noi ovviamente speriamo con tanta veemenza che sia l’Inter a rappresentare l’Italia, in modo degno senza paura alcuna, anche se in finale ci sarà uno squadrone ad affrontarci che sia Real Madrid o Manchester City, non sarà importante perché è l’ultimo passo, quello decisivo che merita sicuramente una serata del genere. Vada come vada, ritengo che sarà comunque un successo: forza ragazzi crediamo in voi, perché noi siamo l’Inter e con tutto il cuore e il fiato che abbiamo in corpo, vi sosterremo sempre!!! …Amala!!!!