Una vittoria per rinascere?
Considerazioni a freddo di uno scellerato mercoledì di Champions, tralasciando per qualche istante la gara di campionato in Sardegna. L’ennesimo errore europeo ci costa un’estromissione dalla Champions che ancora brucia sulla pelle di noi tifosi interisti, anche perché non credo importi, per questa ennesima figuraccia, sia alla squadra ma ancor di più al nostro tecnico mercenario, capace di aver scritto una bruttissima pagina sportiva a tinte neroazzurre. Sono stati capaci di arrivare quarti, con la relativa estromissione dal torneo, in un girone di qualificazione tra i più banali e facili, dove neanche la favorita Real ha brillato, tutt’altro! Noi abbiamo fatto peggio, ci siamo fatti superare anche da squadre di quarta fascia e per questa triste pagina, da consegnare agli annali, dobbiamo ringraziare il signor Conte che si è dimostrato un’arrogante, presuntuoso anche dinanzi alle telecamere, senza fare autocritica ha imputato la mancata qualificazione a fattori esterni, rendendosi ancor più ridicolo e capace solo di farsi gonfiare il portafoglio da una società che gli ha mostrato una riverenza inconcepibile firmando un contratto capestro. Un allenatore serio e affidabile non va in televisione piangendo per un risultato che non ha ottenuto, sia ben chiaro l’Inter non ha perso la qualificazione nell’ultima partita, ma bensì per la scellerata serie di partite sconsiderate che ha compiuto. Chi è causa del suo mal pianga sé stesso, caro signor Conte se si reputa una persona degna, l’unica cosa da fare e rassegnare le proprie dimissioni ammettendo di aver toppato alla grande con le sue idee di un calcio che non ha fatto innamorare nessuno! Chiedo venia se talvolta può sembrare inappropriato questo sfogo, ma è venuto da qual cuore nerazzurro che è stato messo a dura prova dalla tantissima bile che si è riversata, colpa di un gioco che non è sembrato idoneo per una grande squadra. Voltiamo pagina anche se la sofferenza è tanta, e come una cicatrice che stenterà a rimarginarsi, ora però riversiamo le nostre attenzioni nel campionato, la gara odierna ci vedeva impegnati nel lunch-match in terra sarda. Le premesse sono state ottime, un primo tempo dove il migliore in campo è stato il portiere isolano, forse complice anche le imprecisioni al tiro dei nostri ragazzi, si è purtroppo chiuso con uno svantaggio che gridava vendetta. Come spesso ci accade è divenuta una costante che gli avversari alla prima occasione ci facciano goal, mentre noi ci scontriamo spesso con la nostra imprecisione, per fortuna nel secondo tempo i ragazzi hanno avuto il giusto riscontro da quella giustizia che non poteva essere assente alla Sardinia’s Arena. Abbiamo creato tantissimo avendo il predominio territoriale della gara, però se non le si chiudono poi si soffre sino alla fine. Come si dice in questi casi tutto è bene ciò che finisce bene, però anche oggi sono stati fatti degli errori d’impostazione che devono ancora essere limati e solo il lavoro può limitare, ma la cosa che oggi s’è vista è stata la caparbietà di sovvertire ogni cosa che ci vedeva soccombere ingiustamente. Bisogna ragionare più del dovuto senza attaccare a testa bassa e nel secondo tempo s’è notato che le energie si stavano affievolendo sino a quando non è giunto poi il pareggio di Barella, divenuto un toccasana e ha ricaricato i ragazzi di quella vigoria idonea per riuscire a ribaltarla e vincerla, com’è poi avvenuto. Anche quest’oggi ci sono stati alcuni appunti da rivolgere al nostro tecnico, certo ogni gara va vista con l’occhio clinico e critico, dopo aver constatato di quello che questa squadra è in grado di fare. Io non mi reputo un allenatore, ma solo un appassionato di questo sport, però riesco a vedere come tutti i tifosi e amanti di questa squadra, quando si commettono errori di composizione della formazione da mandare in campo. In primis continuare a far giocare un giocatore che non è più determinante sulla fascia, mi riferisco a Perisic, secondo me non ha senso, come pure mettere alla berlina e sotto il tiro mediatico il danese Eriksen, che quest’oggi ha disputato un degno primo tempo, seppure in un ruolo che non è assolutamente suo, sostituirlo equivale ad evidenziare una bocciatura che secondo me non è assolutamente giusta. Avrebbe avuto più senso farlo giocare dietro le due punte, ruolo che assolve diciamo egregiamente nella sua nazionale. Seconde me il danese meriterebbe una chance migliore e magari giocare con più continuità, in modo da far vedere realmente il suo talento. Intanto incameriamo questi tre punti che sono un toccasana e danno fiducia a tutto l’ambiente nerazzurro, con il pensiero ci proiettano immediatamente verso l’impegno infrasettimanale a Milano che ci vede opposti al Napoli di Gattuso, gara tosta ma che vale la pena d’essere giocata con il massimo della concentrazione. Anche se la ferita è ancora aperta, noi tifosi nerazzurri saremo sempre pronti a supportarvi in qualunque modo e maniera, perché noi tifosi abbiamo un cuore grande così! In chiusura voglio fare un saluto ad un campione del mondo che ha unito l’Italia pallonara senza il tifo esasperato diviso in più stendardi, ma uniti nell’unico segno, quel tricolore e la maglia azzurra che il nostro Pablito nazionale ha issato con orgoglio puro ai vertici del mondo intero. Grazie PaoloRossi per le emozioni che ci hai donato, il tuo ricordo rimarrà sempre indelebile nei nostri cuori con quel tuo sorriso fanciullesco che ci hai dispensato a più riprese! ……Amala!!!!