Ritorno al… passato!

Scritto Da il 14/Feb/2023 - Ultimo Articolo |


Ritorno al… passato!

Nel monday-night si registra la brusca frenata di un’Inter arruffona che ad inizio gara, nei primi minuti, ha dato segni di una mobilità costruttiva con i primi due tiri nello specchi, e poi? Il buio non proprio fitto però, tant’è che nel corso della stessa, hanno tirato verso la porta doriana per ben 25 volte e con un possesso palla che è andato oltre il 65 per cento, sono dati sterili, se si considera che in fondo non s’è fatto nemmeno un goal. Dove ricercare la colpa? Le varianti sono diverse. In primis il nostro tecnico, capitolo esplicativo e delle sue scelte, non sempre azzeccate, non ha uno schema che talvolta riesce ad essere camaleontico, orami non si discosta dal consueto 3 – 5 – 2, per lui consolidato, ma il gap si evidenzia quando gli avversari si mettono a specchio e il più delle volte si rintanano nella loro area, con ripartenze in contropiede. In questo modo riescono a bloccare le nostre fonti di gioco, che quando, come ieri sera sono un po’ appannate, risulta tutto davvero dannatamente complicato. Forse sarà anche colpa di una frenesia da risultato, magari per un agonismo espresso male e talvolta senza costrutto, ma ciò nonostante, a fine serata le cifre delle statistiche hanno sancito una superiorità netta, ma che ha portato ad un misero punticino, allungando in maniera esponenziale il divario tra la copolista e le altre. La gara di ieri sera altro non è che lo specchio di questo nostro cervellotico campionato, nel quale le gare disputate si diversificano nella qualità del gioco espresso. Ci sono gare dove la squadra gioca davvero bene, macinando e costruendo occasioni in serie ma che alla fine riesce a venir fuori con una vittoria meritata, in altre arranca in maniera davvero sufficiente, tale da sembrare supponente come se dovesse giocare per forza, costretta da un calendario, e non per voglia. Manca quella giusta mentalità che deve essere inculcata alla squadra, quella voglia di continuità, innanzitutto nella ricerca di un risultato che ci dovrebbe premiare, non per la formazione di quei nomi altisonanti che vengono segnati sulla distinta, ma per come gioca e come si pone in campo, nell’aiuto costante e la ricerca della finalizzazione prima di tutto, senza cercare di andare in meta da soli. Quella mentalità che non può essere acquistata al supermercato sotto casa, ma deve essere apportata da chi è preposto a tale compito: l’allenatore e con tutta franchezza, Simone Inzaghi non ha queste caratteristiche, lui si sbraccia in campo, perde anche la voce ma non ha quella “cazzimma” dovuta e necessaria in questi casi. Altro capitolo che ieri sera si è verificato in campo e che non m’è affatto piaciuto, come credo a tutto il popolo nerazzurro, è stato il battibecco con il conseguente nervosismo, di un Barella che si è scagliato contro Lukaku, aggiungerei non solo con lui, per errori di posizionamento e di mancato ausilio ai compagni. Caro Nicolino, in campo, specie quando si è dinanzi agli occhi di milioni di persone, evitiamo quelle scene isteriche, non fanno altro che fomentare un nervosismo che non aiuto nessuno. È palese che Lukaku sta pian piano ritrovando la forma, non può essere al massimo, non per questo non deve essere redarguito quando è fuori posizione oppure non aiuta, ma francamente nel primo tempo qualcosina l’ha fatta. Speriamo che ogni cosa venga dipanata nello spogliatoio, in un faccia a faccia, mai come in questo caso, chiarificatore. Inutile ritornare sempre sul solito e scanzonato copione, non ci siamo e solo nelle giornate in cui si sarebbe dovuto fare di un solo boccone di squadre del calibro di: Monza, Empoli e Sampdoria, ebbene si è portato a casa la misera posta di due punti, sugli ipotetici nove, la differenza sta proprio in quello con chi guida la classifica, e prevedo che quel gap sarà davvero notevole e sostanzioso sino alla conclusione del campionato, se non si riesce a capire che possiamo e dobbiamo fare meglio, se vogliamo consolidare un posto Champions, dove tantissime squadre sono invitate ad un banchetto che ne prevederà solo quattro. In conclusione il refrain è sempre il solito: “l’Inter getta al vento altri due punti sanguinosi, con poca cattiveria in una serie infinita di potenziali occasioni. La gara di Marassi ha sancito un risultato finale che è uno sbadito zero a zero. La recriminazione è tutta del popolo nerazzurro, conscio di per aver perso l’ennesima occasione per blindare un posto in Champions, dove la bagarre è sempre più che mai agguerrita”, questo se fossi stato un giornalista il mio pezzo avrebbe avuto questo inizio, ma io sono solo un appassionato e innamorato di questi colori, vorrei esultare sempre per delle belle vittorie, ma lo status quo del momento è questo e dobbiamo comunque accontentarci, in considerazione, visto quello che è il nostro potenziale, che possiamo e dobbiamo fare molto meglio, ritenendo che sono sempre più che mai alla nostra portata!   …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.