Volli, fortissimamente volli!
Questo è stato il diktat che imperversava nello spogliatoio nerazzurro e credo che ognuno in cuor suo attendeva da tempo di fare, il così detto salto in avanti, perché la squadra ha ritrovato quella forza, quella coesione brillantezza smarrita, in un periodo che oramai mi sento di dire è oramai alle spalle. Anche nel pomeriggio di ieri ci sono state delle accelerazioni, degne di una grande squadra, che hanno fatto la differenza, basti guardare allo sviluppo dell’azione del primo goal, una fitta rete di passaggi di prima, con la perfetta rifinitura di un Dumfries, sempre più vivo come punto di riferimento interista. Bella, a tratti travolgente, ma non riesco a trovare un aggettivo che definisca in pieno, quello che la squadra ha compiuto ieri, è il suo modo di azzannare la gara. Sospinta da uno stadio stracolmo, la squadra ha volato deliziando il palato dei tifosi con giocate fantastiche su tutte, quella dello stratosferico Brozovic che ha annichilito l’intera difesa capitolina, insaccando un fantastico pallone, lì dove Rui Patricio non sarebbe potuto arrivare. Con questa coralità d’intenti e quella capacità di essere camaleontica, cambiando pelle ad ogni azione e quell’essere imprevedibile, che ne determina nell’inconscio degli avversari, l’incapacità di valutare chi potrebbe far male in una squadra, come la nostra, farcita di tantissimi attori capaci di far male. Siamo consapevoli che in ogni gara ci giochiamo una fetta importante del nostro destino, ancora tutto da definire, siamo altresì consci che tutto può dipendere solamente da noi. È altresì vero, però, che c’è uno scalino in meno da salire, su quella scala che porta al paradiso, che dovremo fare sempre di corsa senza inciampare, parafrasando il brano dei Led Zeppelin Stairway to Heaven, questa volta però non dobbiamo ascoltare il pifferaio (quella stampa denigratoria atta solo a screditarci) ascoltiamo esclusivamente noi stessi, solo così il loro livore sarà per noi, una maggiore gratificazione e la giusta soddisfazioni per conquistare il meritato premio. Ieri pomeriggio s’è avvertito davvero un senso di potenza incontrastata dei ragazzi, ammessa anche dal nostro ex tecnico, che è rimasto e rimarrà per sempre nei cuori di ogni tifoso nerazzurro: Josè Mourinho! Lui stesso ha ammesso in conferenza stampa con dichiarazioni credo non solo di facciata, ma è stato realmente convinto della forza mostrata in campo dai ragazzi e l’ultima frase mi ha commosso, quando ha dichiarato che sarebbe stato felice della vittoria del campionato da parte nostra, spero solo che tu mitico Josè, possa essere profetico nelle tue dichiarazioni. Tutto lo stadio gli ha tributato il giusto e caloroso applauso da standing-ovation per colui che è rappresentato per Milano e per la sponda nerazzurra l’uomo della provvidenza, colui che ci ha fatto vincere un triplete oramai unico in Italia. Credo che ieri pomeriggio non c’è stato un solo giocatore al di sotto della sufficienza piena, hanno lottato in modo significativo, com’e giusto che sia per il raggiungimento di un traguardo per noi decisivo. Inzaghi ha operato dei cambi, ma chi è subentrato non ha fatto rimpiangere il titolare, anche perché l’intercambiabilità della rosa ha punti fermi in ogni reparto, forse tranne in quello ricoperto da uno stratosferico Brozovic moto perpetuo dell’azione interista, che siamo un attimino deficitari, spero solo che venga tutelato, perché la sua assenza s’è vista in maniera netta quando non ha potuto essere della gara. Che dire di più? Credo nulla, perché la soddisfazione maggiore è leggere le dichiarazioni di chi non riesce a darsi pace per la nostra evidente superiorità, sperano in qualche nostra défaillance, ma spero anzi credo che rimarranno con le pive nel sacco, abbiamo già dato e ora che il traguardo è vicino non possiamo cedere. Ora testa e cuore alla gara, a quel recupero che è stato procrastino sino ai giorni nostri, data che era una gara del sei gennaio. Ognuno ha detto la sua, sulle reali motivazioni che hanno indotto la Lega a questo spostamento, i giornalai come al solito quando c’è da attaccare l’Inter non risparmiano nulla, interpretando in questo modo la paura dell’Inter di disputare quella gara: ma de che! Noi siamo l’Inter e del resto non c’interessa nulla, anzi un granché!…Amala!!!!