Senza nerbo!
E sono due! Già due sconfitte nelle prime cinque gare non è un presupposto ottimale, di chi crede di poter raggiungere traguardi di un certo spessore. Forse per come si è persa una gara, che non è una gara qualunque, anzi è la madre di tutte le sfide, ritengo che la squadra sia scesa in campo senza nerbo, anche se siamo stati i primi ad andare in vantaggio e poi? L’ansia da prestazione ha fatto il resto, ma forse ritengo che le motivazioni erano diametralmente opposte, per come s’era messa la gara bastava avere maggiore accortezza senza prestare il fianco al gioco milanista che ci ha lasciato, a lunghi tratti, in balia del loro gioco asfissiante, mentre noi siamo stati davvero inguardabili, almeno per quello che concerne la parte finale del primo tempo, perché i rossoneri dopo il pareggio hanno avuto altre situazioni che potevano farci davvero del male: tutto solo rimandato di qualche decina di minuti. Si pensava che all’inizio della ripresa ci fosse stata, negli spogliatoi, una sorte di presa di posizione di tutti con la certezza che dovevano fare molto di più nella ripresa, per poter portare a casa un risultato positivo. Invece è accaduto tutto l’inverso, abbiamo continuato a giochicchiare, mentre i rossoneri affondavano. Davvero disarmante la nostra difesa che ha regalato letteralmente, al centravanti francese, una rete con l’incomprensibile marcatura larga di Bastoni e de Vry che hanno giocato alle belle statuine, per non parlare della terza rete di Leao, si è preso gioco di tre uomini che si sono fatti saltare come birilli, e da posizione defilata ha infilato per la terza volta Handanovic. Capitolo portiere: c’è da discutere sulla decisione di Inzaghi di non puntare su Onana, mai come ieri pomeriggio s’è vista la differenza di avere un portiere giovane e nel pieno del vigore sportivo, come il portiere milanista. Sicuramente sugli scudi per come ha salvato un risultato che stava per essere messo, nonostante tutto, in discussione giacché Dzeko ha accorciato, lasciando in noi tifosi la possibilità di un’isperato pareggio. Invece il francesino ha sfoderato doti davvero da grande portiere che ha fatto la differenza, a parti invertite forse stavamo parlando ora di una nostra netta vittoria. Le occasioni predominanti sono state neutralizzate prima su Lautaro che aveva schiacciato a rete di testa, altro intervento di piede, ma il portiere milanista si è letteralmente esaltato sulla conclusione, a botta sicura, indirizzata nel sette da parte di Calhanoglu: differenza sostanziale avere un portiere che para, mentre attualmente ne abbiamo uno che guarda! Inzaghi deve avere il coraggio di farsi sentire, prendere le decisioni opportune, a avere la capacità di farsi ascoltare e prendere per i “maroni” chi non lotta in campo, chi è lento e moscio oppure chi non esegue le sue direttive. Quasi tutti ieri, chi è sceso in campo nel primo tempo, erano ampiamente, e questo è un mio pensiero, sotto la sufficienza e senza nerbo, perché non si può affrontare una gara in quel modo, ribadisco una partita che vale una stagione e la giochi in quel modo, restando per lunghi tratti in balia dell’avversario? Ci sono motivazioni caratteriali ben contrastanti, ancora una volta quella cattiveria agonistica è rimasta negli spogliatoi, com’era accaduta già a Roma. A proposito, è vero che ogni gara ha la sua storia, ma ieri il Napoli contro la Lazio, l’ha fatta da padrone meritandosi una vittoria che noi non abbiamo neanche sfiorato. Credo che se a breve non si faccia un incontro chiarificatore con tutte le maestranze: proprietà, dirigenza, staff tecnico e giocatori, parlando chiaramente, incentrando ogni discorso utile su quello che si vuole raggiungere, quest’anno sarà davvero dura venir fuori da tutto questo marasma. Bisogna fare chiarezza e credere che comunque non tutto è perduto, ma la reazione deve essere innanzitutto della proprietà, la sensazione che con la testa alcuni giocatori non siano del tutto concentrati, sono stati frastornati dalle cifre che circolavano sui loro nomi, con ingaggi proibitivi, ora devono con forza ritrovare la serenità e rinnovare quei contratti in scadenza, altrimenti tutto andrà perduto sicuramente, ci vuole una netta presa di posizione e circoscrivere ogni altra considerazione per cercare di non far peggio, perché come recitava quel detto se il buongiorno si vede dal mattino, allora in questo modo non si va da nessuna parte, anzi se si continua con questa oscenità di gioco, con squadre di un certo livello (esempio Bayern), si rischiano davvero delle sonore figuracce. Ultima considerazione, la squadra che abbiamo ammirato lo scorso anno, che a lunghi tratti ha dominato, mi chiedo ma che fine abbia fatto? Sarà il caso d’interpellare “Chi l’ha visto”? L’esser critico non vuol dire non amare questa squadra, questi colori, la nostra storia, tal volta bisogna saper riconoscere quando le cose non vanno per il meglio, io purtroppo non sono capace di negare l’evidenza delle cose, non ho mai detto che il nero era azzurro o viceversa, l’obiettività è nel dna di ogni tifoso interista, riconoscendo che l’Inter si ama a prescindere, che vinca o perda, e noi tifosi lo sappiamo benissimo, ma ci vuole anche una squadra che lotti e sia degna del nostro amore incondizionato! …Amala!!!!