Una boccata d’ossigeno!
Una ventata di quell’aria salubre, che si respira solo in alta quota, si è improvvisamente sprigionata sul rettangolo verde del Meazza, dopo che si è giocati per ben 95 minuti del posticipo della 32 giornata. Non credo che questa vittoria possa essere la panacea che guarisce tutti i mali, ma credo possa essere un’ottima iniezione di fiducia per un ambiente che ultimamente è sempre nell’occhio del ciclone. E’ cervellotico pensare che quando accadono nel nostro ambiente cose extra-calcistiche, queste vengono enfatizzate in maniera esponenziale, sicuramente tutto ciò fa parte dei giochi, di chi è alla mercé di personaggi che non aspettano altro per fare lo scoop, però quando accadono a noi ha un’eco incredibile. Mai come in questo momento storico l’ambiente nerazzurro avrebbe bisogno di una certa tranquillità, per poter continuare in un percorso che attualmente non appare incerto verso una posizione finale di tutto rispetto, con il piazzamento Champions quasi sicuro: ma può bastare? Con il senno di poi tutto sarebbe potuto accadere, pensando solo ai tantissimi punti lasciati per strada, purtroppo è una nostra costante degli ultimi anni il dover recriminare, speriamo di far tesoro delle occasioni smarrite, per nostra incapacità, e prevedere nel corso del prossimo campionato, di essere all’altezza della situazione che si andrà a prospettare. Credo sia opportuno continuare a credere nel lavoro di Conte, benché una campagna acquisti faraonica non si è visto ancora un gioco continuo e importante. Per questo bisogna tener fede che a tutti è concessa una seconda occasione, anche perché deve ancora dimostrare di meritarsi il suo lauto stipendio. Dalla sua forse potrebbe esserci l’alibi delle così tante defezioni dovute ad infortuni, ma credo che ogni squadra, nel corso di una stagione, debba mettere in preventivo una tale condizione. L’importanza di avere una rosa intercambiabile è la caratteristica principale di una grande squadra, con giocatori succedanei l’uno all’altro, quello che nell’Inter purtroppo non avviene. Ad inizio stagione c’era un’ampia scelta tra quei giocatori che potevano dare la svolta ad una squadra ambiziosa, ma i malanni fisici hanno impedito l’evoluzione di tale premessa. Però è anche vero che si poteva optare nella scelta di rincalzi più idonei, che in un mercato di riparazione poteva essere opportuno, invece si è acquistato, tra gli altri, un certo Eriksen che è divenuto con il tempo un oggetto misterioso. Possibile che questo giocatore sia divenuto in pochissimo tempo non idoneo allo scacchiere di Conte, mi viene il dubbio allora perché lo si è acquistato? Rimango ancora una volta basito in considerazioni tattiche che non hanno avuto un’evoluzione in cui le premesse di inizio campionato erano rosee. Parlare della gara di ieri mi sembra superfluo se si considera che ora ci si mette del suo anche il buon Samir con papere con gli si riconoscono. Come al solito abbiamo regalato un tempo agli avversari che fortunatamente non ne hanno approfittato. Siamo più che mai prevedibili, con un gioco scolastico fatti di tanto possesso palla sterile, però poi quando scatta quella molla e si ricordano di saper giocare a calcio, ecco che tutto ad un tratto iniziano con azioni corali belle, come in occasione delle reti del sorpasso, che ti fanno pensare: ma allora perché tutto ciò non è una costante e non solo esempi sporadici di gioco? Questa è una di quelle domande che nessuno al momento può rispondere anche perché non si riesce a capire cos’hanno nella testa i giocatori quando entrano in campo. Mancanza di stimoli? Non credo anche perché tutto non è ancora deciso e poi c’è un’Europa League da onorare, e perché no, cercare di portare a casa. Il fatto che Conte ha detto che tutti si è in discussione e che a fine anno si trarranno le conclusioni, è una considerazione a cui tutti si devono attenere. Certo questo è fuor di dubbio, ma dei seri professionisti devono avere la forza e la coerenza di fare sino in fondo il proprio lavoro, onorando coloro che gli pagano gli stipendi e per prima cosa la maglia che indossano! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto