Un derby di… cuore!!!
Ore 21:30 di una domenica sera, non qualunque però, di scena allo stadio Meazza di Milano era appena terminato il primo tempo di un derby assurdo. In campo vi era una squadra motivata a mille: il Milan, mentre in opposto vi era l’altra squadra di Milano, quell’Inter che aveva accumulato sino a quel momento, ben diciannove punti di distacco, ma sul campo non si notavano. I rossoneri ci stavano annichilendo giocando in modo più coeso e da squadra e ci hanno costretto a rinculare sempre più, di fatto, chiudendo la prima frazione con un doppio vantaggio, meritatissimo. E l’Inter come il solito è apparsa squadra contratta, non riuscendo a proporre alcuna trama di gioco degna di nota, forse in due circostanze su colpo di testa di Godin e un’occasione d’oro capitata a Vecino, troppo poco per chi vuole agguantare la vetta del campionato, perché sia vero! Credo che chiunque, dover aver visto quello spettacolo obbrobrioso offerto dai ragazzi nerazzurri, non potesse immaginare a un simile secondo tempo di riscossa, invece contro ogni più rosea previsione tutto ciò si è verificato. Sogno o son desto è la frase che ogni tifoso interista si è chiesto a fine gara, tutto ciò quando la realtà supera di gran lunga l’immaginazione e quando gli incubi più neri si trasformano in una realtà da più parti agognata. Tutto ciò è successo davvero amici, rimarrà indelebile nei nostri cuori e per anni ce la racconteremo. Abbiamo vissuto una notte magica di quelle che ognuno spera di provare ogni tanto, al di fuori del normale raziocinio calcistico, incredibile quanto dolcissima. L’Inter è questa sempre più fedele al suo rincorrente inno, ma anche fiera e mai doma quando riesce a mettere in campo tutto il suo carattere, irresistibile quando è sospinta da un pubblico eccezionale e meraviglioso che non lesina di urlare a squarcia gola tutto il suo amore per questi colori. Così nella commistione del nero di una notte da incubo, con l’azzurro del cielo che rischiara dopo la tempesta, ecco che i ragazzi hanno interpretato un secondo tempo da favola. Questa volta il povero diavolo non ha potuto nulla per arginare la ferocia e la potenza dell’avanzata nerazzurra decisa a sovvertire le sorti di una gara che sino a quel momento aveva vissuto una pagina davvero nefasta, forse il più brutto primo tempo della stagione, tutto da dimenticare in fretta. Noi comuni mortali non possiamo sapere né tanto meno capire cosa sia accaduto negli spogliatoi nell’intervallo ma credo che per lo meno si siano guardati negli occhi e si siano resi conto che dovevano ricercare nell’animo quella forza che è esplosa nella seconda frazione. Conte non ha eseguito cambi, tutto ciò ad avvalorare che qualcosa di buono c’era nella formazione iniziale, non era tutto da cestinare. Sin dalle prime battute della ripresa si è notato un piglio nuovo, si è iniziato a giocare a calcio come sappiamo, forse perché Brozovic si era liberato dalla marcatura ferrea e asfissiante di Kessie, forse perché la coesione di squadra si è palesata nuovamente, fatto sta che nell’arco di due minuti è avvenuto il “miracolo a Milano”, i nerazzurri, i fantastici ragazzi hanno pareggiato una gara che era stata sin lì compromessa da un atteggiamento davvero cervellotico. Sulle ali di un entusiasmo nuovo ma credo insito in questi giocatori, hanno trovato il giusto stimolo per tirarlo fuori al momento opportuno così che alla fine hanno gonfiato la rete per altre due volte, figlie di un’apoteosi che è esplosa al triplice fischio, sia in campo quanto sugli spalti. Bellissimo questo è certo, ma quanta sofferenza c’è stata procurata! Noi siamo consapevoli che ogni gara non è uguale a un’altra, per questo siamo coerenti che con l’Inter non ci siano gare tranquille e rilassanti, ma il nostro amore per questa squadra va oltre ogni umana comprensione. Godiamoci la fantastica vittoria di questa sera, ma senza rilassarci, consapevoli che ci attende da qui a marzo una serie di gare al cardiopalmo, che metterà tutto in discussione. Se abbiamo fatto tesoro degli errori e di quanto accaduto in questo fantastico derby, basterà non ripeterli, per tornare a essere quelli che lottano e cercano la vittoria sempre e comunque. Questi stati d’animo non possono che fortificarci, affrontando ogni gara con la giusta mentalità, ben consci delle insidie che possono nascondere, quando non si è concentrati e lasciando il pallino del gioco all’avversario. Mi piace però sottolineare come un giocatore di quasi quarant’anni possa aver cambiato le sorti di una squadra, che prima del suo arrivo era un manipolo di giocatori senza né capo né coda. Certo l’arroganza non gli fa difetto, come d’altronde una buona dose di narcisismo, credendosi il Dio pallonaro per eccellenza, ma nonostante la sua veneranda età riesce comunque a fare la differenza. Forse c’è ancora tanto astio nei confronti dei nostri colori, questo non possiamo dirlo, ogni ex interpreta la gara, il personale derby, a proprio piacimento e viste le considerazioni finali in sala stampa, non credo che nel suo cuore ci sia una piccolissima parte nerazzurra. Caro Zlatan per noi sei stato solo una parentesi, fatta di contraddizioni quando attraversando l’altra sponda di Milan hai prontamente riversato un amore mai sbocciato con noi, e senza di te siamo stati capaci di vincere l’impossibile quello che in Italia nessuno è riuscito a fare sinora. Per tutti questi motivi il tuo livore per noi è fonte di orgoglio ora più che mai in una notte tutta nerazzurra. Milano siamo noi. …Amala!
Antonio Dibenedetto