Una nota di demerito!
Dopo la scorpacciata di festeggiamenti e con la pancia piena, si perdono gli opportuni riferimenti che hanno caratterizzato un campionato giocato ai massimi livelli, se poi la concentrazione, sviata da tutto il bello che è arrivato viene meno, ecco che arriva una sconfitta davvero cervellotica, per come s’è sviluppata e ha avuto la naturale conclusione, ma partiamo dall’inizio. Incomprensibile il turn-over fatto da Inzaghi, non sappiamo la reale motivazione, non crediamo che qualcuno avrebbe dovuto per forza tirare il fiato, ma c’è modo e modo per mettere in campo una formazione equilibrata, lui ci ha già abituato a simili formazioni, specie in Champions, ma avere il braccino corto, in questo momento contro una formazione, quella neroverde, davvero scarsa è apparso veramente deleterio, e poi giocando in quel modo, ha significato dare adito agli emiliani di credere ancora nella salvezza. Ritengo che il popolo nerazzurro sia ancora adirato per quello che è accaduto, specie allorquando circa tre anni fa, tipicamente tenendo fede al proprio nomignolo, gli emiliani si sono letteralmente scansati concedendo una vittoria ai cuginastri, gioendo con loro per la vittoria dello scudetto. Invece ritengo che sabato non abbiamo avuto quel carattere tipico per dare il giusto spintone a questi servi di potere, per farli scivolare in una categoria che meritano senza ombra di dubbio, anche perché contro di noi fanno sempre la gara della vita, speculando sui nostri errori facendo poi le barricate. Certo sabato sera ci abbiamo messo del nostro: vero caro Inzaghi? Non si può proporre ancora una volta un giocatore, nella fattispecie Dumfries, che non ha nerbo, che non sa neanche dove si trova e cosa fare, commettendo quegli errori che vengono subito depennati, dal dna dei giocatori, anche in categorie inferiori, contrastando in maniera goffa l’avversario, lasciandogli la palla che viene lavorata per il passaggio da rete all’avanti emiliano. Caro Inzaghi non aveva senso fare dei cambi quando devi solo preparare una gara alla settimana, poi con questa sconfitta secondo me annunciata, si doveva far meglio perché ci sono dei record che dovevano rimanere nella storia, invece rimarrà questa macchia indelebile, di aver perso, con ben 2 sconfitte di misura, in campionato contro la stessa squadra, manco fosse il Real Madrid, ma lo “Scansuolo” con simpatie rossobianconere. Quest’atteggiamento è tipicamente italiano, chi ha ormai raggiunto il proprio obiettivo, lascia sul terreno di gioco spazio agli avversari, ma così non va per niente bene, in considerazione che siamo nettamente superiori agli emiliani e con forza dovevamo affermarlo. Dovevamo lottare come sappiamo, cercando di vendicare la sconfitta dell’andata, per il bene dei nostri colori e per il bene di un campionato che deve essere giusto, senza favorire questa o quella squadra, anche perché perdendo questa gara, con assoluto demerito e con giocatori oramai in vacanza, si dà adito a ombre che si addensano sul nostro capo che non ci fanno assolutamente bene, per la lealtà assoluta di questo campionato, nel rispetto in primis di tutte quelle squadre che ancora lottano per sopravvivere e rimanere nella massima serie. Ecco la motivazione che ti fa arrabbiare perché proprio al Sassuolo non si doveva dare questa possibilità, ora per equità si devono dare punti anche a Frosinone e Verona, quindi allora perché non mettere in campo la formazione titolare? Stento a capire le opportune dichiarazioni di facciata, tanto durante tutto il campionato chi ha giocato meno ha comunque avuto le proprie possibilità di giocare, di subentrare ed essere utile alla squadra. Ancora una volta ieri s’è visto chi non è utile alla squadra, tutti quei giocatori che saranno ceduti e che ieri hanno cincischiato senza affondare con utilità. Tanto è risaputo che i vari Sanchez, Klassen, Arnautovic e compagnia bella non saranno riconfermati, mi chiedo aveva senso dargli spazio? Non comprendo questo atteggiamento, bisogna però prenderne atto e non vorrei che Inzaghi ora si senta in predicato di non far giocare più titolari i vari: Dimarco, Calhanoglu, Thuram, Darmian, con Barella e Mkhitaryan a mezzo servizio, caro mister noi siamo l’Inter e ovunque saremo seguiti da uno stuolo di tifosi che vogliono continuare a divertirsi, ma con mezza formazione in campo questo non avviene di certo. Mancano tre gare, quindi lasciamo da parte il turn-over, se proprio non necessario per infortuni o squalifiche, in campo sempre i migliori dimostrando di essere di gran lunga i più forti: siamo noi i campioni d’Italia, con le due stelle nere brillanti nell’azzurro cielo!!!! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.