Una macchina…. inceppata!
L’ultima gara del girone d’andata, di questo anomalo campionato, ha delineato in buona sostanza qual è stato l’andamento della nostra squadra in questa prima parte del torneo, costernata di tanti alti e bassi che non hanno mai di fatto mostrato realmente la forza del nostro team. Ieri pomeriggio allo stadio Friuli di Udine s’è vista una squadra in campo che non era per nulla figlia di quella ammirata contro l’undici torinese, la settimana precedente, pareva come una macchina inceppata, come si dice in gergo ingolfata! Contro le zebrette che fanno del loro gioco di rimessa l’arma principale, ci hanno attanagliato con una ragnatela inesorabile nella loro metà campo, oltrepassandola in modo sporadico tant’è che Handanovic non ha compiuto un solo intervento degno di nota. Però è anche vero che la coesione dell’undici di Gotti, era concentrato sul risultato che volevano, a denti stretti, portare a casa e quando si notava che qualche filamento della tela tessuta, scricchiolava ecco che ci pensava il loro portiere con interventi prodigiosi. Davvero bravo il ragazzotto argentino, quel Juan Musso, nel mirino della dirigenza nerazzurra, degno erede del nostro Samir. Anche ieri nel corso dei novanta minuti di occasioni ne abbiamo create diverse e se non siamo riusciti a fare goal, dobbiamo fare il mea culpa a noi stessi se siamo andati vicinissimi a quello che c’eravamo prefissati: cioè la vittoria. Sono queste le gare che ti danno consapevolezza della propria forza e che possono consegnare al campionato un bel segnale d’autorità, invece abbiamo ancora una volta toppato un match point per raggiungere quella vetta, quel vertice che ci sta sfuggendo da tanto, da troppo tempo. Sinceramente credevo che quell’atto di forza compiuto contro i campioni d’Italia, surclassandoli nel gioco e nelle occasioni da rete che avrebbero potuti umiliarli, ci avrebbe dato la spinta necessaria per affrontare le successive partite con un passo diverso, invece purtroppo ciò non è avvenuto. Siamo qui a commentare un risultato avaro nei nostri confronti, si è notata una mancanza di brillantezza, che appare evidente quando si raggiunge un traguardo ambito, la madre di tutte le gare, che può svuotarti di quelle forze necessarie per dare il giusto segnale al campionato. Come al solito è tutta una questione di centimetri, se le tante occasioni sono state fallite per un’imprecisione figlie di una foga di risultato da raggiungere ad ogni costo, ma è alquanto difficile quando il reparto avanzato, come ieri pomeriggio, non all’altezza di altre occasioni. La tanto acclamata “LuLa” era rimasta a Milano, non è scesa in campo anche perché il loro lavoro è rimasto inespresso, senza sbocchi, ma un appannamento ci può stare, per carità, ma non sempre si può vincere quando non fanno goal gli attaccanti, preposti a quel compito, se non supportati dal resto della squadra. Ora è tempo di fare un primo bilancio del campionato. Viriamo il giro di boa con 41 punti, ben cinque in meno dell’anno precedente ma sempre consolidando il secondo posto in graduatoria. Lo score vede la nostra squadra conquistare ben 12 vittorie, 5 pareggi e 2 sconfitte, mentre lo scorso anno abbiamo ottenuto ben 14 vittorie, 4 pareggi e 1 sconfitta. Le classifiche a confronto denotano un’evidente perdita di forza della nostra squadra, anche perché lo scorso anno abbiamo subito solo 16 reti contro le 23 di quest’anno e anche vero che per quelli che sono i goal realizzati bisogna segnalare un più cinque. Questi sono dati per gli amanti delle statistiche, ma quello che al momento interessa, a noi tifosi e amanti di questi colori, e fare tesoro di queste gare per non incorrere in errori di valutazione a prescindere, la vittoria va conquistata sul campo, lottando su ogni pallone, correndo con azioni di prima e sovrapposizioni, cercando di essere meno prevedibili, non certo come ieri pomeriggio. Ci viene posta l’occasione giusta per tornare ad essere vincenti, martedì ci sono i quarti di coppa Italia, in gara secca, contro i cugini. Una partita dal significato davvero alto, non tanto per la competizione, ma per l’autostima che ne può derivare, anche perché loro ieri pomeriggio hanno subito una secca lezione dall’Atalanta capace di annientarli, a San Siro, sia nel gioco che nel risultato. Impariamo da queste gare, non bisogna lasciare spazio ai rossoneri, questa di martedì è come una finale per il bene dei nostri colori, bisogna lasciare sul prato ogni stilla di sudore e lottare sino a che la vittoria non ci arrida. Noi ci crediamo, ma prima di tutti dovete crederci voi. Forza ragazzi!!! … Amala!!!!