Una festa nerazzurra…!!!

Scritto Da il 11/Mar/2019 - Senza categoria |


 

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Una festa nerazzurra…!!!

Diario di bordo di una splendida giornata, parafrasando un noto brano di Vasco Rossi. La giornata era cominciata nel modo migliore. Tutto pronto, eravamo carichi per la partenza alla volta di Milano, cercando almeno nel nostro animo la forza e la pretesa di poter festeggiare al meglio il compleanno della nostra cara e amata Inter. L’interclub Giacinto Facchetti di Fano, con altri tifosi dei rispettivi club nerazzurri di Senigallia e Fermignano, in una commistione d’intenti e con l’orgoglio di far parte di una grande famiglia, aveva organizzato questa trasferta con la consapevolezza e l’augurio di assistere e vivere una bellissima giornata all’insegna dell’amicizia. Nella giornata di ieri si sono celebrate tantissime iniziative nello stadio di San Siro volte alla partecipazione dei diversi Club sparsi nella penisola, noi dal canto nostro con la gioia nel cuore siamo giunti allo stadio con notevole anticipo, ma non tale da potervi partecipare. Come accede però in questi momenti topici, ognuno si dedica ai propri riti scaramantici, c’è chi cerca di isolarsi ricordandosi di compiere le stesse cose fatte in precedenti vittorie vissute a San Siro, chi consuma un fugace panino nel chioschetto adiacente allo stadio e chi come Sauro e suo figlio Luca, coinvolgendo anche il resto del gruppo, compreso il sottoscritto, ha effettuato il brindisi di rito della bevuta di un buon bicchiere di birra con la conseguente foto di rito. A bocce ferme, e visto il risultato, possiamo dire che anche questa volta è andata benissimo: bravo Sauro! Il gruppo si è diviso poi in tanti altri gruppetti, ognuno ha impiegato il proprio tempo che aveva a disposizione cercando di visitare il più possibile. Chi è stato attratto dagli stand, chi ha visitato l’Inter store, preso quasi d’assalto dai tantissimi tifosi convenuti, tutto si consumato in assoluta tranquillità, complice anche la bellissima giornata meteorologicamente parlando. Man mano che ci avvicinavamo ai cancelli d’ingresso, si sentiva l’adrenalina salire pian piano e una volta conquistato il proprio posto, l’emozione è divenuta sempre più parte integrante di noi stessi nel vedere tantissime persone che cantavano, a squarciagola il nostro inno, mentre vi era l’ingresso delle squadre in campo: da brividi! Tutto lo stadio era tappezzato, in una gigantesca coreografia di un’alternanza di nero e azzurro. Lo so, scoprirò l’acqua calda come si suol dire, ma vivere la partita allo stadio ti procura quelle emozioni che non si vivono nella maniera più assoluta dinanzi alla tv. Certo a casa magari non ti sfugge il particolare che non riesci a vedere allo stadio, magari l’inquadratura è più ravvicinata, ma tutto passa in secondo piano quando, dall’alto noti una bella azione manovrata e quasi con forza cerchi di spingere con il pensiero la conseguente palla che s’insacca in modo portentoso in rete: “eccezziunale veramente!”, rubando una frase celebre al comico Diego Abbatantuono. La gara contro una Spal dedita al fallo sistematico e con un gioco che non ha mai impensierito un Handanovic inoperoso, se vogliamo dirla tutta e mai messo in allarme, è scivolata con l’incapacità nostra di creare azioni da rete più proficue, a dire il vero però un goal Lautaro l’aveva segnato ed era pure di pregevole fattura, ma tutto è risultato vano e annullato dal Var, per un tocco di braccio. La cosa invece che mi preoccupa, come credo l’abbia fatto alla maggior parte delle persone presenti allo stadio, è stata ancora una volta alcune scelte dettate da una condizione, da una conoscenza del calcio che alla maggior parte è disconosciuta, dal nostro allenatore Spalletti da Certaldo. Certo l’impegno ravvicinato di coppa e il successivo derby, imponevano un certo turn over, negli uomini a disposizione, scelta che ritengo giustissima. La cosa però che è cervellotica sono alcune posizioni in campo, che dalla nostra posizione sono apparse palesi, mi spiego. La squadra soffriva terribilmente a centrocampo, dove un Gagliardini messo in quella posizione di faro soffriva tantissimo, non avendo molta corsa riusciva a contenere davvero poco e poi Asamoah alto sulla fascia era davvero inutile e incomprensibile, ma la ciliegina sulla torta è stata posta quando, causa l’infortunio di un Brozovic non ancora in partita, ha fatto entrare Candreva e il centrocampo ne ha risentito ancor di più. Per fortuna i ragazzi hanno sopperito con tanto cuore a questa mancanza, spinti anche da un grandissimo pubblico con il giusto entusiasmo e incitamento preveniente dagli spalti, e grazie anche a un grande Politano che ha corso come un forsennato e autore tra l’altro di una bella rete d’istinto, è stato anche fortunato complice di una netta deviazione avversaria, ma ci voleva un episodio per sbloccare una gara ingessata. Ecco che poi nello Spalletti da Certaldo avviene la metamorfosi, una svolta sbloccata la gara decide di dare il giusto riposo all’autore della rete interista e si accorge che ha in panchina il Borja Valero dai piedi buoni e giusto metronomo dell’azione interista. La persona giusta quando la gara deve essere indirizzata senza patemi verso i giusti canoni conciliatori di chi è in vantaggio. Ha quindi avuto l’illuminazione, l’ha fatto entrare in campo, spostando Joao Mario nella sua posizione naturale di esterno, arretrando Asamoah sulla linea dei terzini e ponendo lo spagnolo nel suo ruolo più congeniale da diga di centrocampo alleggerendo anche il compito di Gagliardini che in questo modo ha iniziato a giocar meglio, trovando anche la rete. Il gioco del calcio è una scienza esatta basta applicare le giuste mosse in campo, mi chiedo se queste lacune sono state viste da noi tifosi dall’alto, da noi che nei suoi confronti non capiamo nulla, da noi che siamo solo appassionati di questo sport, da noi che non guadagniamo quanto chi questo lo fa per mestiere, allora, secondo me c’è un qualcosa che non va. Credo che chiunque entri in questo stadio, e si accinga a calpestare quel manto erboso, alla sola vista di tantissimi tifosi gli tremerebbero le gambe. Quei tifosi assiepati sugli spalti, consapevoli e con la certezza assoluta che nel momento in cui c’è da tirar fuori tutto per la propria squadra, per i propri colori ci saranno sempre, senza lesinare di dispensare il loro amore. Questa condizione però è conseguente alla pretesa che lo facciano anche gli addetti ai lavori e gli attori in campo, chi dovrebbe darci delle soddisfazioni che sono oramai sopite da tempo. Ritengo che ci sia ancora tempo per ristabilire ogni cosa iniziando da Icardi, si spera solo in un suo passo iniziale verso la risoluzione, almeno per il momento, di questa querelle che ora ha stancato un po’ tutti e che deve avere un termine perentorio. In questo momento particolare, c’è bisogno dell’apporto di tutti e una sua propensione positiva farebbe rivalutare il suo affetto verso questi colori e una società che l’ha fatto crescere come giocatore, non mi esprimo dal lato umano, sono altre questioni in cui non voglio addentrarmi. Deve rendersi conti che questa, che ci apprestiamo a vivere, è una settimana particolare, iniziando dalla gara di giovedì, per un passaggio del turno indispensabile è il conseguente derby che è mai come ora, la madre di tutte le gare. Noi che adoriamo il nero della notte e l’azzurro del cielo siamo pronti a ogni cosa per loro, anche il dover sobbarcarci una levataccia di ben quattordici ore, perché l’Inter si ama a prescindere……Amala!!!!

                                                               Antonio Dibenedetto